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Vincenzo Visco - Wikipedia

Vincenzo Visco

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Vincenzo Visco (Foggia18 marzo 1942) è un economista e politico italiano.

Stemma della Camera dei deputati Parlamento Italiano
Camera dei deputati
On. Vincenzo Visco

Luogo nascita Foggia
Data nascita 18 maggio 1942
Luogo morte
Data morte
Titolo di studio
Professione economista, politico
Partito Partito Democratico, già Partito Comunista Italiano poi Partito Democratico della Sinistra e Democratici di Sinistra
Legislatura IX, X, XI, XII, XIII, XIV e XV
Gruppo Partito Democratico-L'Ulivo
Coalizione L'Unione
Circoscrizione Toscana
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Collegio
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Senatore a vita
Nomina {{{nomina_senatore_a_vita}}}
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Incarichi parlamentari

Viceministro dell'Economia e delle Finanze (Prodi II)

[ Pagina istituzionale]

Nel 1983 viene eletto alla Camera dei Deputati, dove ha fatto parte della commissione Finanze e Tesoro, della quale è stato vicepresidente dal 1987 al 1994, e della Commissione di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria (1994-1996).

È stato ministro delle Finanze dal 1996 al 2000, ministro del Tesoro dal 2000 al 2001 e viceministro dell'Economia e delle Finanze dal 2006 al 2008 nei governi di centrosinistra. In quest'ultimo incarico, è stato delegato dal ministro Tommaso Padoa-Schioppa per tutti gli ambiti di competenza dell'ex Ministero delle Finanze.

Indice

[modifica] Biografia

Coniugato, due figli, risiede a Roma.

Dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università di Roma, nel 1966, prosegue gli studi presso l'Istituto di Economia e Finanza dell'Ateneo romano e poi, l'anno successivo, presso l'Università della California a Berkeley (Stati Uniti d'America). Vincitore di una borsa Stringher alla Banca d'Italia nel 1968, compie un periodo di perfezionamento nel Regno Unito presso l'Università di York. Lasciata la Banca nel 1969, inizia la carriera accademica come assistente alla cattedra di Scienza delle Finanze retta da Cesare Cosciani. Dal 1973 è professore incaricato della stessa disciplina all'Università di Pisa, dove assume la titolarità della cattedra nel 1980. Docente all'Università LUISS di Roma dal 1988 al 2001. Dal 2001 è Ordinario di Scienza delle finanze all'Università La Sapienza di Roma.

Dal 1982 è socio della Società italiana degli economisti. Collaboratore di numerosi quotidiani e riviste, è autore di molti saggi sui temi della finanza pubblica, in particolare sull'imposizione fiscale. Dal 2001 è presidente del Centro studi NENS, Nuova Economia Nuova Società, di cui è uno dei fondatori. Nel 2004 viene insignito del dottorato ad honorem presso l'Università di York.

All'attività accademica affianca presto l'impegno politico e istituzionale. Negli anni Ottanta fa parte della Sinistra Indipendente. Eletto deputato per la prima volta nel 1983 nel collegio Venezia-Treviso fu rieletto nel 1987 nello stesso collegio. È stato "ministro" delle finanze del governo ombra del Partito Comunista Italiano dal 1989 al 1992.[1] dal Favorevole alla svolta della Bolognina che trasformò il PCI in Partito Democratico della Sinistra, con la nuova formazione politica Visco fu eletto senatore nel 1992. Nel 1992 diviene membro della Direzione e coordinatore delle politiche economiche del PDS.

Nel 1994 e nel 1996 preferì rioccupare il suo seggio alla Camera dei Deputati, di cui fu anche vice-presidente della commissione Finanze e Tesoro in due circostanze. Dal 1994 al 1996 fa parte della Commissione di Vigilanza sull'Anagrafe Tributaria. È l'inventore dell'Irap.

Nominato nel 1993 ministro delle Finanze durante il governo Ciampi, Visco si dimise dopo un giorno per protesta al voto contrario della Camera sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi. Dal maggio 1996 all’ottobre 1998 è ministro delle Finanze nel Governo Prodi I. Successivamente viene riconfermato in tale incarico nei due Governi presieduti da Massimo D'Alema (dall'ottobre 1998 all’aprile 2000). Nel governo Amato II, fino al giugno 2001, è ministro del Tesoro, Bilancio e Programmazione economica.

Nella XIV Legislatura è membro della Commissione permanente Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati.

Nel 2001 è stato condannato in via definitiva per abusivismo edilizio per via di alcuni ampliamenti illeciti della sua abitazione a Pantelleria, con una pena di 10 giorni di arresto, 20 milioni di lire di ammenda e l'ordine di riduzione in pristino dei luoghi, cioè la demolizione delle opere abusive[2].

Visco (a destra) con Antonio Fazio (al centro) nel settembre 2000, alla conferenza di Praga dell'FMI.
Visco (a destra) con Antonio Fazio (al centro) nel settembre 2000, alla conferenza di Praga dell'FMI.

Ha fatto parte del secondo governo Prodi in qualità di viceministro dell'Economia. Tra i vari provvedimenti presi, con la finanziaria del 2007 vara un aumento della contribuzione INPS, che, con un aumento del 5,3% passa al 23,5% per i contribuenti privi di altra assicurazione. Questo provvedimento gli ha attirato le critiche di chi sostiene che il massimo incremento del carico fiscale venga in questo modo a gravare sul precariato a vantaggio di altre categorie che godono di pensioni "privilegiate".[3]

[modifica] Il caso Speciale

Il 22 maggio del 2007 il quotidiano Il Giornale ha pubblicato un articolo nel quale riporta un verbale [4] di interrogatorio in cui il comandante della Guardia di Finanza generale Roberto Speciale afferma di aver subito ripetute pressioni e minacce da parte di Visco per costringerlo a trasferire gli ufficiali che indagavano sulla scalata di Unipol a BNL. Successivamente, altri tre generali della Guardia di Finanza hanno confermato le pressioni anche se il PG di Milano ha dichiarato che non si ravvisano ipotesi di reato[5] nei confronti di Visco. A seguito delle proteste dell'opposizione e di perplessità in ambienti della stessa maggioranza (che rischiavano di sfociare in un voto di sfiducia al Senato), Visco ha rimesso la sua delega (avocata dal ministro delle finanze Padoa Schioppa) relativa alla Guardia di Finanza, in attesa che sia fatta piena luce sulla vicenda. Nel dibattito parlamentare relativo alla questione, svoltosi al Senato il 6 giugno, il ministro Padoa Schioppa, in rappresentanza del governo ha accusato di slealtà il generale Roberto Speciale e ha affermato che gli ufficiali da trasferire non indagavano sulla scalata di Unipol a BNL.[6]. In seguito la Procura di Roma ha iscritto Visco nel registro degli indagati per "abuso d'ufficio e minacce" [7].

Il 19 settembre 2007 la procura di Roma ha comunicato di aver chiesto al gip di archiviare l'indagine avviata a carico del viceministro per abuso di ufficio e minacce nei confronti del generale Speciale. Nella richiesta - firmata dal procuratore della repubblica Giovanni Ferrara e dal pm Angelantonio Racanelli - si afferma che la condotta di Visco, pur essendo risultata discutibile ed illegittima, non avrebbe i caratteri del dolo di danno ("Un comportamento illegittimo, ma non illecito") [8] [9] [10].

Il 7 novembre 2007, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da Speciale, volto ad ottenere in sede civile un risarcimento di 5 milioni di euro, ed ha annullato il provvedimento col quale il governo ne dispose la rimozione dalle funzioni [11]. Resta aperta l' altra vicenda giudiziaria legata al caso. È ora all’esame del Tribunale dei Ministri la denuncia presentata il luglio scorso dal generale, nei confronti del ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa per le dichiarazioni che quest’ultimo pronunciò sulla vicenda in Parlamento, ritenute "diffamatorie" dal querelante [12].

[modifica] Il caso Magistro

Luigi Magistro, responsabile dell'Audit e dell'accertamento presso l'Agenzia delle entrate è stato spostato e demansionato da Visco che lo ha nominato direttore aggiunto dell'Accertamento. La nota ufficiale recita "Si tratta di un normale avvicendamento. Magistro non è stato silurato, ma nominato vicario di un settore che impegna molte risorse nella lotta all'evasione fiscale"[13]. Invece la giustificazione addotta dall'Agenzia delle Entrate a Report è che Magistro doveva essere avvicendato dato che è prassi spostare i dirigenti che per quattro anni hanno diretto un servizio [14]. È stato osservato però, che al Contenzioso lo stesso dirigente è responsabile del servizio da 10 anni.

Secondo le notizie raccolte da L'Espresso "Magistro sarebbe il capro espiatorio dell'indagine, partita proprio da un esposto di Visco alla Procura di Milano, sullo spionaggio fiscale contro Prodi, sua moglie Flavia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e altri personaggi delle istituzioni. Interrogazioni abusive ai terminali dell'anagrafe tributaria fatte da parecchie decine di dipendenti dell'Agenzia delle entrate, come anche da alcuni uomini delle Fiamme Gialle, per curiosità o per altri motivi più mirati"[15].

Oltre a Magistro sono stati allontanati due suoi strettissimi collaboratori: il colonnello dei carabinieri Giuseppe Nucci e il maggiore della Finanza Ernesto Bruno.

[modifica] Procedimenti giudiziari

Vincenzo Visco è stato condannato definitivamente dalla Cassazione nel 2001 per abusivismo edilizio, per via di alcuni ampliamenti illeciti nella sua casa a Pantelleria: 10 giorni di arresto e 20 milioni di ammenda, più l'"ordine di riduzione in pristino dei luoghi", cioè la demolizione delle opere abusive.[16]

[modifica] Note

  1. ^ Ecco le ombre rosse. la Repubblica, 18 luglio 1989. URL consultato il 2/6/2008.
  2. ^ Peter Gomez; Marco Travaglio. La repubblica delle banane. Prefazione di Curzio Maltese. Roma, Editori Riuniti, giugno 2001. pp. 509-513 ISBN 88-359-4915-7
  3. ^ Aumentano le aliquote Una stangatina per gli atipici - Avvenire – È lavoro - 20 settembre 2006
  4. ^ "Il viceministro minacciò conseguenze se non avessi agito" - Il Giornale - 22 maggio 2007
  5. ^ "Caso Visco, non c'è nessun reato" - La Stampa - 25 maggio 2007
  6. ^ GdF, Visco rimette la delega Speciale spostato alla Corte dei Conti - la Repubblica - 1 giugno 2007
  7. ^ Minacce e abuso, Visco è indagato La Cdl: ora si dimetta dal governo - il Giornale - 29 giugno 2007
  8. ^ "Caso Speciale, per Visco il pm chiede l'archiviazione"] - La Repubblica - 19 settembre 2007
  9. ^ "Unipol - Caso Speciale, chiesta archiviazione per Visco" - ASG Media - 19 settembre 2007
  10. ^ "Comportamento illegittimo non illecito" - Corriere Canadese - 20 settembre 2007
  11. ^ TAR Lazio, sez. II - Sentenza 15 dicembre 2007 numero 13361. www.giurdanella.it, Data pubblicazione 17-12-2007. URL consultato il 26-12-2007.
  12. ^ "Visco-Speciale, chiesta l'archiviazione dell'inchiesta che riguarda il viceministro dell'Economia" - iFatti.com - 19 settembre 2007
  13. ^ Articolo de L'Espresso sulla vicenda Magistro http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Fiamme-Gialle-e-poco-rosse/1475987//1
  14. ^ Il caso Magistro nella trasmissione Report http://it.youtube.com/watch?v=9Z8KRZYy2Pw
  15. ^ Articolo de L'Espresso sulla vicenda Magistro http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Fiamme-Gialle-e-poco-rosse/1475987//1
  16. ^ Documento Parlamento Pulito sul Blog di Begge Grillo.

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Predecessore: Ministro delle Finanze della Repubblica Italiana Successore:
Giovanni Goria dal 28 aprile al 4 maggio 1993 (Governo Ciampi) Franco Gallo I
Augusto Fantozzi dal 18 maggio 1996 al 25 aprile 2000 (Governi Prodi I, D'Alema I, D'Alema II) Ottaviano del Turco II
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Giovanni Goria {{{data}}} Franco Gallo
Predecessore: Ministro del Tesoro della Repubblica Italiana Successore:
Giuliano Amato dal 25 aprile 2000 al 11 giugno 2001 (Governo Amato II) Giulio Tremonti (Economia e Finanze) I
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con
Giuliano Amato {{{data}}} Giulio Tremonti (Economia e Finanze)
Predecessore: Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana
con delega al Dipartimento per le Politiche Fiscali, alle Agenzie fiscali, all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, al Secit, alla Scuola superiore dell'Economia e delle Finanze
con delega alla Guardia di Finanza fino al 1° giugno 2007
Successore:
Mario Baldassarri dal 31 maggio 2006 al 8 maggio 2008 (Governo Prodi II) I
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