See also ebooksgratis.com: no banners, no cookies, totally FREE.

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Campagna di Russia - Wikipedia

Campagna di Russia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

bussola Nota disambigua – Se stai cercando altri significati di Guerra patriottica, vedi Guerra patriottica.
bussola Nota disambigua – Se stai cercando altre voci con lo stesso nome, vedi Campagna di Russia (disambigua).
Campagna di Russia
Parte delle guerre napoleoniche

La ritirata di Napoleone da Mosca (dipinto del XIX secolo di Adolph Northen)
Data: 24 giugno-12 dicembre 1812
Luogo: Impero Russo
Esito: Vittoria russa
Schieramenti
Francia
Regno d'Italia
Regno di Napoli
Ducato di Varsavia
Confederazione del Reno
Confederazione Svizzera
Impero austriaco
Regno di Prussia
Russia
Comandanti
Napoleone Bonaparte
Eugène de Beauharnais
Girolamo Bonaparte
Jacques MacDonald
Karl Philipp Schwarzenberg
Alessandro I di Russia
Mikhail Illarionovich Kutuzov
Michael Andreas Barclay de Tolly
Pyotr Bagration
Effettivi
691.501 250.000 (circa) inizialmente, fino ad un picco di 904.000 (circa)
Perdite
530.000 (in larga misura dispersi o uccisi dal freddo e dalla fame) 210.000 [1](circa)
Guerre rivoluzionarie francesi
Guerre napoleoniche
Prima coalizioneGuerre di VandeaCampagna d'EgittoSeconda coalizioneTerza coalizioneQuarta coalizioneGuerra delle cannoniereGuerra d'indipendenza spagnolaQuinta coalizioneCampagna di RussiaSesta coalizioneCento Giorni
Invasione napoleonica della Russia
Ostrowno – Klyastitsy – Smolensk – 1a Polotsk – Valutino – BorodinoTarutinoMaloyaroslavets – 2a Polotsk – Czasniki – Vyazma – Smoliani – KrasnoiBeresina


La Campagna di Russia fu il punto di svolta dell'epopea napoleonica e delle sue guerre. In Russia l'invasione napoleonica, cosi' definita, è tuttavia più conosciuta come Guerra patriottica (russo Отечественная война, Otečestvennaja Vojna). A fine campagna le truppe napoleoniche erano ridotte a meno del due per cento della iniziale. Questo importante avvenimento nella storia della Russia, ha influenzato profondamente anche la cultura russa, il cui esempio più noto è il celebre romanzo di Leone Tolstoj Guerra e pace.

Indice

[modifica] La Grande Armée

Il 24 giugno 1812, la Grande Armata di 691.501 uomini, la più grande concentrazione di uomini mai costituita in Europa prima di allora, attraversò il fiume Neman ed avanzò verso Mosca.

La Grande Armée era costituita nel modo seguente:

In aggiunta 80.000 uomini della Guardia Nazionale erano stati chiamati alle armi per difendere le frontiere con il Granducato di Varsavia. Comprese queste, il totale di soldati dell'armata francese ai confini e sul territorio russo era di circa 800.000 uomini. Questo enorme impegno di uomini debilitò seriamente l'Impero - specialmente considerando che c'erano ulteriori 300.000 soldati francesi che lottavano in Spagna e più di 200.000 in Germania ed in Italia.

450.000 soldati francesi erano la maggioranza mentre il resto delle truppe apparteneva agli alleati di Napoleone. Inoltre era presente un distaccamento di truppe austriache di 34.000 uomini sotto il comando di Schwarzenberg, 95.000 polacchi, 90.000 uomini della Confederazione del Reno, 24.000 bavaresi, 20.000 sassoni, 20.000 prussiani, 17.000 uomini del Regno di Westfalia, diverse migliaia dei piccoli Stati tedeschi, 30.000 italiani, 25.000 napoletani, 12.000 svizzeri, 4.800 spagnoli bonapartisti, 3.500 croati e 2.000 portoghesi simpatizzanti di Napoleone. Vi erano anche uomini provenienti dall'Olanda e dal Belgio. In sintesi, era rappresentata ogni nazionalità del vastissimo impero napoleonico.

[modifica] L'esercito russo

Koutouzov alla battaglia di Borodino
Koutouzov alla battaglia di Borodino

Secondo molti storici, l'esercito russo, all'inizio della campagna, era inferiore per numero a quello napoleonico. Circa 280.000 uomini erano dislocati lungo le frontiere della Polonia (pronti ad invadere il Granducato di Varsavia facente parte dell'Impero francese). Il complesso dell'esercito russo poteva contare su circa 500.000 uomini, (alcuni parlano di 350.000 soldati mentre altri propendono per 710.000, ma il numero di circa 400.000 è il più probabile) all'epoca della guerra. Questi erano divisi in tre principali contingenti - la Prima Armata dell'est, comandata dal generale Mikhail Barclay de Tolly) di circa 159.800 uomini, la Seconda Armata dell'ovest (comandata dal generale Pyotr Bagration) di circa 62.000, e la Terza Armata (comandata dal generale Alexander Tormasov composta da circa 58.200 soldati). Due forze di riserva, una di 65.000 e l'altra di 47.000 erano a supporto delle tre forze in prima linea. In seguito a questi numeri la forza russa che fronteggiava l'esercito napoleonico era costituita da circa 392.000 effettivi. Inoltre la pace aveva assicurato la presenza degli svedesi a San Pietroburgo e dell'esercito dell'Impero ottomano, che apportarono più di 100.000 uomini. Vennero compiuti sforzi per incrementare gli effettivi dell'esercito russo ed in settembre le truppe dello Zar potevano contare su circa 900.000 uomini, escluse le truppe irregolari cosacche che probabilmente contavano fra 70.000 e 80.000 uomini

[modifica] La marcia su Mosca

Monumento a Smolensk, commemorante il centenario della vittoria russa su Napoleone
Monumento a Smolensk, commemorante il centenario della vittoria russa su Napoleone

L'invasione ebbe inizio il 23 giugno 1812. Napoleone inviò un'offerta di pace defintiva a San Pietroburgo prima di dare inizio alle operazioni. Non ricevendo risposta, diede inizio all'invasione del territorio polacco sotto l'influenza russa. Agli inizi incontrò poca resistenza e andò avanti velocemente. Barclay, il comandante in capo delle forze russe, si rifiutò di combattere nonostante la richiesta fatta da Bragation. Egli attese molto prima di predisporre una forte linea difensiva ed in questo frattempo i francesi avanzavano prima che le sue difese fossero a posto, obbligandolo conseguentemente ad un ulteriore ripiegamento. Quando gli eserciti si addentrarono ulteriormente, divennero sempre più difficili gli approvvigionamenti a causa della tattica di terra bruciata messa in atto dai russi.[2][3]

Pressioni politiche su Barclay per dare battaglia e le sue continue resistenze (viste con intransigenza dalla popolazione) portarono alla sua rimozione da comandante in capo dell'esercito russo. Al suo posto venne nominato il generale Mikhail Illarionovich Kutuzov. Nonostante la sua retorica, egli continuò a comportarsi sulla falsariga di Barclay, notando immeditamente che uno scontro frontale con l'armata napoleonica avrebbe comportato enormi perdite. Finalmente iniziò a costruire una linea di difesa a Borodino subito dopo uno scontro senza conseguenze alla Battaglia di Smolensk tra il 16 ed il 18 agosto. La Battaglia di Borodino del 7 settembre fu il più sanguinoso giorno di guerra fra tutte le battaglie della campagna napoleonica. L'armata russa poté radunare soltanto metà dei suoi effettivi il giorno successivo e fu costretta a ritirarsi, lasciando la strada per Mosca libera davanti all'esercito francese. Kutuzov ordinò inoltre l'evacuazione della città.

L'armata francese a Mosca
L'armata francese a Mosca

Da questo momento i russi iniziarono l'arruolamento di un grande numero di rinforzi, radunando tutte le forze site sull'intero territorio della nazione e raggiungendo così un totale di 904.000 uomini, di cui circa 100.000 nelle immediate vicinanze di Mosca.

[modifica] La conquista di Mosca

Napoleone entrò nella città il 14 settembre. Contando sulle regole classiche di guerra che puntano ad occupare la capitale del nemico, (anche se all'epoca la capitale della Russia era San Pietroburgo), il Bonaparte si aspettava la capitolazione da parte dello Zar Alessandro I, ma il comando russo non pensò affatto ad arrendersi,anzi.

Il governatore Fyodor Rostopchin aveva fatto evacuare la città dalla popolazione facendola svuotare anche di ogni cosa, in particolare cibo, che potesse essere utile alle truppe francesi.

Quando Napoleone si preparò ad entrare a Mosca fu sorpreso di non aver ricevuto delegazione alcuna da parte delle governo cittadino. All'arrivo di un comandante vittorioso, generalmente, le autorità civili si presentavano alle porte della città con le chiavi per scongiurare danni alla popolazione civile ed alle loro proprietà. Ma i suoi ufficiali mandati in avanscoperta per cercare sistemazioni per le truppe non trovarono alcuno ad accoglierli. A questo punto divenne chiaro che i russi avevano lasciato incondizionatamente la città.

In una resa normale, gli ufficiali della città avrebbero dovuto trovare l'alloggio ed il vitto per le truppe d'occupazione, ma la situazione costrinse ogni uomo a cercarsi per proprio conto la sua sistemazione ed il suo cibo.

Prima dell'ordine di evacuazione, Mosca aveva una popolazione di circa 270.000 abitanti. Le poche persone rimaste in città stavano appiccando il fuoco alle abitazioni ed alle ultime riserve di cibo rimaste. Quando Napolene entrò nel Cremlino, trovò ancora un terzo della popolazione originale, costituita principalmente da commercianti stranieri, servitori e persone che erano incapaci o semplicemente non disposte a fuggire. Questi cercarono, per quanto possibile, di evitare le truppe, compresa la folta rappresentanza di francesi residenti in città.

[modifica] L'incendio di Mosca

Appena il grosso delle truppe entrò in città, iniziò fra i soldati napoleonici una lotta serrata per la ricerca di cibo. Questo portò alla perdita di contatto fra ufficiali e subalterni precipitando tutto nel più grande caos, situazione questa che contribuì all'espandersi degli incendi anche se non ne fu la causa diretta. Già prima di essere informato da Kutuzov infatti, il governatore Fyodor Rostopchin aveva fatto i preparativi per eliminare tutto ciò che poteva essere utile all'esercito francese - negozi di cibo, granai, empori e negozi di stoffe - e prima di lasciare egli stesso la città ordinò al Sovrintendente di polizia Voronenko di appiccare il fuoco non solo alle provviste ma ad ogni cosa che potesse venire utilizzata dal nemico.

Mosca, a quel tempo, era costituita per due terzi da case in legno che bruciarono quasi completamente (si stima che circa quattro quinti della città fossero andati distrutti), privando così di ogni riparo le truppe napoleoniche. Si presume che i roghi siano stati dovuti al sabotaggio dei russi. Prima di lasciare Mosca, Napoleone diede ordine di bruciare il Cremlino e tutti gli altri edifici pubblici della città. Inoltre la Grande Armée, sfiduciata per le condizioni degli uomini e senza alcun segno di vittoria, cominciò a saccheggiare quel poco che era rimasto prima di ritirarsi, ma molte cose dovettero essere abbandonate durante la ritirata.

Napoleone più tardi dichiarò di essersi mosso da Mosca due settimane prima di quanto avrebbe dovuto, perdendo così la possibilità di distruggere l'esercito di Kutuzov accampato nelle vicinanze di Tarutino, fatto che pur non lasciando la Russia del tutto indifesa, l'avrebbe però privata del suo unico esercito concentrato in grado di sfidare i francesi.

[modifica] La ritirata

Pittura "In 1812", di Illarion Pryanishnikov.
Pittura "In 1812", di Illarion Pryanishnikov.
Charles Joseph Minard grafico mostrante la forza della Grande Armée sia quando era in marcia verso Mosca che al ritorno con le temperature sulla parte bassa per il viaggio di ritorno. (Multiply Réaumur temperatures by 1¼ to get Celsius, e.g. −30°R = −37.5 °C)

Seduto sulle rovine della città senza aver ottenuto la capitolazione del nemico e fronteggiando le manovre dell'esercito russo che lo costringevano ad uscire dalla stessa, Napoleone, il 18 ottobre diede inizio alla lunga ritirata. Alla Battaglia di Maloyaroslavets Kutuzov fu abile nell'obbligare i francesi a prendere la stessa strada per Smolensk che era stata precedentemente spogliata di ogni tipo di rifornimento da entrambi gli eserciti. Questo viene presentato come un ulteriore esempio della tattica della terra bruciata. Continuando a bloccare il fianco sud per prevenire il cambiamento di direzione all'esercito francese, Kutuzov schierò di nuovo i partigiani per far spostare la ritirata francese sulle strade peggiori possibili. La cavalleria leggera russa, fra cui i cosacchi a cavallo, assaltava a più riprese le esauste ed isolate unità francesi. Rifornire l'esercito era ormai impossibile - la mancanza di foraggio indeboliva i pochi cavalli rimasti, che morirono di stenti o vennero uccisi per sfamare i soldati. La cavalleria francese cessò così di esistere ed i cavalieri furono obbligati a marciare con la fanteria. Inoltre la mancanza di cavalli da traino significò l'abbandono di cannoni e carri, privando l'esercito di artiglieria e supporto logistico. Fame e malattie fecero aumentare la diserzione delle truppe in modo vertiginoso. Molti dei disertori vennero fatti prigionieri o uccisi dai contadini russi. In questa situazione la notevolmente indebolita Grande Armée venne battuta in battaglie di movimento a Vyazma ed a Krasnoi, mentre isolati corpi dell'esercito francese furono sconfitti a Polotsk, Czasniki e Smoliani. Nell'attraversamento del fiume Berezina vi fu la catastrofe finale dell'esercito francese nella campagna di Russia, anche se, nelle condizioni disperate in cui avvenne, l'evento fu considerato un eccellente movimento tattico da parte di Napoleone.

Napoleone ed il Maresciallo Lauriston - Pace ad ogni costo!
Napoleone ed il Maresciallo Lauriston - Pace ad ogni costo!

Ai primi di dicembre del 1812 Napoleone fu informato che il Generale Claude de Malet aveva tentato un colpo di stato. Egli abbandonò l'armata e tornò in Francia, lasciando il cognato, il Maresciallo dell'Impero Gioacchino Murat, al comando di ciò che era rimasto dell'esercito francese. Murat lasciò poco dopo, a sua volta, il comando delle truppe ad Eugene de Beauharnais, figlio adottivo dell'Imperatore, e rientrò in Italia nel tentativo di salvare il suo Regno di Napoli.

Nelle settimane seguenti ciò che rimaneva della Grande Armée si ridusse ulteriormente ed il 14 dicembre 1812 i soldati francesi lasciarono definitivamente il territorio russo. Soltanto circa 22.000 uomini sopravvissero alla Campagna di Russia. Le perdite russe, nelle poche battaglie combattute in campo aperto, furono paragonabili a quelle francesi, ma i civili morti lungo le strade devastate dalla guerra furono molti di più dei militari. In totale, nonostante le prime stime dessero notizia di diversi milioni di morti, sembra di poter essere molto vicini al vero indicando circa un milione di morti, più o meno equamente divisi fra francesi e russi. Le perdite di militari ammontarono a 300.000 francesi, 70.000 polacchi, 50.000 italiani, 80.000 tedeschi e circa 450.000 russi. Oltre alle vite umane, i francesi perdettero circa 200.000 cavalli e più di 1.000 pezzi di artiglieria.

[modifica] Valutazione storica

Galleria dei ritratti degli eroi militari russi, conservati all'Ermitage
Galleria dei ritratti degli eroi militari russi, conservati all'Ermitage

La vittoria russa del 1812 su Napoleone dissolse le ambizioni di Napoleone di dominare l'Europa. Così come la sconfitta delle forze navali francesi nella Battaglia di Trafalgar nel 1805 aveva segnato il tramonto della Francia come potenza navale, la Campagna di Russia fu un punto di svolta delle Guerre napoleoniche che condusse Bonaparte all'ultima sconfitta ed all'esilio nell'isola d'Elba. Per la Russia il termine Guerra patriottica fu il simbolo per rafforzare quell'identità nazionale che avrà grande effetto sugli avvenimenti del XIX secolo. La campagna di Russia non aveva tuttavia distrutto l'esercito francese. Già l'anno seguente Napoleone poteva contare su un effettivo di circa 400.000 uomini sostenuto da 250.000 soldati di truppe alleate per combattere contro la Germania. La campagna russa, tuttavia, aveva rivelato che Napoleone non era invincibile. Alla Battaglia delle Nazioni, nella quale si presentarono rincuorati da questi eventi tutti i suoi vecchi nemici, Napoleone venne definitivamente sconfitto, anche se la sua estromissione poté avvenire solo dopo la campagna di Francia del 1814.

[modifica] Lista dei comandanti russi

Cattedrale della Vergine di Kazan a San Pietroburgo dove sono scolpite le vittorie russe contro Napoleone
Cattedrale della Vergine di Kazan a San Pietroburgo dove sono scolpite le vittorie russe contro Napoleone

[modifica] Note

  1. ^ Bogdanovich, "History of Patriotic War 1812", 1859-1860, Appendice, pagine 492-503
  2. ^ George Nafziger, 'Napoleon's Invasion of Russia (1984) ISBN 0-88254-681-3
  3. ^ George Nafziger, "Rear services and foraging in the 1812 campaign: Reasons of Napoleon's defeat" (Traduzione in inglese dal russo online)

[modifica] Bibliografia

  • (EN) Adam Zamoyski, 1812: Napoleon's Fatal March on Moscow, HarperCollins, 644 Pages. ISBN 0-00-712375-2
  • (EN) Owen Connelly, Blundering to Glory:Napoleon's Military Campaigns (2nd edition) 254 pages. ISBN 0-8420-2780-7

[modifica] La guerra nella cultura

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni


aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -