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Camogli - Wikipedia

Camogli

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Camogli
Panorama di Camogli
Camogli - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Liguria
Provincia: stemma Genova
Coordinate: 44°20′55.32″N 9°09′19.44″E / 44.3487, 9.1554
Altitudine: m s.l.m.
Superficie: 9,9 km²
Abitanti:
5.706 31-08-2007 (fonte Istat)
Densità: 576 ab./km²
Frazioni: Ruta, San Fruttuoso, San Rocco 
Comuni contigui: Portofino, Rapallo, Recco, Santa Margherita Ligure
CAP: 16032
Pref. tel: 0185
Codice ISTAT: 010007
Codice catasto: B490 
Nome abitanti: camoglini/camogliesi 
Santo patrono: San Fortunato, San Prospero 
Giorno festivo: 2 luglio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Camogli (Camóggi in ligure) è un comune di 5.706 abitanti della Provincia di Genova.

Tipico borgo marinaro, centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare. È anche chiamata la Città dei Mille Bianchi Velieri[1] o la Gemma del Golfo Paradiso. Del territorio comunale fanno parte le seguenti località: Portofino Vetta, Punta Chiappa, Ruta, San Fruttuoso, San Rocco, Mortola, Case Rosse.

I suoi abitanti per tradizione locale vengono comunemente denominati camoglini in virtù dell'antico toponimo Cammugin del dialetto camoglino.

Indice

[modifica] Geografia fisica

Il centro di Camogli è situato all'estremità occidentale del promontorio di Portofino, nella Riviera di Levante in Liguria. Appartiene a Camogli la parte più ampia del Parco naturale regionale di Portofino.[2] Lo specchio acqueo antistante il promontorio fa parte dell'Area Marina Protetta di Portofino.[3]

L'aspetto più rilevante della cittadina è la presenza di edifici colorati che si affacciano sulla spiaggia. I colori e le linee più chiare orizzontali (dette marcapiano) servivano ai marinai camogliesi per riconoscere più facilmente la propria abitazione tra i vari piani dei palazzi del borgo e farvi ritorno dopo la pesca. La maggior parte degli edifici del centro storico sono stati edificati con un susseguirsi di aggiunte e modifiche nel corso dei secoli. Spesso le aggiunte riguardavano anche singole stanze che modificavano l'aspetto sia interiore che esteriore dei palazzi. La nascita di un figlio di un navigante o quanto ricavato da un lungo imbarco, spesso erano le motivazioni da cui nasceva una nuova appendice al palazzo esistente.

Nel 1913, secondo una moda il cui esempio più eclatante è la promenade di Nizza, vengono abbattuti i palazzi prospicienti il mare creando la passeggiata a mare, con la rotonda in stile littorio. La scelta dell'abbattimento fu dettata anche dallo stato in cui versavano gli immobili, strutture in legno e pietra da secoli preda di ondate e salsedine. La spiaggia, o perlomeno l'incremento della poca preesistente, si ebbe con il terreno di risulta della realizzazione del tracciato ferroviario, con l'apertura delle gallerie a levante (verso Santa Margherita Ligure) e a ponente (verso Recco).

La caratteristica degli edifici costruiti a breve distanza dal mare si deve però alle caratteristiche del territorio. Camogli è costruita lungo le pendici di un rilievo quasi a picco sul mare.

Questo aspetto orografico ha l'effetto di garantire a Camogli un clima particolarmente temperato, tipico di molte località del Levante genovese, non riuscendo i venti freddi provenienti dalla pianura Padana a raggiungere la costa. Anche per questo Camogli è un'apprezzata località turistica.

[modifica] Storia

Le origini del nome
Il toponimo Camogli è sicuramente di origine antica, ma dall'etimologia incerta e diverse sono le correnti di pensiero sul significato della parola stessa.

Numerosi studiosi fanno derivare il vocabolo da Camulo o Camulio, nome attribuito a Marte da Sabini ed Etruschi, oppure da Camolio, divinità Gallo-Celtica. Altri studi ritengono che la parola sia di origini greco-ligure e che significhi terra in basso da cam (in basso) e gi (terra). Questa traduzione coinciderebbe con la caratteristica topografica del borgo, a valle rispetto alla Rua (Ruta). Gli studiosi attuali forse erroneamente non ammettono più invece la teoria dello storico del 1800, Marchese Serra, secondo il quale Camogli si identificava con la lontana Casmona fondata dai Liguri Casmonati. In effetti la teoria della presunta lontananza di "Casmona" naufraga dinnanzi alle confutazioni che trovano "Casmona" indicante l'isola su cui sorge ancora oggi il Castello della Dragonara (con la pedissequa denominazione di "Casmonati" assunta dagli abitanti del luogo intorno al 1200), e "Ricina" come denominazione della vicina cittadina di Recco. Ci sono poi le molto suggestive ma del tutto fantasiose derivazioni dal genovese, che fanno derivare la parola Camogli, (Camuggi, in genovese) da casa delle mogli, le quali rimanevano a casa da sole aspettando il ritorno dei mariti imbarcati, o da Cà a muggi ovvero case a mucchi, per la particolare disposizione delle case.

Il borgo di Camogli ha origini preistoriche, lo testimoniano le tre capanne del XIII e XII secolo a.C. individuate sul Castellaro. Nella stessa zona sono stati ritrovati reperti romani del II secolo a.C..

Già sotto il dominio dei vescovi di Milano intorno all'anno 1000, viene citata in un testo dell'epoca medievale dove compare con il nome di Vila Camuli ed è dal Medioevo in poi che compare maggiormente nella storia genovese. Nel XII secolo fu eretto il castello della Dragonara, posto a difesa del borgo marinaro, che verrà assalito e distrutto da Gian Galeazzo Visconti e Nicolò Fieschi nel 1366 e successivamente anche dal Ducato di Milano nel 1438. Dal XVI secolo si unirà più strettamente a Genova, specie per le continue scorrerie del pirata turco Dragut. La città viene fortificata e il porto completato nel 1624.

Nel 1798, dopo la Battaglia navale di Abukir, nella quale la flotta ligure guidata da Napoleone Bonaparte viene annientata, gli armatori camogliesi investono i propri capitali nella costruzione di velieri mercantili, arrivando a disporre di una flotta numerosa pari al doppio di quella dell'allora porto di Amburgo. Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1814 anche per gli altri comuni della repubblica ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.

Già nel 1856 la sua flotta è composta da 580 imbarcazioni iscritte alla Mutua Assicurazione Marittima Camogliese, unica al mondo, la quale resterà attiva fino al 1888. Con l'avvento della navigazione a vapore le attività tradizionali marinare camogliesi vengono, nel tempo, sostitutive al turismo.

[modifica] Simboli

Descrizione araldica dello stemma:

« D'azzurro alla nave antica a tre vele latine vogante sopra il mare di verde fluttuoso d'argento verso una torre d'oro, fondata sopra uno scoglio al naturale, questo uscente dal mare nel fianco destro dello scudo con una stella d'oro raggiante d'argento nel punto del capo »

Lo stemma ufficiale è stato approvato con l'apposito Reale Decreto del re Umberto I di Savoia datato al 3 maggio del 1877; nello stesso decreto si stabilì l'onorificenza del titolo di Città.

[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica] Castelli

Di origine medievale, il castello della Dragonara fu eretto nel XII secolo, qui i camogliesi si ritrovavano per eleggere i loro rappresentanti o si ritiravano in momenti di pericolo, all'interno delle mura. Fu assalito e distrutto da Gian Galeazzo Visconti e Nicolò Fieschi nel 1366 e, dopo essere stato ricostruito, anche dal Ducato di Milano nel 1438. Nel XVI secolo venne infine adibito a prigione.

[modifica] Luoghi di culto

  • Santuario di Nostra Signora del Boschetto. Luogo di culto per i credenti della zona[5], è stato edificato nel luogo dove secondo la tradizione apparve la Madonna. La chiesa, il cui impianto architettonico è risalente al 1631, è luogo di raccolta eccezionale di ex voto legati ad eventi di marineria, pesca e trasporto marittimo di ogni epoca. La struttura presenta una divisione a tre navate con decorazione in arte barocca e con una volta affrescata ritraente la scena dell'apparizione mariana. È stato sede della Corale Trofello. Dinnanzi all'ingresso della chiesa, dotata di un pregevole sviluppo architettonico, troneggia un antico olmo, mantenuto nonostante un recente restyling del piazzale antistante. Nel piazzale stesso sono affiorate le vestigia di un preesistente edificio, probabilmente la prima cappelletta votiva legata all'apparizione della Beata Vergine. Recenti lavori di restauro ne permettono la visione.
La chiesa millenaria presso Ruta.
La chiesa millenaria presso Ruta.
  • Chiesa "Millenaria". L'edificio, situato nella località di Ruta, è un antico edificio di culto risalente al XIII secolo e fino al 1627 fu l'unica chiesa del paese. La costruzione presenta uno stile architettonico in arte romanica, con navata centrale absidata e con pietre a vista, e l'attuale conservazione degli edifici è dovuto all'intervento di restauro effettuato nel 1906. I lavori si resero necessari a causa dell'abbandono dell'edificio dopo l'incendio appiccato dalle truppe francesi di Napoleone Bonaparte, sul finire del XVIII secolo, al comando del generale Andrea Massena. Anticamente chiesa parrocchiale, dedicata a san Michele Arcangelo, è conosciuta localmente con il toponimo de "Chiesa Millenaria".
La frazione di San Rocco e l'omonima chiesa.
La frazione di San Rocco e l'omonima chiesa.
  • Chiesa di San Rocco. La parrocchiale è situata presso l'omonima frazione e secondo alcune fonti già dal XV secolo esisteva sul luogo dell'odierna chiesa una edicola dedicata a san Rocco. L'odierna struttura fu costruita nel 1863 e sarà nel 1935 che divenne, tramite un apposito decreto arcivescovile del 17 aprile, parrocchia autonoma. La chiesa fu solennemente consacrata il 17 dicembre del 1963 dal cardinale e arcivescovo di Genova Giuseppe Siri. All'interno è possibile ammirare l'altare maggiore che fu scolpito dallo scultore Bernardo Schiaffino ed eseguito originariamente per l'Università di Genova; l'opera verrà in seguito acquistata dagli abitanti della frazione camoglina e portata nella chiesa.
  • Chiesa di San Nicolò di Capodimonte. L'antica chiesa romanica è situata lungo il sentiero che conduce dalla chiesa parrocchiale di san Rocco alla celebre Punta Chiappa. L'edificazione del tempio romanico è risalente al XII secolo ad opera dei monaci di san Rufo, sul luogo dove - secondo la tradizione locale - sorgeva una cappella intitolata a san Romolo. Secondo alcuni studi effettuati nell'antico luogo di culto, pare che qui vi fosse costituito un piccolo nucleo abitativo - quasi indipendente dal borgo camogliese - annesso all'adiacente monastero. A causa delle violente scorrerie dei pirati Saraceni l'intero complesso fu abbandonato nel corso del XV secolo, diventando quindi sede dei più diversi usi civili e religiosi. Nel 1870 la chiesa fu riaperta al culto religioso e posta a delicati restauri tra il 1925 e il 1926, quali la facciata in pietra viva e decorata con archetti a vista. L'interno del tempio - ad unica navata e con pianta a forma di T - è costituita interamente in pietra nera o ardesia presentando ancora oggi resti di antichi affreschi del Medioevo.

[modifica] Società

Le case e il porticciolo.
Le case e il porticciolo.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Religione

[modifica] Santi Patroni

Patroni di Camogli sono la Madonna del Boschetto, san Prospero e san Fortunato. La festa della Madonna del Boschetto si celebra il 2 luglio per commemorare l'apparizione che, in tale data, nel 1518 ebbe Angiola Schiaffino nel luogo ove oggi sorge il Santuario dedicato alla Vergine. La festa di San Prospero si celebra il 31 agosto per commemorare il santo vescovo di Tarragona che nel 409, di ritorno da una visita papale, si sdraiò per riposare sulla Via Romana sopra Camogli e rese l'anima a Dio.

San Fortunato, un legionario romano convertito al Cristianesimo ed ucciso nel circo dai suoi stessi commilitoni, la cui salma arrivò a Camogli nel 1710 dietro le pressioni del parroco camoglino Padre Pellegrino De Negri che era confessore del papa Clemente XI, è festeggiato la seconda domenica di maggio.

[modifica] Cultura

[modifica] Istruzione

[modifica] Scuole

Camogli è sede dei seguenti istituti scolastici statali, inerenti al ciclo scolastico della scuola secondaria di secondo grado:

[modifica] Musei

[modifica] Museo Marinaro "Gio Bono Ferrari"

Il museo[6] fu ideato e fondato dal camogliese Gio Bono Ferrari nel 1937 e l'intera collezione marinara fu poi donata, nel 1938, al Comune di Camogli attuale proprietario. Nel 1971 fu spostato nella sua sede attuale assieme al museo archeologico e alla biblioteca civica camogliese.

La collezione, per lo più donata da privati, comprende oggetti legati alla nautica a partire dalla dominazione francese di Napoleone Bonaparte (1797) fino alla Prima guerra mondiale. In varie teche sono esposti cimeli, modellini in scala di velieri e navi, strumenti nautici per la navigazione nonché antiche stampe e dipinti dell'epoca. Uno dei dipinti più antichi è quello raffigurante un pinco del 1790.

Sono inoltre conservati gli antichi manoscritti originali dello statuto della Mutua Assicurazione Marittima Camogliese, fondata nel 1853; nella collezione sono presenti un gran numero di libretti di navigazione, portolani e manuali di nautica di varie epoche. In un'altra sezione sono custoditi oggetti del Risorgimento italiano tra le quali lettere ed oggetti appartenuti a Giuseppe Garibaldi e alla Spedizione dei Mille.

[modifica] Museo Civico Archeologico

La nascita del museo fu possibile grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica della Liguria, il Centro Studi per la Storia Camogliese, l'Istituto per la Storia della Cultura Materiale di Genova e il Comune di Camogli. Inaugurato il 19 dicembre del 1981 e situato in una sala attigua al museo marinaro, raccoglie testimonianze e reperti dell'antico castellaro preistorico di Camogli risalente all'Età del Ferro. Tra gli oggetti più antichi è conservata una piccola moneta in argento cisalpina databile tra il III e il II secolo a.C..

[modifica] Personalità legate a Camogli

I vecchi "padelloni" della Sagra del Pesce.
I vecchi "padelloni" della Sagra del Pesce.

[modifica] Eventi

I lumini nel tratto di mare antistante la spiaggia di Camogli, durante la festa della Stella Maris.
I lumini nel tratto di mare antistante la spiaggia di Camogli, durante la festa della Stella Maris.
  • Festa di San Fortunato. Il giorno precedente alla Sagra del Pesce durante la sera e la notte si svolge la festa. Una processione trasporta per il paese un effige del santo seguito dalla banda e dai fedeli, verso mezza notte vengono sparati una serie di fuochi artificiali per diversi minuti e quando terminano viene dato fuoco a due enormi falò costruiti uno sulla spiaggia antistante alla Basilica e uno antistante alla Rotonda. I falò sono preparati dai quartieri del Porto e del Pinetto, che gareggiano a chi produce quello più spettacolare e duraturo.
  • Sagra del Pesce, la seconda domenica di maggio, si svolge dal 1952. Giornata dedicata alla frittura del pesce in un gigantesco padellone di acciaio inossidabile del diametro di 3,8 metri, un manico di 6 metri, 2,8 ton di peso e una capacità di 2000 litri. Il padellone è in uso dall'edizione del 1954 (prima erano usate delle padelle normali), in passato ne sono stati impiegati anche di dimensioni maggiori rispetto a quello attuale (nel 1960 ne fu introdotto uno di 5 metri di diametro), posto su impalcature che sorgono sui fondali del porticciolo, è diventato una delle attrazioni tipiche della città e uno dei principali richiami per i turisti.
  • La Stella Maris viene celebrata la prima domenica d'agosto. La festa è dedicata ad una raffigurazione della Madonna come protettrice die marinai, la Stella del Mare, un mosaico ritrovato nella chiesa di San Nicolò Capodimonte, e che risalirebbe al 400 dC. La mattina il colpo di cannone annuncia la partenza del Dragun,[7] la barca cerimoniale di Camogli, che porta il parroco all'altare di Stella Maris situato sulla "Punta Chiappa"; il Dragun viene seguito dalle barche degli spettatori impavesate per l'occasione. La sera, quando fa buio, il "Dragun" e le piccole barche a remi (kaiak e canoe) con una torcia legata a poppa seguono il dragun in fila davanti alla spiaggia, a volte facendo delle gare di velocità, mentre la gente dalla spiaggia mette in mare centinaia di lumini che illuminano il tratto d'acqua antistante.

[modifica] Economia

La Marina.
La Marina.

La principale attività economica è legata soprattutto al turismo, ma anche al commercio dei propri prodotti locali. La Sagra del Pesce richiama molti turisti soprattutto dalla pianura padana e dall'estero. Località ex sede di retifici (manifattura di reti da pesca), Camogli è inoltre uno dei pochissimi luoghi liguri dove ancora viene praticata professionalmente la pesca, con una flotta di pescherecci, lampare e una tonnara centenaria.

[modifica] Infrastrutture e trasporti

Approdo a Porto Pidocchio.
Approdo a Porto Pidocchio.

[modifica] Strade

Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada, pertanto il casello autostradale di Recco sull'Autostrada A12 è l'uscita consigliata per raggiungere la destinazione. La Strada Statale 1 Via Aurelia, nel tratto collinare tra Recco e Rapallo, passa nel territorio del comune di Camogli, non vicino al centro ma in prossimità ed attraverso la frazione di Ruta. Da lì con pochi chilometri si raggiunge il centro della cittadina

[modifica] Ferrovie

Camogli è dotata di una stazione ferroviaria sulla linea ferroviaria Pisa-La Spezia-Genova nel tratto locale compreso tra Genova e La Spezia.

[modifica] Porti

Camogli è collegata con il Porto antico di Genova, con San Fruttuoso e con alcune località del Golfo Paradiso e delle Cinque Terre da un sistema di battelli, che effettuano diverse corse al giorno (alcune su prenotazione e solo con un numero minimo di passeggeri).

[modifica] Amministrazione

Sindaco: Italo Mannucci (Lista Civica Progetto Insieme) dal 15/04/2008 (1º mandato)
Centralino del comune: 0185 72901
Email del comune: protocollo.camogli@libero.it

[modifica] Amministrazioni precedenti

Periodo Primo Cittadino Partito Carica Note
27 maggio 2005 15 aprile 2008 Giuseppe Maggioni Lista civica Sindaco
15 aprile 2008 in carica Italo Mannucci Lista civica Sindaco

[modifica] Gemellaggi

Camogli è gemellata con:

Camogli è inoltre gemellata con l'isola di Tristan da Cunha.

[modifica] Sport

A Camogli ha sede il locale circolo sportivo Rari Nantes Camogli, legato agli sport acquatici quali prevalentemente la pallanuoto. Attualmente milita nella serie - Serie A2 - del Campionato italiano maschile di pallanuoto.

[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Note

  1. ^ Fonte dal sito Camogliedintorni.it
  2. ^ Approfondimenti sul sito del Parco naturale regionale di Portofino
  3. ^ Approfondimenti sul sito dell'Area Marina Protetta di Portofino
  4. ^ Fonte dal sito Confedilizia.it
  5. ^ Approfondimenti sul sito del Santuario di Nostra Signora del Boschetto
  6. ^ Approfondimenti sul sito Camogliedintorni.it/Museo marinaro
  7. ^ Approfondimenti sul sito Camogliedintorni.it/Dragun

[modifica] Bibliografia

  • G. Bono Ferrari. La città dei mille bianchi velieri: Camogli. Genova, 1935.
  • E. Mazzino. S. Fruttuoso di Capodimonte. Bordighera, 1964.
  • C. Campodonico. Un Borgo marinaro in epooca preunitaria:Camogli nelle statistiche del 1822-23. in "MICROSTORIE II°" Accademia dei Cultori di Storie Locali . Chiavari, 2006.
  • Roberto G.B. Figari. La Società di Mutua Assicurazione Marittima Camogliese 1853 - 1888. , 1976.
  • G.B. Roberto Figari. Camogli paese modello 1815-1915: uomini e storie del Risorgimento.
  • G.B. Roberto Figari. Camogli tra rivoluzione e primo impero: 1801 - 1805.
  • G.B. Roberto Figari. La biblioteca civica "Nicolò Cuneo".
  • G.B. Roberto Figari. Camogli qui, Camogli là; storia privata di una città. , 1997.
  • G.B. Roberto Figari. Camogli qui, Camogli là; storia privata di una città, seconda parte. , 2003.
  • G.B. Roberto Figari. Il porto di Camogli.
  • Annamaria Mariotti. Il tonno: le tonnare che "parlano genovese": da Camogli a Carloforte storie, leggende, tradizioni, curiosità e tante ricette per cucinare il grande corridore del mare. , 2003.
  • Giovanna Riccobaldi. Camogli qui, Camogli là; storia privata di una città, seconda parte. , 2003.
  • Giovanna Riccobaldi. Camogli qui, Camogli là; storia privata di una città. , 1997.
  • Giovanna Riccobaldi. Camogli in cornice: itinerario sentimentale tra immagini e parole. , 1996.
  • Prospero Schiaffino. Velieri di Camogli. , 1997.
  • Prospero Schiaffino. Gli armatori di San Rocco di Camogli. , 2005.
  • G.B. Roberto Figari. La marina mercantile camogliese della guerra di Crimea all'inchiesta parlamentare Borselli: 1855-1882. , 1983.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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