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Maria (madre di Gesù) - Wikipedia

Maria (madre di Gesù)

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bussola Nota disambigua – Se stai cercando altri significati di Maria o Maria Vergine, vedi Maria.
« Maria, Madre di Gesù, dammi il tuo cuore,
tanto bello, tanto puro, tanto immacolato, tanto pieno d'amore e d'umiltà,
così che io possa ricevere Gesù nel Pane della Vita,
amarLo come tu L'hai amato e servirLo sotto le spoglie del più Povero dei Poveri. »
« Chi ha Maria per madre, ha Cristo per fratello »
Antonello da Messina, particolare del viso della Vergine nell' Annunciazione
Antonello da Messina, particolare del viso della Vergine nell' Annunciazione
Francesco Botticini, L'Assunzione della Vergine Maria
Francesco Botticini, L'Assunzione della Vergine Maria

Maria (aramaico מרים, Maryām; greco dei Settanta Μαρίαμ, Mariam, oppure Μαρία, Maria; arabo: مريم, Maryam) (...) è il nome della madre di Gesù. È venerata come Santissima Madre di Dio dai cattolici e dagli ortodossi (che la onorano del titolo di Θεοτόκος, Theotókos); la sua santità è comunque riconosciuta dalla chiesa anglicana e anche da chiese protestanti come quella luterana. È usato anche il titolo di Madonna. Le è dedicata una sura nel Corano; tuttavia, i musulmani non le attribuiscono il titolo di santa.

Indice

Maria nel Nuovo Testamento

Nei Vangeli sinottici

Raffaello: Madonna col bambino
Raffaello: Madonna col bambino

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio, senza avere rapporti sessuali (Lc. 1,26-38). Ella accettò e, per la sua completa accettazione e fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti.

Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per ˁAyn Karin, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi. Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria risponde proclamando il Magnificat

« Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. (Lc. 1,46CEI »

Trovandosi a Betlemme, in Giudea, con suo marito Giuseppe per il censimento indetto dall'imperatore Tiberio, partorì in un riparo che era forse una stalla suo figlio, al quale impose il nome di Gesù come le aveva prescritto l'arcangelo Gabriele. Il vangelo racconta il canto degli angeli e la visita dei pastori (Lc. 2,1-20), e poi dei sapienti orientali detti i Magi. Seguono la persecuzione di Erode, la strage degli Innocenti, la fuga in Egitto e il ritorno a Nazaret.

Quando Gesù compì 12 anni, Maria e Giuseppe lo condussero a fare Pasqua nel Tempio di Gerusalemme. Tornando a Nazaret, i genitori non trovarono più Gesù nella carovana e, preoccupati, tornarono indietro a cercarlo. Lo ritrovarono al terzo giorno nel Tempio, dove Gesù stava insegnando fra i dottori della Legge. Maria è testimone, anche senza capirne in fondo il significato, della prima volta che Gesù manifesta la coscienza di essere figlio del Padre (Lc. 2,41-50).

I Vangeli ce la presentano in vari momenti vicino a Gesù nel periodo del suo ministero pubblico.

Nel Vangelo secondo Giovanni

Dante Gabriel Rossetti:Ecce ancilla domini
Dante Gabriel Rossetti:Ecce ancilla domini

Nel Vangelo secondo Giovanni è chiamata sempre «la Madre di Gesù». I biblisti cattolici ritengono che in tale vangelo Maria sia il simbolo dell'Israele fedele, che aspetta da Gesù il dono del vino dell'alleanza nuova (Nozze di Cana). Inoltre, essa è colei che ha fatto compiere al Figlio il primo miracolo della sua vita pubblica, ed è perciò presentata come la mediatrice di tutte le grazie presso Gesù Cristo. Sul Calvario, durante l'agonia in croce, Gesù la affida all'apostolo Giovanni, e all'apostolo affida lei.[1] Secondo la dottrina cattolica questo sarebbe l'atto che la costituisce Madre dei credenti.

Negli Atti degli Apostoli

Negli Atti degli Apostoli è presentata in preghiera insieme con gli apostoli e i discepoli in attesa della venuta dello Spirito Santo

« Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui. (At. 1,14)-CEI »

Secondo la visione cattolica questo fatto dimostrerebbe che essa fu il centro attorno a cui gli stessi apostoli e discepoli si riunirono per la discesa dello Spirito, che è la nascita della Chiesa.

Nei vangeli apocrifi

I genitori di Maria si chiamavano Gioacchino e Anna e concepirono Maria in tarda età, dopo una vita sterile, ignobile per gli ebrei del tempo che ritenevano peccato non fare figli. Maria, che imparò a camminare a sei mesi, rimase nel tempio dall'età di tre anni fino al periodo della pubertà e poi venne data in sposa a Giuseppe che fu miracolosamente designato dalla fioritura di una verga.

Secondo il vangelo apocrifo di Bartolomeo una prima annunciazione fu data a Maria nel tempio stesso di Gerusalemme. Dio disse a Maria:

« Gioisci, o piena di grazia e vaso di elezione... Ancora tre anni e ti manderò la mia parola; tu concepirai un figlio per mezzo del quale sarà salvata tutta la creazione. Tu sarai il calice del mondo. Pace a te, mia diletta... »

La vera e propria annunciazione secondo alcuni avvenne alla fontana, altri invece dicono che avvenne a casa sua. L'annunciazione dell'arcangelo Gabriele a Maria è collocata secondo la tradizione il 25 marzo, per rispettare il tempo di nove mesi esatti dalla nascita di Gesù fissata il 25 dicembre.

Il vangelo apocrifo di Filippo trova assurdo che Maria abbia concepito suo figlio per opera dello Spirito Santo (in ebraico ruah=spirito è femminile) in quanto Gesù sarebbe nato una prima volta come uomo da Maria e Giuseppe ed una secondo come Dio in seguito al battesimo:

« Taluni hanno detto che Maria ha concepito dallo Spirito Santo. Essi sono in errore. Essi non sanno quello che dicono. Quando mai una donna ha concepito da una donna.. »
« E il Signore non avrebbe detto: -Mio Padre che è nei cieli- se non avesse avuto un altro padre, ma avrebbe detto semplicemente: -Mio Padre. »

Nel primo millennio cristiano

La figura di Maria nel primo millennio del cristianesimo è stata oggetto di alcune definizioni dogmatiche, comuni quindi alle Chiese orientali e occidentali, ad esempio:

  • Nascita verginale[2]: il concepimento di Gesù senza padre umano, riportato nel vangelo di Matteo:
« E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; ma egli non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito, al quale pose nome Gesú. »   (Matteo 1,24-25)

Nella Chiesa cattolica

Caravaggio, morte della vergine
Caravaggio, morte della vergine

I cattolici si rivolgono a lei con molti titoli. In Italia viene normalmente chiamata Madonna (dal latino mea domina, "mia signora"). Altri sono: Maria Vergine, Maria Immacolata, Maria Assunta, Maria Ausiliatrice, Maria Consolata, ecc.

Fra le preghiere che le vengono rivolte la più comune è l'Ave Maria, nella quale nella prima parte si ripetono il saluto dell'angelo al momento dell'annunciazione e quello di Elisabetta all'inizio della visitazione (secondo il Vangelo di Luca, I, 28 e I, 42); la seconda parte è una invocazione di origine più tarda, nata in ambito ecclesiastico.

Il magistero cattolico ha definito altri dogmi che la riguardano:

Al termine della sua vita terrena, afferma il dogma proclamato da papa Pio XII il 1° novembre 1950, la Vergine Maria venne trasportata, anima e corpo, in Cielo (venne "assunta", ricevuta, in Cielo), sulla scorta del convincimento dell'antichità cristiana di un somnium Mariae (sonno di Maria), anziché di una morte vera e propria. Pertanto al momento della conclusione della sua vita, momento chiamato anche "Dormizione", essa ricominciò subito a vivere, con il suo corpo risorto, nel Paradiso, accanto a suo Figlio Gesù. A Gerusalemme vi sono due luoghi che la tradizione collega alla sua morte: la chiesa della Dormizione, sul monte Sion, posta nel luogo in cui Maria si sarebbe "addormentata", e la chiesa della Tomba di Maria, nella valle del Cedron, dove gli apostoli avrebbero deposto il suo corpo, per poi ritrovare la tomba vuota. Secondo un'altra tradizione, invece, Maria avrebbe seguito l'apostolo Giovanni a Efeso e lì sarebbe morta.

La tarda definizione di questo dogma non fu causata da una controversia, ma sanzionò una credenza che era già diffusa nel primo millennio, ed infatti essa è ritenuta anche nelle Chiese ortodosse (la cosiddetta dormizione di Maria), pur senza essere da esse definita come dogma.

Nella teologia cattolica

La teologia cattolica ha sviluppato, nel corso dei secoli, le definizioni, le concezioni, i dogmi e dunque le corrette forme di venerazione della Vergine, basandosi però non su speculazioni astratte (cioè gnostico-intellettuali), bensì su alcune tradizioni storico-religiose del Cristianesimo, come testi di santi e padri della Chiesa. Tutto ciò è oggetto di studio e di riflessione della mariologia cattolica.

Fra i santi della chiesa latina che hanno scritto a proposito di Maria vi sono: il beato Duns Scoto, San Bernardo di Chiaravalle, San Bonaventura da Bagnoregio, San Luigi Maria Grignion de Montfort, Sant'Alfonso Maria de' Liguori. Essa è presentata come la «Madre della misericordia», la «Speranza dei disperati», la «Regina dei miseri», la «Mediatrice di tutte le grazie», il «Refugium peccatorum» vivente. San Bernardo afferma che

« [...] ella apre l'abisso della misericordia di Dio a chi vuole, quando vuole e come vuole; così che non vi è peccatore, per quanto iniquo sia, il quale si perda, se Maria lo protegge. »
(San Bernardo di Chiaravalle, De laudibus Virginis Matris)

e continua, dicendo che la maestà mariana non dev'essere fonte di timore o di vergogna nel pregarla (a causa dei propri peccati), al contrario:

«  [...] Ma come potresti tu, Maria, ricusare di soccorrere i miseri, poiché sei la regina della misericordia? E chi mai sono i sudditi della misericordia, se non i miseri? Tu sei la regina della misericordia e io, essendo il peccatore più misero di tutti, sono il più grande dei tuoi sudditi. »
(San Bernardo di Chiaravalle, De laudibus Virginis Matris)

Essa, giacché che fu eletta ab aeterno da Dio per portare il Redentore agli uomini, e dal momento in cui accettò Gesù, ad opera dello Spirito Santo, è divenuta anche Madre di tutti gli uomini, dei giusti e dei peccatori che si rivolgono a Lei, e l'amore di Dio per Maria è tanto immenso, infinito ed illimitato che Sant'Alfonso Maria de' Liguori le se rivolge in tal modo:

« [...] Saresti in grado di ottenere la grazia anche per Lucifero in persona, se quello spirito superbo si umiliasse di fronte a Te! »
(Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Le glorie di Maria, cap. II)

A tal proposito, si ricordi anche la visione di Maria contenuta nella Divina Commedia, dove Dante riporta la straordinaria preghiera del doctor marianus Bernardo di Chiaravalle (musicata, tra gli altri, da Giuseppe Verdi nei Quattro Pezzi Sacri) affinché Dante stesso possa ottenere -per grazia- la visione della Trinità divina:

« Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore,
per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar sanz'ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate. »

Nei versi danteschi è concentrata tutta la tradizione teologica mariana, da cui il Sommo Poeta infatti riprese Maria come la persona in cui si risolvono i paradossi terreni irrisolvibili («Vergine Madre,/figlia del tuo figlio»), la creatura umilissima eletta da Dio nell'eternità per la salvezza degli uomini, colei che è amata assolutamente, infinitamente e incondizionatamente dal Padre e dal Figlio, la «Mater Dei» nella e della storia, distributrice di carità per i beati e di speranza per gli uomini, la necessaria mediatrice dell'ottenimento di ogni grazia, colei per la quale Dio giunse al punto di prender su di sé la carne dell'uomo, la persona in cui si ricongiungono la perfezione ideale di una dea e la concretezza fisico-storica di una creatura.

Feste mariane

Durante l'Anno liturgico della Chiesa cattolica sono varie le feste e memorie che ricordano Maria; non tutte celebrate per obbligo od in tutta la Chiesa; ad eccezione delle feste e delle solennità mariane:

Nel Protestantesimo

La Madre di Dio di Licodia. Madonna Odigitria. Chiesa Madre di Santa Maria di Licodia.
La Madre di Dio di Licodia. Madonna Odigitria. Chiesa Madre di Santa Maria di Licodia.

Nel protestantesimo le opinioni riguardo a Maria assumono differenti sfumature, tuttavia concordano nel ritenere eccessiva l'enfasi che viene data alla sua figura nella chiesa cattolica e, disapprovando il culto dei santi, ritengono che il culto di iperdulìa tributato a Maria sia inconciliabile con la dottrina di Gesù quale unico Mediatore tra Dio e l'uomo.

I riformatori del XVI secolo in generale mantennero i dogmi del primo millennio secondo la formulazione dell'epoca. Lutero ad esempio ha mantenuto la celebrazione delle maggiori festività in onore di Maria rintracciabili nel vangelo secondo il calendario liturgico tradizionale, come l'annunciazione, la visitazione e la purificazione di Maria. Venne abbandonata invece la credenza dell'assunzione, tradizionalmente celebrata nella Chiesa cattolica, mentre l'immacolata concezione era all'epoca un'opinione non definita e non costituiva quindi motivo di conflitto con i cattolici.

Le chiese protestanti in genere e quelle a indirizzo fondamentalista e i testimoni di Geova, attenendosi strettamente alla lettera del testo evangelico, ritengono che Maria concepì virginalmente Gesù ma che in seguito ebbe altri figli da Giuseppe basandosi sul fatto che nei vangeli si parla di fratelli di Gesù; rifiutano pertanto i titoli e l'onore che la tradizione cattolica ed ecclesiastica ha dato a Maria.

In seguito, con l'Illuminismo e la teologia liberale, sono state fatte oggetto di critica diverse formulazioni tradizionali, tra cui la verginità perpetua, sostenendo che Maria ebbe anche altri figli dopo Gesù. Molti teologi protestanti di indirizzo liberale ritengono che l'intera parte iniziale del vangelo di Luca, in cui si parla in termini miracolosi della nascita verginale del Cristo, sia in realtà scritta in un linguaggio mitologico e di conseguenza la figura di Maria sia stata rielaborata nel corso dei secoli secondo questo genere letterario.

Controversie teologiche

L'affermazione sulla verginità perpetua ha suscitato e suscita varie prese di posizione a causa di un dogma che nella stessa chiesa cristiana suscitò profonde controversie, oltre al fatto che nei vangeli sono citati i fratelli di Gesù. Nella voce relativa è possibile confrontare le tesi di coloro secondo i quali con fratelli:

  • ci si riferisce ai fratelli carnali di Gesù (parte del mondo protestante, ma non Lutero e Calvino), nati da Maria; coerentemente con il fatto che il Nuovo Testamento è stato scritto in greco (lingua che distingue molto bene tra fratelli uterini e non).
  • si vuole indicare, secondo la mentalità semitica, l'insieme dei parenti stretti di Gesù (Cattolicesimo e Ortodossia) quindi non esiste contrasto con il Nuovo Testamento.

Nell'Islam

I musulmani venerano Maria e credono nella sua eccellenza e verginità, testimoniata nella Sura XIX del Corano, senza però considerarla Madre di Dio perché Gesù è per loro solo un profeta, il maggiore mandato da Dio agli uomini prima di Muhammad, "sigillo dei profeti". Comunque, nel Corano la figura di Maria (Maryam) è preminente su tutte le altre figure femminili e viene ricordata più volte, oltre alla presenza del capitolo 19 a lei intitolato; è anche l'unica donna citata nel Corano con un nome proprio. I musulmani la chiamano anche Sayyida, che vuol dire "Signora, Padrona" e corrisponde pressappoco al termine cristiano "Madonna".

Una concezione gnostico-cristiana

Secondo una visione ispirata ad uno gnosticismo cristiano, Maria sarebbe la manifestazione terrena della Divinità nel suo aspetto femminile. Secondo alcuni studiosi, infatti, una divina figura femminile sussiste come archetipo con continuità dalla preistoria ad oggi tanto che il culto mariano ben difficilmente è percepito come inferiore a quello riservato a Dio. Questa impostazione si basa sul "Libro della Sapienza", apocrifo attribuito a Salomone, che legittimerebbe un parallelismo tra la Sophia e il Logos, sul culto sofianico particolarmente vivo nei primi secoli del cristianesimo e ripreso nel secolo scorso da Vladimir Solov’ev che ne ebbe anche una esperienza mistica.

Mitologia mariana

Il Santo Graal

La figura di Maria di Nazareth è stata anche legata al tema medioevale soprattutto, ma che arriva per vie esoteriche sino ai giorni nostri del Santo Graal.

Secondo alcune notizie riportate da alcuni autori che si sono occupati di investigare sulle leggende legate al Santo Graal esisterebbe una versione delle vicende legate a Maria di Nazareth che differiscono notevolmente da quella più conosciuta che vedono la madre di Gesù proseguire la sua esistenza accanto a Giovanni apostolo ed evangelista dopo la morte in croce del figlio. Queste versioni sosterrebbero infatti che chi era alla croce, e a chi è stata affidata la madre e anche chi era vicino a Gesù alla ultima cena non era Giovanni ma Giuseppe d'Arimatea che risulterebbe essere il fratello più anziano di Gesù e figlio di Maria che in seguito la condusse con sé in Gran Bretagna nel Galles. Questi sarebbe anche quello stesso Giuseppe d'Arimatea che si sarebbe incaricato della sepoltura di Gesù.

Secondo questa versione il calice, recipiente, contenitore tramandato nei secoli con il nome misterioso di santo Graal altro non sarebbe che la madre di Gesù, Maria di Nazareth la quale i sostenitori di questa particolare versione del mito, nel Galles sarebbe morta e sepolta.

In questa versione del mito del Graal, Maria assume le vesti oltre che di madre di figura di grande statura teologica formatasi al pensiero religioso ebraico per tradizione famigliare essendo figlia di Anna profetessa del tempio e di un sommo sacerdote ed essendo essa vissuta e cresciuta al tempio sin da bambina.

Gli autori che riportano queste versioni del mito del Graal ritengono tra l'altro che sia alquanto probabile che Gesù prima di iniziare la sua vita pubblica così come è riportata nei vangeli abbia avuto anche una formazione religiosa proprio nel monastero di Qumram.

Miracoli e apparizioni

Per approfondire, vedi la voce apparizioni mariane.

Secondo la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa è possibile che Maria o altri santi possano comunicare privatamente con gli uomini (rivelazione privata). Nella storia della Chiesa apparizioni di Maria sono innumerevoli. Tra le più famose si ricordano: Lourdes (11 febbraio 1858), Knock (21 agosto 1879), Fatima (1917), Medjugorje (1981), Guadalupe (1531), Rue du Bac (Parigi, 1830), La Salette (1846), Garabandal (2 luglio 1961), Siracusa (1953), Caravaggio (BG) (26 maggio 1432) Castelpetroso (1888).

Ricerche archeologiche

Ricerche archeologiche condotte alla fine del secolo scorso, sulla base delle visioni della stigmatizzata monaca agostiniana Anna Katharina Emmerick (1774 - 1824), hanno ritrovato a circa 9 km a sud di Efeso la casa dove la tradizione dice che Maria di Nazaret abitò e fu assunta alla gloria del cielo, senza mai provare ciò che fosse la morte.

Secondo alcuni Vangeli Apocrifi, invece Maria morì di morte naturale, circondata dagli Apostoli. Tombe di Maria sono del resto presenti e visitabili in Turchia e Palestina

Riferimenti e note

  1. ^ http://www.labibbia.org/pls/bibbiaol/GestBibbia.Ricerca?Libro=Giovanni&Capitolo=19 verso 26
  2. ^ Spesso questo dogma viene confuso con quello solo cattolico dell'Immacolata Concezione

Bibliografia

Voci correlate

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