Alfonso X di Castiglia
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Alfonso Fernández in spagnolo Alfonso X, detto il Saggio (Toledo, 1221 – Siviglia, 1284) , re di Castiglia e León (1252-1284).
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[modifica] Origine
Figlio del re di Castiglia e León, Ferdinando III il Santo e di Elisabetta Hohenstaufen (detta Beatrice di Svevia alla corte di Castiglia) figlia del duca di Svevia e re di Germania, Filippo di Svevia (1179-1208, figlio del Barbarossa) e di Irene Angelina (1181-1208, figlia dell'imperatore di Costantinopoli, Isacco II di Bisanzio) e, rimasta orfana, educata alla corte del cugino, il re di Sicilia e imperatore, Federico II.
[modifica] Biografia
Dopo che Tebaldo I di Navarra, nel 1234, era divenuto re di Navarra, suo padre cercò di combinare il matrimonio di Alfonso con la figlia di Tebaldo, Bianca di Navarra, ma la cosa non andò a buon fine così come le mire della Castiglia sulla Navarra.
Nel 1240, Alfonso sposò Maior Guillen de Guzman; il matrimonio fu poi dichiarato nullo ed i tre figli, nati da questo matrimonio furono dichiarati illegittimi.
Nello stesso periodo, tra il 1240 ed il 1250, assieme al padre, conquistò diverse piazzeforti andaluse, quali Murcia, Alicante e Cadice, in mano ai musulmani.
Nel 1246, si risposò, in seconde nozze, con Violante d'Aragona (1236-1301), figlia del re d'Aragona, Giacomo I e della principessa ungherese Violante, figlia del re di Ungheria, Andrea II.
Nel 1252, alla morte del padre, gli subentrò sul trono di Castiglia e León, col nome di Alfonso X.
Dopo essere salito sul trono del regno di Castiglia, Alfonso X, nel 1253, invase il Portogallo e si appropriò della regione dell'Algarve.
Il re del Portogallo, Alfonso III cedette ma, pur essendo ancora sposato con Matilde II di Boulogne, riuscì ad ottenere la mano della figlia illegittima di Alfonso X, Beatrice, con la clausola che quando il primo figlio della coppia avrebbe compiuto sette anni, l'Algarve sarebbe tornato al Portogallo.
Nel 1263, non senza alcune resistenze (forse perché l'erede era il terzogenito ed aveva solo due anni), Alfonso X di Castiglia consegnò l'Algarve all'erede, il principe Dionigi, a condizione che Alfonso III del Portogallo lo avesse seguito in battaglia con cinquanta lancieri.
Nello stesso anno 1263, dopo che la contessa di Boulogne, Matilde era morta nel 1262, il papa Urbano IV convalidò il matrimonio tra Alfonso e Beatrice.
Il 22 aprile del 1254, Alfonso stipulò un trattato di alleanza col re d'Inghilterra e duca di Aquitania, Enrico III, appoggiandolo nella guerra contro il re di Francia, Luigi il Santo.
Il 18 ottobre dello stesso anno, nel Monastero di Santa María la Real de Las Huelgas Burgos, furono celebrate le nozze della sorellastra di Alfonso, Eleonora di Castiglia col figlio di Enrico III, l'erede al trono, Edoardo; con queste nozze Alfonso X rinunciava definitivamente al ducato di Guascogna, su cui la Castiglia avanzava pretese dal tempo del matrimonio di Alfonso VIII di Castiglia con la figlia del re d'Inghilterra, Enrico II e della duchessa di Aquitania, Eleonora d'Aquitania, Leonora d'Aquitania, duchessa di Guascogna.
Nel 1254, Alfonso dotò la scuola di Salamanca, Scuole Estudio General del Reino de León, fondata, tra il 1218 ed il 1220, da suo nonno, Alfonso IX, a cui suo padre, Ferdinando III di Castiglia aveva dato impulso, di un documento regolare che attribuiva allo scholasticus della cattedrale il diritto di promuovere gli studenti e di esercitare su essi un'ampia giurisdizione.
Il papa Alessandro IV, nel 1255, concesse all'università di Salamanca vari privilegi tra cui quello che i suoi laureati potevano insegnare dovunque, tranne che a Parigi e a Bologna; con questo documento papale, Salamanca era riconosciuta Università internazionale.
Nel 1256, alla morte di Guglielmo d'Olanda, essendo rimasta vacante la corona imperiale Alfonso X in quanto discendente, da parte di madre, della famiglia Hohenstaufen, fu uno dei pretendenti, cercando appoggio presso il re di Francia ed in Provenza.
Nel 1257, coi voti dei grandi elettori di Treviri, Sassonia e Brandeburgo fu eletto Re dei Romani (imperatore del Sacro Romano Impero) in contrapposizione a Riccardo di Cornovaglia, che era stato sostenuto dai principi elettori di Colonia, Magonza e del Palatinato, mentre il settimo elettore, il re di Boemia, Ottocaro II, diede appoggio, in tempi diversi ad ambedue i pretendenti.
Ambedue i pretendenti avevano pagato l'elezione, ma mentre Riccardo si recò più volte in Germania a far valere il suo titolo (il 17 maggio 1257 fu incoronato re dei Romani ad Aquisgrana), Alfonso, che ambiva l'Italia non mise mai piede né in Germania né in Italia; si alleò con Ezzelino da Romano ed i ghibellini, giocandosi le iniziali simpatie che il papa Alessandro IV aveva per lui. Anche quando la decisione, di scegliere il re dei Romani, fu rimessa al papa, questi la rinviò senza decidere, così come i suoi successori, Urbano IV e Clemente IV.
Anche quando il suo rivale morì, nel 1272, i principi elettori, escludendo dalla riunione di Francoforte, del 1273, il re di Boemia Ottocaro II, che continuava ad appoggiare Alfonso, procedettero all'elezione a re dei Romani di Rodolfo d'Asburgo; papa Gregorio X, accettando questa nuova elezione, rifiutò di confermare l'elezione di Alfonso, dichiarandolo decaduto e ponendo così termine al periodo definito il Grande Interregno.
Alfonso, nel 1275, cercò di raggiungere il suo vicario in Italia, il marchese del Monferrato, Guglielmo VII (succeduto come vicario ad Ezzelino dopo il 1259) e porsi quindi alla testa dei suoi alleati ghibellini del Piemonte e della Lombardia, per combattere contro Carlo I d'Angiò; ma fu fermato in Provenza dal papa Gregorio X, che, dopo lunghe trattative, in agosto riuscì ad ottenere da Alfonso la rinuncia al titolo di re dei Romani.
Nel 1273, Alfonso X il Saggio diede vita alla Mesta castigliana, un'associazione che raggruppava circa tremila proprietari (grandi e piccoli) di greggi di pecore di tutta la Castiglia, che si riunivano tre volte l'anno, in cui le donne avevano pari diritti degli uomini e dove si stabilivano i doveri ed i diritti dei pastori, che nelle transumanze erano avversati dai contadini sulle cui terre passavano le greggi.
La Mesta divenne col tempo molto potente che alla fine del medioevo dominava l'organizzazione economica della Castiglia, rivelandosi alla fine fatale per l'agricoltura della nazione castigliana.
Nel 1275, l'erede al trono, il primogenito maschio, Ferdinando, morì mentre combatteva contro i Mori di Granada, nella battaglia di Écija. Alfonso X, ignorando i diritti dei figlioletti di Ferdinando, nominò nuovo erede al trono il figlio maschio secondogenito, Sancho IV.
La vedova, Bianca di Francia, figlia del re di Francia, Luigi IX il Santo ed i due figli, Alfonso e Ferdinando, furono, come narra Guglielmo di Nangis, «lasciati privi di ogni umano conforto»; Bianca chiese aiuto al fratello, il re di Francia, Filippo III l'Ardito, che inviò ambasciatori per protestare e nello stesso tempo, per invadere la Castiglia, mise insieme un esercito che in Castiglia non arrivò mai, infatti si fermò a Pau.
Quando Alfonso X propose a Sancho di creare un piccolo regno, nella città di Jaén, per Alfonso de la Cerda, Sancho si ribellò al padre ed iniziò una guerra civile che relegò Alfonso nel sud del regno di Castiglia, in Murcia e parte dell'Andalusia, la zona di Siviglia; non ostante la parziale vittoria, Sancho, l'8 novembre 1282, fu diseredato.
La grandezza di Alfonso X consistette soprattutto nella sua attività culturale. A ragione è considerato il fondatore della prosa letteraria castigliana. Cercò di riunire tutto il sapere della sua epoca nella lingua corrente parlata dai suoi sudditi. Fondò la Scuola dei Traduttori di Toledo in cui saggi musulmani ed ebrei traducevano al castigliano le opere antiche arabe ed ebraiche; di grande importanza fu la traduzione dall'ebraico di molte versioni ebraiche delle opere arabe.
La sua opera scientifica, storica e letteraria fu fondamentale: ricordiamo in particolare il suo contributo all'astronomia con le Tavole alfonsine. Per di più, promosse la redazione e pubblicazione di una serie di testi autorevoli sui vari campi della cultura artistica e scientifica. Fu inoltre un eccellente poeta in lingua galiziana e persino autore di uno dei primi trattati sugli scacchi.
La sua attività sul terreno giuridico fu fondamentale per quanto riguarda la nazionalizzazione e statalizzazione del diritto vigente: fece tradurre in castigliano il Liber Iudiciorum del re visigoto Reccesvindo, ottenendo così il Fuero Juzgo; promosse poi la redazione di un Fuero Real (raccolta di consuetudini applicate su tutto il regno, a cui vengono apportate modifiche tratte dal diritto romano e da quello canonico; realizzata nel periodo 1252-1255.
Infine ad Alfonso, fu dovuta la compilazione del Libro de las leges, noto nel XIV secolo come Siete Partidas (o Leges de Partidas o Partidas). I giuristi che compilarono, sotto la supervisione del re, le Partidas, tra il 1256 ed il 1265, attinsero a tre categorie di fonti:
- le consuetudini ed i fueros di Castiglia e León, compresi i Fuero Juzgo, i Fuero Real ed i fueros di Cuenca e Cordova
- il diritto canonico approvato
- gli scritti dei giuristi romani inclusi nel Digesto e le opere dei giuristi italiani che trattavano del diritto giustinianeo.
La Siete Partidas possono essere considerate un compendio dei diritti, romano e canonico, modificato in alcuni particolari dai giuristi di Alfonso per adattarlo alla situazione del regno di Castiglia e León, che anche se non soppiantarono del tutto i fueros municipali, il Fuero Juzgo, ed il Fuero Real, furono sempre più utilizzati da avvocati e studenti ed alla fine furono adottate come pratica giudiziaria dalle cortes.
Realizzò anche la prima riforma ortografica del castigliano, lingua che rese ufficiale nel suo regno, a scapito del latino; infatti fece tradurre in castigliano il codice reale, Siete Partidas e nelle procedure giudiziarie sostituì il latino col castigliano.
Nonostante la corte di Alfonso fosse un centro di cultura ebraica, sia scientifica, sia letteraria, su pressione della Chiesa e del Papa la politica di restrizioni verso gli ebrei fu intensificata ed anche se non si raggiunsero gli eccessi di altri Stati europei i decreti restrittivi della Chiesa ebbero un riflesso anche sul diritto civile. Infatti, anche nelle sue Siete Partidas, Alfonso sottopose gli ebrei alle più minute e mortificanti restrizioni.
Gli ebrei, che furono costretti a vivere in quartieri speciali, aljama, in cui godevano di notevole autonomia, dedicandosi soprattutto al commercio e all'artigianato, si distinsero nelle professioni mediche e finanziarie ed avevano in mano l'appalto delle imposte.
Durante il regno di Alfonso, nonostante le restrizioni, la Castiglia fu un'isola di tranquillità per gli ebrei, dove, pur con qualche occasionale violenza, i massacri non furono mai una regola.
Alfonso X morì a Siviglia il 4 aprile 1284, e nonostante che fosse stato diseredato, il figlio Sancho gli succedette come Sancho IV, detronizzando i legittimi eredi, il nipote, Alfonso de la Cerda, per il regno di Castiglia ed il fratello Giovanni per il regno di León.
[modifica] Curiosità
Nel codice Siete Partidas era prevista anche la punizione della stregoneria (quindi vi era da parte dei giuristi una credulità nel potere delle arti magiche); infatti per coloro che invocavano gli spiriti maligni o facevano immagini di cera di altre persone, allo scopo di far loro del male, venivano puniti con la morte, mentre coloro che ricorrevano ad incantesimi per fini buoni, ottenendo buoni risultati erano considerati meritevoli di una ricompensa.
[modifica] Discendenza
Alfonso da Maior Guillen de Guzman ebbe tre figli:
- Beatrice (1242-1303), sposata col re del Portogallo Alfonso III nel 1253, e madre del re del Portogallo, Dionigi I il Giusto.
- Martino Alfonso, morto a Valladolid
- Urraca Alfonso di Castiglia.
Alfonso da Violante ebbe dodici figli:
- Ferdinando, morto giovane, seppellito nel monastero di Las Huelgas di Burgos
- Berengaria di Castiglia (1253 - Guadalajara, dopo il 1284), fidanzata del figlio ed erede di Luigi IX di Francia, Luigi Capeto, morto nel 1260; alla cui morte entrò nel convento di Las Huelgas, dove risulta che vivesse ancora nel 1284.
- Beatrice di Castiglia (1254-1280), sposò il marchese del Monferrato, Guglielmo VII
- Ferdinando de la Cerda (1255-1275), sposò Bianca di Francia, figlia de Luigi IX di Francia, che gli diede due figli, gli infanti de La Cerda, Fernando e Alfonso,
- Leonora di Castiglia (1257-1275)
- Sancho IV di Castiglia (1258-1295), re di Castiglia e León
- Costanza di Castiglia (1258 - 22 agosto 1280), suora a Las Huelgas
- Pietro (1260-1283), signore di Ledesma
- Giovanni (1262 - 25 giugno del 1319), signore di Valencia de Campos e pretendente alla corona di León e di fatto re di León dal 1296 al 1301
- Isabella di Castiglia , morta giovane
- Violante di Castiglia (1265-1296), sposò Diego Lopéz de Haro, signore di Biscaglia
- Giacomo di Castiglia (1268 - 9 agosto 1294), signore di Los Cameros
[modifica] Voci correlate
- Lista dei monarchi delle Asturie
- Elenco di monarchi di Castiglia
- Elenco di monarchi portoghesi
- Tabella cronologica dei regni della Penisola iberica
- Cammino di Santiago di Compostela
- Elenco di conti di Franca Contea
- Elenco di duchi di Borgogna
- Elenco di monarchi di Navarra
[modifica] Collegamenti esterni
- (DE) Onlineversion dei Regesta Imperii
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Alfonso X di Castiglia
[modifica] Bibliografia
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- lynn Thorndike, "Magia, stregoneria, astrologia e alchimia", in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 811-844
Predecessore: | Re di Castiglia e León | Successore: | |
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Ferdinando III | 1252 - 1284 | Sancho IV |
Predecessore: | Re eletto dei Romani | Successore: | |
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Guglielmo d'Olanda | 1257 - 1273 (fino al 1272 trono conteso da Riccardo di Cornovaglia) |
Rodolfo I |