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Valladolid - Wikipedia

Valladolid

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Coordinate: 41°38′0″N 4°43′0″W / 41.63333, -4.71667

bussola Nota disambigua – Se stai cercando Valladolid in Messico, vedi Valladolid (Yucatán).
Valladolid
Panorama di Valladolid
Valladolid - Stemma Valladolid - Bandiera
Nome ufficiale: Valladolid
Stato: Bandiera della Spagna Spagna
Comunità autonoma: Castiglia e León
Provincia: Valladolid
Coordinate:

41°38′N 4°43′W / 41.633, -4.717

Superficie: 197 km²
Altitudine: 698 m s.l.m.
Popolazione:
 - Totale
 - Densità
(2006)
319.943 ab.
1.619,96 ab./km²
Targa: VA
CAP: 47001-47016
Abitanti: vallisoletanos
pucelanos
Sito istituzionale

Valladolid è una città spagnola posta al centro della Comunità Autonoma di Castiglia e Leon, di cui è la capitale. Si trova a 41º 38' latitudine nord e 4º 43' longitudine ovest. È il capoluogo della provincia di Valladolid.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Il nome

L'origine del nome di Valladolid non è del tutto chiara, anticamente si riteneva che provenisse da Valledolit o Valle de Olit, un Moro che si riteneva comandasse la città, però questa teoria è stata abbandonata. Un'altra origine possibile potrebbe essere Vallis olivetum, ovvero valle degli olivi, anche se, visto il clima estremo della città non è molto probabile che ci fosse una grande quantità di olivi nella zona. Una ulteriore teoria è quella che relaziona il nome di Valladolid all'espressione araba Balad-Al-Walid, ossia terra del padre.

L'origine più probabile della parola sembra l'espressione celtica Vallis tolitum (valle delle acque), poiché il luogo si trova alla confluenza di due fiumi, il Pisuerga e l'Esgueva, che prima di essere canalizzati si dividevano in diversi rami. Un'altra teoria, più probabile per il nome degli abitanti detti "vallisoletanos", è che il termine stia per "valle del sole" o "valle soleggiata" (nel medioevo era chiamata "Vallisoletum"), per la grande quantità di ore di sole che riceve la valle tanto in inverno quanto in estate.

Esistono anche altri due termini con i quali la città viene designata: Pucela e Pincia.

Pucela è un'invenzione del sec. XX: gli storici assicurano che si tratta di semplici supposizioni, che però sono entrate nel cuore della gente di Valladolid, tanto che ora nessuno dubita della veracità di tale nome. Si racconta che nel sec. XV alcuni cavalieri vallisoletani lottarono al lato di Giovanna d'Arco, in Francia, contro gli inglesi. Giovanna d'Arco era conosciuta con l'epiteto di Donzella di Orleans (Doncella de Orleans). In francese, donzella si dice pulcelle, vocabolo simile al castigliano di quel tempo pucela. Al termine della guerra, i cavalieri tornarono a Valladolid e raccontarono le proprie prodezze e le proprie conquiste amorose, e tutto ciò che era successo con la "Pucela de Orleans". A partire da allora si iniziò a chiamarli pucelanos, da cui derivò l'eponimo di Pucela per la città.

Il professore don Celso Almuiña dell'Università di Valladolid ha un'altra teoria. Valladolid si trova in una valle nella quale scorrono il rio Pisuerga, l'Esgueva ed il Duero, ai quali si può aggiungere anche il Canale di Castiglia: è dunque un luogo verde ed umido, in mezzo ad un intorno secco, quasi fosse una pozza: e, dal termine pozza (poza), pucela.

Vi sono anche altre teorie, ma in ogni caso questo termine è radicato nell'animo della gente: allo stadio della città non si tifa ¡Valladolid!, ma ¡Pucela!.

Per designare la città vi è anche il termine di Pincia, che sembra avere un'origine più colta. Vicino a Peñafiel esisteva una importante città celta: Pincia; nel Rinascimento la si identificò con Valladolid, e, secondo l'uso dell'epoca di relazionare tutto con le civiltà greca e romana, il nome di Pincia venne associato a questa città. Più tardi si dimostrò che non vi era relazione alcuna fra le due città, ma ormai anche questo terzo nome della città era conosciuto e rimasto caro ai vallisoletani.

[modifica] Fondazione

I primi insediamenti noti nell'area di Valladolid risalgono all'antichità. Infatti esistono ritrovamenti di oggetti di popoli celtiberici e resti di un accampamento romano, Pincia (Pintia), nei pressi dell'attuale località di Padilla del Duero. Il nucleo iniziale della città si trovava nella zona della piazza di san Miguel y el Rosarillo, nei pressi della chiesa di San Pelayo, ed era circondato da una palizzata. Recenti studi archeologici hanno dimostrato che Valladolid poteva contare fino a tre differenti muraglie, i cui scarsi resti si cerca oggi di recuperare.

[modifica] Conquista musulmana

Valladolid è stata conquistata dai Mori nel X secolo.

[modifica] Espansione

Plaza Mayor e Comune di Valladolid
Plaza Mayor e Comune di Valladolid

La crescita di importanza della città iniziò quando Alfonso VI ne concede la signoria al conte Pedro Ansúrez nel 1072. Il conte fece costruire un palazzo per se e la sua sposa, la contessa Eylo, che è andato perduto. Edificò anche la Colegiata de Santa María e la chiesa de La Antigua.

Durante i secoli XII e XIII Valladolid ebbe una rapida crescita, favorita dai privilegi commerciali concessi dai re Alfonso VIII e Alfonso X Il Saggio e dalla ripopolazione dopo la Reconquista.

In questi secoli la città veniva abitualmente utilizzata come residenza reale e sede delle Corti. L'Alcazarejo fu trasformato in Alcázar Reale e la regina Maria de Molina si fece edificare nella città un palazzo che fu la sua residenza abituale. Il 14 ottobre del 1469 Isabella I di Castiglia e Fernando V di Aragona celebrano il loro matrimonio in segreto nel Palacio de los Vivero.

Nel XI secolo, durante il ripopolamento dell'altopiano, il re Alfonso VI di Castiglia ordinó conti don Pedro Ansúrez e la moglie, donna Eylo.

[modifica] Secoli XVI-XVIII

La Cattedrale di Nuestra Señora de la Asunción e la Plaza de la Universidad, alla destra della quale si trovano i resti della Collegiata
La Cattedrale di Nuestra Señora de la Asunción e la Plaza de la Universidad, alla destra della quale si trovano i resti della Collegiata

Nel 1489 viene istituito definitivamente il tribunale di Chancillería e nel 1500 quello dell'Inquisizione, per giudicare atti di eresia, dando luogo alla celebrazione degli Auto de Fe.

Nel 1506 muore a Valladolid Cristoforo Colombo, il suo corpo fu sotterrato nella città ma fu traslato posteriormente.

Nel 1515 muore sempre a Valladolid Ettore Fieramosca, condottiero italiano che legò il suo nome alla famosa Disfida di Barletta.

In quel periodo Valladolid era la capitale della parte spagnola dell'impero di Carlo I di Spagna e V di Germania, figlio di Giovanna la Pazza e di Filippo il Bello e noto agli italiani come Carlo V, e raggiunse grande importanza politica, giudiziaria e finanziaria. La città perse tutti i suoi privilegi, ritirati da Carlo I per rappresaglia contro i comuneros che si opposero alla sua incoronazione.

Il 21 maggio 1527 nasce colui che diventerà Filippo II. Nel 1561 la città fu distrutta da un pauroso incendio. Filippo II si impegnò a ricostruire la città, facendo edificare la prima vera e propria piazza "mayor" di Spagna. La sua decisione di trasferire la corte di Valladolid a Madrid non solo provocò l'interruzione dei lavori della cattedrale, ma anche lo smantellamento di tutto l'apparato amministrativo e commerciale che dipendeva dalla presenza della corte in città, dando così inizio ad un' epoca di decadenza dalla quale la città non riuscirà a riaversi fino al XIX secolo. Allora si verificò una espansione limitata, culminata con la concessione del titolo di Città, ma che non poteva essere in alcun modo paragonata a quella avvenuta negli anni durante i quali Valladolid era capitale dell'Impero sul quale "il sole non tramonta mai". Nel 1601 Filippo III trasferì di nuovo la corte a Valladolid, ma cambiò di nuovo idea nel 1606.

[modifica] Secolo XIX

Durante questo secolo la città comincia a risorgere. Fu presa nel 1808 dal Generale francese Dupont, e liberata dall'esercito comandato da Wellington nel luglio del 1812.
A partire dal 1830, con la confisca ed il riordino in province del territorio spagnolo si riattiva timidamente il commercio e l'amministrazione. Quando Mendizábal trasferisce gli immensi orti e giardini dei conventi e relativi immobili si sfrutta questa opportunità per aprire nuove strade e creare servizi pubblici nei nuovi edifici. L'arrivo della ferrovia a Valladolid porta un grande impulso allo sviluppo e decide le direzioni di espansione della città.

Durante questo secolo la città non cresce molto ma subisce importanti modifiche nella struttura visto che si creano nuove vie, piazze e giardini, come quello di Ponente, si risistema il Campo Grande, si incanala e devia il fiume Esgueva in modo da mettere fine alle inondazioni. Tutto questo è possibile grazie alle grandi capacità amministrative di sindaci come Miguel Íscar.

[modifica] Secolo XX

La città di Valladolid ha sperimentato l'instabilità caratteristica della politica spagnola durante le prime decadi del secolo scorso. La popolazione salutò l'instaurazione della Repubblica nel 1931, regime al quale venne poi posta fine in modo sanguinoso con la guerra civile spagnola (1936-39), durante la quale, in un primo momento, Valladolid (dove nel 1934 la falange si era unita al JONS) ed il resto della Vecchia Castiglia, fecero parte della "zona nacional". Dopo le difficoltà gravissime dei primi anni del dopo guerra, a partire dai primi anni '50, Valladolid vive un decisivo cambiamento dovuto principalmente all'istallazione di industrie automobilistiche (come la FASA - Renault) e di altri settori (Endasa, Nicas).

L'assorbimento di migliaia di emigranti, arrivati in città dalle campagne della Castiglia, provoca un notevole aumento demografico e urbanistico. Quest'ultimo si sviluppa fuori da ogni controllo, nascono nuovi sobborghi ("barrios") di operai (ad es. La Rondilla) e nei vecchi quartieri ("el casco viejo") si produce una perdita irreparabile di patrimonio urbanistico: edifici antichi, compresi decine di palazzi rinascimentali, furono demoliti per far posto a blocchi di condomini, che deturpano l'armonia architettonica della città.

Con l'arrivo della democrazia in Spagna, Valladolid continua la sua crescita. Nelle prime elezioni municipali democratiche (1979) viene eletto sindaco il socialista Tomás R. Bolaños, che manterrà la carica fino al 1995, anno in cui il partito conservatore P.P.E. vince le elezioni. Negli anni '80 vengono edificati nuovi quartieri residenziali che portano ad un aumento dell'estensione della città.

Valladolid è cresciuta oltre i propri limiti e ingloba i comuni limitrofi. Questa trasformazione urbanistica è stata definita dal docente emerito di geografia urbana Jesús García come il passo «dalla città all' agglomerazione».

[modifica] Clima

Il clima di Valladolid è mediterraneo continentale: probabilmente l'antico detto castigliano "Nove mesi di inverno e tre di inferno" (Nueve meses de invierno y tres de infierno) lo caratterizza alla perfezione. Le temperature sono relativamente basse, con una media annuale di 12,3º; gli inverni sono freddi, con nebbia e gelate (61 giorni di gelate all'anno, in media), anche se le grandi nevicate sono poco frequenti per la particolare situazione geografica della città. Le estati sono in genere calde e secche, con temperature massime intorno ai 30º, ma con minime fresche. I record di temperature sono i 40,2º del 19 luglio 1995 ed i -11,5º del 14 febbraio 1983. Presso l'osservatorio di Villanubla le temperature registrate sono più basse.

Le precipitazioni, anche se scarse in quanto Valladolid si trova nella regione più arida della Meseta del nord, sono ripartite in modo abbastanza regolare nel corso dell'anno; sono però registrabili due minimi: uno coincidente con l'estate, ed un altro a marzo. Complessivamente, in media in un anno di sono 2.534 ore di sole e 71 giorni di pioggia.

Osservatorio di Valladolid
1971-2000 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic TOT
Temp. massima (ºC) 5,3 6,4 10,0 16,3 20,5 25,9 30,4 29,8 25,7 18,8 12,6 8,8 18,6
Temp. minima (ºC) -2,2 -1,9 2,3 4,0 7,2 10,7 13,3 13,6 10,9 6,9 2,9 1,3 6,2
Precipitazioni (mm) 40 32 23 44 47 33 16 18 31 42 51 56 435

[modifica] Demografia

La città ha una popolazione di 321.713 abitanti (dati del 2004).

Secondo il censimento si è verificato un trasferimento della popolazione da Valladolid alle aree limitrofe al comune, dove hanno avuto una forte espansione le zone residenziali. Il rincaro delle abitazioni nella capitale, la mancanza di una adeguata politica di pianificazione urbanistica e, come conseguenza di ciò, l'incremento di problemi associati al traffico, hanno portato al fenomeno di massicci trasferimenti verso zone suburbane.

Le coppie giovani tendenzialmente optano per l'acquisto di una abitazione nei comuni limitrofi, il cui aumento demografico deriva dallo svuotamento della città (dai 330.700 abitanti del 1991 ai 321.713 del 2004) e dall'insediamento di famiglie provenienti, in minor misura, da altri comuni della provincia.

Evoluzione demografica di Valladolid tra il 1991 ed il 2004
1991 1996 2001 2004
330 700 319 805 316 580 321 713

[modifica] Patrimonio e cultura

La città di Valladolid possiede un patrimonio turistico importante e, nonostante l'autodistruzione degli anni '60 del XX secolo, mostra ancora diverse manifestazioni architettoniche della sua passata gloria.

In primis, non si può non citare la cattedrale (Catedral de Nuestra Señora de la Asunción), grandiosa opera progettata da Juan de Herrera (l'architetto che progettò anche El Escorial) rimasta incompiuta, in particolare a causa dello spostamento della capitale del regno a Madrid: tale avvenimento distolse l'interesse dalle opere allora in costruzione a Valladolid, come la cattedrale, tanto più che il grande incendio del 1561 richiedeva che almeno in parte i fondi disponibili venissero destinati alla ricostruzione della città.

Chiesa di Santa Maria la Antigua
Chiesa di Santa Maria la Antigua

Altro edificio di tutto rilievo è la Chiesa di Santa Maria la Antigua. Vicino all'Antigua e di fronte alla Cattedrale si trova il palazzo della facoltà di Diritto dell'Università di Valladolid, la cui facciata è una delle poche opere ancora visibili di Narciso Tomei, l'artista che progettò anche parte della cattedrale di Toledo. Nella Plaza de la Universidad fra la cattedrale e la facoltà di Diritto vi è un monumento a Miguel de Cervantes, che sembra volerci rammentare che la sua sola casa ancora esistente si trova proprio a Valladolid.

Oltre alla Chiesa di Santa Maria La Antigua, Valladolid vanta anche un altro interessantissimo edificio sacro quale la Chiesa di San Pablo, classico esempio di gotico isabellino di epoca quattrocentesca, progettata da Simòn de Colonia.

La piazza più importante della città è però la Plaza Mayor: questa di Valladolid fu la prima della sua forma in Spagna, e servì come modello per quella di Madrid e per tutte le future plazas mayores del mondo ispanico.

Chiesa di san Benito
Chiesa di san Benito

Valladolid è una città di musei: il Museo Nazionale di Scultura, di importanza internazionale, riunisce la più grande collezione spagnola di sculture in legno policromo; è ora in piena fase di ampliamento (processo che include la restaurazione dello storico Colegio de San Gregorio, la Casa del Sol, la chiesa di San Benito el Viejo ed il Palacio de Villena, quest'ultimo già riaperto). Sono degni di nota anche i musei di recente costruzione, come quello della Scienza, vicino al fiume Pisuerga, ed altri attualmente in progetto, tra i quali il Museo del Cinema e della Comunicazione.

La città fa anche parlare di sé per le notevoli iniziative in campo culturale. Annualmente si celebra la "Seminci", il secondo festival del cinema più importante di Spagna dopo quello di San Sebastian, e ben 4 premi Cervantes (la massima onorificenza letteraria in lingua castigliana) sono legati a Valladolid: Miguel Delibes, Jorge Guillén, Francisco Umbral y José Jiménez Lozano (i primi due sono cittadini naturalizzati). Un altro grande scrittore nato a Valladolid è Gustavo Martín Garzo. Uno spettacolare evento culturale tradizionale è la Settimana Santa, con le sue sculture policrome di grande valore artistico (di maestri come Gregorio Fernández, Juan de Juni o Alonso Berruguete), che attrae ogni anno un gran numero di visitatori da tutta la Spagna e dal resto del mondo.

Altresì va ricordata la tradizione culinaria della città e della regione che si esprime principalmente attraverso la preparazione di piatti a base di carne. Da segnalare in primis il "lechazo asado" cioè l'agnellino da latte arrosto, nonché altri piatti quali il "cocido castellano" o "sopa de ajo" cioè una zuppa a base di brodo, aglio, uova e pancetta affumicata.

[modifica] Semana Santa

L'importanza della Settimana Santa vallisoletana senza dubbio prescinde dai semplici interessi turistico, artistico o folcloristico, peraltro importanti: è prima di tutto un tempo dedicato alle devozioni dei fedeli che desiderano rievocare suggestivamente la Passione del Signore. La pietà, il talento ed il rispetto per la tradizione delle confraternite (cofradías) di Valladolid permeano ogni anno la città di un clima misto di ammirazione e preghiera.

Celebrazione della Settimana Santa a Valladolid: una confraternita all'uscita della processione.
Celebrazione della Settimana Santa a Valladolid: una confraternita all'uscita della processione.

La storia della Settimana Santa vallisoletana risale al 16 marzo 1848: a quei tempi le processioni si celebravano all'interno di conventi, luoghi di nascita delle cofradías più antiche, come Santa Vera-Cruz, La Piedad, La Pasión e Nuestro Padre Jesús Nazareno.

Ogni anno, dunque, è possibile veder sfilare per le strade cittadine una delle principali esposizioni di iconografia religiosa, sculture che hanno fatto sì che la Settimana Santa di Valladolid sia stata dichiarata evento di Interesse Turistico Internazionale.

Carri processionali come la ‘Vergine delle Angustie' (‘Virgen de las Angustias'), una delle principali sculture di Juan de Juni, ‘La Sacra Cena' (‘La Sagrada Cena), di Juan Guraya, ‘La Orazione dell'Orto' (‘La Oración del Huerto), di Andrés de Solanes, ‘Il Signore legato alla Colonna' (‘El Señor Atado a la Columna), di Gregorio Fernández, o ‘Le lacrime di San Pietro' (‘Las lágrimas de San Pedro), di Juan de Ávila, ricordano facilmente a tutti come la religione sia fortemente legata all'arte, e che la bellezza permea la settimana di Passione in tutte le strade, dove il silenzio ed il rispetto per la tradizione (che purtroppo di anno in anno si van perdendo da parte del popolo) acquistano un significato distinto.

La Settimana Santa vallisoletana non solo si distingue per la bellezza ed importanza artistica delle sue sculture, che si possono ammirare, pressoché nella loro totalità, nella ‘Processione generale del Venerdì Santo', ma anche per la originalità che alcune confraternite imprimono alle sue processioni, sempre uguali eppure sempre così distinte: tutte senz'altro degne di essere viste, tutte ricche di incanto, tutte permeate di un mistero ed una maestosità capaci di convertire questo avvenimento religioso in qualcosa di più che un semplice passeggio per vie e quartieri: lo trasformano in un portentoso esempio di rispetto per le tradizioni, per la pietà popolare, per l'arte.

[modifica] Futuro

L'interramento della ferrovia, che si spera sarà realizzato entro il 2007 con l'arrivo della linea ad alta velocità (Tren de Alta Velocidad o AVE) che collegherà Valladolid con Madrid, porterà un cambiamento importante della struttura urbana in tutta l'area attualmente occupata dalle strutture ferroviarie. La scomparsa dei binari eliminerà finalmente una linea che divide la città, lasciando spazio disponibile per aree pubbliche e residenziali.

Le aspettative che derivano dalla nuova rete ferroviaria, che includono la possibile rivitalizzazione dell'economia della città, si scontrano con una situazione demografica caratterizzata dall'invecchiamiento della popolazione e una dinamica naturale negativa, sebbene in misura minore che nel resto della Comunità Autonoma. L'aumento del numero di immigrati dalla fine del XX secolo mitiga in parte questa situazione, anche se le politiche restrittive nei confronti dei lavoratori stranieri dall'anno 2002, stanno pregiudicando gravemente gli interessi dei settori imprenditoriali, specialmente quelli dell'industria alberghiera, dell'edilizia e del lavoro domestico.

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