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Sistema politico degli Stati Uniti - Wikipedia

Sistema politico degli Stati Uniti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Politica negli Stati Uniti d'America





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Categorie: Politica e Diritto


Il sistema politico degli Stati Uniti d'America si regge su tre principi fondamentali: la Repubblica, la democrazia ed il federalismo. Le funzioni pubbliche vengono esercitate a due livelli, federale e statale, secondo una ripartizione di competenze stabilita dalla Costituzione.

La vita politica è dominata dai due partiti maggiori, il Partito Democratico ed il Partito Repubblicano. Altri raggruppamenti politici hanno minore importanza e raggiungono raramente risultati significativi alle elezioni statali e federali.

Indice

[modifica] Principi generali

[modifica] Repubblica

I documenti storici fondamentali su cui poggia il sistema politico statunitense sono quattro:

In questi documenti vengono fissati i seguenti capisaldi:

  • Il governo è responsabile davanti ai cittadini, che possono sostituirlo attraverso le elezioni.
  • I poteri del governo, soprattutto riguardo la libertà di religione, la libertà di espressione e polizia devono essere limitati per impedirne abusi.
  • I cittadini devono essere uguali davanti alla legge e non si possono stabilire privilegi per nessuno di essi.
  • Gli individui ed i partiti si confrontano in merito all'applicazione ai casi concreti di questi principi.

[modifica] Democrazia

  • Diritto di voto: per poter votare negli Stati Uniti bisogna avere la nazionalità del Paese, avere più di 18 anni e disporre dei diritti civili. La Costituzione proibisce discriminazioni di razza, sesso, reddito o condizione sociale. Entrambe le camere del Congresso sono elette direttamente. È invece indiretta l'elezione del Presidente federale (sistema dei Grandi elettori). L'astensione è calcolata in rapporto a tutti gli aventi diritto e non solamente agli iscritti nelle liste elettorali. L'esercizio del diritto di voto può essere limitato solo a seguito di una condanna per alcuni reati gravi, la cui entità può variare da Stato a Stato.
  • Gli interessi particolari sono rappresentati da ogni specie di lobby, che spaziano dalla difesa dell'ambiente al diritto di porto d'armi.
  • Il finanziamento delle campagne: è previsto un finanziamento pubblico solamente per la campagna presidenziale, controllato dalla Commissione delle elezioni federali. Per quanto riguarda le altre campagne, il finanziamento è libero; ogni candidato deve dichiarare le proprie fonti pubblicamente.
  • Separazione dei poteri: questo principio è garantito dalla Costituzione; la sua applicazione è rigida.
  • Contro-poteri: esistono delle commissioni parlamentari che hanno il potere di avviare inchieste sulle azioni del governo. Tali commissioni sono composte sia da democratici sia da repubblicani. Sono finanziate con ingenti risorse e possono chiamare in audizione responsabili di alto livello, che testimoniano sotto giuramento. Le audizioni sono pubbliche e il convenuto deve rispondere a tutte le domande che gli vengono poste, pena l'accusa di oltraggio al Congresso, reato punito con la reclusione in carcere.
  • Stampa indipendente: la libertà di stampa è un diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione. Può essere limitato solo in caso di guerra.

[modifica] Governo federale, statale e locale

La federazione creata con la Costituzione è la principale entità del sistema di governo statunitense. Nondimeno, ogni persona fuori dalla capitale federale è soggetta ad almeno tre livelli di governo (jurisdictions): quello federale, quello dello stato e un governo locale, di solito una contea (si noti che in certi luoghi la contea è stata abolita e le sue funzioni sono svolte dalle autorità municipali). In un'area amministrata da una municipalità (incorporated), come una città, si è in presenza di un ulteriore livello di governo, quello della municipalità stessa e dei suoi distretti, se esistenti. Ogni livello ha il suo sistema politico, soggetto alle limitazioni poste dai livelli superiori.

Questa molteplicità riflette la storia del Paese. Il governo federale fu creato dalle ex colonie britanniche che erano state fondate separatamente e si erano governate indipendentemente le une dalle altre. Tra queste colonie si trovavano città e contee con diversi livelli di sviluppo e, di conseguenza, con differenti bisogni amministrativi. La Convenzione Costituzionale decise così di mantenere un'ampia autonomia per gli stati e di non rimpiazzare i diversi sistemi statali con un governo unitario. Con l'espandersi del paese, vennero annessi nuovi stati, il cui ordinamento fu modellato su quello delle entità statali già federate.

[modifica] Istituzioni federali

Il Gran sigillo degli Stati Uniti
Il Gran sigillo degli Stati Uniti
Per approfondire, vedi la voce Governo federale degli Stati Uniti.

Il potere esecutivo, indipendente e non legato da vincoli di fiducia a quello legislativo, si incentra sul Presidente e su una serie di dipartimenti, agenzie ed altre istituzioni che dipendono dalla presidenza. Il Presidente e i suoi più stretti collaboratori (alcuni dei quali assimilabili ai ministri del governo italiano) sono indicati, nel complesso, come Amministrazione. Le varie articolazioni del potere esecutivo impegnano un gran numero di persone in tutto il Paese e anche all'estero: la crescita impressionante che tale struttura burocratica ha avuto nel corso del XX secolo simboleggia il peso sempre maggiore assunto dalla presidenza rispetto agli altri poteri federali, a partire dal New Deal, passando per la Seconda Guerra mondiale e la Guerra fredda, arrivando all'odierna situazione di crisi seguita all'11 settembre.

Il potere legislativo federale è esercitato dalle due camere del Congresso, il Senato e la Camera dei Rappresentanti. Il "parere e consenso" del Senato è indispensabile per confermare molte nomine presidenziali e per ratificare i trattati internazionali.

Il potere giudiziario all'interno dell'ordinamento federale è esercitato dal judicial branch (o judiciary), termine che comprende la Corte Suprema e da corti federali minori. Funzione del potere giudiziario è quella di interpretare ed applicare il diritto federale, ossia la Costituzione degli Stati Uniti, le leggi e i regolamenti federali. In questo ambito, a partire dalla storica sentenza Marbury contro Madison (1803), i giudici federali esercitano pure il controllo di conformità alla Costituzione degli atti normativi (leggi, regolamenti) e dei provvedimenti emanati a qualsiasi livello di governo (Judicial review). Il sistema giudiziario è centrale nell'ordinamento statunitense, in quanto funge da contrappeso al potere legislativo e a quello esecutivo, risolvendo anche i loro conflitti d'attribuzione.

[modifica] Istituzioni statali e locali

Per approfondire, vedi la voce Governo statale e locale degli Stati Uniti.

[modifica] Governo degli stati

Per approfondire, vedi la voce Stato degli Stati Uniti d'America.

Prima dell'indipendenza, come s'è visto, le colonie si governavano separatamente, sotto l'autorità della Corona Britannica. Nei primi anni della repubblica, prima della Costituzione, ogni stato era praticamente un'entità autonoma. I delegati alla Convenzione a Philadelphia cercarono di creare un'unione federale più forte, ma non potevano certo ignorare le tradizioni dei singoli stati e neppure gli interessi dei politici locali.

In generale, le materie che si esauriscono all'interno dei confini statali sono competenza degli stati stessi. Tipiche competenze statali sono quelle relative alle comunicazioni interne, le norme che regolano la proprietà, l'industria, gli affari e i servizi pubblici, gran parte degli illeciti penali, oppure le condizioni di lavoro all'interno dello stato. Il governo federale richiede che i vari stati adottino una forma di governo repubblicana e che non promulghino norme che siano in contrasto con la Costituzione o con le leggi federali, oppure con i trattati firmati dagli Stati Uniti.

Ci sono, naturalmente, molte aree di sovrapposizione tra le competenze federali e statali. Soprattutto negli ultimi decenni, il governo federale ha assunto responsabilità sempre maggiori in materie come la sanità, l'istruzione, il welfare, i trasporti, le abitazioni e lo sviluppo urbano. Comunque, i programmi attraverso cui il governo federale esercita queste competenze, sono spesso adottati in cooperazione con gli stati e non imposti dall'alto.

Come il governo nazionale, i sistemi statali si compongono in tre branches: esecutivo, legislativo e giudiziario, che svolgono, in linea di massima, le stesse funzioni dei loro corrispondenti a livello federale. Il capo dell'esecutivo statale è il governatore, eletto dal popolo, in genere per quattro anni (in certi stati, il mandato del governatore dura solo due anni). A parte il Nebraska, che ha un organo legislativo monocamerale, tutti gli stati hanno una legislatura con due camere, in cui la camera alta si chiama generalmente Senato e quella bassa Camera dei Rappresentanti, Camera dei Delegati, oppure Assemblea Generale. Per rendere il tutto ancora più complicato, in certi stati l'intero organo legislativo, composto dalle due camere, si chiama "General Assembly". In molti stati, i senatori hanno un mandato di quattro anni e i membri della camera bassa di due.

Le costituzioni dei diversi stati differiscono in qualche dettaglio, ma generalmente si basano su un modello abbastanza simile a quello della Costituzione federale. In certe materie, come gli affari, le banche, i servizi pubblici e le istituzioni di beneficenza, le costituzioni statali sono spesso più dettagliate ed esplicite di quella federale. Ogni costituzione statale prevede che la più alta autorità risiede nel popolo e pone certi principi a base del governo.

[modifica] La Contea

La contea è una suddivisione dello Stato. Anche i modelli di contea variano molto. Ad esempio, ognuno dei cinque boroughs in cui è divisa New York è una contea. D'altro canto, la Contea di Arlington, in Virginia, separata da Washington dal Potomac, è priva di municipalità ed è governata da un'amministrazione unitaria di contea. Quando, come in questi casi, i governi cittadini e di contea coincidono, si è in presenza del modello denominato consolidated city-county, utilizzato da diverse grosse città.

In gran parte delle contee statunitensi, un centro urbano svolge le funzioni di capoluogo, in cui si riunisce la commissione di contea. Nelle contee più piccole, la commissione viene eletta in un unico collegio, che comprende tutto il territorio. Nelle maggiori, i commissari (o supervisori) rappresentano i vari distretti. La commissione impone i tributi, assegna i fondi, fissa lo stipendio ai dipendenti dell'ente, sovrintende alle elezioni, cura la costruzione e il mantenimento di strade e ponti, amministra i programmi di welfare nazionali, statali e di contea. In qualche stato del New England, le contee non hanno funzioni di governo e sono unicamente divisioni del territorio.

[modifica] Governi cittadini

Un tempo paese soprattutto rurale, gli Stati Uniti sono oggi altamente urbanizzati e circa l'ottanta per cento della popolazione vive in città o in zone suburbane. Le questioni relative al governo delle città sono quindi centrali. Le amministrazioni cittadine forniscono alla popolazione la maggior parte dei servizi indispensabili alla vita di ogni giorno, dalla polizia ai vigili del fuoco, passando per i trasporti, le regole di sanità, le scuole e l'edilizia.

Governare le maggiori città statunitensi è affare estremamente complesso. New York ha una popolazione superiore a quella di 41 Stati su 50. Si dice spesso che la carica esecutiva più complicata del paese, dopo la presidenza, sia quella rivestita dal sindaco di New York.

Lo statuto delle municipalità è competenza dei singoli stati, che determinano i poteri dei vari governi cittadini, ma sotto molti aspetti le città sono indipendenti dalle autorità statali. Per le grandi città, la cooperazione tra ente municipale e le organizzazioni federali e statali è, come ovvio, essenziale per il funzionamento dei servizi pubblici.

I governi municipali variano parecchio all'interno della nazione. Praticamente tutti hanno una qualche forma di consiglio comunale eletto dai cittadini ed un organo esecutivo, assistito da diversi capi dipartimento, che sovraintende alle attività amministrative.

In generale, le tipologie di governo cittadino sono tre: il mayor-council, il council-manager e quello incentrato sulla Commissione cittadina. Molte città hanno sviluppato una combinazione tra le varie tipologie.

  • Sistema Mayor-Council. È la forma più antica che, fino all'inizio del XX secolo, era in uso praticamente in ogni città statunitense. La sua struttura è simile a quella dei governi statale e federale, con un sindaco eletto a capo dell'esecutivo locale ed un consiglio, pure eletto, che rappresenta i diversi distretti cittadini ed esercita il potere legislativo. Il sindaco nomina i direttori dei vari dipartimenti cittadini e gli altri dirigenti, a volte con l'approvazione del consiglio. Il sindaco ha potere di veto sulle ordinanze e sugli atti normativi e spesso è pure responsabile di predisporre il bilancio. Il consiglio approva le ordinanze, impone tributi e ripartisce il denaro tra i vari dipartimenti cittadini. Con la crescita delle città, i singoli seggi in consiglio hanno finito per rappresentare più distretti.
  • Sistema Council-Manager. Il modello del city manager è stato elaborato per rispondere alla complessità sempre maggiore dei problemi urbani, che richiede una competenza manageriale non sempre posseduta dagli eletti. Si è così pensato di affidare gran parte delle funzioni esecutive, compresi i servizi di polizia, ad una persona con esperienza gestionale. Il sistema basato sul city manager, che viene adottato da sempre più città, prevede la presenza di un piccolo consiglio eletto, che emana le ordinanze cittadine e determina la politica della municipalità. Il consiglio assume un amministratore pagato, il city manager appunto, a cui affida l'applicazione delle decisioni politiche. Il manager redige il bilancio e supervisiona gran parte dei dipartimenti cittadini. In genere, l'incarico non è a termine e il city manager rimane fino a quando il consiglio è soddisfatto del suo lavoro.
  • Sistema basato sulla Commissione. Le funzioni esecutive e legislative sono svolte da uno stesso gruppo organo collegiale, di solito composto da tre o più persone, elette da tutta la città. Ogni componente è responsabile del lavoro di uno o più dipartimenti cittadini. Il presidente della commissione è spesso denominato "sindaco", ma nulla differenzia i suoi poteri da quelli degli altri commissari.

[modifica] La Town e il village

Migliaia di municipalità sono troppo piccole per essere qualificate come city. Sono così denominate towns e villages. Queste forme minori di governo locale curano i bisogni essenziali del territorio, come assicurare il mantenimento e l'illuminazione delle strade, assicurare i rifornimenti idrici, fornire i servizi di polizia e antincendio, promulgare i regolamenti di sanità, provvedere alla raccolta dei rifiuti e alle fognature, raccogliere i tributi locali, amministrare i servizi scolastici d'intesa con lo stato e la contea. In molti stati il termine "town" non ha un significato giuridico preciso e indica semplicemente i centri abitati. In altri stati, town indica un sistema di governo municipale (come, in altri stati, la civil township).

L'ente è amministrato generalmente da un consiglio elettivo, indicato con nomi diversi. L'organo può avere un presidente, che svolge le funzioni di capo esecutivo, o può esistere un sindaco eletto. I dipendenti possono includere un segretario, un tesoriere, funzionari di polizia e dei pompieri, addetti alla salute e all'assistenza pubblica.

Un aspetto unico del governo locale, che si riscontra soprattutto nel New England, è il "town meeting." Una volta all'anno, o più di frequente se necessario, gli elettori registrati della comunità si riuniscono in assemblea per eleggere i funzionari pubblici, dibattere degli argomenti locali ed approvare norme locali. L'assemblea decide sulla costruzione e la manutenzione di strade, edifici pubblici, tasse, bilancio dell'ente locale. Il town meeting, che esiste da più di due secoli, è spesso citato come la forma più pura di democrazia diretta, in cui il potere di governo non è delegato, ma esercitato direttamente e con cadenza regolare da tutta la popolazione.

[modifica] Altre forme di governo locale

I livelli di governo federale, statale e locale appena descritti non esauriscono l'intera gamma delle amministrazioni statunitensi. Il Bureau of the Census (dipendente dal Dipartimento del Commercio) ha identificato non meno di 84.955 unità di governo locale negli Stati Uniti, comprese contee, municipalità, townships, distretti scolastici e distretti con altre funzioni speciali.

Negli Stati Uniti, come dappertutto, gli enti pubblici hanno assunto sempre più funzioni. Nel periodo coloniale, anche nelle città maggiori, il numero di poliziotti e pompieri era ridotto e i governi locali provvedevano a poco più che a illuminare e tenere pulite le vie. Il cittadino provvedeva da sé a proteggere le sue proprietà (se le aveva) e a far fronte alle necessità della sua famiglia.

Con l'andar del tempo, far fronte a questi bisogni è sempre più stato visto come onere dell'intera comunità, attraverso l'azione di uno o più livelli di governo. Anche nelle città minori, polizia, pompieri, assistenza pubblica e salute sono esercitate dai governi locali. Di qui lo sviluppo intricato delle competenze pubbliche a vari livelli.

[modifica] Diritto di voto

Il diritto di voto spetta a tutti i cittadini che abbiano compiuto diciotto anni. Tutti i 50 stati, assieme al District of Columbia, votano alle elezioni presidenziali. D'altro canto, il distretto federale, insieme ad altri possedimenti, come Porto Rico e Guam, non ha una rappresentanza al Congresso. Ogni commonwealth, territorio o distretto può eleggere solo un delegato, senza diritto di voto, alla Camera dei rappresentanti.

L'esercizio del diritto di voto può essere limitato a seguito di una condanna per alcuni reati gravi (le leggi dei vari stati sul punto sono molto diverse).

[modifica] Iniziativa privata ed intervento pubblico

All'epoca dell'indipendenza, l'economia apparteneva quasi esclusivamente al settore privato e i governi statali lasciavano l'assistenza sociale alle iniziative locali e dei singoli. Nonostante il notevole peso assunto dal settore pubblico nel corso del XX secolo, la cultura politica degli Stati Uniti sostiene in maniera decisa il sistema dell'iniziativa e si oppone alla costruzione di un welfare state che fornisca ampie garanzie sociali ai cittadini. In sostanza, gli Stati Uniti tendono a preferire un modello di capitalismo democratico, in contrasto con le culture politiche di Europa e Canada, più inclini a modelli socialdemocratici.

In realtà è importante notare che questi orientamenti di fondo subiscono diverse varianti: se in periodi come quello successivo la Grande Depressione o in alcuni decenni del secondo dopoguerra (fino agli anni '80) negli Stati Uniti si sono notevolmente ampliati i programmi di assistenza pubblica, negli ultimi vent'anni i paesi europei hanno in buona parte ridimensionato i loro modelli socialdemocratici, sotto l'impulso di eventi come il consolidamento del mercato comune, l'innovazione tecnologica e sociale, la necessità di mettere ordine nei bilanci pubblici e la sempre maggiore concorrenza internazionale.

[modifica] Partecipazione alla vita pubblica

In Italia i cittadini partecipano alla selezione delle candidature iscrivendosi al partiti, prendendo la tessera e votando ai congressi locali e nazionali. Negli Stati Uniti non esiste la tessera di partito. Ai democratici, così come ai repubblicani, non ci si iscrive. Una persona può partecipare alla riunione del locale comitato democratico e, il giorno successivo, prendere parte ai lavori del comitato repubblicano, o viceversa. Al contrario che in Italia, negli Stati Uniti non si è iscritti d'ufficio alle liste elettorali al compimento dei diciotto anni. Per votare alle elezioni di qualsiasi tipo, o per assumere ruoli di rappresentanza all'interno di un partito, bisogna invece registrarsi al voto come elettore di uno dei due partiti (o come indipendente). Questa autodefinizione non impedisce però di votare in modo opposto il giorno delle elezioni.

[modifica] Partiti politici

[modifica] Organizzazione partitica

I partiti americani non sono organizzati in correnti, né si riuniscono periodicamente in congressi, come in Italia. I partiti americani sono una coalizione informale di varie anime, di diverse lobby e di istanze sociali e culturali organizzate nel paese e senza paragoni altrove. La burocrazia è ridotta al minimo: gli statuti dei partiti sono leggeri e succinti.

Bisogna tenere in considerazione un fatto, spesso sottovalutato. Il partito statunitense è connotato da un maggiore individualismo rispetto a quelli di altri paesi. In genere gli eletti sostengono le linee politiche del partito a cui appartengono (toe the line), ma spesso non esitano a votare contro, schierandosi con l'opposizione (cross the aisle), se ritengono che una determinata proposta sia contraria agli interessi del loro collegio elettorale o, più semplicemente, se non approvano una determinata politica. Esempi recenti si possono trovare in determinate materie molto controverse, come la riforma della sicurezza sociale, il bilancio federale e alcune politiche sull'ambiente.

L'identificazione partitica si formalizza nelle elezioni i cui candidati sono presentati dai partiti (partisan elections). In gran parte degli Stati i partiti scelgono i propri candidati in base al risultato di elezioni primarie, a cui si presentano tutti coloro che intendono ottenere la candidatura del partito (nomination). Anche se il partito spesso appoggia uno dei candidati alla nomination, in definitiva l'ultima parola spetta agli elettori delle primarie. Anche il diritto di voto alle primarie varia a seconda degli Stati. In alcuni casi, le primarie sono "chiuse", ossia consentono la partecipazione soltanto agli elettori registrati per il partito, mentre in altri sono "aperte" e, quindi, può prendervi parte qualsiasi elettore, anche se registrato per un altro partito o come indipendente. Nella maggior parte dei casi, in conclusione, i partiti americani si affidano direttamente allo strumento popolare.

Entrambi i due maggiori partiti hanno un presidente, ma questi non è un vero e proprio leader che si ponga alla guida e ne determini la linea politica, come in Italia. In genere, i capi dei rispettivi partiti sono coloro che rivestono le cariche più alte a livello federale, la Presidenza, oppure direzione dei gruppi parlamentari (leggi: congressuali) alla Camera dei Rappresentanti e al Senato. Anche questa leadership, comunque, è solo nominale: i membri del partito possono decidere di seguirla o di andare per conto proprio.

In sostanza, il compito centrale dei due partiti maggiori è quello di organizzare le elezioni primarie come sistema democratico di selezione delle candidature. A livello federale, entrambi i partiti maggiori dispongono di un organo direttivo, chiamato Comitato nazionale (il Democratic National Committee e il Republican National Committee), che ha quattro compiti fondamentali: 1) organizzare le elezioni primarie che scelgono il candidato; 2) convocare il congresso (Convention) che presenta il leader al Paese; 3) Assistere alle elezioni il candidato; 4) Raccogliere i fondi per finanziare le campagne elettorali. I congressi nazionali si tengono alla fine dell'estate dell'anno elettorale.

Dal punto di vista formale, il Presidente degli Stati Uniti è considerato il capo del proprio partito, ed esercita il potere di scegliere il presidente del Comitato nazionale. Lo stesso, in anno elettorale, si può dire per il candidato alla presidenza del partito avversario.
L'esatta composizione dei Comitati nazionali è diversa a seconda del partito, ma in generale, i comitati sono formati da rappresentanti dei partiti statali e di altre organizzazioni affiliate, oltre che da personalità importanti nel partito. Peraltro, i comitati nazionali non hanno il potere di dirigere le attività politiche dei singoli membri del partito. Il presidente o il candidato sono sempre impegnati a discutere le attività legislative e l'agenda politica con i leader di partito al Congresso, i quali hanno una propria organizzazione politica autonoma e indipendente dal Comitato del partito.

I due maggiori partiti hanno poi distinti comitati elettorali, che gestiscono le campagne ad ogni livello (locale, statale, federale). I più importanti sono gli Hill committees, che curano l'elezione dei candidati ad entrambe le camere del Congresso.

[modifica] Sviluppo del bipartitismo statunitense

Per approfondire, vedi le voci Partito Repubblicano (Stati Uniti) e Partito Democratico (Stati Uniti).

Le filosofie politiche dei due partiti maggiori non sono sempre state le stesse, ma nel tempo hanno subito una complessa evoluzione. Fino agli anni '50 e i primi '60 del XX secolo, entrambi i partiti esprimevano essenzialmente una politica nazionale di centro. In entrambi esistevano correnti liberal, moderate e conservatrici, che avevano praticamente la stessa influenza.

All'interno del Partito Democratico, liberal e conservatori convissero fino al 1972, quando la candidatura di George McGovern segnò la vittoria dell'ala liberal. La prevalenza dei conservatori nel Partito Repubblicano può farsi risalire alla candidatura e alla successiva ampia vittoria di Ronald Reagan nel 1980.

Da allora, i due partiti hanno cominciato ad essere identificati con il loro orientamento dominante. Nondimeno, il partito Repubblicano continua ad avere esponenti liberal e i Democratici seguitano ad annoverare molti neoliberali (che spesso si riconoscono nel Democratic Leadership Council) e conservatori. Questi politici eccentrici rispetto all'orientamento maggioritario dei rispettivi partiti hanno una notevole importanza, in quanto favoriscono gli accordi tra Democratici e Repubblicani. Spesso aiutano il loro partito a vincere elezioni in zone storicamente avverse: è il caso dei Repubblicani Rudy Giuliani, George Pataki, Richard Riordan e Arnold Schwarzenegger.

Nelson W. Polsby, professore di Scienze politiche, nel libro Federalist Papers: Essays in Defense of the Constitution sostiene che "In America le stesse etichette politiche — Democratici e Repubblicani — occupano virtualmente tutti gli uffici elettivi e gli elettori si mobilitano ovunque per gli stessi due partiti. Ma Democratici e Repubblicani non sono ovunque gli stessi. Le variazioni, talvolta quasi impercettibili, altre volte clamorose, nelle culture politiche dei 50 stati portano a notevoli differenze tra coloro che votano o sono eletti nello stesso partito. Queste differenze potrebbero far sostenere, in maniera non del tutto ingiustificata, che il sistema americano dei due partiti ne nasconda uno di cento partiti".

Un altro fattore che ha favorito l'affermarsi dei due maggiori partiti è stato determinato dalle modalità di voto. In origine, gli elettori andavano ai seggi e dichiaravano pubblicamente il nome del candidato preferito. Più tardi, si cominciarono ad usare schede elettorali, stampate a cura dei partiti, che venivano inserite nell'urna dagli elettori. Alla fine del XIX secolo però, il voto segreto iniziò a diventare d'uso comune nel paese, per ostacolare il frequente malcostume dei partiti, che tendevano a far assumere nei vari enti pubblici gli elettori più fedeli. La stampa della scheda elettorale divenne quindi responsabilità dei singoli Stati. Gli organi legislativi statali erano già dominati da Repubblicani e Democratici e quindi i due maggiori partiti ebbero l'opportunità di ostacolare i concorrenti minori. A partire dalla paura rossa, che colpì il Paese dopo la fine della Prima guerra mondiale, furono promulgate diverse leggi restrittive che aumentavano il numero di firme necessarie per presentare un candidato, diminuendo nel contempo il periodo legale di raccolta delle stesse. Di conseguenza, le candidature dei partiti minori divennero più difficili.

Non bisogna poi sottovalutare altri ordini di ragioni, che traggono origine dallo stesso ordinamento statunitense. Mentre le democrazie moderne sono caratterizzate, pur in forme diverse, dalla presenza di un vincolo fiduciario tra esecutivo e legislativo (i governi ricevono la fiducia da almeno una camera), negli Stati Uniti il potere esecutivo è esercitato da un soggetto eletto direttamente dai cittadini, che non ottiene la fiducia dal potere legislativo. Ciò avviene sia a livello federale (Presidente) sia a quello statale (Governatore) e non è necessario ricorrere alla formazione di coalizioni in Parlamento per sostenere un Governo. In altri paesi, al contrario, il ruolo del Parlamento nella fiducia al Governo esalta il ruolo dei gruppi parlamentari e, quindi, dei partiti che li esprimono.

Gran parte delle cariche pubbliche statunitensi sono elette mediante il sistema uninominale maggioritario a turno unico. Anche se alcune città e lo Stato dell'Illinois avevano sperimentato il sistemi elettorali proporzionale, nel 1967 il Congresso degli Stati Uniti ha proibito l'utilizzo di questo sistema per le elezioni legislative federali. Anche questo incoraggia il bipartitismo.

[modifica] I partiti minori

Negli Stati Uniti, oltre ai due maggiori partiti, sono esistite numerose formazioni politiche minori, i cosiddetti "partiti terzi". Alcuni di questi, come il Partito Socialista, il Partito Populista, il "Partito del lavoro contadino" (Farmer Labor Party), hanno avuto un certo seguito, che però non si è mai tradotto in successi elettorali. I partiti terzi hanno spesso richiamato l'attenzione su politiche che sono state alla fine fatte proprie dai partiti maggiori, come l'abolizione della schiavitù e le leggi sul lavoro minorile.

In ogni Stato esistono partiti statali, le cui strutture differiscono in funzione delle normative dello stesso Stato.
Porto Rico ha propri partiti, diversi da quelli statunitensi. I principali sono il Nuovo Partito Progressista (PNP), il Partito Popolare Democratico (PPD) e il Partito Indipendentista Portoricano (PIP).

[modifica] Denaro e politica

I partiti americani non sono finanziati dallo stato, ma dai cittadini (privati, imprese e associazioni). Le dimensioni del territorio e della popolazione statunitensi, oltre che la loro varietà, rendono la politica molto costosa, soprattutto quella a livello federale. Anche se in anni recenti i Repubblicani e Howard Dean (il secondo con l'utilizzo di Internet) hanno avuto un certo successo nella raccolta di fondi tra la gente comune, solo una minima parte dei finanziamenti alla politica provengono dalla raccolta di offerte dei sostenitori; in secondo luogo entrambi i partiti dipendono dalle donazioni effettuate dai grossi soggetti economici. Se tradizionalmente i Democratici si affidavano ai sindacati e i Repubblicani alle imprese ed alla finanza, gli ultimi vent'anni hanno determinato diversi cambiamenti.
Dal 1984 le imprese hanno superato i sindacati nel ruolo di maggiori finanziatori delle campagne democratiche. La dipendenza dai donatori è parecchio controversa e ha portato ad una serie di leggi che hanno in parte regolamentato il fenomeno. La necessità di rispettare la libertà di parola, garantita dal Primo Emendamento, ha però portato a leggi più limitate rispetto a quelle di altri paesi. Agli inizi del 2006, lo scandalo originato dai finanziamenti concessi dal lobbista Jack Abramoff ha posto la questione una volta di più sotto i riflettori della cronaca.

[modifica] Gruppi di pressione politica

I due partiti maggiori si avvalgono dell'apporto indipendente dei vari gruppi di pressione sociale, etnica ed economica presenti nella società. L'ossatura dei democratici è formata dai sindacati, dalle associazioni per il diritto di scelta della donna, dal movimento pacifista e dei diritti civili e, più recentemente, dal movimento ambientalista. I repubblicani possono contare sulle organizzazioni cristiano-evangeliche, sulla lobby in difesa del diritto a portare armi, sul movimento anti tasse, sui libertari.

Questi gruppi sono strutture indipendenti, separate dal partito in sé e organizzate autonomamente, ma contribuiscono con le loro battaglie su temi circoscritti (single-issue) a plasmare la piattaforma politica del partito, a influenzare le scelte politiche e a selezionare i candidati alle primarie per il Congresso o per la presidenza federale. Da parte loro, i partiti americani risentono dell'influenza dei pensatoi (think tank), cui si rivolgono per qualsiasi tipo di consulenza, e organizzano anche il palese sostegno delle grandi imprese, che sono presenti nelle aule del Congresso attraverso attività legali di lobbying.

Un tipo di gruppo d'interesse che è cresciuto in numero e influenza negli ultimi anni sono i Comitati di azione politica (Political Action Committee o PAC). Esistono limitazioni legali alla quantità di fondi che i PAC possono versare direttamente per i candidati nelle elezioni federali. Non ci sono tuttavia restrizioni sull'ammontare che i PAC possono spendere indipendentemente per difendere un punto di vista o per convincere la comunità ad eleggere un candidato. I PAC oggi sono migliaia.

"I partiti politici sono minacciati dalla crescita esponenziale dei gruppi d'interesse, dalla crescita dei loro uffici operativi a Washington, e dal fatto che si relazionano direttamente al congresso e alle agenzie federali", dice Michael Schudson nel suo libro, pubblicato nel 1998, The Good Citizen: A History of American Civic Life. "Molte organizzazioni che guardano a Washington cercano aiuti finanziari e morali dai cittadini comuni. Siccome molti di questi si focalizzano su un ristretto numero di questioni o anche solo su un singolo problema, generalmente di enorme peso emotivo, questi competono con i partiti per i dollari, il tempo, e la passione, dei cittadini."

[modifica] Politica estera

[modifica] Isolazionismo ed internazionalismo

Prima della Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti portarono avanti una politica estera isolazionista, non prendendo partito nei conflitti tra le potenze straniere. Il paese abbandonò questo orientamento politico quando divenne una superpotenza, ma rimase abbastanza diffidente nei confronti dell'internazionalismo.

[modifica] Organizzazioni internazionali

Gli Stati Uniti partecipano alle seguenti organizzazioni internazionali:

ANZUS, APEC, AsDB, Australia Group, BIS, Consiglio d'Europa (come osservatori), CERN (come osservatori), CP, EAPC, BERS, ECE, ECLAC, ESCAP, FAO, G7, G8, G10, G12, G20, IADB, IAEA, IBRD, ICAO, ICC, ICFTU, CRMI, IDA, AIE, IFAD, IFC, IFRCS, IHO, ILO, FMI, IMO, Inmarsat, Intelsat, Interpol, CIO, IOM, ISO, ITU, MINURSO, MIPONUH, NAM (ospiti), NATO, NEA, NSG, OAS, OCSE, OMM, OMS, OPCW, OSCE, PCA, SPC, ONU, Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Unctad, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, UNIDO, UNIKOM, UNMIBH, UNMIK, UNOMIG, UNRWA, UNTAET, UNTSO, UNU, UPU, WCL, WCO, WIPO, WTO, Zangger Committee.

[modifica] Accordi internazionali che gli Stati Uniti non hanno ratificato

Gli Stati Uniti sono spesso criticati dalle nazioni partecipanti, per non partecipare ai seguenti trattati:

  • La Convenzione per la Prevenzione e Repressione del Delitto di Genocidio, che entrò in vigore ne 1951. Tra tutte le nazioni che hanno ratificato il trattato, dieci hanno ottenuto la deroga dall'obbligo di perseguire i presunti colpevoli di genocidio. Questi Paesi includono gli Stati Uniti e l'India.
  • La Convenzione sull'Eliminazione di ogni forma di Discriminazione della Donna, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 1979, ed entrata in vigore nel 1981, è spesso descritta come una dichiarazione internazionale dei diritti delle donne. Definisce tutto ciò che costituisce discriminazione contro la donna e stabilisce un piano d'azione nazionale per far cessare queste discriminazioni. Gli Stati Uniti sono l'unico Paese sviluppato che non lo ha ratificato.
  • Il Protocollo di Kyoto (entrato in vigore nel 2005) è un trattato internazionale sul mutamento climatico. I Paesi che ratificano questo protocollo si impegnano a ridurre le loro emissioni di anidride carbonica e cinque altri gas-serra, o a comprare quote di emissione di gas serra se mantengono e aumentano le proprie emissioni di questi gas. Gli Stati Uniti hanno firmato questo trattato, ma non lo hanno ratificato; l'Australia si è anche rifiutata di firmarlo, e l'India e molti altri Paesi del Terzo Mondo lo hanno ratificato, ma non lo applicano.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Multimedia

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