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2001: Odissea nello spazio - Wikipedia

2001: Odissea nello spazio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

2001: Odissea nello spazio

Bowman dinanzi al monolite,
nell'ultima enigmatica sequenza
Titolo originale: 2001: A Space Odyssey
Lingua originale: {{{linguaoriginale}}}
Paese: Gran Bretagna/USA
Anno: 1968
Durata: 141'
Colore: Colore
Audio: Stereo
Rapporto: {{{ratio}}}
Genere: fantascienza, drammatico
Regia: Stanley Kubrick
Soggetto: Arthur Clarke
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Arthur Clarke
Produttore: {{{nomeproduttore}}}
Produttore esecutivo: {{{produttoreesecutivo}}}
Casa di produzione: {{{casaproduzione}}}
Distribuzione (Italia): {{{distribuzioneitalia}}}
Storyboard: {{{nomestoryboard}}}
Art director: {{{nomeartdirector}}}
Character design: {{{nomecharacterdesign}}}
Mecha design: {{{nomemechadesign}}}
Animatori: {{{nomeanimatore}}}
  • Keir Dullea: dottor Dave Bowman
  • Gary Lockwood: dottor Frank Poole
  • William Sylvester: dottor Heywood Floyd
  • Daniel Richter: Moonwatcher
  • Leonard Rossiter: dottor Andrei Smyslov
  • Margaret Tyzack: Elena
  • Robert Beatty: dottor Halvorsen
  • Sean Sullivan: Michaels
  • Douglas Rain: voce di HAL 9000
  • Frank Miller: controllo missione
  • Ed Bishop: capitano shuttle lunare
  • Alan Gifford: mamma di Frank
  • Edwina Carroll: hostess
  • Penny Brahms: hostess
  • Andy Wallace: moonwatcher
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Episodi:
Fotografia: John Alcott, Geoffrey Unsworth
Montaggio: Ray Lovejoy
Effetti speciali: Douglas Trumbull
Musiche: AA. VV.
Tema musicale: Also Sprach Zarathustra (Richard Strauss)
Scenografia: Ernie Archer, Harry Lange, Tony Master
Costumi: {{{nomecostumista}}}
Trucco: Stuart Freeborn
Sfondi: {{{nomesfondo}}}
Sequel: {{{nomesequel}}}
Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film

2001: Odissea nello spazio è un film di Stanley Kubrick del 1968 ispirato al racconto di Arthur C. Clarke La sentinella. Lo stesso scrittore ha poi a sua volta tratto dalla sceneggiatura un romanzo dal titolo omonimo e con la medesima trama.

Kubrick aveva contattato Clarke perché necessitava di un buon soggetto di fantascienza per un film di genere. In questo modo il romanzo e il film nacquero e crebbero insieme, realizzando una collaborazione tra media differenti assolutamente unica e originale, almeno per l'epoca in cui fu attuata.

Sotto questo e sotto altri aspetti 2001 è rimasto uno dei più famosi film di fantascienza. Oltre che per l'ottima sceneggiatura, recitazione e tecnica di ripresa, esso si è meritato l'ammirazione degli appassionati per la fedeltà con cui riproduce l'ambiente spaziale: tutti gli avvenimenti in ambienti senz'aria si svolgono in silenzio, l'astronave ha una gravità artificiale per rotazione che è correttamente rappresentata, i movimenti in assenza di gravità sono lenti come dovrebbero essere.

Anche la scena in cui un astronauta rientra nell'astronave passando alcuni secondi in un ambiente di vuoto è stata approvata dagli esperti come veritiera. Kubrick in questo modo ha dimostrato che è possibile fare un ottimo film di fantascienza rispettando la realtà e senza introdurre elementi artificiosi.

È inoltre importante sottolineare il forte impatto emotivo che la visione di questo film suscita nello spettatore; lo stesso Kubrick affermò: "ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio".

Smisurate sono anche le ambizioni del film: spiegare l'indissolubile legame che unisce l'uomo al tempo e allo spazio, l'intelligenza artificiale, l'utilizzo della scienza. A questo proposito è di notevole effetto il raccordo tra le due scene iniziali del film, l'utilizzo di un oggetto, un osso, come strumento di offesa e di dominio da parte di un ominide e le astronavi orbitanti attorno alla Terra. In questa maniera il regista compie un salto logico di millenni conservando la trama narrativa del film, con un'operazione mirabile che trova pochi riscontri nella storia del cinema.

Kubrick rimase per ben due mesi chiuso nella sua villa nelle campagne inglesi a rivedere e tagliare il suo mastodontico lavoro; questa operazione è considerata il momento più decisivo nella produzione del cinema kubrickiano.

Indice

[modifica] Trama

La prima parte del film si svolge nell'Africa di tre milioni di anni fa: un gruppo di ominidi, guidati da un capo[1], sopravvive a fatica in un ambiente arido e ostile; un giorno davanti alla loro grotta appare misteriosamente un grande monolito nero; gli ominidi venendo a contatto col monolito imparano a usare strumenti, a uccidere animali per cibarsene e ad uccidere altri ominidi per conquistarne il territorio.

La seconda parte del film si svolge nel 2001 (un anno del futuro nel 1968): il dott. Heywood Floyd è chiamato in missione su una base lunare dove è stato scoperto un grande monolito nero sotterrato ad arte in tempi remoti. Floyd è accompagnato a vedere lo scavo con il monolito ancora nel buio della notte lunare. Proprio mentre Floyd e gli altri stanno fotografando il monolito il primo raggio di sole del giorno lunare illumina il monolito che rivede così la luce dopo millenni di oscurità e immediatamente emette un forte segnale in direzione di Giove.[2]

Nella terza parte del film un gruppo di cinque astronauti, di cui tre in stato di ibernazione, sono in volo a bordo dell'astronave Discovery diretta verso Giove, governata da un supercomputer, HAL 9000, dotato di una sofisticata intelligenza artificiale che lo rende valido interlocutore degli esseri umani a bordo.

Ad HAL è stato chiesto di tenere nascosti i veri obiettivi della missione ai compagni di viaggio, i due astronauti di turno, David Bowman e Frank Poole. Quest'ordine genera un conflitto interiore nel calcolatore, il quale nel contempo è programmato per collaborare con gli esseri umani senza omissioni o alterazioni di dati o informazioni. Le conseguenze del conflitto si manifestano tragicamente in prossimità dell'arrivo su Giove. Inizialmente HAL interrompe il collegamento radio con la terra simulando un guasto inesistente, poi, quando questo tentativo fallisce ed anzi insospettisce gli umani, non trova altra soluzione che cercare di ucciderli tutti.

Il piano di HAL tuttavia fallisce: David Bowman riesce a sopravvivere ed a riprendere il controllo della nave, disabilitando le funzioni superiori del calcolatore. Al termine di tale operazione inaspettatamente HAL avvia la riproduzione di un filmato pre-registrato, nel quale il dott. Floyd rivela i veri scopi della missione all'equipaggio, oramai composto solo da uno stupefatto Bowman: esplorare la zona dove si è indirizzato il segnale radio che il monolito lunare aveva emesso.

Nell'ultima parte Bowman arriva in orbita intorno a Giove e vi trova un terzo monolito nero, vi si avvicina con la sua capsula e ne viene profondamente condizionato. Il monolito sembra inviare Bowman in un percorso attraverso lo spazio e il tempo, che lo porta a sorvolare panorami alieni. Infine l'astronauta si ritrova con la propria capsula in un impossibile appartamento dal decoro settecentesco, dove vede se stesso invecchiare rapidamente, in fasi successive ogni volta esterne al proprio sguardo. Ormai decrepito, Bowman muore davanti a una nuova apparizione del monolito nero e rinasce in forma di feto cosmico, lo Starchild, che a sua volta scruta la Terra dallo spazio. La musica che accompagna questa estrema metamorfosi è l'inizio del poema sinfonico di Richard Strauss Così parlò Zarathustra.

[modifica] Commenti

« Ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio. »
(Stanley Kubrick)
« Se qualcuno ha capito qualcosa, ciò significa che io ho sbagliato tutto. »
(Stanley Kubrick)

[modifica] Il tema dell'intelligenza artificiale

Uno dei temi fantascientifici di 2001 che maggiormente colpirono pubblico e critica è quello del supercomputer HAL 9000 e della sua ribellione. Nel film HAL appare dotato di una vera intelligenza artificiale: ha un occhio che gli permette di vedere e addirittura di leggere le parole sulle labbra degli uomini, parla con una voce del tutto naturale, e sembra in grado di provare sentimenti umani. Naturalmente sa giocare benissimo a scacchi e sconfiggere gli esseri umani in questo gioco. E sa anche uccidere quando ritiene che la missione, che per lui ha la priorità assoluta, sia in pericolo.

Su questo tema Clarke e Kubrick erano stati troppo avveniristi. Il 2001 è passato e i computer di oggi sono ancora ben lontani dal traguardo dell'intelligenza artificiale; unica previsione realizzatasi alla lettera è quella che i computer sono oggi capaci di vincere gli uomini nel gioco degli scacchi, cosa che avviene ormai da diversi anni. Tuttavia, se si intende la "supremazia" del computer come una oscura prevalenza della tecnologia ovunque diffusa (imprevedibile nelle sue conseguenze e nei suoi condizionamenti sulla cultura umana), è indubitabile l'attualità della visione del regista. Su ciò Kubrick avrebbe degli illustri e molto dibattuti antesignani: il filosofo Martin Heidegger, con la sua "questione della tecnica", e il sociologo Günther Anders, con la sua definizione di "uomo antiquato" (ovvero: l'uomo che, dopo la bomba atomica, produce tecnologia ben oltre le sue capacità di valutarne a pieno le conseguenze; per millenni abbiamo immaginato più di quanto non potessimo realizzare, mentre oggi realizziamo più di quanto non siamo poi in grado di controllare, nemmeno con l'immaginazione).

Va ricordato che Kubrick voleva realizzare un altro film sull'intelligenza artificiale, ma la morte lo colse prima di aver completato questo progetto. Il film fu viceversa realizzato con il titolo di A.I. da Steven Spielberg che sostiene di aver seguito in buona parte le indicazioni di Kubrick. Del resto, molte delle sequenze iniziali – come la lenta carrellata – del film di Spielberg sono tipicamente "alla Kubrick".

[modifica] Colonna sonora

La colonna sonora, rimasta una delle più famose nella storia del cinema, è composta da celebri pezzi di musica classica di autori classici e contemporanei, tra cui:

Il tema principale, "Così parlò Zarathustra", sottolinea i punti di svolta della storia, come il momento in cui GuardaLaLuna inizia a mettere a frutto gli insegnamenti del Monolito, impugnando un osso e comprendendo di avere tra le mani un'arma per procurasi da mangiare e per sopraffare i nemici, oppure quando Dave Bowman, sempre per mezzo del Monolito, si trasfigura in un essere nuovo, il Bambino delle Stelle. La scelta di questo brano probabilmente non è casuale, in quanto il poema sinfonico di Richard Strauss è ispirato all'omonima opera di Friedrich Nietzsche, nella quale si narra la discesa del profeta Zoroastro tra gli uomini per insegnare loro a divenire esseri liberi dai propri limiti (il concetto nietzschano di Superuomo). È quindi probabile che Kubrick e Clarke abbiano voluto evocare una analogia tra Zoroastro e il monolito, e tra il Superuomo e il Bambino delle Stelle.

La colonna sonora era all'inizio completamente diversa, ma Kubrick non ne era soddisfatto e la cambiò. Il compositore avanguardista ungherese György Ligeti fu entusiasta della scelta delle sue opere come il Requiem e l'alieno Atmosphere ma non ricevette alcuna gratifica.[citazione necessaria]

[modifica] Il computer HAL 9000

Per approfondire, vedi la voce HAL 9000.
  • Il mistero del malfunzionamento di HAL viene svelato nel film 2010 - L'anno del contatto (1985). Nel frattempo il tema ha dato adito a numerose possibili interpretazioni, tra queste la consapevolezza di HAL di aver commesso un errore (nel prevedere un guasto all'antenna) in conflitto con la propria vantata "incapacità di errore".
  • Secondo taluni l'acronimo "HAL" (in Inglese, diminutivo del nome Henry) deriva dal marchio "IBM" prendendo le lettere precedenti (nell'ordine alfabetico) di quest'ultimo: I -> H, B -> A, M -> L. L'autore del romanzo Clarke, avrebbe smentito anni dopo, ribadendo quanto spiegato nel libro ossia l'abbreviazione di Heuristically ALgoritmic (programmed computer).
  • La voce italiana di HAL dal caratteristico timbro è dell'attore palermitano Gianfranco Bellini, in quale la presterà negli anni ottanta negli spot televisivi di un personal computer e di un olio per auto (uno dei primi realizzati in grafica computer 3D) nonché nel trailer del film fantastico Johnny Mnemonic.

[modifica] Influenza culturale

  • La scena delle scimmie e del monolito è stata ripresa in innumerevoli opere, in genere a scopo di parodia. nel film di Mel Brooks La pazza storia del mondo (1981), le scimmie traggono piacere dal toccare una determinata parte del proprio corpo. Citazioni della celebre scena sono presenti anche all'interno del film La fabbrica di cioccolato e nella serie animata di Rat-Man come pubblicità di un cellulare chiamato ironicamente "Monolith".
  • La vicenda della pazzia di HAL 9000 è stata ironicamente usata per una puntata della serie televisiva I Simpson, mescolata con quanto narrato da Dean R. Koontz in Generazione Proteus. Infatti, nello "special di halloween XII" della nota serie, la casa della famiglia Simpson viene trasformata in un robot dalle sembianze molto simili a HAL 9000, con la voce di Pierce Brosnan che, come accade nel film, impazzisce. Il robot in entrambi i casi viene distrutto attraverso la cancellazione della memoria.
  • Il tema del malfunzionamento del computer HAL venne ripreso nel film Dark Star, in un episodio della serie Futurama e nella serie La donna bionica, dove la cyborg protagonista sfida un'analoga macchina ribelle di nome Alex 7000.
  • La colonna sonora di 2001 Odissea nello spazio è stata usata come introduzione dei concerti nell'ultimo tour dei Dream Theater Chaos in motion 2007-2008, suonata dai quattro musicisti.
  • Il monolito di 2001 è entrato ormai nell'immaginario collettivo: il design della PlayStation 2, e della Playstation 3, per esempio, è un chiaro rimando alle sue fattezze.
  • L'abbigliamento civile, di tonalità di nero e grigio, viene ripreso nella scena iniziale del film di Steven Spielberg A.I., il quale soggetto e sceneggiatura furono scritti da Kubrick.

[modifica] Curiosità

  • I satelliti, la navetta spaziale e la grande stazione spaziale ruotante che appaiono all'inizio della seconda parte del film, erano tutti basati su progetti reali della NASA, mai realizzati.
  • Secondo A.C.Clarke il monolito nero aveva dimensioni proporzionali a 1-4-9: i quadrati dei primi tre numeri.
  • Secondo il soggetto originale il viaggio della Discovery, dopo aver superato Giove, doveva concludersi vicino a Saturno e al suo satellite Giapeto. La complessità della riproduzione degli anelli di Saturno, i forti ritardi nella realizzazione del film e le pressioni dei produttori per concluderlo spinsero Kubrick ad anticipare la conclusione del viaggio vicino a Giove.
  • Le sequenze di Saturno vengono utilizzate nel film 2002 - La seconda odissea (Silent running1972), diretto da Douglas Trumbull, supervisore agli effetti speciali del film di Kubrick, il film in realtà non è un seguito di 2001 come potrebbe sembrare, il titolo fu infatti inventato in Italia, come richiamo esclusivamente commerciale al film di Kubrick.
  • Al termine della proiezione della prima statunitense, l'attore Rock Hudson si alzò dalla poltrona gridando se qualcuno in sala fosse stato in grado di spiegargli il film.[citazione necessaria] Il carattere criptico dell'opera ha sempre diviso l'opinione del pubblico tra forti entusiasti e detrattori.
  • Il regista Kubrick, per coerenza con le conoscenze scientifiche evolutive, aveva concepito dei personaggi appartenenti ad una specie ominide glabra ed ignuda. Per ovvie ragioni egli dové optare per una più antica ma ricoperta di pelo.
  • Le scimmie nella parte iniziale del film sono tutti dei mimi e dei ballerini escluso le scimmie piccole.
  • Nel dialogo tra il Dr Floyd ed i colleghi russi, dove egli si mostra reticente alle domande più dirette, sul clima di segretezza che investe la base lunare americana, si riscontra una lieve differenza tra l'edizione originale e quella italiana. Nella prima Floyd risponde con discrezione, quasi scusandosi, di non essere libero di trattare l'argomento («I'm not at liberty to deal it»). Nella seconda usa un tono gelido da Guerra Fredda: «Sono spiacente. Ma non sono autorizzato a discuterne».
  • I personaggi russi parlano nella loro lingua dapprima dell'imminenza della loro partenza e, dopo il congedo di Floyd, ribadiscono sulla serietà della situazione.
  • Un errore nel film: nella prima parte si vedono dei tapiri sudamericani, mai esistiti nell'Africa di tre milioni di anni fa.

[modifica] Note

  1. ^ nel romanzo di Arthur C. Clarke il capo ha il nome di GuardaLaLuna
  2. ^ Questo episodio del film è quello che ricalca più da vicino il racconto originale di Clarke, con il monolito nero al posto della piramide di cristallo.

[modifica] Voci correlate

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