Marlon Brando
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Oscar al miglior attore 1955
Oscar al miglior attore 1973
Marlon Brando, Jr. (Omaha, 3 aprile 1924 – Los Angeles, 1 luglio 2004) è stato un attore statunitense.
Ricevette otto candidature all'Oscar (che si aggiudicò due volte, rifiutandosi però una volta di ritirare la statuetta in segno di protesta contro le ingiustizie verso le minoranze etniche); la sua filmografia conta appena un pugno di capolavori e molte partecipazioni a film non indimenticabili: in tutto poco più di una quarantina. Nonostante ciò, è stata una fra le maggiori stelle del firmamento cinematografico hollywoodiano ed è comunemente riconosciuto come uno dei migliori interpreti della storia del cinema.
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[modifica] Biografia
[modifica] Le origini
Brando debutta appena ventenne in teatro a Broadway nel 1944 nella commedia dolce-amara I Remember Mama; era appena uscito dall'Actor's Studio di Lee Strasberg, ma il successo teatrale gli sarebbe giunto ben presto, nel 1947, con l'interpretazione di Stanley Kowalski nell'opera teatrale Un tram che si chiama Desiderio di Tennessee Williams. Interpreterà lo stesso ruolo per il grande schermo nel 1951 nel film omonimo diretto da Elia Kazan, in coppia con Vivien Leigh.
[modifica] Ribelle senza causa
L'esordio come attore di cinema (un attore che si rivelerà quanto mai versatile), Brando lo aveva avuto l'anno prima, in Uomini (1950) di Fred Zinneman.
Verranno poi i ruoli di Emiliano Zapata in Viva Zapata! (1952, che gli vale il Prix d'interprétation masculine al festival di Cannes), ancora di Elia Kazan, Marco Antonio in Giulio Cesare (1953) di Joseph Mankiewicz, e quello di un ribelle in motocicletta (anch'egli un "rebel without a cause" come quello di James Dean) ne Il selvaggio (1954), diretto da Laszlo Benedek.
Nello stesso anno interpreta la parte di Terry Malloy nel suo film rimasto forse più famoso, Fronte del porto, che gli varrà il primo Oscar al miglior attore.
Per la sua interpretazione in questi film, otterrà per tre anni consecutivi, 1952, 1953, 1954, il premio BAFTA quale miglior attore internazionale.
[modifica] L'icona Brando
Per Marlon Brando la consacrazione arriva con Sayonara (1957) e I giovani leoni (1958). Con I due volti della vendetta, Brando approda alla regia per un western fuori dalle righe. Ne Gli ammutinati del Bounty (1962), Brando, che interpreta il leggendario personaggio del primo ufficiale Fletcher Christian a fianco di Trevor Howard, delinea definitivamente i tratti particolarissimi del divo hollywoodiano, portatore di uno stile cupo e istrionico. Nel 1963 partecipa alla marcia per i diritti civili, alcuni sosterranno che questo suo schieramento influirà negativamente sulla sua carriera.
[modifica] Il ritorno
Dopo La contessa di Hong Kong (1967), la figura di Brando sembra volta al tramonto, quando Gillo Pontecorvo lo scrittura per il ruolo del protagonista nel film Queimada. Brando assume un nuovo ruolo, il tetro uomo di mezza età disincantato. E firma tre personaggi che rimarranno anche essi impressi nella storia del cinema: Paul in Ultimo tango a Parigi, Don Vito Corleone ne Il Padrino e il Col. Kurtz in Apocalypse Now (1979) di Francis Ford Coppola.
[modifica] Un uomo, tre volti
Paul, protagonista di Ultimo tango a Parigi, è un uomo di mezza età che riflette sulle sue frustrazioni e sui suoi fallimenti (c'è la cameriera, all'inizio del film che rievocando la vita del suo datore di lavoro non fa altro che rievocare la carriera di Brando). Un uomo spezzato, e con una grande voglia di azzerare la propria vita. Un tormento che incontra non pochi paralleli nella sua vita reale. Resta indimenticabile il suo monologo di fronte al letto della moglie morta. Con questo film, Brando fu denunciato in Italia insieme a Maria Schneider per concorso in spettacolo osceno e ottenne un'altra candidatura all'Oscar. Don Vito Corleone (Il Padrino), è invece un uomo anziano, il capostipite di una famiglia mafiosa, una figura quasi statica, con il volto dell'attore deformato da un paio di grossi batuffoli di ovatta incastonati all'interno della bocca, con uno sguardo criptico, in cui si racchiude tutto il mistero e l'omertà della mafia. Il Col. Kurtz ha raggiunto invece il suo "punto di rottura" e se ne va nella giungla a fare il semidio, venerato da migliaia di selvaggi. Qui ancora è il volto a recitare un ruolo fondamentale. Brando è completamente rasato a zero, il volto perennemente in penombra, a darne un'essenza divina, quasi astratta. Come una sintesi tra l'ex-pugile Paul e il Boss Don Vito, Kurtz è votato all'autodistruzione. E anche qui c'è un parallelismo con la vita di Brando: da qui in poi non farà più ruoli memorabili, per via soprattutto delle sue disgraziate vicende familiari.
[modifica] Il declino
Per Superman (1978), nel quale interpretava il ruolo di Jor-El, padre del popolare supereroe, Brando percepì un faraonico cachet per recitare in soli pochi minuti di film. E in questo ruolo del "cameo" Brando si relega fino al resto dei suoi giorni, ormai demotivato come attore e ingrassato a dismisura. Vale comunque la pena di citare ancora una sua interpretazione da protagonista nel film Don Juan De Marco maestro d'amore del 1995. Il suo ultimo film è stato The Score del 2001, a fianco di Robert De Niro. Rimarrà comunque nella storia per il suo fascino irresistibile i suoi modi ribelli e una presunzione che solo in pochi possono permettersi
[modifica] Protesta a favore dei Nativi Americani
Proprio per la sua interpretazione nel film Il Padrino, Brando vinse un altro Oscar ma, unico caso nella storia del cinema insieme a quello dell'attore George C. Scott, preferì rinunciare alla statuetta: l'attore, che nel frattempo si era avvicinato alla causa degli amerindi, inviò una giovane squaw indiana a tenere in sua vece un discorso di denuncia e di protesta contro l'ambiente hollywoodiano; anni dopo si seppe che in realtà la ragazza non era una vera nativa, ma un'attrice.
L'atteggiamento (ancora una volta ribelle, che si supponeva l'establishment cinematografico non gli avrebbe successivamente perdonato) non gli sbarrò la strada, l'anno successivo, per una nuova nomination: appunto quella per Ultimo tango a Parigi.
[modifica] Influenze sulla cultura popolare
- Al personaggio di Paul di "Ultimo tango a Parigi" si ispira Carlo Ambrosini per la creazione della serie di fumetti dal titolo Napoleone, edita dalla Sergio Bonelli Editore.
- Marlon Brando è citato nella canzone "Latin Lover" di Gianna Nannini
- Marlon Brando è citato nella canzone "Marlon Brando è sempre lui" di Luciano Ligabue.
- Marlon Brando è citato nella canzone "China Girl" di David Bowie.
- Marlon Brando è citato nella canzone "Advertising Space" di Robbie Williams.
- Marlon Brando è citato nella canzone "Vogue" di Madonna.
- Marlon Brando è citato nella canzone "Pocahontas" di Neil Young.
- Marlon Brando è citato nella canzone "Goodbye Marlon Brando" di Elton John.
- Marlon Brando è citato nella canzone "Kings for a day" dei TMG (Tak Matsumoto Group)
- Marlon Brando è citato nella canzone "Majico" di Inoki.
- Marlon Brando è citato nella canzone "Eyeless" degli Slipknot
[modifica] Filmografia
[modifica] Attore
- Uomini (The Men), conosciuto anche come Il mio corpo ti appartiene, regia di Fred Zinnemann (1950)
- Un tram che si chiama Desiderio (A Streetcar Named Desire), regia di Elia Kazan (1951)
- Viva Zapata! (Viva Zapata!), regia di Elia Kazan (1952)
- Giulio Cesare (Julius Caesar), regia di Joseph L. Mankiewicz (1953)
- Il selvaggio (The Wild One), regia di Laslo Benedek (1954)
- Fronte del porto (On the Waterfront), regia di Elia Kazan (1954)
- Désirée (Désirée), regia di Henry Koster (1954)
- Bulli e pupe (Guys and Dolls), regia di Joseph L. Mankiewicz (1955)
- La casa da tè alla luna d'agosto (The Teahouse of the August Moon), regia di Daniel Mann (1956)
- Sayonara (Sayonara), regia di Joshua Logan (1957)
- I giovani leoni (The Young Lions), regia di Edward Dmytryk (1958)
- Pelle di serpente (The Fugitive Kind), regia di Sidney Lumet (1959)
- I due volti della vendetta (One-Eyed Jacks), regia di Marlon Brando (1960)
- Gli ammutinati del Bounty (Mutiny on the Bounty), regia di Lewis Milestone (1962)
- Il brutto americano (The Ugly American), conosciuto anche come Missione in Oriente, regia di George Englund (1963)
- I due seduttori (Bedtime Story), regia di Ralph Levy (1964)
- I morituri (Morituri), regia di Bernhard Wicki (1965)
- La caccia (The Chase), regia di Arthur Penn (1966)
- A sud-ovest di Sonora (The Appaloosa), regia di Sidney J. Furie (1966)
- La contessa di Hong Kong (A Countess from Hong Kong), regia di Charlie Chaplin (1967)
- Riflessi in un occhio d'oro (Reflections in a Golden Eye), regia di John Huston (1967)
- Candy e il suo pazzo mondo (Candy), regia di Christian Marquand (1968)
- La notte del giorno dopo (The Night of the Following Day), regia di Hubert Cornfield (1969)
- Queimada, regia di Gillo Pontecorvo (1969)
- Improvvisamente, un uomo nella notte (The Nightcomers), regia di Michael Winner (1972)
- Il Padrino (The Godfather), regia di Francis Ford Coppola (1972)
- Ultimo tango a Parigi, regia di Bernardo Bertolucci (1972)
- Missouri (The Missouri Breaks), regia di Arthur Penn (1976)
- Superman (Superman: The Movie), regia di Richard Donner (1978)
- Apocalypse Now (Apocalypse Now), regia di Francis Ford Coppola (1979)
- La formula (The Formula), regia di John G. Avildsen (1980)
- Un'arida stagione bianca (A Dry White Season), regia di Euzhan Palcy (1989)
- Il boss e la matricola (The Freshman), regia di Andrew Bergman (1990)
- Cristoforo Colombo: la scoperta (Christopher Columbus: The Discovery), regia di John Glen (1992)
- Don Juan De Marco maestro d'amore (Don Juan DeMarco), regia di Jeremy Leven (1995)
- L'isola perduta (The Island of Dr. Moreau), regia di John Frankenheimer (1996)
- Il coraggioso (The Brave), regia di Johnny Depp (1997)
- In fuga col malloppo (Free Money), regia di Yves Simoneau (1998)
- The Score (The Score), regia di Frank Oz (2001)
- Superman II - The Richard Donner Cut (Superman II: The Richard Donner Cut), regia di Richard Donner (2006) (immagini d'archivio)
- Superman Returns (Superman Returns), regia di Bryan Singer (2006) (immagini d'archivio)
[modifica] Regista
- I due volti della vendetta (One-Eyed Jacks) (1960)
[modifica] Doppiatori italiani
- Doppiato da Giuseppe Rinaldi in: Uomini, Sayonara, I giovani leoni, Pelle di serpente, I due volti della vendetta, I due seduttori, I morituri, La caccia, La contessa di Hong Kong, Queimada, Improvvisamente, un uomo nella notte, Il Padrino, Ultimo tango a Parigi, Missouri, Superman, La formula, Un'arida stagione bianca, Il boss e la matricola, L'isola perduta, Il coraggioso
- Doppiato da Stefano Sibaldi in: Un tram che si chiama desiderio
- Doppiato da Emilio Cigoli in: Giulio Cesare, Il selvaggio, Fronte del porto, Désirée, Bulli e pupe
- Doppiato da Carlo Romano in: La casa da tè alla luna d'agosto
- Doppiato da Nando Gazzolo ne: Gli ammutinati del Bounty
- Doppiato da Gigi Proietti in: Riflessi in un occhio d'oro
- Doppiato da Sergio Fantoni in: Apocalypse Now
- Doppiato da Sergio Rossi in: Superman II
- Doppiato da Gianni Musy in: Cristoforo Colombo: la scoperta
- Doppiato da Francesco Carnelutti in: Don Juan De Marco maestro d'amore
- Doppiato da Carlo Sabatini in: In fuga col malloppo
- Doppiato da Vittorio Di Prima in: The Score
- Doppiato da Ennio Coltorti in: Apocalypse Now Redux
- Doppiato da Sergio Di Stefano in: Superman Returns
- Doppiato da Emilio Cappuccio in: Superman ediz. DVD
- Doppiato da Stefano De Sando ne: Il Padrino ediz. DVD cofanetto 2007
[modifica] Curiosità
- Oltre ai numerosi premi ricevuti in carriera, Brando annovera un Razzie Awards nella categoria peggior attore non protagonista nel 1996, per la sua interpretazione del Dottor Moreau in L'isola perduta.
- In un libro di memorie scritto dalla sua ex moglie Anna Kashfi ed uscito circa trent'anni fa, la stessa ha accusato Brando di " pervesioni sessuali ", dicendo per esempio che l'attore per potere amare una donna doveva brutalizzarla.
- Marlon Brando, così come altri personaggi importanti dello spettacolo e della politica era un radioamatore, anche se poco attivo.
- Marlon Brando compare anche nel famoso video di Michael Jackson, You Rock My World, nei panni di un boss criminale che gestisce locali notturni.
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Marlon Brando
- Wikiquote contiene citazioni di o su Marlon Brando
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Marlon Brando dell'Internet Movie Database
- Biografia essenziale di Marlon Brando
- Classic Movies (1939 - 1969): Marlon Brando