Vivien Leigh
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Oscar alla miglior attrice 1939
Oscar alla miglior attrice 1952
Vivien Leigh (al secolo Vivian Mary Hartley) (Darjeeling, 5 novembre 1913 – Londra, 7 luglio 1967) è stata un'attrice cinematografica e attrice teatrale britannica.
Interprete dotata di una incantevole bellezza, di un vivido talento drammatico, nonché di grande charme, Vivien Leigh è stata una delle più celebri attrici del teatro inglese inglesi. Nonostante l'apparenza spavalda, l'attrice aveva un carattere fragile ed insicuro, soffriva di ansia e depressione ed era una accanita fumatrice. Nonostante la vittoria di due premi Oscar, nella sua carriera interpretò solo una ventina di film, preferendo recitare in teatro più che davanti alle cineprese.
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[modifica] Biografia
Nata a Darjeeling, in India, dove il padre svolgeva incarichi di funzionario delle colonie inglesi, a sei anni si trasferì con la famiglia in Inghilterra, iniziando a frequentare una rigida scuola gestita da suore.
A diciotto anni, consapevole della propria bellezza e della passione per la recitazione, Vivien decide di frequentare l' "Accademia artistica" di Londra. Dapprima il suo interesse è per il teatro, ma è attratta dal sempre più crescente mondo del cinema.
Nel 1932, a soli 19 anni, si sposa con l'avvocato Hubert Leigh Holman, da cui prenderà e conserverà il cognome d'arte. Nello stesso anno debutta finalmente sul grande schermo, ma senza rilevante successo e passando piuttosto inosservata. L'anno successivo nasce la sua unica figlia Suzanne. Nel 1935 avviene l'incontro che segnerà una svolta decisiva nella vita privata e professionale della bellissima attrice: quello con Laurence Olivier. Con il grande attore inglese, che diverrà il suo secondo marito, Vivien costituirà la coppia più importante al mondo per quanto si riferisce al teatro in generale e a quello shakesperiano in particolare.
La grande occasione per Vivien arriva quando, nel 1938, durante un soggiorno ad Hollywood, viene scelta per interpretare l'indimenticabile film Via col vento (Gone With the Wind, 1939) di Victor Fleming, accanto a Clark Gable, in un ruolo, quello della testarda e passionale Rossella O'Hara, che lei riesce a rendere con estrema eleganza e sensibilità. La Leigh, inglese, dovrà applicarsi per imparare il tipico accento del Sud degli Stati Uniti, ma riesce a sbaragliare la folta concorrenza di colleghe americane che ambiscono alla succulenta parte della indomita O'Hara: si sottoposero infatti al provino, fra le altre, Jean Arthur, Susan Hayward e Paulette Goddard, ma nessuna colpì il produttore David O. Selznick quanto l'attrice britannica.
Ottenuto un Oscar per questa sua magistrale interpretazione, l'attrice corona l'appassionata relazione sentimentale con Laurence Olivier, con il matrimonio che è celebrato nel 1940. Divenuta ormai una star di Hollywood, Vivien però al set preferisce il palcoscenico, ed insieme ad Olivier realizzerà delle fortunate rappresentazioni shakesperiane dell' Amleto e di Romeo e Giulietta.
Nel 1945 scopre di essere ammalata di sindrome maniaco-depressiva. Intanto una crescente ansia emotiva e una forte depressione contribuiscono a minare il suo rapporto con Olivier, rendendolo maggiormente burrascoso. Le cronache narrano anche di numerosi tradimenti da parte della Leigh, che non si sentiva ormai più amata da Olivier, troppo impegnato nella carriera e spesso affiancato da amanti occasionali.
Nel 1951, dopo aver interpretato con successo la versione teatrale, l'attrice è di nuovo sullo schermo nella trasposizione cinematografica del dramma di Tennessee Williams, Un tram che si chiama desiderio (A Streetcar Named Desire), per la regia di Elia Kazan e a fianco di Marlon Brando. In questo film l'attrice, sebbene molto invecchiata rispetto alla freschezza di Via col vento, è splendida nel calarsi con vivida sofferenza nel ruolo dell'affascinante e psicolabile Blanche DuBois. Per la sua interpretazione Vivien ottiene il suo secondo Oscar e un BAFTA nel 1952. Il film potrebbe però averle inferto il "colpo di grazia" emotivo, poiché sembra che l'attrice fosse entrata nella parte a tal punto da non esser più in grado di scindere il "personaggio" dalla "vita reale" e di tornare la persona di prima. Si racconta persino che i medici che la visitarono poco prima della sua morte, domandandole se ricordasse il suo nome, si sentirono rispondere: "Ma certo! Il mio nome è Blanche Dubois". La servitù del tempo è stata più volte testimone di vagabondaggi notturni dell'attrice nei boschi di Londra, sotto la pioggia, dai quali ritornava sporca, irriconoscibile dopo una lunga nottata di trasgressioni con sedicenti sconosciuti incontrati lungo il cammino.
Nel 1960 il matrimonio con Laurence Olivier giunge al capolinea, soprattutto a causa della inarrestabile instabilità emotiva di Vivien e del suo rapporto sentimentale con l'attore australiano Peter Finch.
Vivien Leigh muore il 7 luglio 1967 di tubercolosi ad appena cinquantatré anni nella sua casa di Londra e le sue ceneri verranno disperse al vento in un lago del Sussex.
[modifica] Filmografia
- Things Are Looking Up (1935)
- Look Up and Laugh (1935)
- Gentlemen's Agreement (1935)
- The Village Squire (1935)
- Elisabetta d'Inghilterra (Fire Over England) (1937)
- Le tre spie (Dark Journey) (1937)
- Patrizia e il dittatore (Storm in a Teacup) (1937)
- Un americano a Oxford (A Yank at Oxford) (1938)
- I marciapiedi della metropoli (Sidewalks of London) (1938)
- Via col vento (Gone with the Wind) (1939)
- Fatalità (21 Days) (1940)
- Il ponte di Waterloo (Waterloo Bridge) (1940)
- Il grande ammiraglio (That Hamilton Woman) (1941)
- Cesare e Cleopatra (Caesar and Cleopatra) (1945)
- Anna Karenina (Anna Karenina) (1948)
- Un tram che si chiama desiderio (A Streetcar Named Desire) (1951)
- Profondo come il mare (The Deep Blue Sea) (1955)
- La primavera romana della signora Stone (The Roman Spring of Mrs. Stone) (1961)
- La nave dei folli (Ship of Fools) (1965)
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Vivien Leigh
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Vivien Leigh dell'Internet Movie Database
- Sito amatoriale