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Eridano (costellazione) - Wikipedia

Eridano (costellazione)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Eridano

Nome latino
Genitivo

Eridanus
Eridani

Abbreviazione Eri
 • Coordinate
Ascensione retta
Declinazione
3,25 h
-29°
Area totale 1138 gradi quadrati
 • Dati osservativi
Visibilità da Terra
- Latitudine minima
- Latitudine massima
- Passa al meridiano
 
°
°
Stella principale
- Magnitudine app.
Achernar (α Eri)
0,46
Altre stelle
- Magnitudine < 3
- Magnitudine < 6
 
4
100
 • Sciami meteorici

Nessuno

 • Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:

Eridano (in latino Eridanus) è il nome classico del fiume Po: e in effetti questa costellazione, che incomincia strettissima in pieno emisfero australe con la stella Achernar, invisibile dall'Italia, si allarga poi via via che si spinge verso nord fino a lambire, larga come una foce a delta, l'equatore celeste, dove confina con Orione, il Toro e la Balena. Eridano contiene 300 stelle visibili a occhio nudo, ma a parte Achernar, sono tutte sotto la terza magnitudine. Anche presso gli egizi ritroviamo questa costellazione, che però rappresenta, com'è logico, non il Po ma il Nilo.

Indice

[modifica] Caratteristiche

Alfa Eridani, chiamata Achernar, di magnitudine 0,53, si trova all'estremità sud della costellazione e segna la foce di questo fiume celeste. Trovandosi alla latitudine australe di 57° 30', incomincia a essere visibile, bassa sull'orizzonte meridionale, da località che si trovino almeno sul parallelo del Cairo. È la nona stella del cielo in ordine di luminosità. A 120 anni-luce da noi, è una gigante azzurra 650 volte più luminosa del Sole.

Beta Eridani, detta Cursa, è invece alla «sorgente» del «fiume», sul confine con la costellazione di Orione, a nord di Rigel, ed è quindi comodamente osservabile dall'Italia. Ha magnitudine 2,80. Dista 80 anni-luce. Nei suoi pressi c'è la doppia 66 Eridani.

Gamma Eridani si chiama Zaurak ed ha magnitudine 2,98. Dista 260 anni-luce ed è 260 volte più luminosa del Sole. A 14° sud dell'equatore, è ancora ben osservabile dall'Italia.

Delta Eridani, chiamata Rana, dista 27 anni-luce ed ha magnitudine 3,72 e colore rossiccio. Si trova a nord-ovest di Zaurak.

Epsilon Eridani, di poco a ovest di Rana, ha magnitudine 3,73 ed è tra le più vicine stelle visibili a occhio nudo: si trova a 10,8 anni-luce. La sua luminosità è un terzo di quella solare, la massa 0,9 e il diametro 3/4 di quello della nostra stella. Peter van de Kamp nel 1973 ha annunciato che nei suoi pressi orbita un compagno oscuro la cui massa è appena il 5 per cento di quella solare.

Theta Eridani è troppo a sud per essere visibile dall'Italia. Ha magnitudine 2,9, si chiama Acamar, è una bella doppia visuale e si trova a 115 anni-luce.

Omicron 2 ha magnitudine 4,48 ed è tripla. La coppia A-B fu già scoperta da William Herschel nel 1783: la separazione è ben 1' 23" e il periodo di rivoluzione è di circa ottomila anni. La stella B (una nana bianca) è a sua volta una doppia stretta scoperta da Struve nel 1851, con separazione massima di 9" e periodo di 248 anni. La distanza apparente ha raggiunto il massimo nel 1990. La componente C è una nana rossa. Si ha quindi un netto contrasto di colori. Distanza del sistema: 16 anni-luce. La nana bianca ha un diametro di 26 mila chilometri (poco più del doppio della Terra) e una densità 90 mila volte superiore a quella dell'acqua. Sulla sua superficie la gravità è 37 mila volte più forte che sulla Terra e quindi un uomo peserebbe 2600 tonnellate. Le tre stelle hanno rispettivamente magnitudine 4,48 (A), 9,7 (nana bianca) e 10,8 (nana rossa).

Per approfondire, vedi la voce Stelle principali della costellazione dell'Eridano.

[modifica] Oggetti del cielo profondo

Nonostante le sue enormi dimensioni, la costellazione è priva di oggetti del cielo profondo particolarmente luminosi, essendo lontana dalla Via Lattea e non essendoci entro i suoi confini galassie di facile osservabilità. La galassia più notevole è la spirale NGC 1300, nei pressi del confine con la costellazione della Fornace.

La costellazione ospita la più grande regione di vuoto conosciuto della galassia, la regione risulta essere grande più di un miliardo di anni luce. Questa regione di vuoto è in contrasto con le attuali teorie di evoluzione dell'universo. Anche la radiazione cosmica di fondo della regione è costante, alcuni ricercatori hanno provato a spiegare la presenza del vuoto con la teoria delle stringhe e con le presenza di più universi paralleli che durante la loro formazione interagirono con il nostro universo generando la regione vuota.[1]

Per approfondire, vedi la voce Oggetti non stellari nella costellazione di Eridano.

[modifica] Mitologia

L'Eridano serpeggia in questa carta dell'Uranographia di Johann Bode. Nella parte superiore ci sono le pinne della Balena e, sotto a quelle, l'Apparatus Chemicus, il nome che Bode diede alla costellazione oggi nota come Fornax.
L'Eridano serpeggia in questa carta dell'Uranographia di Johann Bode. Nella parte superiore ci sono le pinne della Balena e, sotto a quelle, l'Apparatus Chemicus, il nome che Bode diede alla costellazione oggi nota come Fornax.

Sembra che i primi scrittori abbiano ritenuto Eridano un fiume mitico, che sfociava nel grande Oceano che circondava le terre emerse allora conosciute. Virgilio lo chiamò «il re dei fiumi». Eratostene lo identificò con il Nilo, «l'unico fiume che scorre da sud a nord». Igino concordò con Eratostene e sottolineò che la stella Canopo (che indica uno dei due rematori della nave Argo) si trovava alla fine del fiume celeste, così come l'isola di Canopo si trova alla foce del Nilo. Ma Esiodo nel suo Teogonia elencò il Nilo ed Eridano separatamente, dimostrando che li considerava due fiumi diversi. Scrittori greci posteriori identificarono Eridano con il fiume italiano Po.

Nella mitologia il fiume Eridano è protagonista della storia di Fetonte, figlio del dio del Sole, Elio, che implorò affinché gli facesse attraversare il cielo alla guida del suo carro. Elio accondiscese alla richiesta con riluttanza, ma avvertì il figlio dei pericoli che correva. «Nell'attraversare il cielo segui il percorso che troverai segnato dalle mie ruote», gli consigliò.

Quando l'alba spalancò le porte dell'est, Fetonte montò pieno d'entusiasmo sul carro dorato ornato di gemme scintillanti del dio del Sole, senza sapere in che guaio si stava cacciando. I quattro cavalli notarono immediatamente la leggerezza del carro e le mani diverse che tenevano le redini e si lanciarono in avanti, allontanandosi dalla strada battuta, con il carro che sobbalzava come fosse una nave che non riusciva a stare in equilibrio. Anche se Fetonte avesse saputo quale era il percorso da seguire, non aveva l'abilità e la forza per controllare le redini.

Il tiro galoppò verso nord, e per la prima volta le stelle del Gran Carro si riscaldarono e il Dragone, che fino a quel momento era stato inerte per il freddo, per il gran caldo sudò abbondantemente e ringhiò furiosamente. Guardando verso la Terra da quelle altezze vertiginose, il povero Fetonte terrorizzato impallidì e le ginocchia cominciarono a tremargli per la paura. Alla fine vide la costellazione dello Scorpione con le enormi tenaglie tese verso di lui e la coda velenosa sollevata, pronta a colpire. Il giovane mollò le redini e i cavalli galopparono via incontrollati. Ovidio descrive graficamente la folle corsa di Fetonte nel secondo libro delle Metamorphoses. Il carro puntò verso il basso e la Terra prese fuoco. Avvolto dal fumo, Fetonte fu trascinato dai cavalli, senza sapere dove fosse. Fu allora, dicono i mitologi, che la Libia divenne un deserto, la pelle degli Etiopi si colorò di scuro e i mari si prosciugarono. Per porre fine a quelle catastrofi, Zeus abbatté Fetonte con la folgore. Con i capelli che grondavano fuoco, il giovane precipitò nell'Eridano come una stella cadente. Qualche tempo dopo, quando gli Argonauti risalirono il fiume, trovarono il suo corpo che ancora bruciava ed emanava nuvole di vapore dall'odore nauseabondo che soffocavano e uccidevano gli uccelli.

Eridano è una costellazione lunga, la sesta del cielo per dimensioni, che serpeggia dal piede di Orione ben dentro all'emisfero australe fino alle vicinanze del Tucano. La stella più brillante della costellazione, Alfa di Eridano di I grandezza si chiama Achernar, che in arabo significa «la fine del fiume»; in effetti segna proprio l'estremità meridionale di Eridano.

[modifica] Note

  1. ^ Un'immensa voragine nello spazio "E' il segno degli Universi paralleli". La Repubblica, 23-11-2007. URL consultato il 23-11-2007.

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