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Cardeto - Wikipedia

Cardeto

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Cardeto
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Cardeto]]
Cardeto - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Calabria
Provincia: stemma Reggio Calabria
Coordinate: 38°5′0″N 15°46′0″E / 38.08333, 15.76667
Altitudine: 750 m s.l.m.
Superficie: 36 km²
Abitanti:
2.104 ottobre 2006
Densità: 58,4 ab./km²
Frazioni: Ambele, Calvario, Cartalimi, Castanea, Chieti, Chimputo, Colachecco, Garcea, Giurricando, Iriti, Lamberta, Loddini, Mallamaci, Mannarella, Pantano, Piraino, Sant'Elia, Scala, Scranò 
Comuni contigui: Bagaladi, Reggio di Calabria, Roccaforte del Greco
CAP: 89060
Pref. tel: 0965
Codice ISTAT: 080022
Codice catasto: B756 
Nome abitanti: cardetesi 
Santo patrono: San Sebastiano 
Giorno festivo: 20 gennaio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Coordinate: 38°5′N 15°46′E / 38.083, 15.767

« Qui perenne è l'aprile ed ingemmata

Ride di gigli e rose ogni pendice,
D'un zeffiro vital l'aura felice
Rinverde ognor la sponda innamorata;

Il cielo,a cui bella innocenza é grata,
Il nembo affrena,e la saetta ultrice;
Di queste balze eterna abitatrice
Erra Amistade e in queste balze è nata.

Il campo aprico, la salvetta,il rio,
L'argenteo fonte,l'augellin loquace,
L'ombrosa valle,il rorido pendio;

Se il giorno splende,e se la notte tace,
Suonano ognor con lene mormorio;

Hanno il nido tra noi Virtude e Pace. »
(Cardinale Luigi Tripepi - poesia Cardeto, mia patria.)
Cardeto
Cardeto

Cardeto è un comune di 2.104 abitanti della provincia di Reggio Calabria situato sulla sponda destra del torrente Sant'Agata e presenta una caratteristica struttura a gradinata.

Indice

[modifica] La storia

Le origini dell'antico centro pre-aspromontano, che deve il suo nome alla pianta del cardo(lat."carditum" luogo di cardi), probabilmente vanno ricercate tra i secoli X e XI. In quel periodo, infatti, sotto l'imperatore Basilio I, la sede vescovile di Reggio fu elevata a "Metropoli dei possessi bizantini dell'Italia meridionale" il che le permise di diventare il nucleo principale della chiesa grecanica meridionale, meta di un continuo afflusso di monaci basiliani, di cui ne ritroviamo traccia nell'antico monastero costruito dagli eremiti di S. Maria di Trapezomata in località Mallemace o nell'abbazia di S Nicola di Focolica in località Badia. L'altra ipotesi è quella che il paese ospitò i primi abitanti quando i bizantini, intorno all'anno 1000, per fronteggiare al meglio la minaccia araba fecero erigere varie fortificazioni nell'entroterra delle città, edificando delle kastre, detti anche motte, tra le quali ricordiamo la vicina Motta S. Agata di cui Cardeto fu casale fino al 1783. (Da qui l'odierna divisione del paese in "Sopra Casale" e "Sotto Casale"). Probabilmente furono gli stessi agatini che, in cerca di un luogo più sicuro per sottrarsi alle continue incursioni, spingendosi verso l'interno fondarono Cardeto.

A conferma di questa tesi ritroviamo in località "serra" i ruderi di un'antica fortificazione, chiamata "torre saracena" dagli indigeni, che sarebbe servita agli "Agatini" come torre d'avvistamento, vista anche la posizione strategica dalla quale si gode di un ottima vista sullo stretto, per prevenire i continui assalti saraceni.

Torre in località Serra (Cardeto-RC).
Torre in località Serra (Cardeto-RC).

Il comune divenne completamente autonomo nel 1806 grazie alla ristrutturazione amministrativa operata da Giuseppe Bonaparte. Il terremoto del 1783 e quello del 1908, insieme all'alluvione del 1951 provocano ingenti danni alla comunità danneggiando gravemente le due chiese presenti nel posto, una delle quali, quella del Santo patrono San Sebastiano, sarà riaperta definitivamente solo nel 2000. L'economia del paese è prevalentemente fondata sull'agricoltura e sull'allevamento. In particolar modo si producono ottimi salumi e formaggi molto apprezzati in tutto il territorio reggino. Il paese ha dato i natali a numerosi personaggi illustri. La più bella descrizione del posto è quella fatta dal Cardinale Luigi Tripepi.

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[modifica] Il dialetto "cardolo"

L'idioma parlato nel piccolo centro preaspromontano appartiene alla famiglia della lingua calabro-sicula o lingua siciliana. É la lingua più usata in ogni tipo di circostanza informale. Un idioma ricco di influenze linguistiche, dovute alle colonizzazioni, alle dominazioni ed alle incursioni di differenti popoli. Principalmente comunque il dialetto è composto dalle lingue classiche: il greco e il latino. Altrettanto importanti, comunque, sono le influenze arabe, francesi e spagnole.

[modifica] Le influenze greche

É attestata la pratica del rito grecanico fino al '700 ed alla data della prima rilevazione generale delle minoranze straniere, eseguita in sede di censimento subito dopo l'unità (1881), la totalità degli abitanti di questo villaggio veniva indicata come greca (doveva trattarsi peraltro di una generalizzazione fortemente anacronistica, se solo quarant'anni più tardi la sommersione della grecità vi sarebbe risultata completa e definitiva). Anche se oramai il greco di Calabria è scomparso da queste terre, molte sono le parole ed i toponimi che risentono dell'influenza grecanica.

[modifica] Vocaboli

  • chjastima - Βλαστήμια flastimia bestemmia
  • bucalàci - boubalàkion [lumaca]
  • buccàli - baukalion [boccale]
  • bùmbula - bombule [piccola brocca per l'acqua]
  • calandruni - kalòs, bello+andros, uomo (bell'uomo grande)
  • catuoju - katogheion (porcile, stanza bassa)
  • carcarazza - karakáksa (gazza)
  • catinazzu - katanàssò, battere fortemente i piedi per terra (espressione di rabbia)
  • carcariari - karkáiro, rimbombo (ridere in continuazione)
  • ciuramita - keramidion (tegola)
  • ciuràsa - kerasos [ciliegia]
  • curcuci - kourkoùkia, noccioli (ciccioli)
  • cuddhura - kollyra [pane di forma circolare]
  • fulea - Φωλιά folia nido
  • firriari - féromai, correre, lanciarsi
  • giufà - koùfos semplicione
  • gurna - goùrna, vasca piena d'acqua, stagno, buca piena d’acqua
  • 'nguniare - gonia angolo (accovacciarsi)
  • grasta o 'rasta - gastra [vaso per fiori]
  • jinia - Γένια jenia prole, razza
  • jimbu - ky’mbé, gobba (gobba)
  • ncasari - anagkázo, premere, calcare (socchiudere, connettere una cosa con un'altra)
  • mpaticari - empatéò (pestare con i piedi)
  • 'mpizzàri - (eks)èpeson [perdere, sciupare, sprecare]
  • 'nàca - nàke [culla]
  • jiersu - cerso (terreno incolto)
  • paddecu - pidekos, babbuino (rozzo)
  • pizzolu - pezoùlion, banco di pietra (soglia della porta, sedile di pietra, scalino)
  • putiga - apotheke (catalano botiga) bottega
  • petrusìnu - petroselinon [prezzemolo]
  • pricopa - Βερίκοκο precopi albicocca
  • scutolari - koutulo scuotere, sbattere
  • schimizzi - brutto
  • scìfu - skyphos [coppa]
  • scordo - skordon (aglio)
  • siddiare - Ενοχλώ siddieggo annoiare
  • singa - Γραμμή singa linea
  • spittuda - Spinthulla-Spinter-Spitha (Scintilla)
  • spuría - sporia (striscia di campo)
  • tiganu - tèganon (pentola, tegame)
  • timogna - themoonia (cumulo di grano)
  • zzìmbaru - xìmaros[caprone]

[modifica] Toponimi

  • Ambèle - vigneto
  • Cartalimi
    • katalyma (composto da keitun + lùo = luogo dove sciolgo) etimologicamente significa "luogo dove si sciolgono le bestie (come, caravanserraglio), luogo dove si fa tappa, luogo dove si toglie il basto agli animali, ripostiglio per il grano.
    • katàlimni (più probabile) composto da katà sotto + limni lago - che sta sotto il lago
  • Castanea - forse da Kastanìa (omonima città greca)o Castanea (lat. castagno, inteso come castagneto)
  • Chiumputo - finito
  • Chieti – dal nome della ninfa delle acque Thetis
  • Crupazza - da crupi (vaso). Vicino peraltro a Zuccaladi (vedi)
  • Dromo – bosco, selva, querceto o via, strada (drymòs)
  • Iriti - dal nome dea Iris messagera degli dei
  • Mandalà - mandalion chiavistello. Probabilmente luogo nel quale venivano fabbricate le serrature, le chiavi, i "mandagghi" (stesso etimo).
  • Laccu – pietra o luogo pietroso (lakkos)
  • Lanzariu - anzaro (luogo pianeggiante presso un dirupo, altura, terrazzamento)
  • Liddu - ligda untume (fanghiglia lasciata dallo scorrere dei torrenti)
  • Malacrinò - vedi cognomi
  • Mallemace - vedi cognomi
  • Piraino – nome del ciclope Piracmone (o lat. pirus pero, inteso come luogo di pere)
  • Riacedu - Ryaki (piccolo ruscello)
  • Zuccaladi - composto zuccalà+adi (Zuccalà - pignataio, venditore o fabricante di "pignate", pentole, vasi in terracotta + il suffisso -adi - luogo di). Vedi anche Crupazza. Probabilmente insieme alla "Crupazza" erano le zone in cui veniva prodotto e/o venduto il pentolame.

[modifica] Cognomi

  • Crea - carne
  • Cilione - discendente della famiglia Cilea (ventre)
  • Denisi - Dionigi (nome personale in Grecia)
  • Focà - foca (nome personale in Grecia)
  • Fotia - fuoco
  • Malacrinò - bruno
  • Mallemace - oro
  • Manti - indovino
  • Megale - grande
  • Micò - papavero
  • Neniani - Neniaton pianto (lat. Nenia dal quale potrebbe derivare il cognome Nania)
  • Pitasi - cappello
  • Pizzimenti - salmerie militari
  • Plutino - arricchito
  • Praticò - attivo
  • Rodà - rosa
  • Romeo - uomo di Mediolanum (milanese)
  • Sgrò - dai capelli ricciuti
  • Tripepi - degno di Dio

[modifica] Le influenze arabe

  • ambatula - batil (invano, è inutile che)
  • balata - balat (lastra di pietra)
  • cantaru - kindar (misura di quantità corrispondente a circa 90 kg)
  • carùbba - harrub [carrubba (frutto del carrubbo)]
  • gèbbia - gebḥ [vasca d’acqua per irrigazione]
  • giuggiulèda - giulgiulan [seme di sesamo]
  • gàdhra - adara [ernia]
  • lattariari - laktariza (desiderio ardente, penarsi)
  • musuluca - musluk (specie di mozzarella)
  • rassari - arasa (allontanare)
  • rifardirsi - rafarda (tirarsi indietro, rifiutarsi)
  • saladda - salad (coperta di lana)
  • tambùtu - tabut [bara]
  • tùminu / tuminàta - tumn tomolo (misura terriera)
  • zaccànu - sakan recinto per le bestie
  • zibbibbu - zabīb [tipo di uva a grossi chicchi]

[modifica] Toponimi

  • Cartalimi - qal’at limi forte, castello, fortificazione di Limi(incerto). Il prefisso Qal'at vuole significare fortificazione muraria e ricorre molto spesso nella toponomastica siciliana (Caltagirone, Calatafimi ecc.); vedi anche toponimi greci.
  • Rahali - (H aspirata) erano costruzioni in pietra, fortini, servivano all'epoca per avvistamento di navi sulle coste dei mari, erano anche luoghi di riposo, di rifornimento, costruiti in pietra. Da qui potrebbe derivare anche il verbo "rahari" - stancarsi. Tutt'oggi Rahali è un luogo di rifornimento vista anche la presenza di una sorgente d'acqua di cui si approfitta per rifocillarsi anche durante la processione della Madonna di Mallemace.

[modifica] Cognomi

  • Bosurgi - bozurg grande (anche latino boves-urgeo conduttore di grosso bestiame)
  • Morabito - eremita
  • Vadalà - abd-allah servo di Allah

[modifica] Le influenze francesi

[modifica] Vocaboli

  • broccia - broche forchetta
  • buffettuni - bufeton schiaffone
  • catugghiari - chatouiller solleticare
  • jiffula - gifle schiaffo
  • mangiasuma - demangeaison prurito
  • sciampagniuni - champagnon buontempone
  • sgarrari - egarer sbagliare
  • stuiari - estoyer pulire
  • brasceri - brasier (braciere)
  • buàtta > boîte [lattina]
  • bucceri > bouchier [macellaio]
  • (a)'ccattàri > acheter [comprare]
  • custureri - couturier (sarto)
  • fumeri - fumier (letame)
  • 'muccatùri >mouchoir [fazzoletto]
  • muntuvari - mentevoir (menzionare, nominare)
  • munzedu - moncel (cumulo, piccolo monte)
  • perciàri > percer [bucare, perforare]
  • racìna > raisin [uva]
  • ràggia > rage [rabbia]
  • sùrici > souris [topo]
  • travagghiàri > travaller [lavorare]
  • zappino - sapin (abete)

dal provençal (lingua occitana):

  • ddumari - allumar (accendere)

[modifica] Cognomi

  • Arfuso - deriva dal nome franco-normanno Artus. Nella realtà locale la "t" si è trasformata in "f" mentre nel reggino il cognome è diventato Artuso.
  • Quattrone - dovrebbe derivare da soprannomi dialettali originati dal termine francese quarteron (quarta parte di una moneta equivalente al 25 cents o comunque quarta parte di un tutto).

[modifica] Le influenze spagnole

[modifica] Dal castigliano

  • bontatusu - bontadoso pieno di bontà
  • cciappa - chapa pietra larga e poco spessa
  • capezza - cabeza (testa)
  • custureri - costorero (sarto)
  • cucchiàra - cuchara [cucchiaio]
  • palumba - paloma [colomba]
  • pignata - piňata (pentola)
  • scupetta - escopeta [fucile]
  • scamogghi - escamujo pretesti

[modifica] Dal catalano

  • 'nzertari - encertar (indovinare)
  • 'muccatùri > mocador [fazzoletto]
  • prèscia > pressa [fretta]
  • timpa > timba [dirupo]

[modifica] Toponimi
  • Garcea/Castellano - potrebbe derivare dal cognome del proprietario di quelle terre. Garcia Castellano infatti è un cognome molto diffuso in Spagna
  • Terusa - variante spagnola del nome Teresa

[modifica] Cognomi
  • Guarnaccia - di origine angioina e sta a indicare i conciatori della tela con cui venivano confezionate le “'ncirate” o mantelli impermeabili.

[modifica] Tradizioni popolari e folklore

All'interno del paese opera un famoso gruppo folkloristico che si occupa di mantenere viva e far conoscere all'estero la tradizione musicale "cardola". Il gruppo "Asprumunti" di Cardeto, infatti, è uno dei più antichi e prestigiosi gruppi folkloristici della Calabria. Già nel 1928, l'attuale presidente onorario, Domenico Fedele, ballò alla presenza del Principe Umberto di Savoia, il quale rimase affascinato e trasportato dalla danza del piccolo ballerino. Il gruppo vanta anche comparse in prestigiosi film degli anni Cinquanta, come "Patto con il diavolo", "Il brigante di Tocca Lupo" e "Carne inquieta". Negli anni più recenti è stato orgoglioso di vincere per due anni consecutivi (1999-2000) il "Festival Internazionale del Folklore" a Mattinata. Ma la particolarità e la straordinarietà del gruppo "Asprumunti" si evidenzia soprattutto nel ballo: la "Ballata Cardoleda" testimonia oggi antiche memorie della civiltà magnogreca, ancora presente nell'area grecanica dell'entroterra apromontano. A "Cardoleda" ha dunque origini che vanno ricercate nelle arcaiche radici della danza greca. Ancora oggi vedendo ballare i componenti del gruppo è possibile notare come i danzatori si lascino trascinare, abbandonandosi spontaneamente al ritmo: la danza assume quindi un significato liberatorio-comunicativo, in cui emergono infiniti rituali simbolici, reminiscenze della potente civiltà colonizzatrice. Oggi il gruppo è formato soprattutto da giovani cardetesi ai quali è stato tramandato l'amore e la devozione per il folklore e la tradizione.

[modifica] Ricorrenze

  • San Sebastiano - 20 gennaio (Santo protettore del paese)Video amatoriale processione del 20 gennaio 2006--Ninoemme79 (msg) 10:55, 11 apr 2008 (CEST)
  • Ferragosto cardetese - festività civile e religiosa con relativa processione della Madonna di Mallemace
  • Sagra della Castagna - Sagra dedicata al prodotto principale di Cardeto e si svolge generalmente durante l'ultima settimana di ottobre coinvolgendo sempre migliaia di persone che vengono da ogni parte della provincia reggina


Una immagine di Cardeto
Una immagine di Cardeto

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti



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