73P/Schwassmann-Wachmann
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Scoperta |
2 maggio 1930 | |
Scopritore |
Arnold Schwassmann |
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Designazioni alternative |
1930 VI; 1979 VIII; |
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Semiasse maggiore | 3,063 UA | |
Perielio | 0,9391 UA | |
Afelio | 5,187 UA | |
Periodo orbitale | 5,36 anni | |
Inclinazione orbitale | 11,3907° | |
Eccentricità | 0,6934 | |
Ultimo perielio | 6 giugno 2006 | |
Magnitudine apparente da Terra |
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Magnitudine apparente da [[{{{pianeta_madre}}} (astronomia)|{{{pianeta_madre}}}]] |
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Magnitudine app. | ||
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Parallasse | ||
Moto proprio | ||
Velocità radiale |
73P/Schwassmann-Wachmann o Cometa Schwassmann-Wachmann 3 è una cometa periodica del Sistema solare.
La cometa si è separata in più frammenti durante il suo rientro nel sistema solare interno, il 1° maggio 2006, in una reazione innescata dal riscaldamento solare del nucleo proveniente dallo gelido sistema solare esterno [1].
L'orbita della cometa, caratterizzata da una distanza perielica prossima ad 1 UA e da un periodo orbitale di poco inferiore ai 5 anni ed 1/3, è tale da portarla ad avvicinarsi alla Terra ogni 16 anni. Originariamente, il diametro del nucleo cometario era stato stimato in 1100 metri.
Indice |
[modifica] Storia osservativa
La cometa è stata scoperta il 2 maggio 1930 da Arnold Schwassmann e Arno Arthur Wachmann dall'Osservatorio di Amburgo, in Germania. I due astronomi stavano infatti cercando asteroidi tramite un'indagine fotografica, quando catturarono il movimento della cometa. La scoperta fu favorita da un avvicinamento al nostro pianeta. Il 31 maggio 1930, infatti, la cometa è transitata a 0,062 UA dalla Terra [2].
La cometa non fu osservata nei passaggi successivi ed infine considerata perduta. Fu riscoperta da J. Johnston e M. Buhagiar dall'Osservatorio di Perth, in Australia il 13 agosto 1979, con un ritardo di 34 giorni rispetto all'orbita calcolata nel 1930 [3]. L'errore molto probabilmente sembra essere stato amplificato da un incontro con Giove nel 1965 [2].
La cometa non fu osservata nuovamente durante il passaggio sfavorevole del 1985, mentre fu osservata nel 1990 e nel 1995.
[modifica] Frammentazione del nucleo
Nel 1995, la cometa ha manifestato un'intensa attività (outbust) ed, in seguito, è stata osservata frantumarsi in 5 grandi pezzi, chiamati: 73P-A, B, C, D ed E [4]. Il frammento C era il più grande e probabilmente ciò che rimaneva del nucleo originario [5]. Nel 2001 è stato osservato il ritorno di soli tre frammenti: B, C ed E, forse con una concausa derivante dalle cattive condizioni osservative.
Al marzo 2006 erano conosciuti otto frammenti: B, C, G, H, J, L, M ed N. Il 18 aprile 2006, il Telescopio spaziale Hubble ha osservato i frammenti B e G disgregarsi in una dozzina di ulteriori frammenti, in seguito a nuove fasi di intensa attività. Ad oggi, sono noti 63 frammenti. [6]
L'attività dei nuovi nuclei ha favorito l'allontanamento dei frammenti meno massicci, come suggerito da una sequenza di immagini raccolta dal Telescopio spaziale Hubble. Infatti, sembrerebbe che le emissioni di gas sulle superfici esposte al Sole abbiano sviluppato delle spinte che si sono rivelate più efficienti nell'accelerare i frammenti più piccoli. Questi, infatti, dotati di una massa minore, ricevono accelerazioni maggiori, che li fanno allontanare più rapidamente [5].
I frammenti della cometa si sono avvicinati alla Terra nel tardo aprile e primo maggio del 2006, raggiungendo la minima distanza dal nostro pianeta pari a 11,9 milioni di chilometri (0,08 UA) intorno al 12 maggio. Un'analisi recenti di P. A. Wiegert et al.[7] esclude il ripetersi dello spettacolo del 1930, quando fu osservata una pioggia di meteoriti con un'intensità di 100 meteoriti al minuto, con radiante posto in prossimità della stella τ Herculis.
[modifica] Previsioni per il futuro
Il prossimo passaggio al perielio dei frammenti della cometa è previsto per l'autunno del 2011.
Nel 2022, alcuni frammenti della cometa potrebbero passare ancora più vicino alla Terra che nel 2006 [1]. Non è ancora conosciuta con precisione la loro traiettoria, e numerosi astronomi hanno osservato con attenzione il passaggio del 2006 per calcolare la traiettoria per i prossimi anni. Tuttavia, se continuerà il processo di frammentazione, sarà impossibile conoscere con precisione le loro orbite, perché ad ogni nuova separazione i nuovi pezzi acquisiscono traiettorie progressivamente divergenti.
La cometa potrebbe finire col disintegrarsi completamente e cessare di essere osservabile, come è accaduto nel XIX secolo alla cometa 3D/Biela. In tal caso la sua designazione cambierebbe da 73P a 73D.
[modifica] Esplorazione
Grazie ai periodici passaggi in prossimità del nostro pianeta, la cometa era stata indicata quale uno degli obiettivi della sonda CONTOUR. Sfortunatamente, la sonda si è guastata subito dopo il lancio rendendo impossibile il fly-by, che era stato previsto per il 18 giugno 2006.
L'Agenzia Spaziale Europea aveva valutato la possibilità di inviare verso la cometa Schwassmann-Wachmann 3 la sonda Rosetta [4]. Tuttavia, la tendenza alla frammentazione manifestata già nel 1995 ha fatto preferire la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
[modifica] Riferimenti
- ^ a b (EN) Tony Phillips , Mini-comets approaching Earth, 24 marzo 2006, (NASA)
- ^ a b (EN) Zdenek Sekanina, Comet 73P/Schwassmann-Wachmann: Nucleus Fragmentation, Its Light-Curve Signature, and Close Approach to Earth in 2006, International Comet Quarterly, 27, 225-240, 2005 (PDF)
- ^ (EN) La cometa 73P/Schwassmann-Wachmann sul: Kronk's Cometography
- ^ a b (EN) ESA’s new camera follows disintegration of a comet, 19 maggio 2006, (ESA)
- ^ a b (EN) Fragmenting Comet Won't Hit Earth, 27 aprile 2006, (NASA)
- ^ (EN) La cometa 73P/Schwassmann-Wachmann sul BAA Comet Section : Periodic Comets, sito dell'Istituto di Astronomia dell'Università di Cambridge
- ^ (EN) Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, Volume 361, p. 638 The τ Herculid meteor shower and Comet 73P/Schwassmann–Wachmann 3 P. A. Wiegert, P. G. Brown, J. Vaubaillon and H. Schijns (PDF)
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Immagini della cometa 73P/Schwassmann-Wachmann riprese dal Telescopio spaziale Hubble: [1], [2]
- Animazione dell'orbita della cometa attraverso il sistema solare interno
- (EN) Cronistoria degli eventi dal sito: Sky and Telescope
- Gallerie di immagini: 73P, 73P-B, 73P-C e 73P-G
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su 73P/Schwassmann-Wachmann
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