Villa di Poppea ad Oplontis
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Bene protetto dall'UNESCO | |
Patrimonio dell'umanità | |
Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata Archaeological Areas of Pompei, Herculaneum and Torre Annunziata |
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Tipologia | Architettonico, artistico |
Criterio | C (iii) (iv) (v) |
Pericolo | Nessuna indicazione |
Anno | 1997 |
Scheda UNESCO | inglese francese |
Patrimoni dell'umanità in Italia |
La Villa di Poppea ad Oplontis (oggi Torre Annunziata) è una delle più significative testimonianze archeologiche dell'area vesuviana. Fu sepolta, come Pompei ed Ercolano, dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C..
Gli scavi di Oplontis, con quelli di Pompei ed Ercolano, sono riportate nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO[1].
Gli scavi hanno avuto luogo tra il 1964 ed il 1984, ed hanno portato alla luce una lussuosa villa, considerata dagli archeologi come la residenza estiva dell'imperatrice Poppea Sabina. Costruita a partire dal I sec. a.C., è ornata da splendide pitture e affreschi.
Gli scavi suggeriscono che, all'epoca dell'eruzione del Vesuvio, la villa fosse vuota, perché in fase di ristrutturazione, probabilmente a seguito dei danni subiti dal terremoto del 62 d.C.
La villa presenta numerosi ambienti con portici, terrazze, sale residenziali e locali adibiti a terme. In molte stanze sono presenti decorazioni ad affresco in ottimo stato di conservazione che rappresentano animali, tra i quali magnifici pavoni, maschere teatrali e nature morte.
Il sito archeologico è visitabile, e lungo il percorso sono accessibili gli ambienti descritti nelle seguenti sezioni.
Indice |
[modifica] Struttura della villa
Le sale della villa sono disposte in due parti, collegate attraverso un lungo corridoio, una orientata ad Ovest, l'altra ad Est. La parte Est termina con una grande piscina, mentre a nord è presente un grande giardino (viridarium), e a Sud un giardino più piccolo circondato da un portico con un colonnato (peristilio).
[modifica] Parte Ovest
La parte Ovest presenta molte sale, una cucina ed un un impianto termale privato comprendente un calidarium e un tepidarium.
[modifica] Atrio
L'atrio era l'ambiente di ingresso dal giardino sul lato Nord della villa. La copertura è aperta, e presenta un compluvium, che raccoglieva l'acqua piovana nell'impluvium, una vasca di forma rettangolare incassata al centro del pavimento.
La sala presenta monumentali affreschi in secondo stile pompeiano di impressionante realismo. La tecnica del trompe l'oeil è stata utilizzata per raffigurare ambientazioni architettoniche e colonnati di pregevolissima fattura.
[modifica] Cucina
È uno degli ambienti di servizio, e presenta un banco in muratura con un ripiano sovrastante adibito a piano cottura, mentre nella parte sottostante piccoli vani con forma a semicerchio probabilmente contenevano legna da ardere. Una vasca presente nella cucina era probabilmente utilizzata per lo scarico di liquidi.
[modifica] Calidarium
Il calidarium era l'ambiente termale più caldo, realizzato ponendo un'intercapedine alle pareti nella quale circolava aria calda. L'intercapedine era realizzata con lastre di terracotta con opportuni distanziali, dette tegulae mammatae.
Le pareti sono decorate con affreschi del terzo stile. L'affresco nella parete centrale Est raffigura scene dal mito di Ercole nel giardino delle Esperidi.
[modifica] Tepidarium
Il tepidarium era l'ambiente termale più tiepido, realizzato senza l'intercapedine con le tegulae mammatae, ma con il pavimento rialzato dalle suspensurae, pilastrini in mattoni.
Gli affreschi in questa sala sono a fondo nero e rosso scuro, secondo il quarto stile pompeiano.
[modifica] Primo salone
Un grande salone, aperto a Sud in direzione del mare, presenta, visibile, una sola parete con magnifici affreschi del secondo stile raffiguranti un santuario di Apollo, reso realistico con la tecnica del trompe l'oeil. Il tripode delfico, simbolo della divinità, è al centro della scena. Pavoni e maschere teatrali completano la scena.
[modifica] Triclinium
Il triclinium era la sala adibita al pranzo. Qui i commensali banchettavano distesi su letti disposti lungo le pareti. Un mosaico con figure romboidali è posto dove probabilmente si trovava la mensa apparecchiata con le vivande.
Anche in questa sala, gli affreschi sono del secondo stile, raffiguranti colonne dorate decorate con rampicanti anch'essi in metallo dorato, impreziosite da pietre policrome.
Tra le decorazioni, una graziosa natura morta rappresentante un cestino con fichi.
[modifica] Cubiculum
È una piccola stanza da letto con affreschi del secondo stile, simili a quelli dell'atrio.
Vi sono presenti i calchi della porta in legno e della finestra che era parzialmente aperta durante l'eruzione.
[modifica] Secondo salone
Una grande sala, aperta sul porticato, presenta affreschi del secondo stile. Tra questi, vanno notati:
- un cestino di frutta coperto da un velo semitrasparente
- una coppa di vetro contenente melograni, la cui trasparenza è resa in maniera finissima.
- una torta poggiata su un supporto
- una maschera teatrale
[modifica] Porticato
Ad Ovest dell'atrio vi è un porticato che presenta colonne incassate nella muratura in opus craticium. Affreschi in quarto stile su fondo rosso e bianco decorano il locale
[modifica] Latrina
Come d'uso all'epoca, la latrina poteva essere usata da più persone contemporaneamente. Su due dei lati erano incassate delle panche forate in legno o pietra, che avevano la funzione degli attuali water, sotto i quali un canale impermeabilizzato con cocciopesto permetteva lo scorrere di acqua di scarico che veniva riversata svuotando un'apposita vasca. Un canale con acqua corrente si trova anche davanti alle panche, probabilmente atto a bagnare spugne o altri attrezzi utilizzati per la pulizia.
Esempi simili di latrine sono presenti nel macellum di Pozzuoli e nelle terme romane di via Terracina a Napoli.
La latrine romana colpisce per la totale mancanza di privacy.
[modifica] Peristilio
Un piccolo peristilio interno dava accesso a stanze interne di varia destinazione. Le pareti del peristilio hanno decorazioni molto semplici con fasce grigie e nere.
[modifica] Larario
Sul peristilio precedente si apre il lararium, ampio ambiente dedicato al culto dei lari, divinità che proteggevano la casa e la famiglia. Una nicchia finge da alloggio per l'altare dove venivano poste le statuette votive. Le pareti presentano decorazioni in quarto stile.
La trave di sostegno originale sopra la nicchia è ancora parzialmente conservata, seppur carbonizzata.
[modifica] Parte Est
[modifica] Corridoio
Costituisce un disimpegno per accedere a due sale speculari poste di fronte al giardino prospiciente la piscina.
[modifica] Prima sala (oecus)
collocata di fronte al giardino posto a lato della piscina, è presente una sala priva di affreschi alle pareti, che erano ricoperte in marmo della parte inferiore. Sul pavimento sono presenti solo alcune piastrelle in marmo, segno che probabilmente la ristrutturazione in atto prevedesse una sostituzione della pavimentazione.
[modifica] Seconda sala (oecus)
Una sala speculare alla precedente è collegata a quest'ultima da un piccolo corridoio con decorazioni in quarto stile.
[modifica] Hospitalia
Al lato Nord del porticato si accede ad ambienti privi di affreschi alle pareti, che sono coperte con tinta uniforme di bianco, rosso, giallo o nero.
La locazione più appartata fa pensare che si possa trattare di locali destinati agli ospiti che soggiornavano nella villa (hospitalia).
[modifica] Viridarium
Il giardino si integrava con adibiti a giardini interni della villa. Decorazioni del secondo stile raffiguranti piante, fontane ed uccelli producevano un effetto di continuità tra l'ambientazione esterna del giardino ed i locali interni.
[modifica] Saloni
Un grande ambiente probabilmente destinato a sala da pranzo presenta una nicchia semicircolare nella quale era alloggiata una scultura.
Il soffitto è stato ricostruito a partire dai pochi frammenti rinveniti presenta una particolare conformazione tridimensionale.
Un ambiente identico e speculare al precedente salone con rivestimenti in marmo alle pareti. Da questa sala è visibile un piccolo viridarium.
[modifica] Corridoio
Un lungo corridoio permetteva l'accesso alla piscina, e presenta panche al due lati. Sull'alto soffitto sono ancora in parte presenti le pitture in quarto stile con forme geometriche e particolari vegetali ed animali. Tra questi, anche delle teste di Medusa.
[modifica] Piscina
Una grande piscina che misura 61 per 17 metri è presente nel complesso, e risultava adornata ai bordi con statue di marmo, copie di epoca romana di originali greci. La piscina era inserita in un ampio giardino.
Sul lato Ovest si trova un porticato con aperture verso diversi ambienti della villa. Le pareti del porticato sono decorate con affreschi in quarto stile su fondo bianco con decorazioni molto fini rappresentanti vegetali ed animali, ed alcuni quadretti con raffigurazioni di paesaggi.
Le colonne sono state ritrovate in un luogo diverso dal porticato, a causa dei lavori in corso nella villa.
[modifica] Viridarium a Nord
Sul lato Nord della villa è presente un ampio giardino nel quale sono state rinvenuti diverse sculture in marmo.
È stato possibile ricostruire i calchi delle radici di grandi alberi presenti nel giardino.
[modifica] Peristilio a Sud
Un giardino sul lato Sud della villa era circondato da un colonnato sui tre lati che lo rendeva un luogo raccolto e tranquillo. Vi sono stati oggi piantati alberi di alloro, che si pensa fossero anche presenti quando la villa era abitata.
Decorazioni in quarto stile sono presenti sulle pareti dei portici e sugli architravi sovrastanti le colonne.
[modifica] Bibliografia
- Piccola guida agli scavi di Oplontis, guida distribuita ai visitatori degli scavi.
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali sulla Villa di Poppea ad Oplontis