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Rugby a 13 - Wikipedia

Rugby a 13

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'Energy Australia Stadium, l'impianto in cui giocano i Newcastle Knights iscritti alla NRL (National Rugby League)
L'Energy Australia Stadium, l'impianto in cui giocano i Newcastle Knights iscritti alla NRL (National Rugby League)

Il rugby a 13 - conosciuto anche come rugby league - è una variante del rugby. Ha regole differenti da quelle del rugby a 15[1]. Le origini di questo sport risalgono all'ultimo decennio del XIX secolo quando alcuni club dell'Inghilterra settentrionale entrarono in conflitto con la Rugby Football Union (RFU), assolutamente contraria ad ogni forma di pagamento - e quindi di professionismo - nei confronti dei giocatori.

Indice

[modifica] Storia

Le squadre dell'Inghilterra settentrionale erano composte principalmente da operai o minatori, per i quali era assai difficile assentarsi dal lavoro; non essendo previsti rimborsi spese o altri compensi, era molto complesso per quei club formare delle squadre competitive. I club dell'Inghilterra meridionale, invece, presentavano giocatori provenienti dalle classi più agiate, che quindi non avevano problemi lavorativi.

Nel 1892, accuse di professionismo vennero lanciate dapprima contro il Preston, che aveva offerto denaro a due giocatori perché cambiassero club, poi ai club di Bradford e Leeds, Yorkshire, dopo che questi avevano ricompensato i giocatori che si erano assentati necessariamente dal lavoro per poter giocare.

Il campo da gioco

Schema di un campo da gioco del rugby a 13

Caratteristiche del terreno di gioco:

  • 120 (100 senza le due aree di meta) per 68 metri
  • Al centro del campo si trova la linea di metà campo (50 metri), mentre ogni dieci metri è presente un'ulteriore linea.
  • Sulle due goal line, sono presenti le porte, che hanno la caratteristica forma ad H.

Il 29 agosto 1895, i rappresentanti di ventidue club settentrionali si incontrarono al George Hotel di Huddersfield per organizzare la Northern Rugby Football Union (NRFU), che sarebbe in seguito, nel 1922, diventata la Rugby Football League. Ancora oggi il 1895 è definito l'anno dello scisma che portò alla creazione di due distinte versioni del rugby: il rugby union (il tradizionale gioco a 15) e il rugby league (la versione con tredici giocatori).

Agli inizi del XX secolo, il rugby league si diffuse anche nel continente australe: nel 1905, George William Smith (membro degli Original All Blacks, che effettuarono una tournée in Gran Bretagna) venne a contatto con il gioco della NFRU e assieme all'imprenditore australiano James J. Giltinan discusse riguardo un'ipotetica diffusione del rugby professionistico in Oceania.

Nell'agosto del 1907, Sydney ospitò una riunione che decretò la nascita della New South Wales Rugby Football League, mentre qualche mese dopo una formazione di giocatori della Nuova Zelanda (noti come All Golds) disputò una serie di partite in Gran Bretagna in cui fu utilizzato il regolamento della NFRU.

In pochi anni, il rugby league si diffuse in buona parte del continente australe: nel 1909 fu fondata ufficialmente la New Zealand Rugby League, mentre nel 1924 prese vita la Australian Rugby League Board of Control, che qualche anno più tardi diventò la Australian Rugby League.

Negli anni trenta, il gioco raggiunse la Francia, paese in cui il rugby union stava attraversando un momento difficile: a causa di alcune accuse di professionismo, la nazionale francese era stata espulsa dal torneo delle Cinque Nazioni; per questo motivo, molti giocatori decisero di passare al rugby league.

Nel 1948 a Bordeaux fu ufficialmente fondata la Rugby League International Federation (RLIF)[2], che ben presto diventò il massimo organismo mondiale della disciplina: nel 1954, la Francia ospitò la prima Rugby League World Cup (manifestazione vinta dall'Australia), precedendo di oltre trent'anni l'istituzione del medesimo trofeo per quanto riguarda il rugby union.

Accettando il professionismo sin dalla propria istituzione, il rugby league ha spesso attratto i giocatori di rugby union, una disciplina che è rimasta dilettantistica fino al 1995: per molto tempo, numerosi giocatori di rugby a 15 passarono al rugby league, firmando contratti remunerativi; per indicare questo passaggio, in Gran Bretagna si utilizzava l'espressione to go North.

Tra i giocatori più celebri passati al rugby a 13, è d'obbligo una menzione per Jonathan Davies, celeberrimo mediano d'apertura della nazionale gallese degli anni ottanta.

[modifica] Regole

Nel 1907, i dirigenti della NRFU proposero alcune modifiche al regolamento del rugby union: una su tutte, la riduzione del numero di giocatori da 15 a 13; alcune di queste norme sono tuttora presenti nel regolamento moderno.

[modifica] Composizione squadre

Una squadra di rugby league è formata da 13 giocatori, divisi tra back e forward: i primi sono contraddistinti dai numeri che vanno dall'1 al 7, mentre i secondi dai numeri che vanno dall'8 al 13.

Ecco la lista (e la relativa tabella con lo schema tattico) dei giocatori (sono riportati numero e ruolo).

  1. Fullback
  2. Right Wing
  3. Right Centre
  4. Left Centre
  5. Left Wing
  6. Stand off (chiamato anche Five-Eighth)
  7. Scrum Half (Stand off e Scrum Half sono i due registi della squadra e formano il cosiddetto halves duo)
  8. Prop Forward
  9. Hooker
  10. Prop Forward
  11. Second Row
  12. Second Row
  13. Loose Forward
Schema tattico
8 Prop forward 9 Hooker 10 Prop forward
11 Second row 12 Second row
13 Loose / lock forward

7 Scrum-half / Halfback
6 Stand-off / Five-eight
4 Left centre 3 Right centre
5 Left wing 2 Right wing
1 Fullback

[modifica] Tattica

Nel rugby a 13, la squadra che detiene il possesso della palla è quella detta in attacco, indipendentemente dalla zona di campo in cui ci si venga a trovare.

Per certi versi, lo spirito del rugby league ricalca quello del football americano: quando una formazione guadagna il possesso di palla, ha a disposizione sei azioni / tentativi per varcare la linea di meta avversaria; nel momento in cui un giocatore viene placcato e messo a terra, il gioco si ferma e la squadra in difesa è costretta ad arretrare di dieci metri; soltanto due giocatori (i cosiddetti marker) possono restare vicino alla palla.

Il giocatore placcato può quindi rialzarsi e far ripartire il gioco: generalmente la ripresa avviene tramite un tallonaggio all'indietro in favore di un compagno, in gergo tecnico definito dummy half, che poi darà il via alla nuova azione.

Il ruolo del dummy half può essere occupato da qualunque giocatore.

Schema illustrativo
Schema illustrativo

Come nel rugby a 15, il passaggio in avanti è vietato, quindi la palla deve obbligatoriamente andare all'indietro oppure sulla stessa linea. Se dopo sei placcaggi (six tackle rule), la squadra in attacco non è riuscita a varcare la linea di meta avversaria, avviene il cambio di possesso e la palla passa all'altra formazione.

Per facilitare il compito di giocatori e spettatori, l'arbitro grida ad alta voce il numero di azioni avvenute (one, two, three): in questo modo, è possibile immediatamente sapere quanti tentativi restino ancora a disposizione.

Se dopo il quinto placcaggio, la squadra in attacco è ancora lontana dall'area di meta, può decidere di calciare la palla in avanti e far arretrare gli avversari: questa azione può essere paragonata al punt del football americano.

Il rugby league presenta un diverso sistema di punteggio rispetto al rugby union.

  • Meta + eventuale trasformazione: 4 + 2 punti
  • Calcio di punizione: 2 punti
  • Drop: 1 punto

Oltre al punteggio, ci sono altre differenze sostanziali tra le due forme di gioco: considerato che nel rugby a 13, il placcaggio determina l'immediato termine dell'azione, non sono previste ruck oppure maul; di conseguenza, la palla non è contesa tra i due schieramenti.

Il rugby league non prevede lineout, quindi ogni volta che la palla esce dalle linee laterali, il gioco riprende con un'azione alla mano.

Generalmente, il possesso viene assegnato alla squadra che non ha spedito l'ovale in fallo laterale; tuttavia, se una formazione ha usufruito di un calcio di punizione, questa potrà rimanere in attacco.

Il rugby a 13 prevede le mischie ordinate, che generalmente vengono assegnate quando una squadra commette un in avanti: tuttavia, la mischia non è contesa, quindi i due schieramenti non possono spingere; la squadra che ha diritto all'introduzione guadagna automaticamente il possesso.

Quando viene assegnato un calcio di punizione, la squadra che ne usufruisce ha a disposizione tre possibili scelte:

  • Può calciare la palla in mezzo ai pali e guadagnare 2 punti
  • Se lontana dall'area di meta avversaria, può calciare la palla in rimessa laterale. Conseguentemente avrà a disposizione il possesso dal punto in cui il pallone è uscito e altre sei azioni per varcare la linea di meta avversaria.
  • Se vicina all'area di meta avversaria, può decidere di giocare alla mano: il conto delle azioni ripartirà da zero.

Una regola tipica del rugby league è il cosiddetto 40/20, che si verifica quando un giocatore all'interno dei propri 40 metri calcia la palla in rimessa laterale all'interno dei 20 metri avversari: se la palla ovale ha effettuato un rimbalzo in campo, l'arbitro assegnerà una mischia alla squadra che ha calciato sul punto in cui la palla è uscita. Se l'ovale dovesse uscire senza rimbalzare, il possesso sarà assegnato all'altra squadra nel punto in cui la palla è stata calciata.

Una partita di rugby a 13 è divisa in due tempi da 40 minuti l'uno.

[modifica] Nazioni

L'ubicazione delle squadre della National Rugby league
L'ubicazione delle squadre della National Rugby league

Il rugby league è principalmente giocato in Gran Bretagna, in Australia e in Nuova Zelanda, nazioni che sono la maggiore espressione di questa disciplina.

Da diverso tempo questi paesi presentano dei campionati nazionali, quali la National Rugby League in Oceania (quindici squadre australiane e una neozelandese) e il Rugby League Championship (trasformatosi nella Super League) in Gran Bretagna: quest'ultimo torneo presenta una squadra francese.

[modifica] Manifestazioni internazionali

Grande interesse è rivolto alle manifestazioni internazionali: i primi test-match tra Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda risalgono al primo decennio del Novecento.

Il 27 agosto 1908 iniziò la tradizionale serie tra Gran Bretagna e Australia, che divenne famosa come The Ashes Series (mutuando il termine dalla identica serie di cricket). L'ultima Ashes Series è stata disputata nel 2003, mentre la successiva è in programma per il 2010.

Un'altra manifestazione molto importante è il Rugby League Tri-Nations, che prevede la partecipazione delle tre nazionali sopracitate: la prima edizione è stata disputata nel 1999, mentre le successive tre si sono svolte tra il 2004 e il 2006. Dopo due anni di sosta, la manifestazione ripartirà nel 2009 e accoglierà anche la nazionale francese.

La competizione più importante resta tuttavia la Rugby League World Cup, che si disputa dal 1954 anche se a intervalli non regolari: nove delle dodici edizioni sono state vinte dall'Australia, tra cui le ultime sei consecutive, mentre tre sono state appannaggio della Gran Bretagna. La prossima edizione è prevista per il 2008.

Assieme a Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda e Francia, il rugby a 13 riscuote un discreto successo in altri paesi quali Tonga, Fiji e Papua Nuova Guinea.

Da qualche anno, la RLIF sta cercando di sviluppare il rugby league in alcune nazioni quali Germania, Paesi Bassi, Serbia, Russia, Grecia, Argentina, Sudafrica, Libano e Marocco.

In Italia il rugby a 13 comparve negli anni quaranta e anni cinquanta grazie all'influsso di giocatori e tecnici francesi: nel 1960 il movimento ha iniziato a perdere consistenza per poi scomparire in breve tempo.

Nel 1995, due giocatori italo-australiani ossia Mick Pezzano e John Benigni hanno deciso di riformare una nazionale e una federazione italiana, l'Italian Rugby League. In questi ultimi anni, sono state organizzate numerose manifestazioni per diffondere anche in Italia questa disciplina sportiva.

[modifica] Curiosità

Azione di gioco in uno stadio di Canberra
Azione di gioco in uno stadio di Canberra
  • I giocatori nella nazionale australiana di rugby league sono chiamati Kangaroos.
  • Fino al 2007, la Gran Bretagna ha sempre presentato un'unica nazionale comprendente i migliori giocatori provenienti da Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda; escludendo le World Cup del 1977, 1995 e 2000, in pochissime altre situazioni le quattro nazioni britanniche si erano separate. A partire dal 2008, la Gran Bretagna del rugby league cesserà la propria esistenza: l'unica eccezione sarà il tour dell'emisfero australe nel 2010. I giocatori britannici sono chiamati Lions.
  • I giocatori italiani sono chiamati "Azzurri".
  • I giocatori neozelandesi sono chiamati Kiwis oppure All Golds.
  • I giocatori francesi sono chiamati Les Chanticlers o Les Tricolores.
  • I giocatori figiani sono chiamati Batis.
  • I giocatori sudafricani sono chiamati Rhinos.
  • I giocatori di Papua Nuova Guinea sono chiamati Kumuls.
  • I giocatori russi sono chiamati Bears.
  • Una caratteristica delle divise di gioco è la grande V presente sul petto.
  • Il Touch rugby (almeno nella forma più comune) viene fatto derivare dal rugby a 13.

[modifica] Note

  1. ^ Nei paesi anglosassoni il rugby a 13 è comunemente chiamato rugby league, mentre quello a 15 è noto come rugby union. In Francia, invece, il gioco è chiamato rugby à XIII, evidenziando il numero di giocatori
  2. ^ La RLIF è un organismo totalmente indipendente dalla International Rugby Board. Non esiste alcun legame tra le federazioni di rugby a 15 e quelle di rugby a 13.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Video

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