Robbio
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Robbio | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Lombardia | ||||||||
Provincia: | Pavia | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 120 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 40 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 153 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | La Torre | ||||||||
Comuni contigui: | Borgolavezzaro (NO), Castelnovetto, Confienza, Nicorvo, Palestro, Rosasco, Vespolate (NO) | ||||||||
CAP: | 27038 | ||||||||
Pref. tel: | 0384 | ||||||||
Codice ISTAT: | 018123 | ||||||||
Codice catasto: | H369 | ||||||||
Nome abitanti: | robbiesi | ||||||||
Santo patrono: | Madonna del Rosario | ||||||||
Giorno festivo: | 1a domenica di settembre | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Robbio è un comune di 6.105 abitanti della provincia di Pavia.
Indice |
[modifica] Storia
Tracce di frequentazioni risalenti al neolitico e il ritrovamento, nella zona anticamente denominata "Prià" (l’odierno Borgo Nuovo), di asce risalenti all’età del bronzo, testimoniano la presenza dell'uomo in epoca preistorica. Nella stessa zona sono state rinvenute anche tombe romane e monete risalenti al 230-270 d.C. L'esistenza di un centro romano, Redobium [1], è attestato inoltre da Plinio il Vecchio [2].
In seguito fu occupata dai Longobardi, ai quali si deve la fondazione della chiesa dedicata a san Michele Arcangelo. Fu quindi in possesso della diocesi di Vercelli e, intorno all'anno mille, passò alla dei De Robbio, che ne furono feudatari e dominarono fino al XIII secolo anche sui paesi vicini (Palestro, Confienza). Fu contesa a lungo tra Vercelli e Pavia: al 1202 risale l’episodio più cruento, con la presa e la distruzione del castello da parte dei pavesi. Solo nel 1220 Robbio fu assoggettata definitivamente a Pavia da un diploma imperiale di Federico II, mentre il resto della Lomellina era pavese già dal 1164.
Fece quindi parte del ducato di Milano e passò sotto altri feudatari, dai Porro (1387-1432 ai Crotti (fino al 1654 e dal 1532 parte del contado di Vigevano), ai Trotti, con il titolo di conti fino al XVIII secolo, brevemente ai Belcredi di Pavia e dal 1730 ai De Roma di Milano (che sostengono una parentela con la celebre famiglia romana degli Orsini). Come il resto della regione fu a partire del XVI secolo sotto la dominazione prima spagnola e poi austro-ungarica e nel 1748 passò al Regno di Sardegna. Nel 1859 entrò a far parte della provincia di Pavia nel Regno d'Italia.
Nel 1875 venne costruito il Municipio e sempre nel XIX secolo vi passò la linea ferroviaria tra Vercelli e Mortara e venne aperto il "canale Cavour", dando impulso al settore agricolo, in particolar modo per la produzione del riso. A partire dal XX secolo vennero impiantate sul territorio anche alcune industrie
Nel 1998 Robbio ha ottenuto, per decreto dell'allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, la qualifica di città.
[modifica] Luoghi di interesse
La cittadina ha un nucleo antico raccolto a semicerchio attorno al castello medievale ed al fossato ora trasformato in parco; gli edifici sono tuttavia stati per la maggior parte ricostruiti e restaurati negli anni venti.
Si conserva la chiesa romanica di San Pietro, risalente al XIII secolo, con affreschi cinquecenteschi attribuiti a Tommasino da Mortara.
La chiesa di San Michele, quattrocentesca, presenta la facciata tardo-gotica
La chiesa di San Valeriano, sorta nel V-VI secolo, fu ampliata e ricostruita dai monaci cluniacensi alla fine del XI secolo. Inizialmente dedicata a sant'Andrea, ebbe l'attuale titolatura quando nel 1236 vi fu trasferito il corpo di san Valeriano. Per anni si è presentata con la facciata ed il corpo, ornato da elementi romanici, staccati dall'abside maggiore per il crollo di parte della costruzione; ma grazie al restauro effettuato a cavallo tra gli anni '90 e 2000 è stata reinaugurata in data 2 dicembre 2007.
La chiesa parrocchiale di Santo Stefano, settecentesca, sorge sulla piazza detta dl'urmon, per la presenza di un grande olmo (con il tronco di quasi 5 m di circonferenza), chiamato l'urmon, piantato nel 1768 e abbattuto nel 1983 in quanto attaccato da un fungo.
[modifica] Storia dell'Urmòn
La storia del palio di Robbio ha inizio con l'abbattimento di un grande olmo ("urmòn" in dialetto robbiese). Venne abbattuto dopo 220 anni di vita. Era situato davanti alla chiesa parrocchiale ed era considerato parte integrante del patrimonio cittadino. Piantato nel 1768 assieme ad altri olmi, rimase l'unico dopo che questi vennero abbattuti per reperire legname.
Nel corso degli anni ’70 la pianta andò incontro a un processo degenerativo dovuto ad un fungo (graphium ulmi). Il 2 luglio 1983 il "grande vecchio" fu abbattuto e questo fu un evento che coinvolse emotivamente i Robbiesi. Inizialmente si decise di lasciare solo il tronco, un ricordo alto più di 3 metri e di quasi 5 di circonferenza, ma dopo qualche tempo anche quel troncone fu abbattuto ed il vecchio urmòn sparì per sempre.
[modifica] Feste
[modifica] Il Palio dl'Urmon
In ricordo del grande olmo abbattuto, si tiene il "Palio dl'Urmon", che si svolge durante una settimana a partire dall'ultima domenica di agosto. Durante la settimana, alla sera, gli otto rioni (Campagnola, Canton Balin, Castello, Ciot, Mulin, Muron, Piana, Torre) si sfidano in svariati giochi per stilare una classifica che sarà poi la griglia di partenza della corsa della carriola, gara decisiva che stabilisce il vincitore del palio. La settimana del Palio ha inizio con l'arrivo della fiaccola che ogni anno parte da un santuario diverso e viene portata dagli atleti della Podistica Robbiese.
[modifica] La Corsa della Carriola
Gli otto rioni si sfidano correndo con carriole di legno, fornite dal Comitato organizzatore, spinte da tre concorrenti e caricate con un sacco di sabbia, del peso complessivo di 100 kg (carriola 30 kg + sacco 70 kg). Il peso complessivo è verificato subito prima della gara da parte degli organizzatori, alla presenza dei responsabili di tutti i rioni. Se il sacco cade dalla carriola deve essere recuperato e riposizionato. Vince il Palio il rione che, anche con un solo concorrente, taglia per primo il traguardo.
Contrariamente ai giochi di piazza, per lo scontro delle carriole ogni rione può schierare i concorrenti che ritiene più idonei, anche provenienti fuori dal proprio perimetro confinario ed anche fuori dalla città di Robbio.
[modifica] Percorso
Il percorso, che si svolge lungo le vie della città, è lungo 936 metri. La griglia di partenza è stabilita sulla base dei giochi che si sono tenuti nel corso della settimana precedente. La partenza viene data da piazza Libertà; si imbocca poi via Roma, si percorre il lungo viale Lombardia e si ritorna in piazza attraverso via Marconi. Quasi metà del percorso è costituito da acciottolato di porfido, cosa che rende ancora più dura la gara.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Mario Arcelloni (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0384 6751
Email del comune: sindaco@comune.robbio.pv.it
[modifica] Note
- ^ Il nome è stato messo in relazione con i Campi Raudii dove avvenne la celebre battaglia nella quale Mario sconfisse i Cimbri e i Teutoni nel (da cui Raudobium), che sarebbe all'origine del nome citato da Plinio.
- ^ Plinio (Naturalis Historia, XIX,9) ricorda inoltre la regione Retovina, collocandola in prossimità dell'attuale Lomellina: tale regione potrebbe aver preso il nome da un centro chiamatao Retovium, che potrebbe essere un'ulteriore variante del nome latino di Robbio (Raudobium, Retovium, o Redobium), varianti tutte derivate da un medesimo toponimo preromano.
[modifica] Collegamenti esterni
http://www.paliodlurmon.it Il Palio dl'Urmon Sito ufficiale del palio