Lomello
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Lomello | |||
---|---|---|---|
Stato: | Italia | ||
Regione: | Lombardia | ||
Provincia: | Pavia | ||
Coordinate: | |||
Altitudine: | 99 m s.l.m. | ||
Superficie: | 22 km² | ||
Abitanti: |
|
||
Densità: | 109 ab./km² | ||
Comuni contigui: | Ferrera Erbognone, Galliavola, Mede, Ottobiano, San Giorgio di Lomellina, Semiana, Velezzo Lomellina, Villa Biscossi | ||
CAP: | 27034 | ||
Pref. tel: | 0384 | ||
Codice ISTAT: | 018083 | ||
Codice catasto: | E662 | ||
Nome abitanti: | lomellesi | ||
Sito istituzionale | |||
Visita il Portale Italia |
Lomello è un comune di 2.406 abitanti della provincia di Pavia. Si trova nella Lomellina centrale, alla destra dell'Agogna.
Indice |
[modifica] Storia
Laumellum fu un importante centro romano, forse preceduto da un insediamento preromano. I vecchi eruditi, basandosi su una supposta etimologia (Laumellum da Laevum mellum), lo attribuivano ai Levi, fondatori di Pavia insieme ai Marici. Alla fondazione potrebbero aver contribuito anche i Libìci, insediati nel Vercellese. Si tratta comunque di popolazioni Liguri piuttosto che celtiche. In epoca romana Laumellum fu noto soprattutto perché vi transitava la strada che da Piacenza, per Pavia, portava a Torino e ai passi alpini nelle Alpi Cozie. Il luogo è nominato in parecchi itineraria, che indicano la distanza di 22 miglia da Pavia; l'Itinerarium Burdigalense precisa che si tratta di una mansio, cioè di un luogo di sosta, non di una semplice mutatio (cambio di cavalli). In questo punto l'importante arteria superava il fiume Agogna. Lomello è anche citato da Ammiano Marcellino (XV.8.18), sempre a motivo dell'importante strada che vi passava: il futuro imperatore Giuliano viene accompagnato dall'augusto Costanzo II fino a un locum duabus columnis insignem, qui Laumellum interiacet et Ticinum (un luogo celebre per due colonne, che si trova tra Lomello e Pavia), e da qui, seguendo la nota strada, Giuliano prosegue per Torino.
In epoca longobarda il luogo diviene ancora più importante, trovandosi sulla strada che da Pavia, ora capitale del Regno, porta verso la Francia. Qui avvenne nel 590 l'incontro e, secondo la leggenda, le nozze fra la regina Teodolinda ed il duca di Torino Agilulfo. Nella successiva epoca franca, nell'847, Lomello divenne sede di Comitato (contea). I suoi conti, nel 1001, divennero Conti Palatini e poi anche Conti di Pavia. La città ben presto si ribellò alla loro autorità, costringendo i Conti Palatini ad asserragliarsi nei loro domini ereditari, difesi da potenti castelli: il loro staterello assunse allora una ben precisa identità, prendendo nome di Lomellina. Pavia, diventata ormai un potente Comune, negli anni 1140-1146 sferrò l'attacco finale contro i Conti Palatini, espugnando Lomello e costringedoli a stabilirsi in città. L'imperatore Federico I, se da un lato confermò a Pavia la supremazia sulla zona, dall'altro assicurò ai Conti Palatini la signoria su una serie di località, che appartennero poi ai vari rami in cui si divise nei secoli seguenti l'antica casata. Tra questi però non c'era Lomello, che rimase sotto il diretto dominio pavese, e poi dei Visconti; sotto di loro Lomello fu sede di podesteria.
Nel 1450 Francesco Sforza concede Lomello e Dorno in feudo ad Antonio Crivelli di Milano. Ai marchesi Crivelli il feudo resterà fino all'abolizione del feudalesimo (1797). Nel 1707 Lomello, con tutta la Lomellina, viene annesso ai domini dei Savoia. Nel corso del XVIII secolo al comune di Lomello è annesso il territorio di Cascina Grua, che costituiva in precedenza un comune autonomo nel feudo di Lomello.
[modifica] Luoghi notevoli
Il centro conserva resti delle antiche mura ed insigni monumenti medievali, quali il complesso religioso formato dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, notevole costruzione del primo periodo romanico lombardo (XI secolo) e dal Battistero di San Giovanni "ad Fontes" (VIII secolo), un antichissimo edificio longobardo a forma ottagonale, con i resti dell'originale fonte battesimale. Nella tradizione popolare lomellina, la basilica viene chiamata la "chiesa del diavolo": la leggenda racconta che la costruzione fu distrutta dal Maligno e da lui stesso riedificata in una sola notte di lavoro febbrile, ma, a causa del sorgere del sole, fu lasciata incompleta. Ecco perché oggi si vedrebbe la facciata parzialmente crollata e le prime due campate senza il tetto.
Pregevoli anche la chiesa romanica di San Michele (XII secolo), con un tiburio ottagonale, ed il castello (XV secolo), che conserva affreschi cinquecenteschi di pregevole fattura e due mosaici romani ritrovati, con numerosi altri reperti archeologici, nel sottosuolo del paese.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Giuseppe Piovera (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0384 85005
Email del comune: comune.lomello@lomellina.it
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti