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Renault Juvaquatre - Wikipedia

Renault Juvaquatre

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Renault Juvaquatre


Una Juvaquatre berlina

Premio Auto dell'anno nel [[]]
Costruttore: Renault
Descrizione generale
Tipo berlina
Inizio produzione 1937
Sostituisce la: Renault NN
Fine produzione 1960
Sostituita da: Renault 4
Esemplari prodotti
Stelle EuroNCAP:

La Juvaquatre era un'autovettura di classe medio-bassa prodotta tra il 1937 ed il 1960 dalla Casa automobilistica francese Renault.

Indice

[modifica] Storia

Nel 1935, durante una viaggio a Berlino, Louis Renault rimase impressionato positivamente dalle forme della piccola Opel Olympia, una vettura di classe media che avrebbe raccolto numerosi consensi nel suo paese. Da lì ebbe l'idea di creare una nuova vettura di classe medio-bassa, in grado di essere alla portata di una schiera molto vasta di clienti. In realtà non era la prima volta che la Casa transalpina si cimentava in vetture di tale fascia di mercato: negli anni '20 già si era resa popolare con la NN, famosa anche per il suo stile così particolare. Ma dopo l'uscita di produzione della NN, la gamma Renault si è sempre limitata a vetture dalla fascia media, come la Renault Celtaquatre, fino alle vetture di gran lusso come la Reinastella. I progetti per la nuova "piccola" francese furono rapidamente avviati e la nuova vettura fu presentata al Salone di Parigi nel 1937 e fu messa in produzione all'inizio dell'anno seguente. La Juvaquatre fu la prima Renault a scocca portante e fu l'unica Renault prodotta sia prima che dopo la Seconda Guerra Mondiale. La Juvaquatre era inizialmente equipaggiata da un propulsore da un litro di cilindrata, e ciò la collocava nel segmento delle vetture di classe medio-bassa, ponendola in diretta concorrenza con vetture come la Peugeot 202, la neonata Opel Kadett e la Fiat 1100. Ben presto, fu lanciata anche la versione furgonata, utilizzata soprattutto come furgone per consegne postali, e la versione break, anch'essa decisamente apprezzata. Nel 1939 fu introdotta anche la Juvaquatre a 4 porte, sull'onda della pressante richiesta del pubblico. Nello stesso periodo furono proposte anche le versioni coupé e cabriolet, queste ultime interrotte con lo scoppio della guerra. Tale evento non interruppe la produzione della Juvaquatre, ma le difficoltà nell'approvvigionamento del carburante indussero la Casa francese a proporre la Juvaquatre sia con impianto a gas, sia con propulsore elettrico. Tali trasformazioni coinvolsero specialmente le Juvaquatre furgonate, ossia quelle versioni che, data la loro natura, erano destinate a percorrere un gran numero di km, e per le quali era necessario un carburante alternativo.

Alla fine del conflitto, la Juvaquatre tornò regolarmente in produzione anche con alimentazione a benzina, ma le vendite, almeno inizialmente stentavano, sia perché la Francia stentava a rimettersi in piedi dopo le atrocità della guerra, sia perché la Casa era rimasta da poco orfana dello stesso Louis Renault, ingiustamente rinchiuso in carcere, dove morì. Nel 1948, cessò la produzione della berlina a 2 e a 4porte, sostituite dalla Renault 4CV,in listino già da qualche tempo. Rimasero in produzione solamente le versioni Break e Fourgonnette. La meccanica rimase invariata fino al 1953, anno in cui la Juvaquatre vide il suo propulsore da un litro sostituito dal più piccolo propulsore da 0.7 litri già montato sulla 4CV. Con tale motorizzazione, la Juvaquatre andò avanti fino al 1956. In quell'anno la Juvaquatre Break fu venduta come Dauphinoise, ed equipaggiata da una nuova unità da 0.8 litri di cilindrata, la stessa che equipaggiava la Dauphine, entrata in listino in quello stesso 1956. La Dauphinoise continuò ad essere prodotta fino al 1960: l'anno seguente fu presentata una vettura che avrebbe letteralmente spopolato, e che riuniva la comodità di una piccola berlina alla praticità di una station wagon come lo era la stessa Dauphinoise: la Renault 4. In ogni caso, anche la Juvaquatre ebbe raccolto un buon numero di consensi durante la sua produzione, che alla fine del 1960 contò alcune decine di migliaia di esemplari prodotti.

[modifica] Estetica e versioni particolari

Si è detto che la Juvaquatre nacque grazie all'ispirazione di Louis Renault, dopo aver ammirato a Berlino la Opel Olympia. Ciò non vuol dire semplicemente che la Juvaquatre è nata prendendo spunto dalla vettura tedesca. Di fatto l'una sembrava un leggero restyling dell'altra. La parte maggiormente rassomigliante era il frontale, che in entrambe le vetture era caratterizzato dai fari semisporgenti, sui quali il cofano motore ne riprendeva il profilo del bordo anteriore. La calandra della Juvaquatre evidenziava però le differenze, essendo spezzata verticalmente come nella tradizione delle Renault degli anni '30. Tale calandra era attraversata da numerose scanalature orizzontali che costituivano la griglia del radiatore. Il cofano motore, che superiormente era decisamente bombato, ai lati era solcato da due coppie di scanalature longitudinali, una per lato, divise in tre parti. Sotto di esse, campeggiavano i grandi parafanghi molto pronunciati ed arrotondati. Le prime Juvaquatre erano disponibili con carrozzeria coach, vale a dire una sorta di berlina a due porte. Solo qualche tempo dopo sarebbe arrivata anche la berlina a 4 porte. Entrambe le versioni avevano un padiglione dall'andamento arcuato: l'unica differenza era nei montanti posteriori, che sulla berlina erano più massicci. La coda era infine caratterizzata dalla presenza del vano per la ruota di scorta, perfettamente raccordato alla coda stessa.

Una Dauphinoise, la Juvaquatre break
Una Dauphinoise, la Juvaquatre break

Decisamente differente era la parte posteriore della Juvaquatre fourgonnette, dotata di cassone posteriore per il carico merci. Da tale versione derivò poco tempo dopo la Juvaquatre break, che nel 1956 fu ribattezzata Dauphinoise: tale versione presentava anche un terzo finestrino laterale nella zona posteriore. Nel periodo pre-bellico furono prodotte anche due versioni in numero limitato (a causa della guerra, non per motivi commerciali): una era la Juvaquatre coupé, realizzata in soli 30 esemplari, che si differenziava per la parte posteriore, decisamente tagliata, che rendeva la linea più sportiva. L'altra versione prodotta in pochi esemplari fu la Juvaquatre cabriolet, prodotta complessivamente in 662 esemplari, e caratterizzata da una capote retraibile che non andava ad intaccare la linea originale. Un'altra caratteristica di tale cabriolet fu anche quella di essere stata proposta con carrozzeria a due ed anche a quattro porte, quest'ultima una vera esclusiva per una cabriolet. In realtà, la versione cabriolet fu proposta anche dopo la guerra, ma solo in 21 esemplari.

Un discorso a parte meritano le Juvaquatre Taxi, prodotte nel solo 1949 e proposte con una inedita carrozzeria monovolume, una delle prime della storia. Un'altra versione molto particolare delle Juvaquatre fu la Tacot, un autocarro con cassone di tipo pick-up, che nacque da una costola della Juvaquatre, della quale utilizzò il propulsore e parecchi altri organi meccanici. Fu prodotto tra il 1946 ed il 1948 in 299 esemplari. Durante l'arco della sua produzione, la Juvaquatre beneficiò di pochissimi aggiornamenti di dettaglio, il più evidente dei quali si ebbe nel 1957 sulle Dauphinoise, che videro ridursi di poco il diametro dei fari anteriori.

[modifica] Meccanica

La Juvaquatre era disponibile da subito con un motore conosciuto come Type 488, un motore a 4 cilindri da 1003 cc, in grado di erogare una potenza massima di 24 CV a 4000 giri/min. Tale motore aveva la distribuzione a valvole laterali, mentre l'alimentazione era affidata ad un carburatore Solex. Il cambio era a 3 marce, con prima non sincronizzata, e con trazione sulle ruote posteriori. La velocità massima era di 100 km/h, variabili a seconda della versione. Tali caratteristiche erano pressoché immutate anche nel resto della gamma, salvo alcune differenze di dettaglio. A partire dal 1953, però, il motore da un litro di cilindrata fu rimpiazzato con il più economico motore Type 662-3 della famiglia Ventoux, lo stesso che equipaggiava anche la Renault 4CV, un 4 cilindri da 747 cc in grado di erogare 21 CV di potenza massima a 4100 giri/min e 4,6 kgm di coppia massima a 2000 giri/min. La velocità massima era di 95 km/h circa. Tale motore forniva quindi prestazioni solo lievemente inferiori a quelle del vecchio Type 488, a fronte di consumi decisamente più ridotti. Nel 1956 la Dauphinoise, unica superstite della gamma Juvaquatre, vide il proprio motore da 747 cc rimpiazzato dal nuovo Type 670-2 che in quell'anno equipaggiava anche la neonata Dauphine. Tale motore, anch'esso un 4 cilindri, aveva una cilindrata di 845 cc ed arrivava ad erogare una potenza massima di 26 CV a 4000 giri/min. Il resto della meccanica rimase pressoché invariato dal 1937.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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