Nazionale di pallanuoto maschile dell'Italia

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Il settebello, è il nome con cui è meglio conosciuta la nazionale italiana di pallanuoto maschile. Il suo corrispettivo al femminile è il setterosa.

[modifica] Storia

La fama del settebello comincia durante le olimpiadi di Londra del 1948 dove gli italiani della pallanuoto, laureatisi campioni d'europa l'anno prima, conquistano il primo oro olimpico con la squadra composta da: Pasquale Buonocore, Emilio Bulgarelli, Mario Majoni, Cesare Rubini, Geminio Ognio, Gianfranco Pandolfini, Aldo Ghira, Gildo Arena e Tullo Pandolfini (Luigi Fabiano, Alfredo Toribolo). Durante il cammino dell'Italia furono costrette a soccombere l'Australia (9-0), la Jugoslavia (4-4), l'Ungheria (4-3), l'Egitto (5-1), la Francia (5-2), il Belgio (4-2) e l'Olanda (4-2).

Dopo il terzo posto alle olimpiadi di Helsinki del 1952 e all'europeo del 1954 e il quarto del 1958 sempre nella rassegna continentale (in precedenza nel 1950 la nazionale era arrivata quinta), fu l'oro conquistato in casa alle olimpiadi di Roma del 1960 a segnare una volta di più la storia del settebello. La squadra che vinse era composta da: Dante Rossi, Giuseppe D'Altrui, Eraldo Pizzo, Gianni Lonzi, Franco Lavoratori, [Danio Bardi], Rosario Parmegiani, Brunello Spinelli, Salvatore Gionta, Amedeo Ambron, Giancarlo Guerrini e Luigi Mannelli. Il cammino dell'Italia: (Romania (4-3), Giappone (8-1), Germania (3-0), URSS (2-0), Jugoslavia (2-1), Ungheria (3-3)).

Negli anni settanta la nazionale Italiana conquista la terza edizione del mondiale nel 1978 dopo che era giunta terza nella seconda nel 1975 con in mezzo la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Montreal nel 1976 e il terzo posto agli europei del 1977 (dove in precedenza si era qualificata ottava nel 1962, quarta nel 1966 e nel 1970 e quinta nel 1974).

In seguito come risultati di rillievo ci saranno il secondo posto ottenuto ai mondiali del 1986 ed il terzo agli europei del 1987 e del 1989 dopo il quarto a quelli del 1985 (stesso piazzamento anche nell'edizione del 1991).

Il mito del Settebello cresce, raggiungendo l'apice, quando, allenato da Ratko Rudic, riuscì a conquistare il Grande Slam tra cui spicca l’oro alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992 battendo in finale la Spagna con un gol di Ferdinando Gandolfi nel settimo tempo supplementare.

La squadra dei record: Francesco Attolico, Marco D'Altrui, Alessandro Bovo, Pino Porzio, Sandro Campagna, Paolo Caldarella, Mario Fiorillo, Franco Porzio, Amedeo Pomilio, Ferdinando Gandolfi, Massimiliano Ferretti, Carlo Silipo e Gianni Averaimo. Il cammino vide l'Italia battere, dopo il girone di qualificazione, nel quale pareggiò con i rivali storici dell'Ungheria e con le furie rosse della Spagna, nell'ordine la Grecia per 8-6, la Russia per 9-8, e naturalmente in finale la Spagna (9-8).

A questa conquista faranno seguito le vittorie negli europei del 1993 e 1995 e nel mondiale in casa del 1994. Dopo il bronzo alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 la nazionale ha qualche battuta d'arresto agli europei del 1997 dove viene eliminata ai quarti dell'Ungheria, poi vincitrice della competizione, e ai mondiali del 1998 dove non si qualifica per la seconda fase a gironi, decisiva per l'assegnazione del titolo. Si riscatta in parte arrivando terza agli europei di Firenze del 1999.

Le Olimpiadi di Sydney segnano il capolinea della carriera di Rudic in azzurro: dopo i quarti persi il tecnico verrà squalificato per un anno a causa delle dichiarazioni rilasciate nell'incandescente dopo partita che porterà anche delle squalifiche di alcune giornate per dei giocatori italiani. Viene così promosso il suo secondo Sandro Campagna che l'anno successivo arriva secondo agli europei e quarto ai mondiali. In seguito è sostituito da Paolo De Crescenzo che nel 2003 dopo il deludente europeo chiuso in nona posizione conquisterà un inaspettato secondo posto ai mondiali dello stesso anno. Dopo l'ottava piazza alle Olimpiadi di Atene si dimette e al suo posto arriva Perluigi Formigoni, reduce dalla carriera da C.T. della nazionale femminile condita da grandi successi in serie. Ai mondiali del 2005 il settebello si ferma ai quarti e qualche tempo dopo Formigoni lascia il suo incarico in cui subbentra Paolo Malara. Agli europei del 2006 la nazionale è arrivata quinta battendo la Grecia nella finalina per il quinto-sesto posto dopo che nello spareggio valido per le semifinali era stata eliminata dalla Romania. Questa posizione è stata confermata anche ai mondiali dell'anno successivo.

Medaglie italiane:

• alle Olimpiadi: 3 ori, 1 argento e 2 bronzi.
• ai campionati del mondo: 2 ori, 2 argenti e 1 bronzo.
• agli europei: 3 ori, 1 argento e 5 bronzi.