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Luigi Cascioli - Wikipedia

Luigi Cascioli

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Indice

« Se io combatto le religioni non è perché esse sostengono l'idea di un Dio inesistente, ma perché esse fondano su questa chimera una morale basata sulla stagnazione e sul regresso »
(Luigi Cascioli)

Luigi Cascioli (Bagnoregio, 16 febbraio 1934) è uno studioso italiano autodidatta di storia del cristianesimo, autore di "La Favola di Cristo" e noto per aver denunciato la chiesa cattolica per «abuso di credulità popolare» e «sostituzione di persona». Egli basa queste accuse sui risultati delle sue ricerche, tendenti a dimostrare che la figura di Gesù sarebbe un artefizio cristiano perpetrato nei secoli e fondato sulla figura - a suo dire storica - di Giovanni di Gamala.

[modifica] La denuncia

Il 13 settembre 2002 Luigi Cascioli ha denunciato la Chiesa nella persona del parroco Enrico Righi, suo ex compagno di seminario ed amico, per i reati di "abuso della credulità popolare" e "sostituzione di persona". Secondo Cascioli, don Enrico Righi era colpevole di aver scritto nel bollettino parrocchiale che Gesù è realmente esistito. Nel suo libro La favola di Cristo egli spiega chiaramente che la sua denuncia è una provocazione nei confronti della Chiesa e che non implica nessuna animosità verso il parroco.

Questa iniziativa ha procurato al Cascioli l'attenzione dei mezzi d'informazione, specialmente all'estero, ed è stato intervistato, tra gli altri, dalla BBC[1] e dalla RAI[2].

[modifica] L'iter giudiziario della denuncia

L'iter giudiziario della denuncia presentata da Cascioli è il seguente:

  • 27 marzo 2003: la procura di Viterbo chiede l'archiviazione in quanto "le richieste di indagini sono inammissibili formalmente e per l'oggetto dell'accertamento" oltre che "la denuncia è palesemente infondata e non si riscontrano ipotesi di reato".
  • 14 maggio 2003: Cascioli ricorre contro la richiesta di archiviazione lamentando che l'indagine sarebbe stata condotta superficialmente e avrebbe mancato di motivazioni (la procura aveva aperto una procedura "contro ignoti" mentre la querela indicava il parroco Enrico Righi, le inammissibilità formali e di oggetto non erano state specificate, ecc.).
  • 26 settembre 2003: il giudice per le indagini preliminari non accoglie la richiesta della procura e fissa l'udienza il giorno 21 novembre 2003.
  • 28 novembre 2003: il G.I.P. (Gaetano Mautone), all'udienza preliminare, rigetta l'opposizione di Cascioli e dispone l'archiviazione del procedimento ordinando la restituzione degli atti al pubblico ministero.
  • 24 marzo 2004: Cascioli si oppone all'archiviazione e presenta una nuova denuncia.
  • 20 aprile 2004: don Enrico Righi viene iscritto nel registro degli indagati.
  • 28 agosto 2004: lo stesso P.M. (Renzo Petroselli) che aveva richiesto l'archiviazione del caso a seguito della prima denuncia richiede, anche in questo caso, l'archiviazione per "la manifesta infondatezza della notizia di reato" e la totale estraneità "alla sede giudiziaria ogni indagine sulla materia prospettata dal Cascioli".
  • 23 settembre 2004: Cascioli si oppone all'archiviazione chiedendo "una perizia tesa a determinare se la figura di Gesù Cristo, come riferita nello scritto firmato da don Enrico, abbia fondamento reale ed aderenza a dati storici".
  • 29 aprile 2005: Cascioli presenta domanda di ricusazione del G.I.P. Gaetano Mautone (in quanto aveva già disposto l'archiviazione della prima denuncia).
  • 26 maggio 2005: la Corte di Appello di Roma, quarta sezione penale, respinge la richiesta in quanto "manifestamente inammissibile" dato che la ricusazione del giudice non è "prevista allorché il giudice venga chiamato a decidere in ordine ad un fatto analogo ad altro già deciso". Inoltre la corte rileva che il Cascioli "ha spinto la propria temerarietà fino a chiedere si procedesse ad accertamenti tecnici finalizzati all’accertamento della figura storica del Cristo". Per questi motivi il querelante viene condannato alla pena pecuniaria di 1500 Euro.
  • 9 febbraio 2006: il procedimento viene infine archiviato dal G.I.P. Gaetano Mautone che ribadisce le stesse motivazioni della decisione precedente ed aggiunge che il parroco Righi "si è limitato a sostenere l'umanità, cioè l'essenza dell'uomo Gesù, non già ad affermarne l'esistenza storica, come sostenuto dall’opponente". Inoltre chiede al P.M. di valutare "la sussistenza degli estremi del reato di calunnia in danno" del querelato.
  • Cascioli presenta quindi ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo, che ha accettato di discutere il suo caso, ma ha dovuto chiudere la pratica per decorrenza dei termini di presentazione della documentazione necessaria.

[modifica] Gli studi di Cascioli

[modifica] Formazione

Ha frequentato la scuola media inferiore nel seminario di Bagnoregio (VT), poi si è diplomato nel locale Istituto Tecnico Agrario. Dalla sua biografia ufficiale, risulta di professione agronomo, attualmente in pensione.

[modifica] Tesi

Cascioli si è dedicato alla ricerca sulla nascita di Gesù e sulle origini del Cristianesimo, sintetizzandole nel libro autopubblicato La favola di Cristo (il cui sottotitolo è: Dimostrazione inconfutabile della non esistenza di Gesù), che ha usato per sostenere le sue accuse in tribunale, allegandone copia agli atti. Secondo tali ricerche Gesù non sarebbe mai esistito e la sua figura altro non sarebbe che una costruzione fittizia compiutasi nella seconda metà del II secolo. A tale costruzione avrebbero partecipato in misura differente elementi fantastici (miracoli, apparizioni, terremoti...) ed elementi storici: in particolare la figura di Gesù sarebbe ricalcata su quella di Giovanni di Gamala, un membro del gruppo ebraico estremista degli Zeloti vicino agli Esseni.

Inoltre, nel suo libro Cascioli contesta la fondatezza storica dell'Antico Testamento. Egli afferma che l'Antico Testamento non è altro che una collazione di testi di provenienza disparata (di origine egiziana, babilonese, mitraica e indù) redatta a partire dal VI secolo a.C.. Ad esempio la redazione più antica del testo, secondo Cascioli, non comprendeva la vicenda di Abramo (inserita successivamente), e al racconto della Torre di Babele seguivano immediatamente le vicende di Mosè e l'uscita degli Ebrei dall'Egitto. L'obiettivo era quello di unire il popolo ebraico (sino ad allora politeista) sotto un unico dio, in modo da poter eliminare le lotte intestine e tentare di creare una nazione compatta.

Alcuni dei punti fondamentali della teoria di Cascioli:

  • Molte delle più famose vicende bibliche sarebbero riconducibili ad altrettante leggende presenti nelle principali religioni dell'epoca. Non fa eccezione quella di Mitra, logos nella religione avestica, tanto quanto Gesù in quella cristiana
  • La descrizione (peraltro molto scarna) di Nazaret presente nei Vangeli non corrisponderebbe all'attuale città di Nazaret, bensì a Gamala nella regione del Golan. Dai Vangeli egli ricava infatti che Nazaret è situata in cima a un monte e nei pressi del Lago di Tiberiade, quando invece l'attuale Nazaret è sita in collina e dista quaranta chilometri dal lago. Il termine "Nazareno", con cui Gesù viene chiamato in alcuni passi dei Vangeli, sarebbe stato distorto dagli evangelisti in un inesistente riferimento a Nazaret, mentre il significato reale sarebbe quello di "Nazoreo", cioè "Nazir", membro iniziato dalla comunità essena in preparazione di una rivolta ebraica contro l'Impero Romano. Lo stesso appellativo Gesù, non sarebbe stato nome proprio all'epoca della Palestina evangelica.
  • Il personaggio di Giovanni di Gamala presenterebbe notevoli analogie con quello di Gesù: Cascioli afferma che egli era figlio di Giuda il Galileo (personaggio storico citato da Giuseppe Flavio, fondatore del movimento ribellistico zelota, ucciso durante una sua rivolta antiromana) e che aveva tre fratelli chiamati Giacomo, Simone e Kefas (ossia Pietro), come i principali apostoli (nei vangeli si parla esplicitamente dei fratelli di Gesù). Il presunto Giovanni di Gamala formò con essi una banda armata in rivolta contro l'occupazione romana, ma fu catturato nell'orto del Getsemani e crocifisso.
  • Gli apostoli sarebbero stati in realtà dei guerriglieri, accoliti del movimento zelota e chiamati banda dei Boanerghes: ad esempio Giuda Iscariota deriverebbe il suo appellativo da sicario, mentre Simone zelota denuncerebbe l'appartenenza alla setta zelota.

[modifica] Diffusione

La tesi diffusa dal Cascioli è sostenuta da diversi siti ispirati all'anticlericalismo e all'ateismo, e da una parte degli iscritti all'UAAR[3], ma è osteggiata dagli esponenti del pensiero cristiano. Questi ultimi contestano sia le basi sulle quali si fonda la teoria, sia il metodo con cui egli giunge alle sue conclusioni. Gli storici accademici laici hanno finora sostanzialmente ignorato le sue ricerche.

[modifica] Contesto degli studi

[modifica] Giovanni di Gamala o Gesù?

Per approfondire, vedi la voce Mito di Gesù.

Cascioli sposa apertamente quello che è comunemente conosciuto come filone mitico (originario della seconda metà del XVIII secolo), riguardante una ricostruzione filologica sulla figura di Gesù che porterebbe alla sua inesistenza storica. Nel dettaglio della sua teoria, Cascioli dà per assodata la storicità di Giovanni di Gamala mentre non si conosce nessuna conferma che egli sia realmente esistito, e tanto meno che abbia vissuto vicende simili a quelle di Gesù. Attualmente quindi, Giovanni di Gamala rimane il protagonista del romanzo From the temple di George Alfred Henty, scritto nel 1888. Lo stesso Henty nella prefazione del suo libro specifica che il personaggio è una sua creazione letteraria e non un personaggio realmente vissuto.

[modifica] Il problema della storicità di Gesù

Per approfondire, vedi le voci Storicità di Gesù, Antichità giudaiche e Cristianesimo e Mitraismo.

La storicità di Gesù è un problema dibattuto essenzialmente dal XVIII secolo. Particolarmente interessante risulta essere la posizione dello studioso e biblista Mauro Pesce, il quale, nella postfazione del libro Inchiesta su Gesù si esprime in questi termini:

« Quando Corrado Augias mi ha proposto un dialogo sulla figura di Gesù ho accettato volentieri perché sono convinto che i risultati della ricerca storica siano poco noti in Italia. Sono più diffusi interpretazioni confessionali e innumerevoli libri devozionali che propongono un’immagine esemplificata e banale di Gesù, quasi che i fedeli non abbiano bisogno d’interrogarsi sulla verità storica. Ci sono poi libri scandalistici, frutto di un atteggiamento antiecclesiastico, scritti da persone con una scarsa preparazione sull’argomento. Alcuni continuano a sostenere la tesi, senza alcun fondamento, secondo la quale Gesù non sarebbe mai esistito. Altri danno credito a certi scritti apocrifi, negando quasi per principio ogni attendibilità ai testi canonici o alle affermazioni delle Chiese.  »
( Mauro Pesce, Inchiesta su Gesù, Mondadori, 2006)

Cascioli afferma che «Gesù non ebbe nel primo secolo e per tutta la prima metà del secondo il significato di nome proprio» basandosi sui lavori di quattro tra i maggiori storici non cristiani (Plinio il Giovane, Giuseppe Flavio, Svetonio e Tacito). Fra questi il lavoro di Giuseppe Flavio contiene però un riferimento diretto nel capitolo decimo ottavo delle Antichità giudaiche , noto fra gli storici come Testimonium Flavianum. Esso, a causa di alcune affermazioni su Gesù piuttosto dissonanti dal contesto e dalla mentalità dello scrittore, è però ancora oggi oggetto di dibattito circa la sua veridicità.

Altro problema nel valutare la storicità del personaggio Gesù sono le presunte somiglianze tre le vicende della sua vita e la mitologia di Mitra, che fanno pensare che Gesù sia stato creato prendendo elementi dal dio romano. In realtà il confronto è fra Cristianesimo e Mitraismo iraniano, sorto intorno all'anno 1400 a.C. e quindi ben antecedente sia al Mitraismo romano che al Cristianesimo. Tutt'oggi sono in corso dibattiti tendenti a stabilire i legami fra le principali religioni monoteiste, non potendosi escludere a priori qualunque ipotesi di originalità o derivazione.

[modifica] La favola di Cascioli

Don Silvio Barbaglia, docente di Scienze bibliche presso il Seminario San Gaudenzio della diocesi di Novara, ha scritto il documento La favola di Cascioli, con l'intenzione di confutare punto per punto le tesi dell'agronomo di Bagnoregio [4]. Quest'ultimo ha risposto al documento di don Barbaglia attraverso una conferenza, tenutasi a Venezia il 16 maggio 2007[5], la quale è stata a sua volta oggetto di un'altra conferenza tenuta sempre da don Barbaglia il 5 luglio 2007 a Novara[6].

[modifica] Altre iniziative del Cascioli

  • Per protesta contro la chiusura di alcuni siti internet contrari alla chiesa cattolica, Cascioli ha pubblicato sul suo sito una lettera aperta[7] nella quale minaccia di operare, con l'aiuto di un ex sacerdote (che, secondo la dottrina cattolica, rimane sempre in grado di compiere la consacrazione[8]), un atto simile alla cosiddetta consacrazione della panetteria:
« Al primo sentore che avremo di una qualsiasi repressione operata da voi di siti internet a voi contrari, o di semplici boicottaggi, comincerà la trasformazione di vino in sangue di Gesù Cristo in damigiane e botti [...] le transustanziazioni assumeranno un'ampiezza industriale e il vino, trasformato in sangue di Cristo, del vostro eroe in realtà mai esistito, sarà messo in commercio a due franchi al litro. »
  • Cercando in rete è possibile trovare delle testimonianze contenenti lamentele a proposito di presunto spam delle tesi del Cascioli[citazione necessaria]

[modifica] Riferimenti e note

  1. ^ (EN) Italy judge considers Jesus case BBC
  2. ^ Servizio del Tg2 - Gesù sotto processo GoogleVideo
  3. ^ Luigi Cascioli, ateo superstar UAAR
  4. ^ La favola di Cascioli
  5. ^ Video della conferenza di Venezia
  6. ^ Video della conferenza di Novara
  7. ^ Lettera aperta al Vaticano
  8. ^ «La grazia che il vescovo conferisce al sacerdote nell'investitura, non va perduta, anche se rinnegata, potendosi ravvivare per riportare sulla giusta strada colui che l'ha smarrita» Paolo di Tarso, prima lettera a Timoteo (IV-14); «Il Sacerdozio è un'investitura sacra, permanente e così indelebile da restare nell'anima per sempre come un sigillo» Sant'Agostino

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni


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