Mitra
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Mitra (in persiano: مهرپرستی) è una importante divinità dell'Induismo e della religione persiana; compare nei Veda come uno degli Aditya, una delle divinità solari e dio dell’onestà, dell’amicizia e dei contratti. Nella civiltà persiana, dove il suo nome veniva reso come Mithra, assunse col tempo sempre maggiore importanza fino a diventare la maggiore divinità dello Zoroastrismo. Egli può essere identificato con una divinità proto-Indo-iranica il cui nome può essere ricostruito come Mitra.
In entrambe le culture, si distingue per la sua stretta relazione con gli dei che regnano sugli Asura (ahura in iranico) e proteggono rta (asha in iranico): Varuna in India e Ahura Mazda in Iran.
Il dio ellenistico e Romano Mitra fu adorato nelle religioni misteriche dal I secolo a.C. al V secolo d.C., combinando in culto sincretico il Mithra persiano con altre divinità persiane e probabilmente anatoliche.
Indice |
[modifica] La tauroctonia
In ogni tempio dedicato a Mitra il posto d'onore era dedicato alla rappresentazione di un Mitra in atto di sgozzamento del toro sacro. Mitra è rappresentato come un giovane energico, indossante un cappello frigio, una corta tunica che s'allarga sull'orlo, brache e mantello che gli sventola alle spalle.Mitra afferra il toro con forza, portandogli la testa all'indietro mentre lo colpisce al collo colla sua corta spada. La raffigurazione di Mitra è spesso mostrata in un angolo digonale, col volto girato.
Un serpente ed un cane sembrano bere dalla ferita del toro (dalla quale a vole sono rappresentati dei grani di sangue che spillano). Uno scorpione attacca invece i testicoli del toro.
[modifica] Etimologia e origini
La parola Indo-Iranica *mitra- può avere due significati:
- patto, accordo, contratto, giuramento o trattato
- amicizia,
Un significato generale di "alleanza" potrebbe accordarsi adeguatamente ad entrambi i significati. La seconda alternativa è maggiormente enfatizzata nelle fonti indiane, la prima in quelle iraniche.
Il più antico riferimento conosciuto del nome Mitra si trova su una iscrizione di un trattato, risalente approssimativamente al 1400 a.C., stipulato tra gli Ittiti ed il Regno hurrita di Mitanni nell’area sud-occidentale del Lago Van. Il trattato è garantito da cinque dei Indo-Iranici: Indra, Mitra, Varuna e i due cavalieri, gli Ashvin o Nasatya. Gli Hurriti erano guidati da una casta aristocratica guerriera che adorava questi dei.
[modifica] Mitra nei Veda
Negli inni vedici, Mitra è sempre invocato insieme con Varuna, tanto che le due divinità sono combinate nel termine 'Mitravaruna': Varuna è signore del ritmo cosmico delle sfere celesti, mentre Mitra genera la luce all’alba. Nel più tardo rituale vedico una vittima bianca viene prescritta per Mitra, una nera per Varuna.
Nel Shatapatha Brahmana l’Uno appaiato è descritto come "il Consiglio ed il Potere" — Mitra rappresenta il sacerdozio, Varuna il potere regale.
[modifica] Mithra nel mondo iranico
La riforma di Zarathustra mantenne molte divinità del più antico pantheon indo-iranico, riducendole di numero, in una complessa gerarchia, retta dagli Amesha Spenta . I "Benefici Immortali" i quali erano sottoposti alla tutela del supremo Ahura Mazda, il "Signore Saggio", come tutto il cosmo era parte del Bene o del Male.
In tarde parti dell’Avesta, Mithra si mette in luce tra gli esseri creati, guadagnandosi il titolo di "Giudice delle Anime". Come protettore della verità e nemico dell’errore, Mithra occupò una posizione intermedia nel pantheon zoroastriano come il più grande degli yaza ta, gli esseri creati da Ahura Mazda per aiutarlo nella distruzione del male e l’amministrazione del mondo.Egli divenne il rappresentante divino di Ahura-Mazda sulla terra ed era incaricato di proteggere i giusti dalle forze demoniache di Angra Mainyu. Era quindi una divinità di verità e legalità, e, nel trasferimento al regno fisico, un dio dell’aria e della luce. Come nemico degli spiriti del male e delle tenebre, proteggeva le anime e come psicopompo le accompagnava in paradiso (concetto ed anche parola di origine persiana). Poiché la luce è accompagnata dal calore, era il dio della vegetazione e della crescita; ricompensava il bene con la prosperità e combatteva il male. Mitra era detto onnisciente, infallibile, sempre attento e che mai riposa.
Almeno dall’età ellenistica Mitra fu identificato con il figlio di Anahita, una dea con molti parallelismi con le divinità-madri del Vicino Oriente. Il tempio più grande del culto mitriaco è il tempio Seleucide a Kangavar nell’Iran occidentale (c. 200 a.C.), che è dedicato ad "Anahita, la immacolata vergine madre del signore Mithras". La nascita di Mitra viene celebrata al solstizio d’inverno, chiamato in persiano Shab-e Yalda, come si addice ad un dio della luce.
Come dio che concede la vittoria, Mitra era una divinità preminente nel culto ufficiale del primo Impero persiano, dove il settimo mese ed il sedicesimo giorno degli altri mesi erano a lui consacrati. Mitra il "Grande Re" era particolarmente adatto come dio tutelare dei regnanti: nomi regali che incorporano il nome del dio (es. "Mitridate") compaiono nell’onomastica dei Parti e degli Armeni, nonché in Anatolia, Ponto e Cappadocia.
Il suo culto si estese prima con l’impero dei Persiani in tutta l’Asia Minore, per poi propagarsi per tutto l’impero di Alessandro Magno e dei suoi successori. In Mesopotamia Mitra era facilmente identificato con Shamash, dio del sole e della giustizia.
I principi parti di Armenia erano sacerdoti ereditari di Mitra, ed un intero distretto di questa terra era dedicato ad Anahita. Molti templi furono eretti al dio in Armenia, che rimase una delle ultime roccaforti del culto zoroastriano di Mitra fino a quando divenne il primo regno ufficialmente cristiano.
[modifica] Mitra nel mondo greco-romano
Per approfondire, vedi la voce Mitraismo. |
Nella cultura ellenistica Mitra era identificato con Apollo - Helios. Durante il II secolo a.C., probabilmente a Pergamo, scultori ellenistici trasformarono la figura di Mitra/Helios in un Mithras iconico, la divinità centrale di una nuova religione sincretica, il Mitraismo. Comunque questo nuovo culto non divenne mai popolare nell’entroterra greco, mentre prese piede a Roma all'incirca nel I secolo a.C., si propagò attraverso tutto l'Impero romano e fu accolto dagli imperatori come una religione ufficiale.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Joseph Campbell, Occidental Mythology: The Masks of God (1964).
- Georges Dumézil, Mitra-Varuna: An Essay on Two Indo-European Representations of Sovereignty (1990). ISBN 0942299132.
- Malandra, William, An Introduction to Ancient Iranian Religion (1983). ISBN 0816611157.
- Reinhold Merkelbach, Mitra (1988). ISBN 8875452903
- Alexander von Prónay, Mitra: un antico culto misterico tra religione e astrologia (1991).
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Mitra
[modifica] Collegamenti esterni
- Popoli Antichi Approfondimenti su Mithra ed il mitraismo.
- Mithra petrogenito. Origine iconografica e aspetti cultuali della nascita dalla Pietra
- Ezio Albrile, Il mistero dei misteri di Mithra
- (EN) David Fingrut, "The Legacy of the Roman Empire's Final Pagan State Religion": sezione "The Persian Origins of Mithraism"
- (EN) "Shab-e Yalda: The Eve of the Birth of Mithrâ, the Sun God"
- Portale Induismo: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di induismo