See also ebooksgratis.com: no banners, no cookies, totally FREE.

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
La storia infinita (tematiche) - Wikipedia

La storia infinita (tematiche)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Voce principale: La storia infinita (romanzo).

Ne La storia infinita, Michael Ende affronta molte tematiche fondamentali del genere umano: oralità e scrittura, fantasia, amicizia, sogni, il concetto stesso di storia e narrazione.
Tali temi, spesso introdotti in chiave simbolica o allegorica, permeano l'intero romanzo, che può quindi essere letto a più livelli così come avviene ad altre opere fantastiche (Alice nel paese delle meraviglie, I viaggi di Gulliver, Peter Pan, Pinocchio, Il mago di Oz, Il racconto dell'isola sconosciuta...).
Data la vastità dell'argomento, si riportano qui di séquito le tematiche più importanti, ovvero quelle su cui l'autore si sofferma maggiormente avviando riflessioni anche profonde.

Indice

[modifica] La fantasia

La fantasia è uno dei temi fondanti de La storia infinita. Da Phantasie (fantasia in tedesco) deriva, non a caso, il nome stesso di Fantàsia.

Non si tratta solo di una capacità tipica dell'uomo di immaginare ciò che non è o ciò che potrebbe essere; per Michael Ende, la fantasia è un'attività vera e propria della mente così com'è intesa anche da molti neurologi contemporanei. Grazie ad essa, il genere umano è in grado di creare, modificare, plasmare la realtà, costruendole un passato ed un futuro. E questo "potere" sub-creativo, dovuto all'attività immaginativa, è molto simile alla creazione divina, rientrando nelle qualità concesse da Dio all'uomo che lo rendono simile a Lui.

La differenza, sostanziale, è che alla fantasia di Ende tutto è concesso, nel bene e nel male. Né Bastiano né l'Infanta Imperatrice fanno distinzioni tra le loro creature; lasciano anzi che vivano ciascuna la loro vita senza interferenze, come farebbe l'autore di un documentario che osserva una scena della natura. Una scena, tuttavia, originato proprio da chi poi si limita a guardare.

La fantasia dà dunque vita a un personaggio e ad una storia. Ma questo vale per i libri, per i racconti letti o ascoltati dai Figli d'Adamo. A Fantàsia, invece, ogni personaggio ha un'esistenza propria che travalica le vicende di una storia effettivamente messa per iscritto.

Pertanto, la fantasia del cosiddetto "mondo reale" e quella di Fantàsia seguono leggi diverse. Nel regno dell'Infanta Imperatrice, infatti, l'uso dell'immaginazione da parte di Bastiano si limita a dare un input; dopodiché ogni creatura si evolve in completa autonomia, decidendo con le sue stesse azioni la sua strada. L'intervento della fantasia d'un autore-creatore non è più necessario, poiché la vita, a Fantàsia, è in grado di svilupparsi seguendo l'istinto e la propria natura. Così accade, ad esempio, agli Uzzolini.

[modifica] Il nome o La creazione

Ogni cosa, a Fantàsia, inizia ad avere una propria storia dal momento in cui le viene dato un nome. Prima di allora semplicemente esiste, ma non ha uno scopo, un ruolo, una funzione perché è priva di identità. Questo tipo di creazione è tipico delle culture orali e si trova presso quasi tutti i popoli, con tracce evidenti in poemi epici e testi sacri: Bibbia, Enuma Eliš, Iliade, Odissea, Libro delle caverne, Ciclo degli Ulati (leggenda di Conchobar e Cú Chulain), Ciclo dei Feniani (leggenda di Finn/Fingal e Oisin/Ossian), etc.

La parola creatrice non è dunque un’invenzione di Ende, ma la ripresa di un’idea antichissima. Il nome come "soffio della vita" è presente nella cultura egizia, assiro-babilonese, greco-romana (insufflare vitam) e in varie altre. Ciò non deve stupire, poiché il Regno di Fantàsia si presenta come la summa di tutti i miti e le credenze umane, contenute in nuce nell’immaginario di ogni tempo e luogo.

Dare un nome, tuttavia, è necessario ma non sufficiente per dar vita a una storia; è, semmai, il primo passo. Perelun e Goab, dove tutto si ripete all’infinito senza evolversi, ne sono una dimostrazione. Dopo aver ricevuto un nome, ogni cosa ha anche bisogno di uno sfondo, di un passato, un presente e un futuro che la consegnino alla struttura classica e teleologica di ogni storia: inizio-svolgimento-fine.

[modifica] Ricordi e desideri

[modifica] I desideri

Per approfondire, vedi la voce strada dei desideri.

I desideri, ne La storia infinita non sono mai vaghi: per andarsene da un posto, per esempio, non basta desiderare di essere altrove ma è necessario desiderare un altro posto, immaginarlo, figurarselo nella mente. Tale concetto viene spiegato a Bastiano da Graogramàn: "Le strade di Fantàsia le puoi trovare solo grazie ai tuoi desideri. E ogni volta puoi procedere soltanto da un desiderio al successivo. Quello che non desideri ti rimane inaccessibile. Questo è ciò che qui significano le parole 'vicino' e 'lontano'. E non basta volere soltanto andar via da un luogo. Devi desiderarne un altro. Devi lasciarti guidare dai tuoi desideri (Cap. XV. "Graogramàn, la Morte Multicolore")
I desideri, dunque, sono le singole essenziali tappe di un percorso che conduce alla propria indentità, a ciò che si è se e si vuole veramente (in questo senso va interpretata la frase "Fa' ciò che vuoi" incisa sull'AURYN). Tale percorso, che ritroviamo lungo tutto il libro, è rappresentato in modo fisico - oltre che simbolico - dal Tempio delle Mille Porte.
Tuttavia, il fatto che per desiderare qualcosa sia necessario conoscere se stessi, trovare la propria vera volontà e identità, ha delle conseguenze: senza ricordi, qualunque desiderio è impossibile e la mente si svuota completamente.

[modifica] I ricordi

Bastiano, a furia di esprimere desideri per tornare nel proprio mondo, cambia sé stesso rinunciando ai ricordi e dimenticando, quindi, ciò che era prima. Si crea così un circolo vizioso per cui la volontà del bambino, nel tentativo di ritrovare sé stessa, in realtà si perde.
Difatti, anche l’immaginazione, come la memoria di cui parla Cicerone, "diminuisce se non la si esercita". E non è un caso che, ne La storia infinita, i ricordi e la fantasia (ovvero la capacità di creare esprimendo desideri) siano strettamente collegati: gli uni non sono possibili senza l’altra, e viceversa.

Questo perché, in ultima analisi, "chi non ha più un passato non ha neppure un avvenire". Un concetto che la scimmia Argax spiega in modo molto chiaro a Bastiano: "per loro [quelli che dimenticano, NdR] nulla può cambiare, perché loro stessi non possono più cambiarsi".
La fantasia è quindi, per Michael Ende, un'attività creatrice in perenne movimento il cui meccanismo si rompe, però, nel momento in cui i ricordi (il passato, ciò che è stato) non sorreggono più i desideri (il futuro, ciò che sarà e potrebbe essere).Gli esseri non riuscivano a ritornare nel loro mondo originario non per il semplice motivo di non ricordare più, ma per il semplice fatto che con le loro smanie di successo, richezza, potenza, unicità avevano rinnegato la loro natura, il loro essere interno e quindi il loro passato ( noi tutti abbiamo sembianze di esseri viventi, abbiamo caratteristiche particolari fisiche e psichiche ricevute per ereditarietà genetica ed abbiamo comportamenti, modi di parlare e di reagire, usanze dovute a ciò che abbiamo sino ad ora vissuto.)

[modifica] I sogni

I sogni dimenticati non vengono irrimediabilmente perduti, ma raccolti nella Miniera delle Immagini come lastre sottilissime. Da lì è possibile recuperarle nella più completa oscurità e nel più assoluto silenzio, poiché la luce e il suono distruggerebbero ogni traccia rimasta del sogno.

Le immagini nella miniera custodita da Yor di Minroud ricordano sia la speleologia che l'archeologia. Entrambe, ne La storia infinita, sono una ricerca delle proprie origini, un andare alle radici del proprio io e del proprio passato, laddove tutto sembra cancellato per sempre.
Per ritrovarsi bisogna essere dei buoni minatori, come afferma Yor, e sapersi districare nella millenaria stratificazione delle lastre: le più antiche sono quelle più profonde, nascoste e coperte da quelle più recenti, come avviene in una piega anticlinale.

[modifica] Le storie (in)finite

[modifica] Oralità e scrittura

Ne La storia infinita confluiscono le due culture da cui ha preso vita la letteratura: oralità e scrittura. Ende, infatti, non si basa soltanto sui libri e l’alfabeto, ma va alle radici stesse del racconto, quando gli uomini tramandavano le loro storie con la voce, parlando e ascoltando, di generazione in generazione. A Fantàsia, quindi, si fondono tempi antichissimi (in cui non esisteva la scrittura) ad altri più recenti e persino moderni.

Uyulala, l’Oracolo Meridionale, è anche chiamata la Voce del Silenzio poiché non ha corpo o, meglio, il suo corpo è la sua stessa voce. Inoltre, si esprime solo in rima come avviene in poesia (e si ricordi che "poesia" significa "arte di creare, comporre, costruire". La voce di Uyulala risolve gli enigmi e profetizza. Singolare poi il caso della pietra Al ‘Tsahir, il cui nome pronunciato al contrario concentra la sua luce in un istante. Le parole di Uyulala ed il nome Al ‘Tsahir hanno dunque un potere magico, elemento tipico dell’oralità dove "parola" e "magia" sono intimamente legati.

Fantàsia, tuttavia, conosce anche la scrittura. L’AURYN, per esempio, porta sul retro la frase "Fa’ ciò che vuoi", mentre il Vecchio della Montagna Vagante stende a penna La storia infinita. Ma Ende, a ben guardare, si spinge ancora più avanti: i libri nella Biblioteca di Amarganta presuppongono, infatti, l’invenzione della stampa, dal momento che non sono manoscritti.

Si può dire, perciò, che La storia infinita racchiuda al suo interno tutte la fasi dell’evoluzione della letteratura, senza un netto confine tra oralità e scrittura. E questo per il semplice fatto che in Fantàsia è contenuto ogni sogno, ogni storia, qualunque cosa l’uomo abbia inventato e continui a inventare da quando è apparso sulla Terra fino ad oggi, vale a dire da quando ha imparato a parlare a quando ha usato un alfabeto e i caratteri mobili della stampa.

[modifica] L’alfabeto

Punto di partenza per le riflessioni di Ende sulla scrittura sono le lettere dell'alfabeto. Il riferimento è già evidente nell'uso dei capilettera all'inizio di ogni capitolo, un espediente che - come già detto - trova il suo modello letterario nelle miniature medievali e rinascimentali. Le lettere costituiscono dunque un principio e una fine -(dalla A alla Z) entro i quali si dipana ogni storia.
Se questo è forse l'accorgimento più evidente fra quelli escogitati dall'autore, non è tuttavia l'unico. Ende, soprattutto all'inizio e nella seconda parte de La storia infinita, dissemina infatti in quasi tutte le pagine uno spunto - più o meno visibile - sulla narrazione come "scrittura" ovvero come "sequenza di vocali e consonanti" (da non confondere con la "sequenza di suoni" di Uyulala):

  1. in apertura del romanzo, la scritta che compare sulla porta a vetri del negozio del signor Coriandoli, stampata al contrario così come la si vedrebbe dall'interno (otairauqitnA ilodnairoC odarroC olraC eralotiT);
  2. l'esistenza a Fantàsia di una specie vivente chiamata Omini d'Inchiostro, con una precisa allusione al calamaio nella sua succinta descrizione (I. Fantàsia in pericolo);
  3. i Bufali di Porpora e il Mare Erboso, nei quali è possibile riconoscere un'allegoria dell'Indovinello veronese (II. La chiamata di Atreiu);
  4. la scala del Vecchio della Montagna Vagante, costruita da lettere che formano frasi, ammonimenti, inviti (XII. Il Vecchio della Montagna Vagante);
  5. le iniziali (BBB) lasciate su una duna del Deserto Colorato da Bastiano, come testimonianza del suo passaggio per chiunque leggerà il passo de La storia infinita in cui lui compie quell'azione (XIV. Goab, il Deserto Colorato);
  6. il gioco del Caso nella Città degli Imperatori, che consiste nel lanciare un gran numero di dadi sulle cui facce sono disegnate le lettere dell'alfabeto; scopo del gioco è ottenere, casualmente, parole buffe o di senso compiuto, o addirittura intere storie (XXIII. La Città degli Imperatori).

Le lettere scritte, dunque, rappresentano uno dei punti di partenza per costruire un racconto e Ende esprime questo concetto attraverso varie metafore, alla maniera di Borges e Rodari. L'autore, in tal modo, ricostruisce un processo (quello della scrittura) che, seppure noto a tutti, spesso è talmente ovvio da non lasciare spazio a riflessioni o approfondimenti: "scrivere" è un'attività talmente quotidiana da essere diventata automatica e banale.
La storia infinita invece, partendo dalle lettere ed approdando ai libri, sottolinea proprio la straordinarietà di questo processo, la cui natura è complessa oltre che duplice. Da un lato infatti abbiamo il Caso, dall'altro la fantasia. Ciò che distingue il primo dalla seconda è solo la "volontà di creare", del tutto assente nel Caso e basilare nell'immaginazione.

[modifica] I libri

[modifica] Tra finito e infinito

La storia di Fantàsia non ha mai fine. Ciò è legato al fatto che questo regno non ha confini né nello spazio né nel tempo. Tuttavia, le singole storie dei suoi personaggi, dei suoi luoghi, dei suoi oggetti, devono essere concluse perché l’ordine di Fantàsia non sia scardinato. Per questo, alla fine del libro, le Acque della Vita chiedono a Bastiano se ha portato a termine tutte le proprie storie prima di farlo passare. Il ragazzo risponde di no e solo quando Atreiu s’incarica di farlo al suo posto le Acque della Vita aprono il passaggio per il mondo dei Figli d’Adamo.

A Fantàsia, se una vicenda ha avuto inizio (per qualunque motivo) deve avere anche uno svolgimento e una fine. Questa legge, che può apparire strana o anche assurda, è assolutamente logica: è, infatti, la regola aurea di ogni scrittore e di ogni libro ben scritto. Non si tratta comunque della fine che deve per forza esserci in un libro, ma del ciclo regolare della vita fantastica (nel libro)e reale (nella vita di ogni giorno). L'autore fa emergere due principi: il principio per cui ogni giorno ha un inizio (mattina) ed una fine (notte) ed il principio per cui quando un giorno è terminato ne inizia un altro. Tutto nella vita si svolge nel ciclo di inizio-fine, e nel ciclo di continuità, ovvero non c'è mai una vera fine, ma solamente una fine parziale. Questo significato che l'autore fa emergere e del quale pochissimi parlano è semplicemente rappresentato e spiegato nella rappresentazione dei due serpenti che girano in cerchio in eterno; il mangiarsi la coda indica i due principi sopra spiegati. Possiamo tranquillamente paragonare l'idea di vita espressa nel libro al Tao, il Tao è ciclo, non in senso dritto con un vero ed effettivo principio ed una vera ed effettiva fine, ma in senso circolare.

le storie di Fantàsia sono vastissimo materiale da cui chiunque può attingere per inventare una trama o un personaggio. Se un autore dovesse iniziare un proprio libro senza poi scrivere la parola ‘FINE’ e decidere che una data pagina sarà l’ultima, il meccanismo stesso della scrittura verrebbe infranto.

Ma la La storia infinita è anche un’"opera aperta" o, addirittura, un ipertesto ante litteram che si estende, si ramifica in ogni direzione senza limiti. Chiunque può continuarla, immaginare una storia precedente o successiva di qualunque personaggio, anche mediante corollari o spin-off.
I libri non scritti sono spesso accennati da Ende secondo una formula fissa: "Ma questa è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta". Essa è lo spunto per l’invenzione di storie secondarie, lasciate in sospeso da Ende per scatenare la fantasia dei lettori e far rivivere ogni volta le creature di Fantàsia. In un certo senso è un antidoto al Nulla che minaccia gli uomini di là dalla finzione letteraria (vd. supra la sottosezione Ricordi e desideri).

Tra gli spunti, spiccano quelli relativi alla sorte di alcuni oggetti (la spada Sikanda, la cintura Ghemmal), personaggi (Enghivuc, Inrico e Oglamàr, Pataplan, gli Uzzolini, Donna Aiuola), città (Amarganta, Brux).

Vi sono però anche dei luoghi dove non esiste una storia ma solo vita e morte, come a Perelun e Goab: qui tutto dura per sempre, non si evolve, non cambia. Per loro, l’inserto di una "storia secondaria" è ancora possibile, ma il ventaglio delle possibilità appare più limitato, seppure interessante.

[modifica] Sentimenti, emozioni, virtù

[modifica] L'amore ovvero La voglia di vivere

[modifica] La solitudine

[modifica] Il coraggio

[modifica] L'identità

[modifica] Altre tematiche

Per approfondire, vedi le voci Regno di Fantàsia, Il Nulla, Gioco del Caso e Grande Ricerca.
La storia infinita di Michael Ende
I film: La storia infinita di Wolfgang Petersen (1984) | La storia infinita 2 di George Miller (1990) | La storia infinita 3 di Peter MacDonald (1994)
Il Progetto · La Torre d'Avorio · Tematiche · Fantàsia · Gioco del Caso · Grande Lingua · Grande Ricerca · Il Nulla · strada dei desideri


aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -