Poema epico
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Un poema epico è un componimento letterario in esametri che narra le gesta storiche o leggendarie, di un eroe o di un popolo, mediante le quali si conservava e tramandava la memoria e l'identità di una civiltà o di una classe politica.
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[modifica] Caratteristiche
[modifica] Origini e storia
L'aggettivo "epico" deriva da "epos", cioé "parola" e "racconto". È una delle forme più antiche di narrazione, racconta le imprese eroiche di personaggi umani, storici o leggendari, a cui spesso si uniscono esseri soprannaturali, ma anche le origini del mondo, delle città, le norme dell'agricoltura e della navigazione, ed è composto da 8 versi
La poesia epica è alla base di molte culture, in quanto si propone di conservare e tramandare la memoria di fatti eccezionali che hanno coinvolto tutto un popolo. Dato che non esprimono sentimenti o punti di vista individuali ma di tutta una comunità, i poemi epici sono spesso anonimi, cioè non possono essere attribuiti a un autore la cui esistenza sia certa e provata.
Quasi sempre la poesia epica di un popolo nasce in forma orale: inizialmente viene composta e tramandata a voce, da poeti o cantori che si accompagnano spesso con strumenti musicali, e solo in un secondo momento assumono forma scritta. Veniva eseguita non solo nelle regge, ma anche nei santuari e nelle piazze, rendendo tutti i greci partecipi delle stesse memorie, delle stesse tradizioni e delle stesse conoscenze.
Nell'antichità la poesia epica fu diffusa sia nel mondo orientale sia in quello occidentale. Nel primo sono da ricordare i poemi su Gilgamesh, nati in Mesopotamia, e i due grandi poemi epici Ramayana e Mahābhārata, nella letteratura indiana.
[modifica] Contenuti e descrizione
[modifica] Contenuti della poesia epica europea
Nel mondo occidentale troviamo invece i poemi epici della letteratura classica, composizioni in versi di grande ampiezza che narravano avventure eccezionali, compiute da eroi di origine umana o divina o semi-divina. L'epica greca è rappresentata essenzialmente dall'Iliade e dall'Odissea, attribuite al poeta Omero, mentre l'opera più importante e famosa dell'epica latina è l'Eneide di Virgilio.
Questi tre poemi hanno influenzato profondamente tutta la tradizione culturale e letteraria dell'Occidente. A essi, infatti, hanno continuato a richiamarsi autori di epoche successive, per i quali l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide sono state modelli di stile e un repertorio di personaggi e temi, di vicende e situazioni eroiche e avventurose.
Nel Medioevo e nel Rinascimento furono composti in Europa numerosi poemi epici, che sono comunemente raccolti sotto la definizione di epica cavalleresca, perché narrano le imprese dei cavalieri medioevali.
Pur ispirandosi alla figura del cavaliere, questi poemi sono spesso molto diversi tra loro. Evidenti sono ad esempio le differenze tra due forme di narrazione epica nate entrambe in Francia: le chansons de geste (materia di Francia) e i romanzi cavallereschi del ciclo di re Artù (materia di Bretagna). I miti e le leggende dei popoli germanici trovarono la loro espressione più importante nel Canto dei Nibelunghi, mentre gli sviluppi della poesia epica in Italia ci mostrano la trasformazione subita nel tempo dall'immagine del cavaliere: il passaggio dagli ideali e dai valori del Medioevo a quelli del mondo rinascimentali modifica profondamente le caratteristiche degli eroi epici, come risulta evidente, in particolare, dall'Orlando furioso di Ludovico Ariosto.
[modifica] Contenuti della poesia epica araba persiana e turca
Due sono i filoni fondamentali che hanno alimentato nel corso dei secoli l'epica araba e turca: il primo si occupò soprattutto di descrivere le guerre di liberazione dei territori occupati dagli infedeli (XI e XII sec.); la narrazione esaltava l'astuzia e l'abilità dei combattenti musulmani e soprattutto l'umanità, la generosità e il coraggio del sovrano, tanto amato quanto venerato. Il secondo riguardò l'ampia raccolta di fiabe e novelle dal titolo Mille e una notte. La raccolta è stata assemblata in Egitto nei secoli XIV e XV durante la dominazione dei Mamelucchi ma si basava su una raccolta persiana risalente al VIII secolo utilizzante molti racconti tratti dal vasto repertorio indiano. In seguito si diffuse in Mesopotamia ed ecco perchè Baghdàd risultò spesso al centro delle avventure. Ovviamente i racconti risultarono impreziositi da un'origine, da un ambientazione e da un'ispirazione così variegate.
L'epica persiana produsse intono all'anno 1000 il poema più significativo scritto da Feurdosi con intenti storici, religiosi, morali.
In epoca più moderna si è sottolineato anche un altro aspetto della poesia epica: essa trasmette antichi patrimoni di leggende che celebrano la storia e i valori fondamentali di un popolo. È il caso, ad esempio, del Libro di Dede Korkut, l'epopea delle tribù turche stanziate nel secolo VIII in Asia centrale, redatta attorno al XV secolo.
[modifica] Contenuti della poesia epica africana
L'epica africana è variegata almeno quanto lo sviluppo composito delle popolazioni continentali, ma soffre di una certa frammentazione visto che raramente è stata conservata in forma scritta e spesso ha risentito negativamente dei contatti e dell'inflenza degli invasori bianchi.
La popolazione sudanese degli Joruba sviluppò prima della conquista europea una florida cultura artistica che architettò una cosmogenesi fantasiosa ma ricca di innesti realistici e comici come è spesso frequente nei miti dei popoli primitivi.
La popolazione sudanese dei Tim affrontò un mito africano del diluvio. Anche per loro la siccità era una punizione divina, causata però, questa volta, da un elefante. Alla solennità del racconto biblico i Tim contrapposero invece un tono quasi giocoso, ma non privo di intenti educativi e formativi.
I Dama, una popolazione dell'Africa sud-occidentale elaborò invece, tra gli altri, un mito sull'introduzione del fuoco che qui assunse una grande rilevanza religiosa e fu considerato come la fonte della vita.
Anche tra i Pigmei l'epica cercò sia di rispondere alle domande fondamentali che da sempre assillano gli uomini come ad esempio l'origine della morte, qui innescata dall'errore di una rana, sia di spiegare i passaggi epocali, come quello dalla fase della caccia a all'agricoltura.
I Bantù descrissero il rito dell'uccisione del re al quale collaborava la stessa moglie. Probabilmente volevano evitare che il re decadesse invecchiando e con lui ovviamente anche il popolo. Il rito si ricollegava ad antiche credenze religiose e l'epica tendeva a giustificarle ed autorizzarle. Gli stessi Bantù raccontarono come, astutamente, gli uomini ribaltarono una struttura sociale basata sul matriarcato.
[modifica] Contenuti della poesia epica oceanica
Dalle isole Marianne gli indigeni elaborarono un'epica mitologica tendente a spiegare l'origine del mondo e dell'umanità. L'epica spiegò che la serpe fu la causa della differenza delle lingue umane.
Dalle Filippine l'epica degli Ifugao conservò il ricordo di un antico rito in cui le divinità venivano placate con sacrifici umani. Lo stesso racconto condannò questo rito definendolo superato da forme religiose più civili. Sempre dalle Filippine i Tainguian scrissero un'epica a sfondo magico-religioso descrivente l'immortalità dell'uono. L'ombra dei morti, uno spirito più che un'anima, però è assetato di vita e perciò anche di sangue. I riti magici narrati servivano proprio a difendere il vivo dall'avidità dei morti.
Una buona parte dell'epica oceanica è però dedicata alla origine della navigazione che appare a sfondo magico-religioso.
[modifica] Contenuti della poesia epica americana
L'epica mitologica americana in generale ebbe lo scopo di codificare il sistema di credenze del gruppo, di rivelare le origini del mondo e della cultura, di fondare le sacre cerimonie, di stabilire le regole morali.
Tra i gli indiani d'America gli Irochesi tramandarono per molte generazioni l'epica sull'origine delle costellazioni denominate e assomiglianti, come in Occidente, ad animali.
Gli Eskimesi, come d'altronde molte altre tribù indiane, spiegarono l'origine del sole e della luna attraverso la storia di un incesto di cui si rendono colpevoli un fratello e una sorella.
Per quanto riguarda il sud dell'America due sono le epiche che svettano per l'ingegnosità e la complessità: una fu realizzata dai Maya e si intitolò Popol Vuh e si può definire come una piccola grandiosa Bibbia; l'altra fu composta a sfondo religioso e politico dagli Incas e si fondava su profetici rinnovamenti dell'impero avvolti in un'atmosfera prodigiosa e misteriosa.
[modifica] Altri progetti
- Wikisource contiene opere originali contenenti poemi epici
[modifica] Voci correlate
Autori: Omero · Esiodo · Alceo · Saffo · Anacreonte · Simonide · Pindaro · Bacchilide · Corinna · Eschilo · Sofocle · Euripide · Aristofane · Isocrate · Lisia · Demostene · Menandro · Callimaco · Teocrito · Apollonio Rodio · Plutarco
Generi: Epica · Elegia · Lirica monodica · Lirica corale · Poesia giambica · Epillio · Protrettico · Romanzo · Tragedia · Commedia