Il ritorno del Cavaliere Oscuro
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Titolo originale | The Dark Knight Returns |
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Testi | Frank Miller |
Disegni |
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Editore | DC Comics |
1ª edizione | febbraio 1986 – giugno 1986 |
Albi | 4 (completa) |
Formato | 17 cm × 26 cm |
Rilegatura | brossura |
Editore it. | Rizzoli Milano Libri |
1ª edizione it. | gennaio 1988 – giugno 1989 |
Collana 1ª ed. it. | Corto Maltese |
Periodicità it. | irregolare |
Albi it. | 4 (completa) inserti dei nn. 52,58,65,69 |
Testi it. | Enzo Baldoni |
DC Comics | |
Il ritorno del Cavaliere Oscuro (The Dark Knight Returns) è una storia a fumetti su Batman, scritta e disegnata da Frank Miller.
Pubblicata per la prima volta dalla DC Comics nel 1986, è ritenuta la storia che ha riportato il personaggio di Batman al suo originale stile cupo e gotico, dopo la parentesi comica della serie televisiva degli anni sessanta.
Il ritorno del Cavaliere Oscuro è ambientato in un ipotetico futuro, in cui si trova ad agire un Bruce Wayne/Batman ormai sessantenne, ma ancora tanto tormentato interiormente da riprendere l'interrotta carriera di vigilante. Il supereroe è presentato come l'unico punto di riferimento per la popolazione di Gotham City, città che difende nonostante associazioni di genitori, studiosi e gente comune lo vedano come una minaccia.
Questa storia, insieme a Watchmen e Maus, ha contribuito a riaffermare il fumetto come genere letterario adulto, capace di affrontare tematiche come la criminalità giovanile, la prostituzione e la guerra fredda.
[modifica] Trama
Bruce Wayne ha smesso di essere Batman da molti anni, ed è alla continua ricerca di qualcosa che dia un senso alla sua vita. La degeranazione sociale di Gotham City, dovuta principalmente alla banda criminale dei Mutanti, e il ricordo del motivo scatenante della "nascita" di Batman (la morte dei suoi genitori), convincono Bruce Wayne a ricominciare le sua lotta contro il crimine.
Batman ingaggerà quindi una vera e propria guerra contro questa banda, che non si basa sul profitto come i gruppi criminali del passato, ma ha le fondamenta nel disagio e la mancanza di aspettative di alcuni giovani, che vengono attirati da qualunque figura carismatica.
Organizzazioni dei genitori, psicologi e opinionisti però non vedono di buon occhio il ritorno di una figura così scomoda come quella di Batman, e si rivolgono quindi alla polizia non per fermare l'ondata criminale che invade la città, ma chi invece dimostra ai cittadini che un altro modo di vivere è possibile.
Infatti è proprio la società civile sotto accusa, per non aver saputo dare ai giovani gli stimoli e le attenzioni che avrebbero dovuto incanalare le loro energie verso qualcosa di positivo. I talk show sono ad esempio utilizzati nel fumetto per far vedere come la televisione possa essere un veicolo di informazioni scadenti o modelli di vita inaccettabili nella società. Ne è un esempio lampante il Joker, che dopo anni di apatia nel manicomio criminale, si ridesta nel sapere che il suo nemico di sempre è tornato a mettere ordine nella città. Proprio il Joker viene presentato in una trasmissione televisiva come il criminale che ha saputo redimersi, ma il folle approfitterà della diretta televisiva per fuggire uccidendo tutti i presenti.
Alcuni giovani, con l'entrata in scena di Batman, cominciano a seguire le sue orme, sempre però utilizzando sistemi estremi e senza capire quale sia effettivamente il messaggio dell'eroe. Uno di questi giovani, una ragazza, invece di fare come gli altri decide, dopo essere stata salvata da Batman dall'aggressione da parte uno dei Mutanti, di vestirsi da Robin per aiutare il supereroe. Dopo alcuni dubbi, Batman vede in lei una speranza, e decide di tenerla con sé.
Insieme a Robin, la cui compagnia causa a Batman altri problemi con la polizia, il Cavaliere Oscuro affronta per l'ultima volta il Joker, ed è deciso a ucciderlo per porre fine alla scia di morte e distruzione che il folle criminale lascia lungo la propria strada. Alla fine di un violento scontro, però, Batman non riesce a commettere questo crimine, e il Joker approfitta della situazione per commettere l'ultimo dei suoi macabri "scherzi" ai danni del supereroe: si suicida in modo che la colpa ricada su Batman.
Braccato come rapitore ed assassino, Batman si ritrova solo in una città in cui pochi appoggiano il suo comportamento. Il presidente degli Stati Uniti invia quindi a Gotham City il suo soldato più fedele e forte, Superman. L'uomo d'acciaio aveva già cercato di dissuadere Batman dal continuare la sua crociata contro il crimine, senza successo. Si arriva quindi allo scontro fisico tra i due supereroi, uno con superpoteri, indeboliti da un'esplosione nucleare avvenuta a causa della guerra fredda, e l'altro dotato di attrezzature tecnologiche.
La sfida viene vinta da Batman, che troneggia sul corpo dell'Uomo d'Acciaio, prima di venire apparentemente ucciso da un arresto cardiaco. Il cavaliere Oscuro ha infatti capito che la linea della guerra personale contro il crimine non avrebbe più avuto successo come una volta, e decide, dopo aver inscenato la propria morte e aver distrutto Villa Wayne e parte della Bat-caverna, di iniziare in segreto ad educare e addestrare giovani, tra cui Robin, in modo che potessero diventare le fondamenta per una società migliore.
[modifica] Tecnica realizzativa
L'aspetto caratterizzante di questo fumetto è, come in altre opere di Miller, la struttura di alcune tavole. La gabbia di alcune sequenze è infatti composta da quattro righe di quattro vignette ciascuna. Miller utilizza questa struttura per dare un taglio cinematografico alle sequenze: ogni vignetta è come il fotogramma di una pellicola.
Le vignette di queste particolari pagine a volte non seguono un singolo soggetto, ma riprendono alternativamente due soggetti diversi. Un esempio è la sequenza in cui Bruce Wayne si ricorda dell'omicidio dei suoi genitori mentre guarda un film in televisione: le vignette rappresentano alternativamente i ricordi (la pistola del rapinatore, la collana della madre) e Bruce nel presente, sottolineando le sue reazioni emotive al ricordo.
Batman di Bob Kane e Bill Finger |
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