Georg Friedrich Händel
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Georg Friedrich Händel (Halle sul Saale, 23 febbraio 1685 – Londra, 14 aprile 1759) è stato un compositore tedesco.
La tendenza prevalente in Italia oggi è quella di scrivere e pronunciare il suo nome alla tedesca (Georg Friedrich Händel), sebbene il compositore negli ultimi quaranta anni della sua vita si sia sempre firmato secondo l'uso della lingua inglese George Frideric Handel. Durante il suo soggiorno italiano veniva chiamato invece Hendel.
Indice |
[modifica] Biografia
Il compositore nacque nella città di Halle, nella regione tedesca della Sassonia, da una famiglia borghese (il padre era un barbiere-cerusico, ed era in seconde nozze) e trascorse gran parte della vita all'estero, frequentando numerose corti europee. Morì a Londra all'età di settantaquattro anni.
[modifica] Prime esperienze in Germania
Il piccolo Georg Friedrich mostrò da subito una fortissima passione per la musica, trovando però un serio ostacolo nel padre, che voleva farne un uomo di legge. Da qui la leggenda romantica secondo cui, appena dodicenne, Händel fosse solito esercitarsi nottetempo su un cembalo nascosto nel granaio di casa. Per accontentare il genitore, egli si iscrisse comunque alla facoltà di legge dell'Università di Halle, ma la abbandonò ben presto, essendo in lui troppo forte l'attrazione per la musica.
Cominciò dunque a viaggiare, ed arrivò ad Amburgo, unica città tedesca che, all'epoca, potesse vantare un teatro dell'opera indipendente da corti o signorotti. Qui il giovane Händel scrisse le prime opere (non pervenuteci) e fece amicizia con il compositore e storico musicale Johann Mattheson che lo iniziò al melodramma, e che gli consigliò probabilmente di recarsi in Italia per affinare la tecnica (ma anche forse per sbarazzarsi del rivale, giacché per via della concorrenza, in seguito ad un malinteso durante un concerto giunsero persino a sfidarsi a duello in piazza).
[modifica] Il Caro sassone
Händel visse dal 1706 al 1710 in Italia, dove raffinò la sua tecnica compositiva, adattandola a testi in italiano; rappresentò opere nei teatri di Firenze, Roma, Napoli e Venezia e conobbe musicisti coevi come Scarlatti, Corelli, Marcello. A Roma fu al servizio del cardinale Pietro Ottoboni, mecenate anche di Corelli e Juvarra. Per due anni fu ospite del Principe Francesco Maria Ruspoli, che lo nominò Maestro di cappella.[1]
[modifica] Il debutto italiano
La prima opera italiana di Händel andò in scena, con successo, nel 1707 a Firenze: era quel Rodrigo ovvero Vincer se stesso è la maggior vittoria che è stato recuperato solo in tempi recenti, per la prima rappresentazione in epoca moderna, dall'Accademia Musicale Chigiana di Siena.
Gli italiani lo salutarono col grido "Viva il caro Sassone" a Venezia nel 1709 al debutto dell'opera Agrippina, la prima a giungere nella sua integrità ai nostri giorni. Questo appellativo venne in seguito talvolta condiviso con Händel da un altro grande compositore tedesco, Johann Adolph Hasse, che fece dell'Italia la sua patria d'elezione.
[modifica] Musicista "reale"
Dopo essere stato per breve tempo direttore musicale alla corte di Hannover, nel 1711 si trasferisce a Londra per rappresentarvi il Rinaldo, che riscuote un notevole successo. A Londra Händel decide così di stabilirsi e fondare un teatro reale dell'opera, che sarà conosciuto come Royal Academy of Music. Fra il 1720 e il 1728, scriverà per questo teatro quattordici opere.
A Londra, sotto tre sovrani, Händel conoscerà la vera gloria (addirittura, un mecenate gli farà erigere -lui vivente!- un monumento nei Giardini di Vauxhall), ma anche scandali e rivalità dovuti soprattutto a motivi politici: il Re Giorgio I, tedesco, non era ben visto dal partito conservatore inglese, che non potendolo attaccare direttamente, prese come bersaglio "il Caro Sassone" e la sua musica, a loro dire non "in linea" con la moda italiana allora in voga a Londra: ingaggiarono addirittura vari compositori italiani (tra cui Giovanni Bononcini e Nicola Porpora) per contrastare il tedesco, che seppe comunque mantenere alto il proprio prestigio grazie a composizioni memorabili.
Una volta decaduta la moda italiana, Händel seppe "riciclarsi" percorrendo la "strada" degli oratori, ancor oggi considerati tra i vertici della sua arte (basti ricordarsi del Messiah e del suo celeberrimo "Hallelujah"). Senonché, i ritmi di lavoro autoimpostisi cominciarono a farsi pagar dazio: dapprima venne colto da un colpo apoplettico da cui si riprese subito, ma gli sforzi agli occhi (collegabili anche agli esercizi nel granaio in adolescenza) gli causarono gravi problemi alla vista. Un oculista itinerante ciarlatano, un certo John Taylor (detto Chevalier per distinguersi da altri omonimi, e già responsabile della cecità di Johann Sebastian Bach), si offrì di operare Händel, ma non fece altro che renderlo completamente cieco, a causa dell'uso di strumenti non sterilizzati.
Impossibilitato a comporre e con la voglia di vivere venuta conseguentemente meno, poté solo far testamento, chiedendo di essere sepolto nell'Abbazia di Westminster con una cerimonia semplice.
[modifica] Contemporaneo di Bach
Contemporaneo di Johann Sebastian Bach, Händel fu - a differenza di questi che visse prevalentemente nei piccoli borghi della Turingia, fino a Lipsia - più aperto ad esperienze nei maggiori centri europei e nelle maggiori corti (Roma, Firenze, Napoli, Amburgo etc. per poi approdare definitivamente a Londra, con viaggi temporanei successivi) e ricettivo nell'elaborazione di stilemi propri che comunque tennero sempre conto di tutte le caratteristiche peculiari timbriche che la musica del primo Settecento aveva prodotto - il solenne fugato sassone da Buxtehude, la sonata da camera e da chiesa da Corelli, l'aria col da capo da Alessandro Scarlatti, l'ouverture francese da Lully, l'immediata cantabile melodia delle canzoni da Purcell - in un'unica soluzione di sintesi che nella storia della musica ha pochi eguali.
[modifica] Catalogo
Per approfondire, vedi la voce Lista delle composizioni di Georg Friedrich Händel. |
Händel compose almeno quaranta opere per il teatro - fra cui molte di genere serio - diventate famose (e molte delle quali tutt'oggi rappresentate in tutto il mondo).
Fu autore anche di trentadue oratori altrettanto celebri tra cui il suo capolavoro Messiah, Il trionfo del tempo e del disinganno, Saul, Israele in Egitto, e Belshazzar.
Scrisse poi molte pagine di musica per orchestra. Tra esse comprendevano inni ed anthem, sorta di inni celebrativi, e sonate sacre, oltre a centodieci cantate, venti concerti e trentanove fra sonate, fughe, suite per cembalo. Tra i suoi lavori più noti ci sono senz'altro i 12 concerti grossi dell'opera 6.
[modifica] Le opere liriche
- Admeto
- Agrippina
- Alessandro
- Alcina
- Almira
- Amadigi di Gaula
- Arianna
- Arminio
- Atalanta
- Berenice
- Ariodante
- Deidamia
- Ezio
- Faramondo
- Flavio
- Floridante
- Florindo e Daphne
- Giulio Cesare in Egitto
- Giustino
- Imeneo
- Jephtha
- Lotario
- Nerone
- Orlando
- Ottone Re di Germania
- Partenope
- Il pastor fido (1712)
- Poro re delle Indie
- Radamisto
- Riccardo I
- Rinaldo
- Rodelinda
- Rodrigo
- Saul
- Serse
- Scipione
- Silla
- Siroe
- Sosarme re di Media
- Teseo
- Tamerlano
- Tolomeo
[modifica] Anedottica
- A Händel è stato intitolato il cratere Händel, sulla superficie del pianeta Mercurio.
- Händel soffrì di obesità, depressione, miopia e artrite. Per contrastare la miopia, Händel si affidò alle mani di un chirurgo fatto arrivare appositamente da Londra, tale Lord Taylor, che vantava un presunto titolo di "Medico di Sua Maestà Britannica", facendosi sottoporre a un intervento. Sfortunatamente, invece di guarirlo, l'operazione lo rese cieco, condizione che contribuì ad aggravare anche la sua depressione. Lo stesso chirurgo eseguì un intervento anche agli occhi di Johann Sebastian Bach, al quale toccò la stessa sorte.
- A Roma, nel 1708, Händel tenne una memorabile competizione musicale contro il coetaneo Domenico Scarlatti alla presenza del cardinale Ottoboni, nella residenza di quest'ultimo, a Palazzo della Cancelleria. Mentre il loro confronto al clavicembalo finì con un sostanziale pareggio, la superiorità di Händel all'organo fu chiara a tutti.
- Da giovane, pare che Händel fosse bellissimo: era alto, snello, biondo e con gli occhi azzurri. A causa dell'obesità e di un progressivo inacidimento del carattere, durante la vecchiaia, in alcune stampe satiriche i suoi avversari arrivarono addirittura a ritrarlo come "un maiale seduto all'organo".
- Händel fu sempre molto riservato, era intelligente e aveva un'ottima cultura generale (parlava correttamente tedesco, la sua lingua madre, francese, inglese e italiano). Secondo le testimonianze dell'epoca, era un buon conversatore, e, in gioventù, amava le battute e aveva uno spiccato senso dell'umorismo.
- Händel ebbe una lunga e fruttuosa collaborazione lavorativa con il Farinello, uno dei più famosi cantanti castrati del Settecento.
- L'inno della UEFA Champions League è ispirato al suo inno di incoronazione "Zadok the Priest".
[modifica] Note
- ^ "...Haendel, maestro di cappella della famiglia Ruspoli..." Associazione italiana Santa Cecilia, Bollettino cecilia, 1906, pag. 186 Google.com/books
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Georg Friedrich Händel
- Wikiquote contiene citazioni di o su Georg Friedrich Händel
[modifica] File video
- Cerca video su Georg Friedrich Händel in YouTube
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Dettagli biografici e opere
- Dettagli biografici e opere e sulla musica barocca
- Georg Friedrich Händel raccontato dal Maestro Marco Vitale in podcasting
- Aci, Galaeta e Polifemo di Georg Friedrich Händel raccontato dal Maestro Marco Vitale in podcasting
- Spartiti liberi di Georg Friedrich Händel su International Music Score Library Project