Portale:Frosinone
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Frosinone è un comune di 48.600 abitanti, città capoluogo della provincia di Frosinone. Il nome preromano della città sarebbe Frusna, l'etimologia del quale è controversa; un'ipotesi, osservando l’assonanza con radici etrusche, ricollega il nome ad un’ipotetica gens etrusca Fursina (o anche, Frusina o Prusina). Sappiamo (Diodoro Siculo, XX, 80; Livio, X , 1) che nel 306 a.C. la città fomentò assieme alla lega ernica una ribellione al dominio di Roma: come punizione il suo territorio fu ridotto di un terzo (che passò alla vicina Ferentino. Sotto la dominazione romana fu municipio. Agli albori del cristianesimo a Frosinone nacquero, forse, due pontefici, Ormisda e Silverio, oggi patroni della città Sul secondo diverse fonti storiche concordano nel ritenerlo ceccanese. Frosinone fu più volte distrutta durante le invasioni barbariche, e rimase sempre dipendente dalla Roma papale. Dalla seconda metà del Cinquecento la residenza dei governatori pontifici di Campagna e Marittima fu fissata definitivamente a Frosinone; tra il Seicento e l'Ottocento conobbe un significativo incremento demografico, passando da meno di duemila abitanti alla metà del Seicento agli oltre diecimila del primo censimento dello Stato italiano. Dal 1927 è capoluogo dell'omonima provincia. Le ultime distruzioni saranno imposte alla città durante la seconda guerra mondiale, con 56 bombardamenti alleati. Dalla ricostruzione e la crescita dell'economia nei decenni successivi dipende in buona parte la Frosinone di oggi: di fatto, il capoluogo ciociaro non conserva molte tracce della sua pur millenaria storia, presentando attualmente un aspetto in prevalenza moderno di centro industriale e commerciale. |
L'Abbazia di Monte Cassino è un celebre monastero benedettino del Lazio, in provincia di Frosinone, nel comune di Cassino. Fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia sul luogo di un'antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo, situato a 519m s.l.m., ha subito nel corso della sua storia una alterna vicenda di distruzioni, saccheggi, terremoti e di una conseguente ricostruzione. Per tutto il medioevo fu un centro vivissimo di cultura attraverso i suoi abati, le sue biblioteche, i suoi archivi, le scuole scrittorie e miniaturistiche che trascrissero e conservarono molte opere dell'antichità. Testimonianze storiche del più alto interesse e di sicura validità sono state raccolte e tramandate a Montecassino: dai primi preziosi documenti in lingua volgare ai famosi codici miniati cassinesi, ai preziosi e rarissimi incunaboli.
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Con la definizione di Città saturnie si fa riferimento a cinque città della Provincia di Frosinone unite nell'archeologia dell'ottocento per una comune mitica fondazione da parte del dio Saturno durante l'età dell'oro: Alatri, Anagni, Arpino, Atina e Ferentino (detta altrimenti Antino). Le cinque città sono caratterizzate da imponenti cinte di mura megalitiche poligonali, su cui poi si sono sviluppati i centri medievali. |
Il Museo archeologico comunale di Frosinone è uno dei musei civici più importanti dell'omonima provincia. È situato nel centro storico di Frosinone, e precisamente nella parte più alta della città, fra i vicoli che fanno da cornice alla cattedrale di Santa Maria Assunta, da dove svetta l'antico campanile al quale su può accedere con delle visite guidate, organizzate dal museo. Il museo, che custodisce importanti reperti archeologici, fu aperto al pubblico nel 1994 allorché bisognava sistemare una rilevante quantità di reperti emersi da scavi coevi nel territorio comunale e nel quartiere De Matthaeis, tra l'altro molto cresciuti nei ultimi anni.
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Lo stemma ripropone efficacemente la situazione storica e territoriale della provincia. Costituito nel 1928, raffigura un leone dorato con in mano un gladio e ai suoi piedi due cornucopie su sfondo azzurro. Il leone è tratto dallo stemma della città di Frosinone; le cornucopie contrassegnano la parte meridionale della provincia riprendendo le figure dello stemma della Terra di Lavoro e Provincia di Caserta. Fuori dal campo dello stemma, nel gonfalone, si riporta una fascia con il motto ferocior ad bellandum (più feroci nel combattere) ribaltando il senso di una citazione di Livio (Ab urbe condita, Liber VII) che riferendosi ai volsci dice: ferocior ad rebellandum quam bellandum gens (un popolo più bellicoso nel ribellarsi che nel condurre una guerra). |
La riserva naturale regionale Lago di Posta Fibreno è una delle riserve naturali regionali istituite dalla Regione Lazio e gestita in collaborazione con l'amministrazione comunale di Posta Fibreno. È celebre per il fatto di nascondere nella vegetazione del canneto una vera e propria isola galleggiante, già citata da Plinio il vecchio nella sua Naturalis Historia. |
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Il Ducato di Sora, già contea del Regno di Napoli, fu un feudo ed uno stato italiano che occupava la parte sud-orientale dell'odierna regione Lazio, a ridosso dell'Abruzzo, più o meno indipendente o soggetto alle corti di Roma. Il suo territorio seguiva, ad ovest, il corso del fiume Liri, che lo separava dallo Stato Ecclesiastico; a sud confinava con l'exclave pontificia di Pontecorvo; ad est, i possedimenti dell'Abbazia di Montecassino; a nord, l'Abruzzo con la Valle Roveto.
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Vittorio Miele (Cassino, 24 novembre 1926 – Cassino, 18 novembre 1999) è stato un pittore italiano. Visse l'esperienza tragica della battaglia di Montecassino in cui vede morire il padre e la sorella ed in seguito, per le ferite riportate, anche la madre. Dopo la fine del conflitto si trasferisce a Urbino dove comincia la sua attività artistica. Nel 1958 è presente alla "Mostra Nazionale Città di Mantova", mentre la prima mostra personale avrà luogo a Frosinone nel 1966. |