Caccia alle streghe
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Con il termine caccia alle streghe si indica la ricerca e la persecuzione di donne sospettate di compiere sortilegi, malefici, fatture, legamenti, o di intrattenere rapporti con forze oscure ed infernali dalle quali ricevere i poteri per danneggiare l'uomo, specialmente nella virilità, o nello sciogliere o legare amori, come bene spiega la Di Gesaro nel suo libro Streghe (connotati, questi, che nell'imaginario popolare hanno da sempre delineato la figura della strega).
Il fenomeno, che viaggia di pari passo con le religioni e le accompagna nel suo scorrere, ha registrato una particolare recrudescenza e spettacolarità, soprattutto tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XVIII secolo all'interno dell'occidente cristiano. Ritenute sospette e pericolose dalle autorità religiose, particolarmente quelle cattoliche, le cui tesi sulla stregoneria vennero fatte proprie dal protestantesimo che, nelle caccia alle streghe, videro un obbiettivo comune, e dal potere civile, le sospette streghe erano oggetto di persecuzioni che sovente terminavano con la morte.
Nella terminologia moderna, per estensione, con "caccia alle streghe" si indica l'atto di ricercare e perseguire determinate categorie di persone o un qualsiasi soggetto percepito come nemico, in particolare quando questa ricerca viene condotta usando misure estreme e con scarsa considerazione della reale colpevolezza o innocenza.
Indice |
[modifica] Le streghe dal XV al XVII secolo
[modifica] Le streghe nell'immaginario popolare
Per approfondire, vedi la voce Stregoneria. |
Svolazzante a cavallo sul suo manico di scopa, così viene rappresentata la strega nell'iconografia popolare ed artistica, immagine che però ricopre una realtà storica complessa, fatta di sapere sciamanico e di persecuzioni, antichissime credenze legate ai culti pagani della fertilità risalendo al mondo antico ed oltre, senz'altro alla fine del Paleolitico[citazione necessaria].
La Chiesa Cattolica mentre da una parte ha sempre combattuto le credenze magiche, dall'altra parte è stata la più forte sostenitrice della realtà oggettiva di streghe, maghi e stregoni, giustificava la credenza nel sabba diabolico. E se, da una parte ha prodotto, nei secoli, diversi documenti (citiamo il Canon episcopi, risalente addirittura al IX secolo e destinato ai vescovi) contro la superstizione, dall'altra ci sono ben 13 bolle che affermano la realtà della stregoneria tutt'oggi non "abiurate". "Fra tutte le eresie, la più grande è quella di non credere nelle streghe e con esse, nel patto diabolico e nel sabba", dal "Malleus maleficarum",(trad. "Il martello delle streghe").
Questo manuale fu scritto da due Domenicani tedeschi, Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer per stabilire i criteri utili a riconoscere e punire le streghe fu pubblicato nel XV secolo. Esso fu riprodotto in ben trentaquattro edizioni e oltre trentacinquemila copie impresse con una tiratura stimata di 30.000 copie che lo poneva secondo libro per diffusione dopo la Bibbia.[citazione necessaria] Ma molti sono i manuali a corollario del Malleus sui metodi di tortura e di applicazione della pena e del modo sul quale riconoscere una strega.
[modifica] La persecuzione delle streghe
Le "cacce alle streghe" si concentrarono soprattutto tra la fine del 1400 e la prima metà del 1600 e conobbero due ondate: una dal 1480 al 1520 e l'altra dal 1560 al 1650.
Le supposte streghe (e a volte anche i loro figli, soprattutto se femmine), appartenevano per lo più alle classi popolari ed erano di solito vedove, prostitute, levatrici ed herbarie. Soltanto una piccola minoranza di loro poteva essere realmente annoverata tra i veri e propri criminali (fu il caso della cosiddetta "Voisin", per esempio, prestatrice di servizi satanici per le messe nere della Marchesa di Montespan, pure lei criminale, favorita di Luigi XIV di Francia, al fine di assicurasi a lungo i favori del re), colpevoli di omicidi, o di altri gravi reati. La stragrande maggioranza era invece composta da persone innocenti, di ogni età e condizione, spesso "levatrici" e guaritrici o prostitute, in un tempo in cui decotti ed infusi a base di piante usati dall'empirico sapere tradizionale delle guaritrici risultavano non meno efficaci e sicure di medicine e medici: e, d'altra parte, la popolazione, essenzialmente rurale, non aveva altre possibilità per curarsi del ricorrere ai loro rimedi, meno costosi di quelli dei medici. Molte "streghe" vennero torturate e bruciate vive, con le motivazioni ufficiali più varie, ma spesso in base a delazioni anonime mosse anche da futili ragioni (perché giovani, perché vecchie, soprattutto perché donne) e in molti casi, perché sotto tortura, in cambio della riduzione dei tormenti, facesse il nome di persone possibilmente benestanti, ree di complicità, in modo da poter istruire il processo successivo, considerato fortemente remunerativo, dato che il condannato subiva anche la confisca dei beni.
I due ultimi episodi di streghe arse vive avvennero uno nella Svizzera protestante nel 1782 e l'altro nella Polonia cattolica nel 1793.
[modifica] La stregoneria come reato
Quanto alla condanna a morte attraverso il rogo, va ricordato che tale competenza non era propria della Chiesa, bensì dell'autorità civile che, basandosi su una sentenza dell'autorità ecclesiastica, competente per materia, ne emetteva una propria di condanna e provvedeva all'esecuzione. Infatti i giudizi inquisitoriali per stregoneria erano relativi ai contenuti eretici contestati ai "colpevoli" e non avevano titolo a decretare la morte dell'imputato, ma poiché l'eresia era considerata un reato civile, chi risultava colpevole per il Tribunale ecclesiastico e veniva consegnato al "braccio secolare", anche se avesse abiurato (anzi, paradossalmente, proprio perché attraverso l'abiura riconosceva la sua "mancanza"), vedeva tradursi la sentenza ecclesiatica in condanna penale. Di fatto però, le condanne a morte erano avallate dalla religione cattolica in quanto si rifacevano al versetto del Vangelo di Giovanni (15) nel quale si dice che: "chi non è con me venga raccolto come fascina e bruciato". È su questo passo che si giustifica il rogo, con l'appoggio della Bibbia dove si cita "non lascerai vivere mago". [1][2] seppure alla Chiesa Cattolica dobbiamo un numero esiguo di condanne per propria mano, certamente ne è stata la mandante proprio perché la giustifica attraverso le sue Bolle ed i suoi scritti e la giustificazione morale dei suoi teologi "costringendo" il potere temporale ad intervenire in sua vece. Quindi la Chiesa Cattolica è la mandante della persecuzione alle Streghe.[2]
Ciò perché l'ortodossia della fede era intesa come corpo portante dell'unità sociale e quindi la sua presenza non violava solamente la unità della fede, bensì anche l'unità sociale. In realtà, la paura delle streghe, indotta nella popolazione ad arte, era usata come controllo poliziesco delle rivolte contadine e delle richieste di maggiore libertà del popolo. Tipico è il caso della caccia alle streghe nel tirolo che rispecchia appieno l'insitllazione della paura in eventi soprannaturali per poter controllare le rivolte contadine. [1] Di fronte ad una realtà sociale piena di malattie, di povertà, di fame... la religione non riesce più a dare risposte certe di fede e teologiche del perché certi avvenimenti succedono, quindi risulta facile dare la colpa alle streghe (le quali agiscono con il permesso di Dio) per qualsiasi danno sociale: morte di bambini, carestie, ecc... Quando più tardi, a causa della Riforma protestante, l'unità della fede non potrà più essere considerata l'elemento di unità della società, si dovranno assumere altri principi, ad esempio la nazionalità o l'appartenenza ad uno Stato e più tardi ad una classe sociale.
C'è da dire, comunque, che era praticamente impossibile per il potere temporale non intervenire con punizioni pesantissime come il rogo, in quanto nessuno poteva permettersi di mettersi contro la Chiesa. Molte autorità temevano infatti di essere "corree" alle streghe. In ogni caso le prediche degli inquisitori invocavano il fuoco purificatore ed era impossibile per il potere temporale non applicare la pena di morte. Nei processi alle streghe del Tirolo e del Trentino, come riportati nei libri della Giovanna di Gesaro, si può notare come la forza politica della Chiesa e il suo giudizio, fosse inappellabile.
[modifica] L'entità della persecuzione
Molti studiosi hanno affrontato l'argomento e hanno discusso, nel tentativo di determinare delle stime accettabili e condivise sul numero delle vittime della caccia alle "streghe" durante i due secoli in cui sia i tribunali dell'Inquisizione che quelli della Riforma le condussero al rogo.
Il raggiungimento di una certezza sul tema è ostacolato da molti elementi: ad esempio, si è persa traccia di documenti e notizie certe in ordine a gran parte dei processi. Il motivo principale fu che per paura che gli immensi archivi inquisitoriali cadessero nelle mani dei protestanti o degli avversari della Chiesa, molti archivi vennero dati alle fiamme, come Milano, Mantova, Benevento e quelli della Sicilia con migliaia e migliaia di processi.[2] O come quelli rubati dai francesi a Roma. Pertanto le cifre che si ipotizzano in ordine alle vittime della persecuzione vanno considerate come ordini di grandezza e spesso sono oggettivamente influenzate dalle opinioni e dalle collocazioni culturali degli Autori che le hanno determinate.
Le ipotesi minime parlano di circa 110.000 processi e 50.000 esecuzioni[3] cifre successivamente ridotte dallo stesso autore a 100.000 processi e 50.000 esecuzioni[4]. Esistono poi molti studi che pervengono a conclusioni di poco superiori, mentre a risultati notevolmente distanti si collocano pochi autori[5] che parlano di 12.000.000 processi e 9.000.000 esecuzioni. La situazione muta, ma non di molto, se si passa ad esaminare cifre parziali riferite a particolari aree geografiche che sono state oggetto di studi più particolareggiati ed approfonditi, sulla base del ritrovamento di documenti processuali, ma purtroppo è evidente che tali stime sono approssimate per difetto, non essendo stato possibile recuperare la documentazione per ogni processo celebrato.
Sempre stando a Gustav Henningsen, i tribunali ecclesiastici di cui era direttamente responsabile la Chiesa Cattolica celebrarono in tutto 20.000 processi per stregoneria (in Spagna, Italia e Portogallo), in Spagna furono condannate al rogo 49 "streghe", in Italia 36 e in Portogallo 4.; negli altri paesi, infine, furono invece le autorità civili a celebrare ben 100.000 processi che nella metà circa dei casi si risolsero nella pena capitale: secondo queste stime sarebbero perciò i tribunali civili e non la Chiesa cattolica ad avere avuto le maggiori responsabilità di questa follia.
Ma basta pendere un libro come quello della di Gesaro "Streghe" per vedere che solo nel Trentino la cifra di 36 venga ampiamente superata e non si riesce comprendere le stime dell'Henningsen.[1]
Per misurare l'incidenza del numero delle vittime occorre poi raffrontarla con la popolazione europea di quei tempi.[citazione necessaria] Si tratta inoltre, per l'80% di queste vittime, esclusivamente di donne. {{citazione necessaria|Va notato che, paradossalmente, se è in Italia che nasce la base religiosa e filosofica, nonché teologica sulla caccia alle streghe, attraverso bolle e manuali, non è in questo paese (eccetto nel nord in Piemonte, ovvero vicino alla linea di contatto fra protestantesimo e cattolicesimo) che si scateneranno più violentemente queste persecuzioni, né quello in cui mieteranno più vittime. Esse saranno ben più numerose sia in Francia che in paesi anglosassoni quali la Gran Bretagna e in Germania. Ma questo fatto, però, è puramente statistico, in quanto nei paesi sopra citati esistono ancora archivi intatti della caccia alle streghe, mentre in Italia sono stati distrutti nel corso dei secoli. Come spiega Massimp Centini, antropologo, e Laura Rangoni, nell'intervista alla trasmissione "L'ora delle streghe l'olocausto dimenticato" testualmente: "Il numero delle streghe arse in Italia è non verificabile in quanto molte volte venivano fistrutti i verbali insieme alle streghe perché non rimanesse traccia di quella infamia, non solo i parenti delle streghe comperavano i verbali per cancellare ogni prova di cattivo nome della famiglia e non dobbiamo dimenticare che sono stati distrutti archivi interi."
[modifica] Lo studio delle cause
A differenza di quanto si creda comunemente, durante il medioevo le persecuzioni sono rivolte soprattutto contro gli eretici (Catari, Valdesi, o Albigesi). Comunque "fedi altre" accusate di concubinaggio con il diavolo. La Chiesa Cattolica pensava che Catari derivasse da Catus, gatto, adoratori del gatto/Satana. È solo a partire dall'età moderna (dopo lo scoperta delle Americhe, nel momento in qui nasce l'Umanesimo e in cui la stampa appare) che incomincia questa persecuzione che alcuni non esitano a definire sessista (probabilmente l'unica del genere nella storia) e altri hanno voluto chiamare genocidio od olocausto. Sembra che la paura suscitata da questa globalizzazione epocale non possa però essere l'unica ragione per avere demonizzato un sesso ed averlo utilizzato come capro espiatorio. Ciò non appare sufficiente a spiegare il sistematico accanimento in una simile persecuzione, probabilmente vi contribuiva anche un aspetto economico, dato che la condanna comportava anche la confisca dei beni della vittima che venivano divisi a metà fra la Chiesa e il potere temporale.
Se però si considera il fatto che, alla stessa epoca, due corporazioni lavorative stanno per avere un ruolo economico importante, quella dei medici e quella dei chierici, si capisce che le donne, che fino alla fine del medioevo godevano di una libertà (in particolar modo relativamente all'esercizio di una professione) più grande di quanto si sia voluto notare, vengano minacciate di eventuali persecuzioni, convincendole così a ritirarsi tra le mura domestiche e a rinunciare ad ogni tipo di attività all'infuori della cura della casa.
Come detto, per collocare il fenomeno nel suo contesto storico, coincidente con il periodo delle guerre di religione e dell'Inquisizione, occorre ricordare come, tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Settecento, l'Europa fu scossa nella sua unità religiosa, al punto da collassare praticamente in una terribile caccia al colpevole, che non poteva altri che essere, di volta in volta, il cattolico, il luterano, il calvinista e così via. A seguito della Riforma, inoltre, il fenomeno di parcellizzazione religiosa si moltiplicò, perché, contrariamente ai desideri dello stesso Lutero, numerose altre sette di diramarono dal suo tronco, andando a formare le miriadi di sette non conformiste. Il fenomeno coinvolse tutti: dai contadini alle istituzioni, dai governanti alle persone del popolo. Non è dunque improbabile trovare proprio qui l'origine del fenomeno strega. Soprattutto nelle società agricole (e l'Europa all'epoca lo era in massima parte) le donne svolgevano infatti un particolare ruolo, che potremmo definire "conservativo". Allo stesso tempo, come testimonia anche l'esperienza contemporanea, la devozione femminile assume spesso alcune forme di completo abbandono e coinvolgimento. Già nel medioevo, ad esempio, fonti testimoniano[citazione necessaria] come proprio le donne siano state le più attaccate alle antiche forme di culto pagane nelle campagne, e, allo stesso tempo, come fin dal primo cristianesimo, femminili furono le prime forme di vita cristiana associata che vennero alla ribalta.
Ora, in un mondo in cui, invece, il diavolo è in agguato in ogni momento, perché non c'è più un'unità spirituale, ed, anzi, sempre più persone cercano la propria via religiosa, era facile far nascere il sospetto su un gruppo di donne che si riuniscono per compiere riti che non si riconoscono. Senza contare che queste stesse donne potrebbero essere state contattate da gruppi religiosi diversi.
A ciò inoltre va aggiunto che questo è il periodo in cui la società per la prima volta, a partire dal Medioevo, comincia a riorganizzarsi, ed occuparsi (come avviene compiutamente nella nostra) di ogni abitante e della sua salvezza spirituale. Se gli uomini venivano arruolati nelle guerre, le donne restavano nelle campagne o svolgevano i loro riti nelle città. Quelle che sfuggivano al controllo potevano essere quelle che furono "battezzate" come streghe.
È stata avanzata l'ipotesi che la stregoneria sia l'interpretazione fantastica dell'intossicazione da Ergot.[6]
[modifica] Uso metaforico del termine: il Maccartismo
Il termine viene usato in senso metaforico per indicare la ricerca di un nemico percepito, con le implicazioni di isteria, pregiudizio e ingiustizia che si accompagnano alla moderna caccia alle streghe.
Con questa espressione sono note, in particolare, le attività anticomuniste del senatore statunitense Joseph McCarthy e in generale l'intenso anticomunismo negli Stati Uniti dei primi anni Cinquanta (vedi anche paura rossa). Il termine ha origine con l'opera teatrale Il Crogiolo di Arthur Miller, il quale in apparenza narrava del processo alle streghe di Salem, ma intendeva criticare le audizioni di McCarthy, così come l'atmosfera generale di paranoia e persecuzione che le accompagnava. Anche se in effetti alcuni degli inquisiti erano in realtà degli infiltrati comunisti, la pratica del Maccartismo fece anche molte vittime innocenti. Quindi la "caccia alle streghe" di quegli anni fu compromessa da accuse selvagge e dal mancato rispetto delle libertà civili.
Un caso italiano di "caccia alle streghe" di stile maccartista, basata su motivazioni inesistenti, fu lo scandalo detto dei Balletti verdi, che colpì oltre duecento persone omosessuali dal 1960 al gennaio 1964.[citazione necessaria]
Una curiosità: il personaggio di Mister Magoo, l'anziano quasi cieco dei cartoon americani anni Sessanta, è la parodia dei comportamenti "maccartisti" dell'America di quegli anni, accecata dalla paura del comunismo.[citazione necessaria]
[modifica] Note
- ^ a b c Pinuccia Di Gesaro, Streghe, ed. Praxis 3
- ^ a b c Mauro Quattrina, Pinocchio l'eretico, Cerchio della Luna ed. ISBN 888729528X
- ^ Gustav Henningsen. L'avvocato delle streghe. Stregoneria basca e Inquisizione spagnola. Milano, Garzanti, 1990
- ^ Gustav Henningsen. Capitolo? in Agostino Borromeo. L'inquisizione. Atti del Simposio Internazionale di Città del Vaticano del 29-31 ottobre 1998. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2003. pp. ?-?. ISBN 8821007618
- ^ Soldan e Heppe. Geschichte der Hexenprozesse. (in tedesco)
- ^ http://www.daltramontoallalba.it/stregoneria/persecuzioni.htm
[modifica] Bibliografia
- Agostino Borromeo (a cura di). L'inquisizione. Atti del Simposio Internazionale di Città del Vaticano del 29-31 ottobre 1998. Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2003. ISBN 8821007618
- Arturo Cattaneo; Massimo Introvigne; Manfred Hauke; Bernardo Estrada; Alberto Torresani. La frode del Codice da Vinci. Giochi di prestigio ai danni del Cristianesimo. Elledici, 2006.
- Franco Cardini e Marina Montesano. La lunga storia dell'inquisizione. Luci e ombre della «leggenda nera». Città Nuova, 2005.
- Oscar Di Simplicio. Autunno della stregoneria. Maleficio e magia nell'Italia moderna. Bologna, Il Mulino, 2005.
- Gustav Henningsen. L'avvocato delle streghe. Stregoneria basca e Inquisizione spagnola. Milano, Garzanti, 1990. (recensione)
- Carlo Lapucci. Il dizionario dei modi di dire della lingua italiana. 1a ed. Milano, Garzanti Editore - A. Vallardi, 1993. p. 296. ISBN 88-11-91707-7
- Eliseo Fra Masino. Dizionario dell'inquisitore.
- Jules Michelet. La strega
- Giovanni Romeo. Inquisitori, esorcisti e streghe nell'Italia della Controriforma. Firenze, Sanson
- Mauro Quattrina . Pinocchio l'eretico. Verona. Cerchio della Luna
- Guy Bechtel. La sorcière en occident. La destruction de la sorcellerie en Europe des origines aux grands buchers. (in francese) Parigi, Plon
- R. Golden. Italy, witchcraft trials in The Encyclopedia of Witchcraft. (in inglese) Santa Barbara, ABC-Clio, 2006
- R. Golden. Witchcraft, urban in The Encyclopedia of Witchcraft. (in inglese) Santa Barbara, ABC-Clio, 2006
- R. Golden. Witchcraft, rural in The Encyclopedia of Witchcraft. (in inglese) Santa Barbara, ABC-Clio, 2006
- R. Golden. Witches, social and economic status in The Encyclopedia of Witchcraft. (in inglese) Santa Barbara, ABC-Clio, 2006
- Soldan e Heppe. Geschichte der Hexenprozesse. (in tedesco)
- Levack La caccia alle streghe in Europa.
[modifica] Voci correlate
- Inquisizione
- Johannes Nider
- Leggenda nera dell'Inquisizione
- Maccartismo
- Paura rossa
- Pierre de Lancre
- Streghe di Valle Camonica
- Alice Kyteler
[modifica] Collegamenti esterni
- Storie sommerse: La caccia alle streghe - Di Ornella Costa
- L'Inquisizione spagnola - Ricerca di F. Pappalardo per il Dizionario del Pensiero Forte
- La caccia alle streghe - Tratto da un sito critico nei confronti del cristianesimo