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Rometta - Wikipedia

Rometta

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Rometta
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Rometta]]
Rometta - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Sicilia
Provincia: stemma Messina
Coordinate: 38°10′0″N 15°25′0″E / 38.16667, 15.41667
Altitudine: 560 m s.l.m.
Superficie: 32,50 km²
Abitanti:
6.523 2007
Densità: 200,70 ab./km²
Frazioni: Rometta Marea, Gimello, Santa Domenica, Rapano, San Cono, Sotto Castello, S. Andrea 
Comuni contigui: Messina, Monforte San Giorgio, Roccavaldina, Saponara, Spadafora
CAP: 98043
Pref. tel: 090
Codice ISTAT: 083076
Codice catasto: H519 
Nome abitanti: romettesi 
Santo patrono: San Leone Vescovo 
Giorno festivo: 20 febbraio 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
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Rometta (Ramietta in siciliano) è un comune di 6.523 abitanti della provincia di Messina.

Indice

[modifica] Storia

Rometta
Rometta

Viene fondata in età bizantina e il suo nome infatti in greco vuol dire le difese, le fortezze (ta erymata). Dopo lunghissima resistenza viene occupata dagli Arabi e il suo nome viene pronunciato rimtah, da cui il medievale Rametta e successivamente nel XVI secolo Rometta.

Nel territorio romettese sono state trovate testimonianze di vita che risalgono alla prima età del neolitico, nella sua prima fase appartenente alla cultura di Stentinello (4000 anni prima di Cristo), all'età del ferro, per giungere alla necropoli del V-III sec. a.C.. Intorno al V secolo d.C. a Rometta si formò la comunità greco-latina che, in fuga dai centri della costa, venne qui a cercare rifugio dalle devastanti invasioni vandale.

Ben presto Rometta assunse un preciso ruolo strategico: dall'alto delle sue mura e delle sue torri controllava un buon tratto dell'antica strada che da Messina conduceva a Palermo. Chi possedeva il controllo militare di questa potente città-roccaforte, possedeva la chiave per prendere Messina. Rometta era l'ultima fortezza che poteva rallentare la marcia di un esercito invasore verso la città dello stretto.

Tra il 725 e il 780, a Rometta trovò asilo il vescovo di Catania, san Leone da Ravenna, detto il Taumaturgo. Dopo l'opposizione dell'altro prelato all'istituzione delle disposizioni iconoclastiche da parte degli imperatori bizantini, Costantino V di Bisanzio (741-775) ordinò l'arresto del vescovo oppositore. Dopo essersi rifugiato in alcuni centri dei Nebrodi, Leone trovò riparo a Rometta. Qui si ritirò sulle boscose colline peloritane dove visse per alcuni anni in una grotta, da eremita. Fece ritorno a Catania dove morì nel 789. Durante la conquista araba della Sicilia, a Rometta si concentrò l'ultima difesa bizantina contro l'invasione araba.

Dal 963 al 965, Rometta sostenne un durissimo assedio ed i suoi abitanti si contraddistinsero per un atto estremo di eroismo. Tra il 24 e il 25 ottobre 964, fra la spiaggia e la roccaforte assediata, avvenne una sanguinosa battaglia. L'armata bizantina, forte di 30.000 uomini, inviata nell'isola da Costantinopoli per spezzare l'assedio arabo su Rometta e riconquistare all'impero la Sicilia, impegnò l'esercito assediante con impeto e con cariche di cavalleria. Ma gli arabi, sebbene inferiori di numero, riuscirono a fermare l'avanzata degli avversari ed incitati dal proprio condottiero, ibn-Ammar, costrinsero i bizantini alla fuga. Al termine della battaglia, oltre diecimila soldati di Bisanzio giacevano morti sul campo mentre il resto fu tratto prigioniero. Si narra che sul campo fu trovata una spada appartenuta al profeta dell'Islam, Maometto che era stata catturata dai bizantini in una precedente battaglia. L'assedio a Rometta continuò sino al maggio successivo, quando, ormai, i difensori, senza alcuna speranza di ulteriori aiuti da Costantinopoli, stremati dalla fame e dai continui assalti portati dagli assedianti, inviarono fuori dalle mura le donne, i bambini e gli anziani superstiti che furono accolti nel campo nemico. All'alba del 5 maggio 965, gli Arabi, dopo aver offerto ripetutamente la resa ai guerrieri romettesi e ricevutone da questi il rifiuto, sferrarono l'attacco decisivo alle mura di Rometta con tutte le loro forze. I pochi difensori li accolsero con le armi in pugno: caddero tutti, ad uno ad uno, combattendo. Rometta fu saccheggiata e data alle fiamme.

[modifica] Luoghi d'interesse

Dal punto di vista artistico e culturale la città si ricorda innanzitutto per la Chiesa bizantina intitolata al Santissimo Salvatore, databile tra il VII ed il X secolo. La Chiesa si presenta con una pianta a croce greca inserita in un quadrilatero.

Un successivo monumento sacro cittadino degno di nota è la Chiesa Madre intitolata a Maria Santissima Assunta, posto a Rometta. La sua facciata, recentemente restaurata, presenta dei portali tardo-rinascimentali ed una nicchia contenente una statua rappresentante la Madonna. L'interno dell'edificio raccoglie, tra l'altro, una cinquecentesca acquasantiera ed una cinquecentesca tavola raffigurante la Madonna col Bambino tra San Pietro e San Paolo. Sempre a Rometta Marea è presente un'altra Chiesa intitolata a San Antonio.

Tra le Chiese minori cittadine occorre citare quella seicentesca intitolata alla Madonna della Scala e la Chiesa dei Cappuccini inclusa nell'omonimo convento e contenente, tra l'altro, una tavola raffigurante la Trasfigurazione.

Al centro del paese, nel punto più elevato, sono presenti ancora oggi i resti del cosiddetto Palatium Federiciano, esempio di palazzo fortificato che, sebbene costruito per rispondere a precise esigenze militari, offriva spazi e comodità di una sontuosa dimora civile.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Enrico Etna dal 14/06/2004
Centralino del comune: 090 9925111
Email del comune: sindaco@comunedirometta.it

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti

[modifica] Collegamenti esterni


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