Poschiavo
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(Un anonimo bregagliotto su Poschiavo)
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Poschiavo | |
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[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Poschiavo]] | |
Stato: | Svizzera |
Cantone: | Grigioni |
Distretto: | Bernina |
Circolo: | Poschiavo |
Lingua ufficiale: | Italiano |
Latitudine: | 46° 20‘ N |
Longitudine: | 10° 03‘ E |
Altitudine: | 1.014 m s.l.m. |
Superficie: | 191,01 km² |
Popolazione: - Totale - Densità |
(2005) 3.488 ab. 18 ab./km² |
Frazioni: | Aino, Angeli Custodi, Annunziata, Campiglioni, Cantone, Cologna, La Rasiga, Le Prese, Li Curt, Miralago, Pagnoncini, Pedecosta, Pedemonte, Prada, Privilasco, Raviscé, San Carlo, Sant'Antonio, Somaino, Spinadascio, Viale |
Comuni contigui: | Brusio, Chiuro (IT-SO), Grosio (IT-SO), Grosotto (IT-SO), Lanzada (IT-SO), Livigno (IT-SO), Pontresina, Valdidentro (IT-SO) |
CAP: | 7742 |
Pref. tel: | 081 |
Codice BFS: | 3561 |
Targa: | GR |
Abitanti: | Poschiavini |
Sito istituzionale | |
Poschiavo (in Lombardo, Pusc'ciâf; Pusclev in romancio) è un comune del Canton Grigioni di 3.491 abitanti. Esso è parte del Grigioni Italiano, vale a dire della parte italofona del Cantone. Poschiavo è pure il nome del capoluogo; questi viene detto anche "Borgo" o "Vila", soprattutto nelle frazioni di Valle.
Indice |
[modifica] Geografia
Poschiavo si trova in un ampia conca dell'omonima Valle di Poschiavo, laterale della Valtellina. Essa è percorsa dal fiume Poschiavino, che nasce nell'alta Val Laguné, presso il passo della Forcola, a 2328 m e sfocia nell'Adda in territorio italiano poco a valle di Tirano, a 414 m. Dista 16 km da Tirano e 117 km da Coira. È servito dalle stazioni ferroviarie della Ferrovia retica Miralago, Le Prese, Li Curt, Poschiavo, Privilasco, Cadera, Cavaglia, Alp Grüm e Ospizio Bernina sulla linea Tirano-St. Moritz.
Il punto più elevato del comune è la cima del Piz Palü (3905 m), sul confine con Pontresina e Lanzada.
[modifica] Storia
[modifica] Antichità
Purtroppo reperti e sepolcri risalenti all'Età del Bronzo e all'Età del Ferro rinvenuti in modo particolare in località San Sisto non sono stati sufficienti a stabilire con certezza la colonizzazione stanziale della Valle già in epoca preistorica. Certa è invero la conquista romana, avvenuta nel 15 a.C. sotto il comando di Tiberio e Druso, figliastri dell'imperatore Augusto, e il conseguente inserimento nella Gallia Transpadana, con riferimento al municipium di Como, nei confronti di antiche popolazioni retiche. Il Passo del Bernina è utilizzato dai Romani, ma non è considerato di primaria importanza. Dal 476 d.C. al 751 d.C. (anno della presa di Ravenna da parte dei Longobardi) la Valposchiavo è soggetta all'Impero Romano d'Oriente. Questi detengono il controllo sui passi retici, ma non esercitano nessuna autorità in Valposchiavo, che, troppo isolata, rimane relativamente tranquilla.
[modifica] Medioevo
In seguito alle invasioni barbariche la Valle fu assoggettata dai Longobardi di Liutprando nella prima metà dell'VIII secolo. Questi portano in Valle lo sculdascio, un giudice militare e giurisdizionale, e i decani, che hanno funzione amministrativa e sono eletti dai capifamiglia delle vicinie. Il decanato caratterizzerà l'organizzazione politica in Valposchiavo per più di mille anni. Sconfitti i Longobardi da Carlo Magno nel 774 d.C. e inglobate le loro terre nel Regno carolingio, la pieve di Poschiavo, unitamente alle pievi valtellinesi di Bormio e Mazzo, è donata il 14 marzo 775 all'abbazia parigina di Saint-Denis. Lotario I nell'841 d.C. rinnova in un documento regale i diritti all'abbazia parigina «in regno Longobardorum in locis qui appellantur Valtellina ac Burmus sive Pusclave». La donazione non fu però ben accolta dal vescovo di Como, che si vide negati i propri privilegi e diritti sia spirituali che temporali in alta Valtellina. A partire dal 1170 una nuova potenza si fa sentire a nord del Passo del Bernina: il vescovo conte di Coira che, sotto l'ala protettrice dell'imperatore Federico Barbarossa, guarda con brama il possesso dei valichi alpini. Già nel XII secolo i due comuni di Poschiavo e Brusio sono territorialmente divisi e danno forma a strutture organizzative distinte. La chiesa della comunità dei frati di San Romerio (XI sec), con i suoi possedimenti sulla sponda orientale della Valle, forma all'epoca un'entità territoriale autonoma. Difficile dire per quale ragione, ma durante il XII e XIII secolo i signori von Matsch-Venosta subentrano all'abbazia parigina nell'esercizio dei diritti signorili. Divenuti questi infine vassalli del vescovo di Coira, nel 1284 si fanno riconoscere i diritti di alta giurisdizione sulla Valle. Nel contempo anche la città di Como estende il suo potere, attraverso l'esercizio della bassa giurisdizione da parte di podestà comaschi. Compare così la figura di podestà; con questo termine viene designato ancora oggi il sindaco del comune di Poschiavo. La Valle entra così in un sistema di doppia sudditanza da cui i Poschiavini sapranno trarre grande vantaggio.
Le continue guerre tra Milano e Como per il dominio sulla Lombardia portano nel 1335 alla vittoria di Milano. Questo comporta la soggettazione dei territori valposchiavini ai Visconti. Nel 1406 i Poschiavini si ribellano alla cessione del feudo a Giovanni Malacrida di Musso, bruciando il castello, simbolo della dominazione meneghina. Nel 1408 si sottomettono alla giurisdizione del vescovo di Coira, entrando a far parte della Lega Caddea. Da allora la Valle condivide le sorti delle Tre Leghe. Con la conquista grigione della Valtellina nel 1512, si aprono nuove prospettive economiche e commerciali.
[modifica] Storia moderna
Attraverso la predicazione di esuli italiani, uno tra tutti Pier Paolo Vergerio, che grazie agli articoli di Ilanz del 1526 godevano nelle Tre Leghe di particolare tutela, nasce a Poschiavo una prima comunità riformata. La collegiata di San Vittore viene utilizzata regolarmente dalle due comunità per la celebrazione religiosa. La pace religiosa finisce con l'arrivo della persecuzione riformata e con il periodo dei Torbidi Grigioni: prima in Valtellina nel 1620, poi su fino a Poschiavo nel 1623, gravi tumulti e odi interreligiosi dilaniano la Valle. Tutto ciò non impedisce comunque che si svolgano numerosi processi per stregoneria, su cui le divisioni confessionali sembrano non incidere più di tanto. A partire dall'inizio del XVII secolo fino al 1753, con un picco negli anni 1671-73, centinaia sono le sentenze capitali emesse dalla giurisdizione comunale nei confronti di persone, soprattutto donne, ritenute maliarde o streghe; 128 atti di queste sentenze sono conservati e consultabili negli archivi comunali a Poschiavo.
[modifica] Storia contemporanea
Nel 1797 Napoleone separa la Valtellina dai Grigioni e l'annette alla Repubblica Cisalpina. Poschiavo ribadisce la propria appartenenza al Cantone. Questo significa la divisione di una comunità unita per secoli da interessi comuni. Il blocco commerciale indebolisce l'economia locale, anche se la nuova situazione di frontiera offre nuovi aperture e nuovi possibili sbocchi a chi ha lo spirito intraprendente. Ne è un esempio l'industria vinicola, che si insedierà a ridosso del confine in modo da poter garantire il commercio dei preziosi vini valtellinesi verso Coira ed il nord delle Alpi. Sorgono così soprattutto nel Brusiese, ma anche a Poschiavo, numerose case vinicole.
Nel 1851, dopo più di mezzo millennio di unità politica e territoriale, il comune di Brusio si separa dal comune di Poschiavo, dando vita ad una seconda entità comunale vallerana. Con un decreto federale, nel 1869 la Valposchiavo viene staccata dall'autorità religiosa della diocesi di Como ed assegnata alla diocesi di Coira.
A partire dal XVII secolo si assiste ad un importante fenomeno di emigrazione, dapprima verso la vicina Serenissima Repubblica di Venezia. Durante il XIX secolo le vie dell'emigrazione si spostano verso nuovi poli, in particolare verso Spagna, Francia e Inghilterra, ma anche verso la Russia dove in molte città sorgono caffè gestiti da emigranti poschiavini. Si tratta in particolare della popolazione protestante a seguire questa via. Il ritorno di capitali verso la Valle consentirà di decorare Poschiavo di stupendi palazzi patrizi, tra cui la magnifica Via dei Palazzi, posta a sud del paese. Seguirà il momento di emigrare anche per la popolazione cattolica; agli inizi del '900 sono molti a lasciare una terra che non può ormai più sfamare le tante bocche di una popolazione in forte crescita. Molti partono in cerca di fortuna verso le Americhe e l'Australia.
Tra il 1842 e il 1865 viene costruita la carrozzabile del Bernina. La messa in esercizio delle Forze Motrici Brusio nel 1906 e la costruzione della ferrovia del Bernina, ramo meridionale della Ferrovia retica, che raggiunge così l'Italia, danno nuovo vigore all'economia locale. Oltre a queste attività comincia a farsi spazio il turismo, con la costruzione nel 1857 dell'Albergo termale di Le Prese. Grazie alla sua ricchezza storica, ai suoi paesaggi intatti e alla qualità di vita che vi si può gustare, Poschiavo è visitata ogni anno da migliaia di persone.
In seguito ad un prolungato periodo di piogge torrenziali, nella notte tra il 19 ed il 20 luglio 1987 dai piedi del monte Varuna si stacca una grossa quantità di materiale. Così come accadde già negli anni 1566, 1572 e 1834, Poschiavo e alcune altre sue frazioni poste a valle sono inondate. L'alluvione causa devastazioni e danni ingenti, ma grazie al generoso aiuto della Confederazione e di migliaia di volontari Poschiavo risplende oggi di una veste nuova.
[modifica] Curiosità
Poschiavo fu sede di una stamperia, fondata dal barone Thomas Maria Freiherr De Bassus e gestita dal tipografo Giuseppe Ambrosioni, che pubblicò, nel 1782, la prima versione italiana, ad opera del milanese Gaetano Grassi, del Werther di Johann Wolfgang von Goethe.
[modifica] Luoghi d'interesse
I sontuosi palazzi signorili, con i loro tetti coperti da pesanti tegole di sasso locale, le strette viuzze acciottolate e la piccola piazza comunale fanno di Poschiavo una graziosa città in miniatura. In seguito all’alluvione del 1987, il paese è stato restaurato con grande cura. Oggi è annoverato nella lista dei Paesaggi di Significato nazionale. Intorno alla centrale Plaza da Cumün si possono ammirare:
- la collegiata di San Vittore Mauro, di stile tardogotico, con il companile romanico
- l’oratorio di Sant’Anna
- la cappella barocca di Santa Maria Presentata
- la Tor, l’antico palazzo comunale.
Non lontano, verso nord, sorge la chiesa riformata, edificata nel 1649. Il Palazzo Mengotti, sede del Museo Poschiavino, si trova al di là del fiume. Al limite meridionale del borgo, lungo la Via dei Palazzi, si trova il quartiere spagnolo. Ancora oltre verso sud, un tempo in piena campagna, a circa 500 m dal paese, venne costruita dal 1692 al 1711 la chiesa di Santa Maria Assunta, una delle più belle chiese barocche della Svizzera.
All’entrata settentrionale della frazione di San Carlo si trova l’omonima chiesa parrocchiale, edificata dal 1613 al 1624. La cappella della Passione, aggiunta in un secondo tempo, presenta affreschi di uno sconosciuto pittore lombardo della metà del 17. secolo. La casa parrocchiale, attraverso la quale passa la strada del Bernina, forma assieme alla chiesa un gruppo architettonico di particolare pregio. Pure nelle frazioni della squadra di Basso, così chiamata la parte della Valle posta a sud del borgo di Poschiavo, si trovano una serie di edifici ben conservati risalenti al 17. e al 18. secolo, decorati di affreschi murali e coperti dai tipici tetti a più spioventi. Degni di nota sono i villaggi di Prada e del Cantone, chiari testimoni della passata civiltà contadina.
Passeggiate stimolanti nella più quieta natura portano ai numerosi maggenghi e alpi posti un po’ ovunque sui lati della Valle. I monti di Selva, sul versante occidentale, possiedono due piccole chiesette, una cattolica, la cui patrona è Santa Sinforosa, e una protestante, adagiate su due vicine colline. Esempi intatti di villaggi di montagna sono La Dota, Pisciadel, Curvera e Splüga. Molti sono i laghi alpini dall’acqua cristallina e numerose le cime raggiungibili a piedi; una per tutte il Sassalb, che con il suo calcare bianco domina Poschiavo.
Suscita grande emozione una gita allo xenodochio di San Romerio, che dall’alto dei suoi 1600 metri sorveglia il lago. Qui, a partire dal XII secolo, una comunità di frati e laici gestiva un ospizio per i pellegrini e i viandanti che dall’Europa Centrale volevano raggiungere l’Italia.
[modifica] Personalità
- Giulio della Rovere (1504-1581), frate agostinao convertito al protestantesimo nativo di Milano
- Dolfino Landolfi (1500 ca. - prima del 1571), fondatore della prima stamperia nelle Tre Leghe
- Paganino Gaudenzi (1595-1649), scrittore e teologo
- Wolfgang Hildesheimer (1916-1991), scrittore e pittore nativo di Amburgo
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Tino Zanetti (Podestà) dal 01/01/2003
Centralino del comune: 081 839 03 00
Email del comune: Poschiavo@gr.ch
[modifica] Immagini
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Poschiavo
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito del Comune di Poschiavo
- Sito della Valle di Poschiavo
- Sito della Società Storica Val Poschiavo
- Giornale on-line della Val Poschiavo
- UNCOOL FESTIVAL (Musica contemporanea internazionale- Free jazz)
- Sito della Nuova Biblioteca e Ludoteca Valposchiavo
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