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Ottorino Respighi - Wikipedia

Ottorino Respighi

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« Fra i compositori italiani del Novecento storico, Ottorino Respighi (1879-1936) è sicuramente quello che ha avuto e ha meno bisogno di spinte esterne, festival promozionali, convegni e occasioni monografiche per trovare quella diffusione, la fortuna e la fama internazionale che all'autore dei tre poemi sinfonici romani arrise praticamente da subito, sulla scorta di bacchette quali Toscanini, De Sabata e Karajan ieri l'altro o ieri, Maazel, Muti,o Sinopoli oggi. »

Ottorino Respighi (Bologna9 luglio 1879 – Roma18 aprile 1936) è stato un compositore e musicologo italiano, noto soprattutto come autore di poemi sinfonici.

Indice

[modifica] La vita

Iniziò gli studi musicali di pianoforte e violino sotto la guida del nonno Giuseppe, per poi 900]] Respighi andò in Russia in qualità di prima viola dell'orchestra del Teatro Imperiale a San Pietroburgo per la stagione d'opera italiana; fu in quel contesto che ebbe modo di studiare, per cinque mesi, con Nikolaj Rimskij-Korsakov, con il quale poté apprendere a fondo l'arte della sinfonia orchestrale e del poema sinfonico. Nel 1902 fu accompagnatore di una scuola di canto a Berlino, città in cui ebbe modo di conoscere Ferruccio Busoni, nonché di studiare composizione con Max Bruch. Fino al 1908 la sua attività principale fu quella di violista (fece parte anche del "Quintetto Mugellini"), in seguito si dedicò interamente alla composizione.

Respighi si trasferì a Roma nel 1913, dove visse per il resto della sua vita; fu docente di composizione al Conservatorio di Santa Cecilia, e dal 1923 al 1926 fu anche direttore del medesimo istituto. Nel 1932 fu eletto Accademico d'Italia.

Nel 1919 Respighi sposò Elsa Olivieri Sangiacomo, compositrice, cantante e pianista che era stata sua allieva al conservatorio; sarà Elsa a completare l'ultima opera del maestro, "Lucrezia", lasciata incompiuta dalla sua prematura scomparsa. Respighi si spense infatti nel 1936, all'età di 56 anni, nella sua villa romana "I Pini" (da lui fatta costruire sul Gianicolo su progetto dell'architetto Marcello Piacentini) a causa di un'endocardite. È sepolto alla Certosa di Bologna

Insieme ad Alfredo Casella, Franco Alfano, Gian Francesco Malipiero e Ildebrando Pizzetti fece parte della cosiddetta "Generazione dell'Ottanta".

[modifica] La musica

Ottorino Respighi fu anche musicologo, particolarmente devoto alla musica italiana del periodo tra il XVI ed il XVIII secolo; pubblicò e revisionò musiche di Claudio Monteverdi, Antonio Vivaldi e Benedetto Marcello, e si interessò in modo particolare al canto gregoriano; tali interessi erano destinati a lasciare una traccia molto profonda sulla sua attività compositiva, al punto che molte delle sue opere hanno un'impostazione decisamente modale ("Concerto in modo misolidio", "Quartetto dorico", "Metamorphoseon XII Modi", solo per citare gli esempi più eclatanti, in cui il titolo stesso delle composizioni si riferisce ai modi gregoriani).

Maestro dell'orchestrazione, Respighi ha trascritto numerose delle melodie antiche su cui studiò e lavorò in versione orchestrale, vanno citati in questo senso i tre cicli intitolati Antiche danze ed arie per liuto, orchestrazione di brani risalenti al XVI e XVII secolo, e "Gli uccelli", trascrizione ed elaborazione di brani di Bernardo Pasquini, Jacques de Gallot e Jean Philippe Rameau.
Tra le sue opere orchestrali più famose vi è la cosiddetta "Trilogia romana", composta dai poemi sinfonici "Le fontane di Roma" (1916), "I pini di Roma" (1924) e "Feste romane" (1928), lavori questi in cui si notano chiaramente le peculiarità del linguaggio maturo del compositore: su un impianto di fondo spesso modale, vengono fatte gravitare armonie cromatiche tipiche del primo Novecento, nelle quali si possono riconoscere influenze specifiche di Debussy, Strauss e Stravinskij.

Compose inoltre numerosi lavori per il teatro, tra cui otto opere (da ricordare soprattutto "Belfagor", "La campana sommersa", "Maria Egiziaca", "La fiamma") e numerosi balletti; scrisse anche numerosi cicli di liriche per voce e pianoforte, spesso da lui interpretati in concerti assieme alla moglie Elsa, e molta musica da camera.

[modifica] Le opere

[modifica] Musica sinfonica
  • Preludio, corale e fuga per orchestra (1901)
  • Concerto in la minore per pianoforte e orchestra (1902)
  • Burlesca per orchestra (1906)
  • Adagio con variazioni per violoncello e orchestra (1912)
  • Sinfonia drammatica per orchestra (1913-1914)
  • Le fontane di Roma, poema sinfonico per orchestra (1916)
  • Antiche danze e arie per liuto, Prima suite, per orchestra (1917)
  • Ballata delle gnomidi, poema sinfonico per orchestra (1919)
  • Concerto gregoriano per violino e orchestra (1921)
  • Antiche danze e arie per liuto, Seconda suite, per orchestra (1923)
  • Concerto in modo misolidio per pianoforte e orchestra (1924)
  • I pini di Roma, poema sinfonico per orchestra (1924)
  • Vetrate di chiesa, quattro impressioni sinfoniche (1926)
  • Gli uccelli, suite per piccola orchestra (1927)
  • Trittico botticelliano per piccola orchestra (1927)
  • Impressioni brasiliane, suite su temi brasiliani per orchestra (1928)
  • Feste romane, poema sinfonico per orchestra (1928)
  • Toccata per pianoforte e orchestra (1928)
  • Metamorphoseon – Modi XII, tema e variazioni per orchestra (1930)
  • Antiche danze e arie per liuto, Terza suite, per orchestra d'archi (1931)
  • Huntingtower, unico brano per orchestra di fiati (1932)
  • Concerto a cinque per oboe, tromba, violino, contrabbasso, pianoforte e archi (1933)

[modifica] Musica da camera
  • Doppio quartetto in re minore, per due quartetti d'archi (1900
  • Quintetto in fa minore per pianoforte e archi (1902)
  • Quartetto in re minore per archi (1909)
  • Sonata in si minore per violino e pianoforte (1916-1917)
  • Tre preludi sopra melodie gregoriane per pianoforte (1919)
  • Quartetto dorico per archi (1921)
  • Suite della tabacchiera per strumenti a fiato e pianoforte a quattro mani (1930)

[modifica] Musica vocale
  • Cinque canti all'antica per canto e pianoforte, testi di Boccaccio, Donini, Re Enzo (1906)
  • Sei liriche, prima serie per canto e pianoforte, testi di D'Annunzio, Moréas, Aganoor Pompilj (1909)
  • Aretusa, poemetto per voce e orchestra, testo di P.B. Shelley (1911)
  • E se un giorno tornasse..., recitativo per mezzosoprano e pianoforte, testo di V. Aganoor Pompilj, da Maeterlinck (1911)
  • Sei liriche, seconda serie per canto e pianoforte, testi di Negri, Shelley, Samain, Rocchi (1912)
  • Il tramonto, poemetto lirico per mezzosoprano e quartetto d’archi, testo di P.B. Shelley (1914)
  • La sensitiva, poema lirico per voce e orchestra, testo di P.B. Shelley (1914-1915)
  • Deità silvane, per soprano e pianoforte, testi di Antonio Rubino (1917)
  • Cinque liriche per soprano e pianoforte, testi di Shelley, de Fersen e Tagore (1917)
  • La donna sul sarcofago, lirica per canto e pianoforte, versi di Gabriele D'Annunzio (1919)
  • La statua, lirica per canto e pianoforte, versi di Gabriele D'Annunzio (1919)
  • Quattro liriche su testi di Gabriele D'Annunzio (1920)
  • Quattro liriche su parole di poeti armeni per canto e pianoforte (1921)
  • Lauda per la natività del Signore per soli, coro e strumenti, testo attribuito a Jacopone da Todi (1930)

[modifica] Opere teatrali e balletti
  • Re Enzo, opera comica, libretto di Alberto Donini (1905)
  • Semirâma, poema tragico in tre atti, libretto di Alessandro Cerè (1910)
  • Marie Victoire, opera in quattro atti e cinque quadri, libretto di Edmond Guiraud (1912-1914)
  • La bella dormente nel bosco, fiaba musicale in tre atti, libretto di Gian Bistolfi, da Perrault (1916-1921)
  • La boutique fantasque, balletto su musiche di Rossini (1919)
  • La pentola magica, azione coreografica in due quadri su temi popolari russi (1920)
  • Scherzo veneziano, commedia coreografica (1920)
  • Belfagor, commedia lirica, libretto di Claudio Guastalla, dalla commedia di Ercole Luigi Morselli (1921-1922)
  • La campana sommersa, opera in quattro atti, libretto di Claudio Guastalla dal dramma di Gerhart Hauptmann (1925-1926)
  • Belkis, regina di Saba, balletto in cinque quadri (1931)
  • Maria Egiziaca, mistero in un atto e due episodi, libretto di Claudio Guastalla (1931-1932)
  • La fiamma, melodramma in tre atti e quattro quadri, libretto di Claudio Guastalla da un romanzo di Hans Wiers-Jenssen (1933)
  • Lucrezia, istoria in un atto e tre momenti, libretto di Claudio Guastalla (1935/1936, completata da Elsa Respighi)

[modifica] Bibliografia

  • E. DESDERI, «Il Pianoforte», Torino 15 maggio 1922.
  • S. A. LUCIANI, Belfagor, guida, Milano, 1923.

— Composizioni di Ottorino Respighi, in «Musica d’Oggi», apr. 1932.

  • G. NATALETTI, «Quadrivio», Roma, 26 novembre 1933.
  • R. DE RENSIS, Ottorino Respighi, Torino, Paravia, 1935.
  • ELSA RESPIGHI, Ottorino Respighi – Dati biografici ordinati da Elsa Respighi, Milano, Ricordi, 1954.
  • R. DE RENSIS, Ottorino Respighi, trad. e adattato da Gilbert Chapallaz, Sion, Gessler, 1957.
  • MARIO LABROCA, Ottorino Respighi - Catalogo delle opere, Milano, Ricordi, 1965.

Ibidem, Milano, Ricordi, 1972-79.

  • ELSA RESPIGHI, Cinquant’anni di vita nella musica, Padova, Rebellato, 1976.
  • L. BRAGAGLIA-E. RESPIGHI, Il teatro di Respighi, Roma, Bulzoni, 1978.
  • ADRIANO, An Internalional Respighi Discography, Zürich, 1979.
  • JOHN C. G. WATERHOUSE, Voce Respighi, Ottorino, in The New Groves *Dictionary of music and Musicians, London, Macmillan, vol. 15.

«Encidopedia dello Spettacolo», «Enciclopedia Treccani», «Dizionario Schmidl», «Enciclopedia La Musica» (UTET), «Encidopedia della Musica», Ricordi.

  • Elenco dei manoscritti autografi di Ottorino Respighi, in Respighi compositore di Alberto Cantù, Eda, Torino, 1985.
  • Potito Pedarra,Catalogo delle opere di Ottorino Respighi, in Ottorino Respighi, Torino, ERI, 1985.
  • Atti del Convegno “Respighi Giovanile” a cura di Adriano Bassi e Potito Pedarra, Milano, Rosetum, 1993.
  • Potito Pedarra,Il pianoforte nella produzione giovanile di Respighi, Milano, Rugginenti, 1995.
  • Gli Anniversari musicali del 1997 a cura di Potito Pedarra e Piero Santi, Milano, Rosetum., 1997.
  • Potito Pedarra, Intervista rilasciata a P.Coluccelli [1].

[modifica] Collegamenti esterni


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