La passione di Cristo (film)
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La passione di Cristo | |
Titolo originale: | The Passion of the Christ |
Paese: | USA/Italia |
Anno: | 2004 |
Durata: | 120',127' (director's cut) |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro (Latino e Aramaico) sottotitoli in italiano |
Genere: | drammatico, biblico |
Regia: | Mel Gibson |
Soggetto: | dai Vangeli |
Sceneggiatura: | Benedict Fitzgerald, Mel Gibson |
Casa di produzione: | Icon Productions |
Distribuzione (Italia): | Eagle Pictures |
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Fotografia: | Caleb Deschanel |
Montaggio: | John Wright |
Musiche: | John Debney |
Scenografia: | Francesco Frigeri |
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La passione di Cristo è un film di Mel Gibson del 2004.
Il film è uscito nelle sale degli USA il 25 febbraio 2004 con la visione vietata ai minori di 14 anni, mentre in Italia è uscito nelle sale il 7 aprile 2004 senza alcun tipo di censura.
Indice |
[modifica] Trama e pre-produzione
Il film è aperto dalla citazione di un versetto del Libro di Isaia (53,5), scritto nell'VIII secolo a.C., che la tradizione cristiana applica a Gesù.
La vicenda si concentra sulle ultime ore di vita di Gesù Cristo, dall'arresto nell'Orto degli Ulivi, al processo sommario presso il Sinedrio e Ponzio Pilato, alla sua atroce flagellazione, fino alla morte in croce e risurrezione.
La trama del film cerca di seguire il racconto dei vangeli creando una sinossi-armonizzazione di essi data la loro complementarietà (vedi tavola sinottica in Passione di Gesù). Alcune delle scene sono tratte dai diari di Anna Katharina Emmerick, una mistica tedesca vissuta tra il 1774 ed il 1824 - in particolare dal suo libro La dolorosa Passione del Nostro Signore Gesù Cristo, e da La mistica città di Dio di Maria di Agreda.
Per ricreare maggior realismo, il film è stato interamente girato in latino e in aramaico, le lingue del tempo, e sottotitolato nelle lingue moderne. La ricostruzione dei dialoghi in aramaico, lingua che nella versione parlata allora in Palestina (il cosiddetto "aramaico maccabaico") ci è nota solo con una certa approssimazione, è stata affidata al gesuita statunitense William Fulco.
La passione di Cristo - per volontà espressa del suo regista - intende essere un pugno nello stomaco dello spettatore, e fare riflettere sulla portata del sacrificio salvifico del Figlio di Dio, attraverso scene realistiche e violente.
[modifica] Produzione
Gli esterni del film sono stati girati nella città di Matera e di Craco (piccolo paese di circa 700 abitanti della provincia materana) mentre gli interni presso gli studi di Cinecittà a Roma. Le riprese del film si sono svolte tra il 4 novembre 2002 fino al 21 gennaio 2003; il suo budget è stato di soli 30.000.000 $.
Molti gli aneddoti che girano attorno alla lavorazione del film, avvenuta su un set blindato, nel freddo inverno di Matera. Il coinvolgimento emotivo e spirituale è stato forte anche da parte di chi non si potesse dire credente. Si parla di conversioni e di piccoli miracoli[citazione necessaria], per esempio le attrici Monica Bellucci e Maia Morgenstern hanno scoperto la propria gravidanza durante le riprese. L'interprete del Cristo, l'attore cattolico statunitense James Caviezel, è stato assistito per tutte le riprese da un sacerdote; nelle pause di lavorazione recitava il rosario, per trarre ispirazione e forza. Le ore trascorse seminudo appeso alla croce gli sono costate un principio di ipotermia ed una polmonite.
La maggior parte delle scene nel film dove vi è Cristo morente sulla croce l'attore Caviezel è stato sostituito con una fedele ricostruzione robotica.
[modifica] Accoglienza e critica
Alla sua uscita nelle sale, La passione di Cristo ha scatenato feroci dibattiti, specie per le accuse di eccessivo ricorso alla violenza (cui Mel Gibson non è nuovo) e di antisemitismo.
Si racconta che Papa Giovanni Paolo II visionò la pellicola nel corso di una proiezione in anteprima e si dice abbia commentato dicendo "It is as it was" "(il film) è come fu (la passione)". Tuttavia questa affermazione è stata più volte smentita da alcuni assistenti del Papa.[1]
Quasi tutti i critici italiani hanno stroncato il film, tranne Pino Farinotti che gli ha dato un voto molto alto definendolo un capolavoro.
[modifica] Box Office
Nonostante le pesanti critiche il film ha ottenuto molto successo. Infatti la pellicola ha incassato a livello internazionale circa 611.400.000 $; negli USA il film nelle sale ha incassato ben 370.782.930 $, mentre in Italia il film ha incassato circa 19.939.336 €, diventando il film più visto nelle festività di Pasqua del 2004. [2]
[modifica] Confronto con la Sindone
Se autentica, la Sindone rappresenta l'unico testimone che permetta di ricostruire con precisione, tramite analisi medico-legale, i maltrattamenti subiti da Gesù durante la sua passione che nei vangeli sono solo genericamente accennati. Si notano alcune discordanze tra i patimenti dell'uomo della Sindone e il film:
- Nella Sindone la "corona" di spine è più propriamente un casco che avvolge tutta la testa esclusa la faccia, mentre nel film, conformemente all'iconografia tradizionale, si tratta di un semplice "cerchio" di spine;
- Nella Sindone la flagellazione è stata realizzata con un classico flagellum romano, ossia una specie di frusta con tre cordicelle terminanti ognuna con un piccolo manubrio. I colpi sono 121 distribuiti prevalentemente nella zona dorsale, pochi nel petto soprattutto nel ventre, e non rappresentano ferite profonde nella pelle. Nel film invece la flagellazione è realizzata con piccole lamiere e piccoli ganci che feriscono in profondità la pelle e la zona colpita è tutto il corpo, ventre incluso.
- Dalla Sindone si deduce che il condannato ha portato solo il patibulum, il traverso orizzontale della croce, mentre nel film, conformemente all'iconografia tradizionale, Gesù porta la croce intera (ma curiosamente i "ladroni" portano il solo patibulum).
- L'uomo della Sindone ha le ferite dei chiodi nei polsi, mentre nel film, conformemente all'iconografia tradizionale, Gesù è inchiodato nei palmi delle mani.
- L'analisi del rigor mortis e dei rivoli di sangue dell'uomo della Sindone mostra che i polsi erano inchiodati a una distanza tale da garantire al crocifisso una certa libertà di movimento per evitare il soffocamento immediato, mentre nel film le mani sono inchiodate a una distanza maggiore, tanto che un soldato deve tirare il braccio fino a slogarlo.
- L'uomo della Sindone presenta numerose contusioni al volto (sopracciglio sinistro gonfio, naso rotto, labbro superiore rotto, fronte e zona orbitale destra gonfie), ma la zona orbitale destra non appare così gonfia come invece nel film.
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su La passione di Cristo dell'Internet Movie Database
- Incasso internazionale del film La passione di Cristo
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