Gustav Klimt
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Gustav Klimt (Vienna, 14 luglio 1862 – Neubau, 6 febbraio 1918) è stato un pittore austriaco, uno dei massimi esponenti dell'art nouveau (stile Liberty, in Italia), protagonista della secessione viennese.
Nello stesso anno esce il primo numero di Ver sacrum (primavera sacra), rivista della Secessione, pubblicata fino al 1903, in 96 numeri, cui Klimt collaborò attivamente.
Indice |
[modifica] Vita
Gustav Klimt nacque a Baumgarten, quartiere di Vienna, da padre orafo e madre appassionata di musica lirica: era il secondo di sette fratelli. Le condizioni economiche della famiglia, già discrete, diventano precarie dopo la crisi economica del 1873 causata dal fallimento dell'Esposizione Universale di Vienna.
Nel 1876 iniziò a frequentare la Scuola d'arte e mestieri del Museo Austriaco per l'arte e l'industria, dove ebbe l'occasione di confrontarsi con svariate tecniche artistiche, dal mosaico alla ceramica, e di cimentarsi in decorazioni della storia dell'arte del passato. Tre anni dopo, con il fratello minore Ernst e il pittore Franz Matsch, grazie all'interessamento del professore Laufberger, ottenne la commissione per la decorazione del cortile del Kunsthistorisches Museum, su progetto dello stesso Laufberger. Tra il 1886 e il 1888 si dedicò, con il fratello e l'amico, alla decorazione del Burgtheater di Vienna, in una serie di pannelli raffiguranti teatri dell'antichità o del mondo contemporaneo.
Nel 1892, a pochi mesi dalla morte del padre, anche il fratello Ernst muore improvvisamente: questo lutto lasciò un segno nella produzione artistica di Gustav, che riprese a lavorare più attivamente solo tre anni dopo.
Nel 1898 si inaugurò la prima mostra della Secessione viennese, di cui Klimt era presidente dal 1897, dove vennero esposte opere dello stesso Klimt, di Auguste Rodin, Puvis de Chavannes, Arnold Böcklin, Alfons Mucha e Fernand Khnopff[1].
La seconda esposizione del movimento secessionista inaugurò il palazzo appositamente progettato da Joseph Maria Olbrich: all'ingresso venne collocata la frase A ogni tempo la sua arte, all'arte la sua libertà.
Nel 1894 l'università di Vienna aveva commissionato all'artista la decorazione del soffitto dell'aula magna: i lavori vennero rimandati per quattro anni e i pannelli eseguiti da Klimt rispecchiavano il nuovo orientamento influenzato dalla Secessione. Filosofia, Medicina e Giurisprudenza vennero duramente contestate dai committenti, che avevano immaginato una sobria rappresentazione del progresso della cultura, ma che si ritrovarono un turbinio di corpi sensuali. La protesta del corpo docente arrivò fino al parlamento: a questo punto, Klimt decise di rompere il contratto e restituì l'anticipo già versato.
Nonostante questo insuccesso, Klimt continuò ad esporre i suoi lavori a livello internazionale, anche grazie ai contatti con le altre Secessioni, di Berlino e di Monaco, di cui era membro: nel 1900 Filosofia ricevette la medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi.
Nel 1903 si recò due volte a Ravenna, dove conobbe lo sfarzo dei mosaici bizantini: l'oro musivo, eco dei lavori del padre e del fratello in oreficeria, gli suggerì un nuovo modo di trasfigurare la realtà e modulare le parti piatte e plastiche con passaggi tonali, dall'opaco al brillante.
In seguito alla crisi della Secessione viennese, Klimt si avvicinò alla neonata Wiener Werkstätte (Laboratori Viennesi) e nella mostra del 1908 ebbe una sezione dedicata esclusivamente a sedici sue opere. La collaborazione continuò anche nella decorazione di Palazzo Stoclet, a Bruxelles, con il fregio musivo della sala da pranzo.
Nel 1910 partecipò alla Biennale di Venezia e l'anno successivo ricevette il primo premio dell'Esposizione Internazionale di Arte di Roma per Morte e vita: le sue opere vennero esposte anche a Firenze, Bruxelles, Londra e Madrid.
Al ritorno da un viaggio a Roma, l'11 gennaio 1918, venne colpito da un ictus che lo condusse alla morte il 6 febbraio. L'allievo ed amico Egon Schiele lo ritrasse sul letto di morte.
[modifica] Opere
Per approfondire, vedi la voce Categoria:Dipinti di Klimt. |
- Giuditta I (1901)
- Il bacio - Österreichische Galerie di Vienna
- Le tre età della donna (1905) - Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma
- Danae (1907-08)
- Giuditta II (1909)
[modifica] Film
- Raúl Ruiz ha girato il film Klimt (2006) sulla vita del pittore.
- Vienna 1900. Klimt, Schiele, Moser and Kokoschka è un documentario del 2005 di Valérie Manuel sulla Vienna del 1900 attraverso il lavoro dei più importanti artisti austriaci del XX secolo.
[modifica] Musei
Elenco dei musei che espongono opere dell'artista:
- Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma
- Neue Pinakothek di Monaco
- Österreichische Galerie Belvedere
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Gustav Klimt
- Wikiquote contiene citazioni di o su Gustav Klimt
[modifica] Collegamenti esterni
Pittura · Pittori · Dipinti · Musei del mondo