Corona d'Aragona
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Corona d'Aragona | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
|
|||||||||
Descrizione generale | |||||||||
Nome ufficiale: | Corona d'Aragó Corona de Aragón |
||||||||
Lingue: | in prevalenza catalano, castigliano, napoletano e latino; in misura minore aragonese, siciliano, sardo, occitano e greco nei rispettivi domini linguistici | ||||||||
Capitale: | Saragozza | ||||||||
Altre capitali: | Barcellona, Valencia e Napoli | ||||||||
Forma politica | |||||||||
Forma di governo: | monarchia | ||||||||
Nascita: | 1162 con Alfonso II | ||||||||
Causa: | unione dinastica | ||||||||
Fine: | 1715 con Filippo IV (V di Castiglia) | ||||||||
Causa: | assorbimento da parte del Regno di Spagna per mezzo dei decreti di Nueva Planta | ||||||||
Territorio e popolazione | |||||||||
Territorio originale: | Aragona, Catalogna | ||||||||
Province: | regni di Aragona, Valencia, Maiorca, Sicilia, Napoli e Sardegna e Corsica; ducati di Atene e Neopatria; contea di Barcellona | ||||||||
Massima estensione: | 250.000 km² nel 1443 | ||||||||
Popolazione: | 300.000 nel 1443 | ||||||||
Religione e Società | |||||||||
Religioni preminenti: | Cattolica | ||||||||
Religione di stato: | Cattolica | ||||||||
Evoluzione storica | |||||||||
|
Corona d'Aragona fu il nome dato all'insieme dei regni e territori soggetti alla giurisdizione dei re di Aragona dal 1134 al 1714. Nata dall'unione dinastica tra il Regno d'Aragona e la Contea di Barcellona, la Corona d'Aragona venne accresciuta nei secoli di altri territori: i regni di Maiorca, Valencia, Sicilia, Sardegna e Corsica e Napoli, nonché i ducati di Atene e Neopatria.
Indice |
[modifica] Storia
L'unione dei territori della contea di Barcellona e del regno d'Aragona avvenne grazie al matrimonio di Ramon Berenguer IV, conte di Barcellona, con Petronilla d'Aragona (1137). Da quel momento i due territori, pur essendo autonomi, confluirono in unione personale nella figura dei re di Aragona ed andarono a formare la cosiddetta "Corona d'Aragona". Il figlio di Ramon Berenguer IV e Petronilla, Alfonso II, ereditò entrambi i titoli, che furono assunti da tutti i suoi successori. Ciononostante, l'unione personale comportò il rispetto delle istituzioni preesistenti e dei parlamenti di entrambi i territori.
Il re Giacomo I, detto il Conquistatore, diede inizio nel XIII secolo all'espansione del regno nell'ambito della Reconquista, riuscendo a strappare agli arabi Maiorca e buona parte dell'attuale Comunità Valenziana. Valencia fu dichiarata capitale di un neocostituito regno e dotata di proprie istituzioni, cosicché fu il terzo stato ad entrare nella Corona d'Aragona. L'isola di Maiorca, assieme alla Cerdanya, al Rossiglione e alla città di Montpellier, vennero ceduti a suo figlio Giacomo col nome di Regno di Maiorca, per poi essere reincorporati in un secondo tempo, nel 1349.
Seguendo una strategia comune agli altri regni della penisola iberica, i re d'Aragona dotarono i regni della Corona di leggi e fueros (consuetudini) proprie, al fine di limitare l'influenza della nobiltà e garantire una maggiore fedeltà alla monarchia.
L'espansione aragonese nel Mediterraneo accrebbe la Corona d'Aragona di nuovi territori: la Sicilia e la Sardegna nel 1409, nonché - nel 1443 - il Regno di Napoli. Data la lontananza geografica dall'Aragona, questi territori non vennero assoggettati ad un governo centrale ed anzi affidati alle élites locali. Nei possedimenti italiani il controllo aragonese fu quindi nominale, di natura più economica che politica.
Nel 1410 il re Martino I morì senza discendenti: in seguito al Compromesso di Caspe, Ferdinando d'Antequera (della dinastia castigliana dei Trastamara) fu incoronato col titolo di Ferdinando I d'Aragona. Più avanti, suo nipote Ferdinando II riacquistò la Catalogna del Nord (fra cui anche il Rossiglione), che era passata alla Francia, e il Regno di Navarra, che pur essendosi da poco unito alla Corona d'Aragona era stato perso per via di dispute dinastiche interne.
Ferdinando II sposò nel 1479 l'infanta Isabella di Castiglia, creando i presupposti per la futura unione dei due regni. Tuttavia, a quel tempo sia la Castiglia sia l'Aragona rimasero territori distinti, ciascuno dotato di proprie istituzioni, parlamenti e leggi tradizionali.
La Corona d'Aragona e quella di Castiglia passarono poi agli Asburgo (Carlo V di Spagna, detto Carlo I in Aragona, era nipote dei Re cattolici), che le riunirono sotto la Corona di Spagna (anche in questo caso le istituzioni delle due Corone rimasero valide e distinte). Quando però gli la linea degli Asburgo di Spagna si estinse nel 1700, anche la Corona d'Aragona rimase senza titolari. Scoppiò quindi la guerra di successione spagnola (1702-1713), che vide la vittoria del pretendente borbonico, Filippo d'Angiò, che salì al trono col nome di Filippo V di Spagna.
Appena consolidato il proprio potere, Filippo V trasformò la Spagna in una monarchia centralizzata ed emanò i decreti di Nueva Planta, per effetto dei quali le terre della Corona d'Aragona (che si erano schierate a favore dell'altro pretendente al trono durante la guerra di successione) vennero private di tutte le istituzioni e legislazioni tradizionali per essere sottomesse ad un'amministrazione spagnola unita. A partire da questo momento la Corona d'Aragona cessò formalmente di esistere.
[modifica] Araldica Stemma d'Aragona
Per approfondire, vedi le voci Barre d'Aragona e Senyera (bandiera). |
Le Barre d'Aragona (in spagnolo Barras di Aragona) sono l'antico simbolo araldico dei re della Corona d'Aragona. In catalano vengono chiamate las cuatro barras (le quattro barre o i quattro pali).
Sono composte da quattro frange verticali rosse su fondo dorato o giallo. La descrizione corretta in araldica è: d'oro a quattro pali di rosso.
[modifica] I territori e i regnanti della Corona d'Aragona
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
- Portale Storia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di Storia