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Filippo V di Spagna - Wikipedia

Filippo V di Spagna

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Filippo V
Re di Spagna
Filippo V, Hyacinthe Rigaud
Regno 1700-1724
Nascita 19 dicembre 1683
Versailles
Morte 9 luglio 1746
Madrid
Predecessore Carlo II
Successore Ferdinando VI di Spagna
Consorte Maria Luisa di Savoia
Elisabetta Farnese
Figli Prime nozze:
Luigi
Filippo
Filippo
Ferdinando VI
Seconde Nozze:
Carlo III
Infante Francesco
Infanta Marianna Vittoria
Filippo I
Infanta Maria Teresa Raffaella
Infante Luigi Antonio
Infanta Maria Antonietta
Casa reale Borbone di Spagna
Padre Luigi, il Grande Delfino
Madre Anna Maria di Baviera

Filippo V di Borbone (Versailles19 dicembre 1683 – Madrid9 luglio 1746) fu il primo re di Spagna della dinastia dei Borbone.

Era infatti nipote del re Luigi XIV di Francia e salì al trono di Spagna perché sua nonna, la regina Maria Teresa moglie del Re Sole, era figlia di primo letto di Filippo IV di Spagna e sorellastra dell'ultimo re spagnolo della dinastia degli Asburgo, Carlo II di Spagna.

Era il secondo figlio di Luigi, il Grande Delfino e di Anna Maria di Baviera.

Indice

[modifica] Il trono contestato

Il 1 novembre 1700 moriva il re di Spagna Carlo II. Cinque giorni dopo, per disposizione testamentaria del defunto re, veniva proclamato nuovo re di Spagna il duca Filippo d'Angiò, nipote del re di Francia Luigi XIV. Poiché Carlo II ebbe un salute pessima fin dalla nascita, già molto tempo prima che egli scomparisse le grandi monarchie d'Europa avevano cominciato ad avanzare varie ipotesi di successione, ratificate in accordi segreti. Tutte le ipotesi formulate avevano come obiettivo principale lo smembramento della grande potenza economica e militare della Spagna: l’impero spagnolo, infatti, se fosse stato unito integralmente ad uno qualunque dei troni delle grandi potenze europee, avrebbe fatto spostare certamente l'asse dell'equilibrio politico-militare, nonché quello economico, a favore di quest'ultimo, con la conseguenza di rendere difficilmente governabile il rapporto tra gli stati e impossibile il mantenimento della pace. A rigore, l'eredità sarebbe toccata all'infanta di Spagna Maria Teresa d'Austria, moglie di Luigi XIV, la quale aveva, però, rinunciato alla successione, prima di morire nel 1683. Luigi XIV non riteneva valida questa rinuncia e appoggiava, per questa ragione, le pretese del figlio, il Delfino di Francia Luigi, e dei figli di questi, Luigi e Filippo (quest'ultimo fu appunto la figura designata dal testamento di Carlo II). Ad avanzare pretese non del tutto illegittime sul trono di Spagna c'erano poi l'imperatore Leopoldo I, cognato di Carlo II e rappresentante del ramo austriaco degli Asburgo, e il principe elettore di Baviera.

Carlo II d'Asburgo, nel fare testamento, aveva adottato proprio l'unica soluzione rigettata unanimemente da tutti gli altri regnanti, seppur vincolata alla rigida, formale e sostanziale separazione delle relative corone: lasciare indivisa la propria eredità nelle mani di un solo soggetto, in questo influenzato dalla moglie Maria Anna di Neuburg e dai consigli degli inviati papali.

Poiché il designato Filippo d'Angiò, sostenuto dal re di Francia, non avrebbe mai rinunciato ai benefici testamentari di cui era stato gratificato da Carlo II, fu inevitabile il ricorso alle armi. La Guerra di successione spagnola, come fu chiamato il conflitto, iniziò con la grande alleanza dell'Aja del 7 settembre 1701, con la quale l'Inghilterra, i Paesi Bassi e l'Austria si impegnavano ad impedire che le volontà testamentarie del defunto re di Spagna trovassero definitiva attuazione: sarebbe stato infatti molto difficile fronteggiare un'unica sovranità borbonica da entrambe le parti dei Pirenei. La guerra si sviluppo con alterne vicende fino al 1713, quando, dopo lunghe e laboriose trattative protrattesi per circa un anno, il 13 luglio fu firmato il trattato di pace di Utrecht tra la Francia, da una parte, e l'Inghilterra, il Portogallo, la Prussia, l'Olanda e la Savoia, dall'altra. La parola fine alla guerra di successione spagnola tuttavia fu posta solo quando anche l'Austria sottoscrisse il trattato di pace con la Francia: ciò avvenne il 6 marzo 1714 nella città di Rastadt.

[modifica] La vita e il Regno

Statua equestre di Filippo V, per R. Michel (R.A.B.A.S.F., Madrid).
Statua equestre di Filippo V, per R. Michel (R.A.B.A.S.F., Madrid).

Nacque a Versailles il 19 dicembre 1683 e fu subito Duca di Angiò. Era il secondo figlio di Luigi il grande Delfino. Nel 1700 il re di Spagna Carlo II moriva. Egli all'età di 17 anni, fu nominato nel testamento come suo successore, essendo nipote della sorella di Carlo II, cioè Maria Teresa di Spagna. Se egli avesse rifiutato, la corona spagnola sarebbe andata a suo fratello minore Carlo duca di Berry o all'arciduca Carlo d'Austria. Entrambi i pretendenti avevano diritti legali per il fatto che il nonno, re Luigi XIV di Francia, ed il padre di Carlo d'Austria, cioè l'imperatore Leopoldo I erano entrambi mariti delle sorelle di Carlo II di Spagna. Filippo aveva i maggiori diritti poiché sia la bisnonna che la nonna erano più anziane rispetto a quelle dell'arciduca Carlo d'Austria. Comunque il ramo austriaco rivendicava il fatto che la nonna di Filippo aveva rinunciato a suo tempo ai suoi diritti e quelli dei suoi discendenti sul trono spagnolo, in conseguenza del suo contratto di matrimonio. La parte francese controbatteva sulla invalidità di tale ultima disposizione poiché la dote di tale matrimonio non era mai stata pagata.

Dopo meditate riflessioni e trattative dove Luigi il Delfino perorava la causa di suo figlio, si stabilì che Filippo sarebbe asceso al trono di Spagna rinunciando per sempre ai suoi diritti e quelli dei suoi discendenti sulla corona francese. Scoppiò però la guerra di successione spagnola che durò fino al 1713. Anche se a Filippo V fu concesso infine di rimanere sul trono di Spagna, egli dovette cedere il possesso di Minorca e Gibilterra alla Gran Bretagna, e dei Paesi Bassi, di Napoli, del ducato di Milano e della Sardegna, alla famiglia austriaca degli Asburgo. La Sicilia e una parte del milanese andò ai Savoia. L'egemonia spagnola, che già lungo tutto il '600 era calata a motivo della crescente rivalità olandese e inglese (soprattutto nell'ambito del commercio con le Americhe), subì in questa guerra un ulteriore indebolimento. Tuttavia, ripresasi dalla sconfitta nella guerra di successione spagnola, la Spagna di Filippo V, guidata dal governo del cardinale Giulio Alberoni, occupò la Sardegna e la Sicilia, scatenando così la guerra della Quadruplice alleanza (1717) che vide Inghilterra, Francia, Austria ed Olanda avversarie della Spagna e si concluse tre anni dopo con la sconfitta spagnola.

Louis-Michel van Loo, la famiglia di Filippo V con Elisabetta Farnese
Louis-Michel van Loo, la famiglia di Filippo V con Elisabetta Farnese

Il 14 gennaio 1724 Filippo V abdicò in favore di Luigi, suo figlio maggiore, ma fu costretto a tornare sul trono pochi mesi dopo in seguito alla morte del figlio per vaiolo. Successivamente Filippo si adoperò per aiutare la dinastia borbonica a riconquistare territori durante la guerra di successione polacca e la guerra di successione austriaca, con la riconquista di Napoli e della Sicilia dall'Austria, e di Orano dagli ottomani. Verso il termine del suo regno, gli spagnoli difesero con successo i territori dei Caraibi dall'invasione britannica nella guerra di Jenkins ear. Durante il suo regno la Spagna cominciò a risollevarsi dal ristagno in cui era caduta sotto gli Asburgo. Filippo era afflitto da malattia depressiva e cadde vittima di una profonda malinconia[1].

Con I Decreti Nuova Terra Filippo V impose un nuovo modello giuridico, politico e amministrativo spagnolo nei territori precedentemente sottoposti a vicereami. Vennero abolite le autonomie politiche,venne centralizzata l'amministrazione basata su province governate da un Capitano generale e di una udienza, che erano responsabili per la gestione completa dell'ordine pubblico e per la giustizia verso il governo di Madrid. Mentre per la gestione economica e finanziaria sono stati stabiliti Intendenti provinciali. Anche il governo centrale fu riformato; vennero aboliti i consigli di amministrazione, che furono sostiutiti da segreterie di stato, predecessori degli attuali ministeri, i cui funzionari venivano nominati dal re e vennero aboliti i viceregni, usati per governare i territori periferici (vennero lasciati intatti solo quelli d'America).

Per risanare le finanze, lasciate in condizioni disastrose dai predecessori,Filippo V e sopratutto il Cardinale Alberoni, riorganizzarono il sistema fiscale riequilibrando le imposte, riducendo drasticamente i privilegi del clero e della nobiltà e in seguito furono ridotte le imposte e abolirono molte spese inutili e con il ricavato riarmarono la marina militare.

Filppo V si interessò molto dell'economia e per migliorarla abolì i dazi doganali interni, ridusse le imposte e fece numerosi interventi tramite sovvenzioni per migliorare il commertcio ma sopratutto l'agricoltura e alla fine del regno la produzione era decisamente aumentrata mentre le importazioni di prodotti agricoli furono ridotte di due terzi.

Anche in materia di diritto dinastico Filippo V approntò dei miglioramenti introducendo la legge salica che impediva la trasmissione della corona per via femminile (anche se il re era salito al trono proprio grazie a questa).

La Moglie, Elisabetta Fasrnese, molto ambiziosa, per riconquistare i domini perduti curò di persona insieme al coniuge la riorganizazione dell'esercito che fu aggiornato al modello francese delle brigate, reggimenti, battaglioni, di imprese e di squadre, per loro iniziativa inoltre l'esercito fu dotato di uniformi e di nuovi fucili con baiuonette mentre furono aumentati i reparti di artiglieria. Durante il suo regno La Spagna riorganizzò la flotta i cui organici furono drasticamente aumentati, vennero costruiti nuovi cantieri navali e anche alcune scuole di marina. Tale politica fu continuata dai due figli e fino al 1800 la Spagna rimase una potenza navale di prim'ordine.

In verità, sebbene avesse un potere assoluto, Filippo V non governò così in quanto tale, specialmente negli ultimi anni: era affetto da Malinconia e depressione lenita solo dal fatto che il famoso cantante Farinelli gli cantava ogni sera quattro arie e con la sua voce migliorò la salute del re. A causa delle malattie però fu influenzato da alcune persone come il cardinale Alberoni prima e la seconda moglie, Elisabetta Farnese ( che aveva sposato nel 1714), poi. Alla sua morte gli succedette, nonostante l'opposizione di Elisabetta, Ferdinando VI di Spagna, ultimo figlio della prima moglie, Maria Luisa di Savoia.

[modifica] I matrimoni e i figli

Regno di Spagna
Borbone

Filippo V (1700 - 1746)
Luigi I (1724)
Ferdinando VI (1746 - 1758)
Carlo III (1758 - 1788)
Carlo IV (1788-1808)
Ferdinando VII (1813-1833)
Isabella II (1833-1868)
Alfonso XII (1874-1885)
Alfonso XIII (1886 - 1931)
Don Juan (1941-1975)
Juan Carlos I (1975 - ...)
Felipe, Principe delle Asturie
Modifica

Il 2 novembre 1701 sposò Maria Luisa di Savoia (17 settembre 168814 febbraio 1714), dalla quale ebbe 4 figli:

Sposò in seconde nozze Elisabetta Farnese (24 dicembre 1714), dalla quale ebbe 7 figli:

[modifica] Note

  1. ^ Pare che il cantante Farinelli, ogni notte per 20 anni, cantasse al re le stesse quattro arie (così come fece per il suo successore) e tale prestazione avrebbe lenito di molto la depressione del re.
Predecessore: Re di Spagna Successore:
Carlo II 1700 - 1724 Luigi I
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Predecessore: Re di Spagna Successore:
Luigi 1724 - 1746 Ferdinando VI I
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