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Unione Sportiva Avellino - Wikipedia

Unione Sportiva Avellino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

U.S. Avellino
Calcio
Badge of Honour FIFA
Badge of Honour UEFA
Attuale campione d’Italia Campione d’Italia in carica
Detentore della Coppa Italia Detentore della Coppa Italia
Detentore della Coppa Italia di C
Detentore della Coppa Italia di D Detentore della Coppa Italia di D
Detentore della Supercoppa Detentore della Supercoppa Italiana
Attuale campione d’Europa Campione d’Europa in carica
Attuale campione del Sudamerica Campione del Sud America in carica
Campione d’Inghilterra in carica Campione d’Inghilterra in carica
Campione in carica MLS Campione in carica Major League Soccer
Detentore della U.S. Open Cup
Attuale campione del mondo Campione del mondo in carica
Detentore della Supercoppa europea Detentore della Supercoppa d’Europa
Detentore della Coppa UEFA Detentore della Coppa UEFA
Campione di Germania Campione di Germania in carica
Campione di Spagna Campione di Spagna in carica
Attuale detentore della Coppa Intertoto Detentore della Coppa Intertoto
FA Cup Detentore della FA Cup
I Lupi, Gli Irpini
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
[[Immagine:Kit_right_arm{{{pattern_ra1}}}.png|top|Manica destra]]
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali: Bianco-Verde
Simboli: Lupo
Dati societari
Città: Avellino
Paese: bandiera Italia
Confederazione: UEFA
Federazione: FIGC
Campionato: Serie C1
Fondazione: 1912
Presidente: Bandiera dell'Italia Marco Pugliese
Allenatore: Bandiera dell'Italia Alessandro Calori
Palmarès
Trofei nazionali:
Trofei internazionali:
Stadio
Partenio
(26.150 posti)
Contatti
Unione Sportiva Avellino S.p.A.
Contrada Archi, n. 35
83100 Avellino
Tel 0825/792027
Fax 0825/793001
www.usavellino.it

L'Unione Sportiva Avellino è la principale società calcistica di Avellino. Fondata nel 1912, è appena stata retrocessa in Serie C1. Ha al suo attivo dieci stagioni in Serie A, dove militò ininterrottamente dal 1978 al 1988.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Le origini

La squadra nella stagione 1940-41
La squadra nella stagione 1940-41

Nel dicembre del 1912 viene fondata l'Unione Sportiva Avellino, che fin da subito partecipa al campionato di IV Divisione con la divisa biancoverde. Le partite casalinghe vengono disputate nel campo sportivo Piazza d'Armi al centro della città di Avellino. Grazie all'ubicazione dello stadio, sia gli abitanti dei palazzi circostanti che i detenuti del carcere borbonico poterono assistere alle partite gratuitamente sino al 1970, anno dell'addio allo storico impianto sportivo per il più capiente Comunale.

[modifica] La prima promozione in Serie B

Il "Piazza d'Armi" con alle spalle il carcere borbonico
Il "Piazza d'Armi" con alle spalle il carcere borbonico

Mentre la squadra vaga tra la Serie C e la Serie D, l'Unione Sportiva Avellino si trasforma da S.r.l. a S.p.a., precisamente il 5 luglio 1968. Il salto di qualità avviene nella stagione 1972/73, dove in seguito a un entusiasmante testa a testa con il Lecce, l'Avellino viene promosso in Serie B. Antonio Sibilia è il presidente e Tony Gianmarinaro l'allenatore. Durante questa stagione l'Avellino batte molti record: punteggio finale di 62 punti (fin allora mai ottenuto da nessuna squadra di C), 64 reti segnate, solo 18 reti subite, neanche una sconfitta in casa, dieci vittorie in trasferta, primato di incasso per la Serie C con 47.997.000 lire nella gara casalinga contro il Lecce.

[modifica] Lo storico approdo in Serie A

Lo storico tagliando per la partita della promozione in Serie A, Sampdoria-Avellino
Lo storico tagliando per la partita della promozione in Serie A, Sampdoria-Avellino

Dopo cinque anni nella serie cadetta, nella stagione 1977/1978 gli irpini fanno il grande salto in Serie A, con Paolo Carosi allenatore, vincendo all'ultima giornata a Marassi contro la Sampdoria per 1-0, rete di Mario Piga. La vittoria con la Sampdoria fu aspramente criticata al punto tale da determinare dubbi e sospetti sul risultato finale. L'Avellino approda nella massima serie e inizia un'era che da un punto di vista sportivo darà tanto alla città e alla sconosciuta provincia meridionale.

[modifica] Il decennio in massima serie

I festeggiamenti dopo la promozione in A
I festeggiamenti dopo la promozione in A

Negli anni della A si alternano momenti di entusiasmo a soffertissime salvezze. L'Avellino resta in Serie A per ben dieci stagioni consecutive e raggiunge l'ottavo posto nel 1987, che resterà il miglior piazzamento di sempre.

Nel periodo tra 1978 e 1988 l'Avellino si toglie notevoli soddisfazioni battendo squadre del calibro di Inter, Juventus e Milan, diventando la "squadra simpatia" del calcio italiano. Nell'estate del 1986, si aggiudica il Torneo Estivo, organizzato dalla Lega Calcio tra le dodici squadre di serie A non partecipanti alle semifinali di Coppa Italia.

Il momento più difficile si ha nella stagione 1980/1981, in seguito alla penalizzazione di 5 punti a causa del calcio scommesse, e al tragico evento del terremoto del 23 novembre 1980. Uno dei testimoni della tragedia, il difensore Salvatore Di Somma, ricorda l'atmosfera di quei giorni:


« C'erano delle situazioni drammatiche, morti a terra, gente che tirava i propri parenti dalle macerie. C'è una cosa che però non dimenticherò mai. Una signora, a piazza Libertà, mentre piangeva i suoi cari mi disse: "Salvatore, hai visto che è successo? Però oggi che bella vittoria abbiamo fatto..." »

La squadra, tuttavia, riuscirà a salvarsi all'ultima giornata grazie all' 1-1 casalingo contro la Roma.

Durante questi anni transitano per Avellino tanti futuri campioni e stelle del calcio già affermate, come l'irpino Fernando De Napoli, Stefano Tacconi, Andrea Carnevale, Luciano Favero, Beniamino Vignola, Geronimo Barbadillo, Ramón Díaz, lo storico capitano Adriano Lombardi, Juary, José Dirceu, Angelo Colombo, Walter Schachner, Franco Colomba (allenatore dei lupi nella stagione 2005/2006), Paolo Beruatto, Angelo Alessio e allenatori come Vinicio, Eugenio Bersellini, Rino Marchesi e Ottavio Bianchi.

[modifica] La doppia retrocessione

Il sogno irpino finisce nella stagione 1987/1988. I lupi arrivano penultimi a -1 dalla salvezza e retrocedono in B insieme all'Empoli. Ai fallimenti sportivi succedono le disastrose vicissitudini societarie. La proprietà del club viene rilevata dalla Bonatti, società satellite della Parmalat di Callisto Tanzi. La gestione viene affidata a Pierpaolo Marino, che però, nell'estate del 1991, dopo aver fallito per tre stagioni di fila, decide di lasciare l'incarico a Gaetano Tedeschi. Per le sorti dell'Avellino non cambia nulla: arriva, infatti, la retrocessione in serie C1 (ultimo posto in serie B) con l'allenatore Ciccio Graziani nel 1992.

[modifica] Gli anni bui della C

Dopo 2 anni negativi in Serie C1, nel 1995 Antonio Sibilia torna presidente e sembra tornare la luce con la promozione in Serie B ai play off contro il Gualdo. Ma è solo un'illusione. A nulla servono le 19 reti di Pasquale Luiso nel 1995/1996. Gli irpini giungono terz'ultimi e tornano in serie C1. Vi restano per 7 stagioni in cui più volte la società rischia il fallimento. Il definitivo addio di Sibilia, nell'estate del 2002, permette al duo Massimo Pugliese-Aniello Aliberti di rilevare il club biancoverde. La squadra arriva ai play-off, ma la società è allo sbando dopo il solo girone di andata. Alla fine la spunta Pasquale Casillo, ex patron del Foggia, che sale ai vertici dell'Avellino.

I Presidenti
I Presidenti
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[modifica] Risalite e cadute

Nel 2003 con la proprietà di Pasquale Casillo, il re del grano, vincono il campionato e tornano nei cadetti. I protagonisti di questo campionato vinto sono il capitano Simone Puleo, il portiere Domenico Cecere, Raffaele Biancolino, Gigi Molino, e l'allenatore Salvatore Vullo.

Ma, dal punto di vista societario, continuano le problematiche. Quelli della gestione Casillo, sono due anni di fortissima tribolazione. Casillo viene coinvolto in un procedimento giudiziario, avviato da una denuncia di Aliberti. Ne fa spese il calcio, con l'Avellino che arriva ad un passo dal fallimento e la Salernitana di Aliberti che scompare solo due anni dopo. La gioia per la promozione in B è, così, subito cancellata. Dopo appena un anno, con Zdenek Zeman in panchina (nell'anno della B a 24 squadre), arriva anche l'umiliante retrocessione in C1. Unica nota lieta della stagione le 15 reti del bielorusso Vitali Kutuzov.

Nell'estate 2004 cambia ancora proprietà. La società è rilevata dai fratelli Pugliese, con in panchina Antonello Cuccureddu, sostituito poi da Francesco Oddo, che guida la squadra alla promozione in B grazie alla vittoria del 19 giugno 2005 per 2-1 contro il favoritissimo Napoli nella finale dei play-off grazie alle reti di Raffaele Biancolino e del terzino bomber Vincenzo Moretti.

Nel 2005-06 l'Avellino, piazzatosi al quart'ultimo posto in B, è nuovamente retrocesso in C1 dopo la disputa del play-out con l'AlbinoLeffe. La partita di andata, giocata a Perugia il 3 giugno 2006 per la squalifica del campo dei campani, è terminata con la vittoria per 2-0 dell'AlbinoLeffe, mentre il ritorno, disputatosi a Bergamo il 7 giugno 2006, ha visto l'inutile vittoria dell'Avellino per 3-2. Nel campionato 2006-07 in Serie C1 l'Avellino centra subito la promozione in Serie B. Infatti nonostante i 2 punti di penalizzazione la squadra si classifica seconda dietro il Ravenna ed accede ai play-off. Poco prima della fine della stagione regolamentare la società esonera l'allenatore Giuseppe Galderisi sostituendolo con Giovanni Vavassori. L'Avellino passa il I° turno contro il Taranto (1-0 per il Taranto all'andata; 1-0 per l'Avellino al Partenio con rete di Vincenzo Moretti nel finale) e nella finale supera il Foggia ribaltando la sconfitta dell'andata (0-1) con i gol di Rivaldo (allo scadere del tempo regolamentare), Evacuo e Biancolino. Il successivo campionato di serie B vede ancora una volta una stagione difficoltosa per la squadra irpina che, dopo un tormentato precampionato con l'addio di ben due allenatori, Giovanni Vavassori e Maurizio Sarri, viene affidata all'allenatore aretino Guido Carboni che, tuttavia nel marzo 2008, paga con l'esonero gli scarsi risultati raggiunti, rimpiazzato dal giovane allenatore Alessandro Calori. Nonostante l'arrivo del nuovo tecnico e qualche risultato positivo (3-1 in casa contro la sorpresa Pisa), la squadra irpina retrocede, per la terza volta in sei anni, in serie C1 con una giornata di anticipo dopo la sconfitta esterna di Bari per 1-0.

[modifica] La tifoseria

« L'Avellino può cambiare squadra, allenatori, tutto, ma il pubblico, con quel pubblico che li trascina dall'inizio alla fine, giocare al Partenio sarà sempre difficile per tutti »
(Dino Viola, presidente della Roma degli anni '80)
Coreografia della Curva Sud durante la finale playoff contro il Napoli
Coreografia della Curva Sud durante la finale playoff contro il Napoli

L'Avellino vanta, in proporzione alle dimensioni del proprio bacino di utenza, un seguito di tifosi molto numeroso. Sebbene lo zoccolo duro degli ultras irpini sia in città (Green Stars, Cruels, Esagerati, Splatter), anche nell'hinterland (Atripalda, Solofra) e soprattutto nei paesi dell'Alta Irpinia, l'amore per la maglia biancoverde coinvolge un gran numero di supporters. La passione intorno a questa squadra scoppiò in maniera prorompente sin dai primi anni del dopoguerra, fino a raggiungere l'apoteosi nel decennio in massima serie. Quella avellinese è stata, ed è tuttora, una tifoseria capace di fare grandi numeri e di competere alla pari con piazze molto più grandi; soprattutto in trasferta ha uno zoccolo duro abbastanza numeroso che garantisce sempre buone presenze al seguito dei lupi, a prescindere dai risultati.

Striscione di benvenuto degli ultras sambenedettesi, lasciato fuori il settore ospiti per gli amici irpini
Striscione di benvenuto degli ultras sambenedettesi, lasciato fuori il settore ospiti per gli amici irpini

Le rivalità più accese sono per la maggior parte con squadre campane: Napoli, Salernitana, Benevento e Juve Stabia su tutte. Anche fuori regione, tuttavia, ci sono stati in passato e non solo screzi con i tifosi di Catania, Bari, Pescara, Verona e molte altre. Durante la permanenza in Serie A si instaurò un gemellaggio con la Juventus (l'unico della storia bianconera con una squadra italiana) che verrà poi sciolto insieme ad altri (Messina, Cavese, Nocerina) a cavallo tra gli anni '90 e 2000, per decisione del direttivo curva Sud avellinese. Ad oggi, l'unico gemellaggio ufficiale dell'Avellino rimane quello con la Casertana, anche se permangono rapporti di amicizia con Cavese, Nocerina, Sambenedettese e Messina.


[modifica] Cronistoria

Cronistoria dell'Unione Sportiva Avellino
  • 1912: Nasce l'Unione Sportiva Avellino.
  • 1912-43: Partecipa ai campionati regionali di IV Divisione.
  • 1944: Attività sospesa per cause belliche.
  • 1945-46: 10° nel girone D Campania e Lucania di Lega Sud di Serie C.
  • 1946-47: 3° nel girone B Puglie di Lega Sud di Serie C.
  • 1947-48: 3° nel girone A di Lega Sud di Serie C.
  • 1948-49: 1° nel girone D di Serie C. Retrocesso nel Campionato Interregionale per illecito sportivo.
  • 1949-50: 2° nel girone M di Lega Sud del Campionato Interregionale. Promosso in Serie C.
  • 1950-51: 15° nel girone D di Serie C. Retrocesso nel Campionato Interregionale.
  • 1951-52: 4° nel girone M del Campionato Interregionale.
  • 1952-53: 1° nel girone finale di IV Serie.
  • 1953-54: 3° nel girone G di IV Serie.
  • 1954-55: 11° nel girone H di IV Serie.
  • 1955-56: 5° nel girone H di IV Serie.
  • 1956-57: 5° nel girone H di IV Serie.
  • 1957-58: 12° nel girone C di IV Serie.
  • 1958-59: 3° nel girone H di IV Serie. Promosso in Serie C.
  • 1959-60: 13° nel girone C di Serie C.
  • 1960-61: 18° nel girone C di Serie C. Retrocesso in Serie D.
  • 1961-62: 1° nel girone F di Serie D. Promosso in Serie C.
  • 1962-63: 18° nel girone C di Serie C. Retrocesso in Serie D.
  • 1963-64: 1° nel girone E di Serie D. Promosso in Serie C.
  • 1964-65: 7° nel girone C di Serie C.
  • 1965-66: 4° nel girone C di Serie C.
  • 1966-67: 2° nel girone C di Serie C.
  • 1967-68: 7° nel girone C di Serie C.
  • 1968-69: 10° nel girone C di Serie C.
  • 1969-70: 13° nel girone C di Serie C.
  • 1970-71: 16° nel girone C di Serie C.
  • 1971-72: 12° nel girone C di Serie C.
  • 1972-73: 1° nel girone C di Serie C. Promosso in Serie B.
  • 1977-78: 2° in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1987-88: 15° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1991-92: 20° in Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1992-93: 6° nel girone B di Serie C1.
  • 1993-94: 9° nel girone B di Serie C1.
  • 1995-96: 18° in Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1996-97: 12° nel girone B di Serie C1.
  • 1997-98: 7° nel girone B di Serie C1.
  • 1998-99: 9° nel girone B di Serie C1.
  • 2000-01: 4° nel girone B di Serie C1.
  • 2001-02: 7° nel girone B di Serie C1.
  • 2002-03: 1° nel girone B di Serie C1. Promosso in Serie B.
  • 2003-04: 23° in Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 2005-06: 18° in Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 2007-08: 19° in Serie B. Retrocesso in Serie C.

[modifica] Partite memorabili

Data Avvenimento
27 maggio 1973 Avellino-Lecce 1-0 (promozione in serie B)
11 giugno 1978 Sampdoria-Avellino 0-1 (promozione in serie A)
28 gennaio 1979 Avellino-Milan 1-0 (vittoria contro il Milan di Rivera alla fine campione d'Italia)
13 maggio 1979 Juventus-Avellino 3-3 (pareggio all'ultima giornata che vale la salvezza)
4 novembre 1979 Napoli-Avellino 0-1 (vittoria nel derby in trasferta in Serie A)
12 settembre 1983 Avellino-Milan 4-0 (prima goleada in A)
13 gennaio 1985 Avellino-Verona 2-1 (vittoria sul Verona capolista e campione d'Italia a fine stagione)
15 marzo 1987 Udinese-Avellino 2-6 (prima goleada in trasferta)
24 giugno 1995 Avellino-Gualdo 6-5 (ai rigori) (promozione in B)
11 maggio 2003 Crotone-Avellino 0-1 (promozione in B)
5 aprile 2004 Avellino-Verona 6-0 (goleada)
19 giugno 2005 Avellino-Napoli 2-1 (finale play off e promozione in Serie B)
17 giugno 2007 Avellino-Foggia 3-0 dts (finale play off e promozione in Serie B)

[modifica] Campionati nazionali disputati

In 63 stagioni sportive a partire dalla ripresa agonistica del secondo dopoguerra. Nei suoi primi tre decenni di attività, l'Avellino non era mai andato oltre l'agonistica a livello regionale in Campania.

  • 10
  • 13
  • 29
  • 11

[modifica] I capitani

Adriano Lombardi (1976-1982), Salvatore Di Somma (1982-1985), Franco Colomba (1985-1988), Antonio Marasco (1993-1996), Simone Puleo (2002-2007), Stefano De Angelis (2007-2008)

[modifica] I migliori marcatori

Raffaele Biancolino (2003-2007 serie B-C1) 51 reti, Salvatore Fresta (1992-1995 serie C1) 31 reti, Alessandro Pellicori (2002/2003 + 2007/2008 serie B, C1) 25 reti, Ramon Angel Diaz (1983-1987 serie A) 22 reti, Pasquale Luiso (1995/1996 serie B) 19 reti, Giuliano Musiello (1975/1976 serie B) 18 reti, Orazio Sorbello (1989/1991 serie B) 18 reti, Gigi Molino (2002/2003 serie C1) 18 reti, Tomas Danilevičius (2005/2006 serie B) 17 reti, Vitalij Kutuzov (2003/2004 serie B), 15 reti.

[modifica] Rosa 2007-2008

Portieri
2 Bandiera dell'Italia Juri De Marco
1 Bandiera dell'Italia Raffaele Gragnaniello
31 Bandiera dell'Italia Armando Pantanelli
Difensori
24 Bandiera dell'Italia Francesco Carbone
30 Bandiera dell'Italia Nicolò Cherubin
3 Bandiera dell'Italia Riccardo Corallo
25 Bandiera dell'Italia Stefano De Angelis
27 Bandiera del Brasile Rodrigo Defendi
17 Bandiera dell'Italia Domenico Maietta
5 Bandiera dell'Italia Andrea Mengoni
6 Bandiera dell'Italia Riccardo Nardini
13 Bandiera dell'Italia Ciro Oreste Sirignano
7 Bandiera dell'Italia Alessio Tombesi
Centrocampisti
28 Bandiera dell'Italia Maurizio Anastasi
8 Bandiera dell'Italia Alessandro Conticchio
21 Bandiera dell'Italia Francesco Della Rocca
4 Bandiera dell'Italia Domenico Di Cecco
16 Bandiera dell'Italia Michele Forani
88 Bandiera dell'Italia Diego Matarazzo
29 Bandiera dell'Italia Gabriele Paonessa
14 Bandiera dell'Italia Filippo Porcari
10 Bandiera dell'Italia Alessio Sestu
11 Bandiera dell'Italia Marco Stella
Attaccanti
18 Bandiera dell'Italia Giacomo Cipriani
19 Bandiera dell'Ungheria Krisztiàn Kenesei
9 Bandiera dell'Italia Alessandro Pellicori
99 Bandiera del Cile Mario Antonio Jimenez Salgado
Allenatore
Bandiera dell'Italia Alessandro Calori




[modifica] Giocatori celebri

italiani
Bandiera dell'Italia Ottorino Piotti
Bandiera dell'Italia Fabio Pecchia
Bandiera dell'Italia Luciano Favero
Bandiera dell'Italia Alessandro Bertoni
Bandiera dell'Italia Mario Piga
Bandiera dell'Italia Roberto Amodio
Bandiera dell'Italia Salvatore Di Somma
Bandiera dell'Italia Stefano Tacconi
Bandiera dell'Italia Marco Landucci
Bandiera dell'Italia Costanzo Celestini
Bandiera dell'Italia Francesco Baiano
Bandiera dell'Italia Fernando De Napoli
Bandiera dell'Italia Franco Colomba
Bandiera dell'Italia Francesco Fonte
Bandiera dell'Italia Luciano Favero
Bandiera dell'Italia Angelo Colombo
Bandiera dell'Italia Fabrizio Di Mauro
Bandiera dell'Italia Angelo Alessio
Bandiera dell'Italia Aldo Dolcetti
Bandiera dell'Italia Paolo Beruatto
Bandiera dell'Italia Armando Ferroni
Bandiera dell'Italia Salvatore Bagni
Bandiera dell'Italia Fabrizio Ravanelli
Bandiera dell'Italia Paolo Benedetti
Bandiera dell'Italia Cesare Cattaneo
Bandiera dell'Italia Pasquale Luiso
Bandiera dell'Italia Paolo Baldieri
Bandiera dell'Italia Giuliano Musiello
Brasiliani
Bandiera del Brasile João Batista Da Silva
Bandiera del Brasile Juary
Bandiera del Brasile José Dirceu
Austriaci
Bandiera dell'Austria Walter Schachner
Bielorussi
Bandiera della Bielorussia Vitali Kutuzov
Lituani
Bandiera della Lituania Tomas Danilevicius
Argentini
Bandiera dell'Argentina Ramón Díaz
Peruviani
Bandiera del Perù Geronimo Barbadillo
Greci
Bandiera della Grecia Nikos Anastopoulos



[modifica] Collegamenti esterni

U.S. Avellino su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "U.S. Avellino")


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