Rod Laver
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Rod Laver - all'anagrafe Rodney George Laver - (Rockhampton, 9 agosto 1938) è un ex tennista australiano.
Laver è stato Numero 1 al mondo per 7 anni consecutivi, ma soprattutto è stato l'unico giocatore nella storia del tennis ad aver completato due Grande Slam in singolare, prima come amatore, nel 1962, e ancora come professionista nel 1969. Per questo motivo molti sportivi lo reputano il più grande di sempre in questo sport.
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[modifica] Caratteristiche tecniche e atletiche
Sebbene dotato di un fisico non imponente, e fosse alto un metro e 72 centimetri, Laver sviluppò una tecnica di gioco eccellente, con un ottimo serve & volley, oltre che aggressivi colpi dal fondo. Il suo repertorio tennistico era assolutamente completo sia nei fondamentali sia nei passanti, nelle smorzate, nei colpi al volo... Come commentò Dan Maskell Laver era "tecnicamente perfetto, dal suo servizio riccamente vario al suo leggero tocco sui pallonetti, per non parlare del rovescio, distruttivo e a giro a volte, preciso e controllato le altre, sempre a seconda della situazione". La sua battuta mancina era ingannevole e oscillante, cosa che spesso coglieva in fallo gli avversari. I colpi da fondo, da entrambi i lati, erano dati con sapienza di polso, e prendevano un effetto a giro, innovativo per il tennis degli anni Sessanta, come ad effetto era il lob di attacco, che Laver sviluppò come un'arma letale. La sua tecnica nel dare i colpi era basata su rapide rotazioni delle spalle, colpi dati con oscillazione e tempestività assoluta nel colpire la pallina. Il rovescio era nella maggior parte dei casi quello che metteva fine al punto, tanto era forte. Laver era estremamente mobile e veloce, ed aveva sviluppato molto i muscoli dell'avambraccio, cosa che gli permetteva di coniugare la potenza alla rapidità di esecuzione dei colpi. Scrive Rex Bellamy: "La forza del polso e dell'avambraccio gli davano grande potenza senza però perdere il controllo dei colpi, anche quando era in piena corsa e completamente disteso verso la pallina". Sotto rete Laver era dotato di un notevole gioco al volo, e, specialmente sul rovescio poteva ottenere colpi con angoli assia precisi, che risultavano la maggior parte delle volte imprendibili. Julius Heldman affermò: "Sulle palle basse è fortissimo, controllandole appieno e dandoli traiettorie ad effetto, ma prende facilmente anche colpi a livello della vita o più alti". Per gli avversari era assai difficili fare un pallonetto, a causa della sua agilità, inoltre, quando lo costringevano ad arretrare, Laver poteva venire su con grande destrezza e pericolosità.
Da amatore Laver aveva un gioco brillante, che però necessitava di un po' di tempo per avviarsi. In seguito, con il passaggio al professionismo, dovette imparare a controllare i suoi colpi avventurosi e rischiosi, integrando il suo tennis con maggiori doti di calcolo e furbizia. Come dimostra anche il doppi Grande Slam, Laver era in grado di adattarsi a tutte le superfici, a tutte le condizioni e a qualsiasi avversario. Laver inoltre dava il meglio di sé nei match a cinque set, che faceva girare a proprio piacimento con repentini cambiamenti di tattica o semplicemente tirandosi fuori da situazioni di pericolo con grande maestria e facilità. Quando era in momenti difficili, come spiega Heldman, "saltava letteralmente e lanciava la racchetta verso la pallina con tutta la forza che poteva radunare, mentre i muscoli del suo braccio scoppiavano per lo sforzo ".
[modifica] Carriera
[modifica] Da amatore
Laver era molto giovane quando lasciò la scuola per dedicarsi appieno al tennis, iniziando così un percorso sportivo che lo avrebbe coinvolto per circa 23 anni. Nel Queensland Laver fu allenato da Charlie Hollis, e in seguito passò sotto le cure di Harry Hopman, capitano della squadra nazionale australiana di tennis: fu quest'utlimo che gli dette il soprannome di 'Razzo'('Rocket'). Laver si laureò campione juniores degli Stati Uniti nel 1956, e vinse i campionati australiani della medesima categoria l'anno dopo. Laver si fece conoscere a livello mondiale nel 1959, quando disputò tutte e tre le finali del torneo di Wimbledon, perdendo il singolare e il doppio, ma vincendo, assieme a Darlene Hard, il doppio misto. Pur non essendo testa di serie Laver raggiunse la finale del singolare, dove dovette arrendersi al peruviano Alex Olmedo; l'incontro delle semifinali, che lo vedeva opposto all'americano Barry MacKay, fu quello più sfiancante del torneo, dato che face registrare ben 87 game. Il primo titolo importante nel singolare fu l'Australian Open del 1960, quando Laver sconfisse, in cinque set, il connazionale Neale Fraser; nel 1961 arrivò anche il primo titolo, sempre nel singolare, a Wimbledon.
Nel 1962 arrivò il primo Grande Slam per Laver, il secondo della storia del tennis maschile dopo quello di Don Budge nel 1938; il 24enne australiano vinse, oltre ai 4 titoli del Grand Slam, anche altri 17 tornei. Tra quest'ultimi si ricordano i Masters di Roma e i Masters di Amburgo; Laver fu così il secondo tennista (dopo Lew Hoad nel 1956) ad aver vinto a Parigi, Roma ed Amburgo, realizzando la cosiddetta "tripletta sulla terra rossa". Tra tutti gli ostacoli che Laver dovette incontrare per ottenere il Grande Slam il più arcigno fu probabilmente la fase finale del torneo francese quando, dai quarti in poi, fu costretto a superare due set point: uno nei quarti contro Martin Mulligan, un match-point, e due in finale contro Roy Emerson, che al quarto set si trovava in vantaggio 3-0 dopo aver vinto gli ultimi due. A Wimbledon il percorso fu assai più facile, tanto che Laver perdette solo un set in tutto il torneo, nel quarto di finale contro Manuel Santana. A Forest Hills, per gli U.S. Open Laver lasciò lungo la strada solo due set, sconfiggendo in finale ancora Emerson, anch'egli uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, vincitore di 28 titoli del Grande Slam, tra doppio e singolare.
Va ricordato che a quel tempo i tornei del Grande Slam erano aperti solo agli amatori, che costavano agli organizzatori assai meno dei professionisti.
[modifica] Da professionista
Laver divenne un giocatore professionista dopo aver completato il Grande Slam del 1962. In poco tempo si inserì tra i giocatori più forti della categoria, deliziando il pubblico con i suoi duelli contro giocatori quali Pancho Gonzales e Ken Rosewall. Nei sette anni successivi Laver vinse cinque volte gli U.S. Pro Championships, di cui quattro consecutivi nel 1966-1969.
Nella prima metà del 1963, Laver fu sconfitto pesantemente sia da Rosewall sia da Hoad. Hoad vinse infatti i suoi primi 8 incontri contro Laver, Rosewall 11 sui primi 13. Alla fine dell'anno comunque, grazie a quattro titoli conquistati, Laver era il No.2 tra i professionisti, a parimerito con Hoad e dietro Rosewall. Nel 1964 vinse, come Rosewall, ben sette tornei importanti, oltre a quattro eventi minori, ma contro quest'ultimo aveva uno score di 12-3 nei testa a testa, oltre al fatto di aver conquistato i due titoli più importanti, gli U.S. Pro, contro Gonzales, e i Wembley Pro Championship proprio contro Rosewall, cosa che segnava il cambiamento di posizione ai vertici del tennis mondiale. Nel 1965 Laver divenne ufficialmente il No. 1 al mondo tra i professionisti, grazie a 15 titoli vinti e con una serie di 13 vittorie su 18 nei match che lo contrapponevano a Roswell. Da registrare il fatto che in ben 10 delle finali di quell'anno incontrò il sempre temibile Gonzales, perdendo solo due volte. Nel 1966 vinse quindici tornei, di cui dieci assai importanti, compresi sempre US Pro e Wembley. Nel 1967 stabilì il primato di 18 titoli, inclusi Wimbledon Pro, US Pro, Wembley Pro e French Pro, che gli permise di agiungere al suo palmarès l'ultimo dei titoli Pro più importanti. Il torneo del 1967 a Wimbledon, sul Campo Centrale, fu l'unico torneo Pro mai tenutosi su quell'erba e preparò la successiva apertura in questo senso. Per la cronaca la finale fu Laver contro Rosewall, 6-2, 6-2, 12-10.
Laver ebbe una lunga ma amichevole rivalità con Rosewall dal 1963, quando esordì da professionista, al 1976, quando entrambi i tennisti si erano ormai praticamente ritirati dai circuiti più importanti. In questi 13 anni i due si ritrovarono uno contro l'altro circa 130 volte, tutte in incontri da professionisti, i cui risultati totali esatti non sono tutti registrati, o in maniera precisa. Secondo "Total Tennis" Laver vinse 62 di questi incontri, perdendone 49; altre fonti però sono in disaccordo: ad esempio lo storico del tennis Robert Geist afferma che in realtà i risultati potrebbero essere 76-66 o 100-85 in favore di Laver. Se si esclude il primo anno e l'ultimo anno della disfida, 1963 e 1976, Laver ebbe sempre un record positivo ne confronti del rivale.
[modifica] L'Era Open
Con la nascita dell' Era Open, nel 1968, i tennisti professionisti furono di nuovo in grado di iscriversi e giocare i tornei del Grande Slam. Laver fu il primo campione di Wimbledon dell'Era Open, proprio nel 1968, battendo il numero uno tra gli amatori,lo statunitense Arthur Ashe in semifinale e il connazionale Tony Roche in finale, senza perdere un set. Durante il 1968 comunque i tornei "open" furono solamente 10, nei quali professionisti e amatori potevano giocare contro senza restrinzioni. I Pro comunque giocarono principalmente nel loro circuito di competenza, divisi in due gruppi: National Tennis League (NTL) e World Championships Tennis (WCT). Laver si piazzò al Nr. 1 tra tutte e due le categorie, vincendo gli US Pro sull'erba e i French Pro sulla terra battura, (nelle due finali sconfisse John Newcombe) e anche l'ultimo grande evento "open", il Pacific South West, tenutosi a Los Angeles su superficie dura. La sua vittoria 4-6, 6-0, 6-0 in finale, contro il solito Rosewall, è considerata una delle sue migliori performance.
Nel 1969 Laver ottenne il secondo Grande Slam della sua carriera, concludendolo vincendo in 4 set Roche agli U.S. Open. Quell'anno Laver vinse 18 dei 32 tornei in singolare, vincendo 106 incontri e perdendone solo 16. Battendo John Newcombe in quattro set a Wimbledon, Laver fece registrare una serie di 31 incontri vinti di fila su quei campi, record che resisterà fino al 1980 quando sarà eclissato da Björn Borg. Diversamente da quanto avvenuto per il poker di sette anni primi, questo Grande Slam fu conquistato avendo la possibilità di incontrare i migliori al mondo, professionisti e amatori, per cui in un certo senso fu un impresa più "genuina". Sempre nella strada verso la conquista dei titoli degli Slam Laver fu costretto al quinto set solo cinque volte, di cui due recuperando da una situazione di svantaggio 0-2. Comunque nella quattro finali degli Slam perse complessivamente solo due set. L'incontro più duro dell'anno fu la maratona che lo vide opposto a Roche nella semifinale degli Australian Open, in condizioni climatiche simil-tropicali, e che registrò 90 game. Tra i tanti campioni incontrati e battuti per arrivare allo storico traguardo si ricordano anche Roy Emerson, Fred Stolle, Andres Gimeno, Tom Okker,Rosewall,Stan Smith, Arthur Ashe, Newcombe, Dennis Ralston. Le vittorie di quell'anno mostrarono la versatilitàdi Laver sulle varie superfici, tanto che vinse sia sul cemento (South African Open a Ellis Park, Johannesburg, e US Pro a Boston) ma anche indoor (Philadephia US Pro Indoor e Wembley British Indoor). Conquistando, con i montepremi, un totale di 124.000 dollari, Laver fu anche il primo tennista a superare la barriera dei 100.000 dollari guadagnati un in anno.
Nei primi anni Settanta Laver cominciò a raccogliere molte meno soddisfazioni nei tornei più importanti, giocandone solo un ristretto numero; nonostante questo rimase a lungo il migliore tennista e il maggior vincitore di premi nel circuito WCT (World Championship of Tennis). Nel 1970 vinse 13 titoli, su ogni superficie, guadagnando 201.453 dollari; tra le vittorie spiccano quelle al ricco 'Tennis Champions Classic' , e quelle in altri 5 importanti eventi (Sydney Dunlop Open, Philadelphia, Wembley, Los Angeles, South African Open), che erano equivalenti a quelli che oggi sono le Masters Series. In quell'anno non vi fu un numero uno al mondo ben definito, dato che da una parte solo due tornei (Wimbledon e U.S. Open) avevano visto la partecipazione dei migliori al mondo, e dall'altra i loro stessi vincitori, rispettivamente Newcombe e Rosewall, avevano una serie di 0-3 e 0-5 contro Laver, che aveva vinto più tornei. Lo stesso Newcombe, additato come migliore dell'anno da Lance Tingay, scrisse in seguito nella sua autobiografia 'Newk-Life on and off the Court', del 2002, che in quell'anno la nomea di migliore tenista al mondo era da attribuire ancora a Laver. Nell'anno seguente, il 1971, Laver riuscì a difendere il titolo al 'Tennis Champions Classic', vincendo addirittura 13 incontri di fila, per la maggior parte contro i suoi avversari più ostici, e conquistando la ragguardevole somma di 160.000 dollari. Nel 1971 e nel 1972 Laver finì come primo alla classifica a punti del WCT, perdendo però la finale playoff di Dallas contro Rosewall. Quest'ultimo match è considerato uno dei migliori di tutti i tempi, e fece registrare un audience TV di oltre 20 milioni di spettatori, una cifra veramente notevole per il tennis di quelli anni. Con la vittoria-record di 292.717 dollari in premi del 1971 Laver divenne il primo giocatore di tennis a superare il tetto del milione di dollari. A partire dal 1972, anche a causa di infortuni alla schiena e al ginocchio, Laver ridusse il suo calendario annuale, concentrandosi principalmente sulo circuito WCT primaverile. Ciò nonostante fino al 1975 rimase tra i primi dieci migliori tennisti del mondo, vincendo almeno 5 tornei l'anno: nel 1973 il suo miglior risultato fu il suo impegno nelle semifinali prima, e nella finale poi, della Coppa Davis, dove vinse tutte e 6 gli incontri in cui si cimentò, portando l'Australia al titolo, ottenuto sconfiggendo 5-0 gli Stati Uniti a Cleveland. Nel 1974 Laver trionfò in 6 dei 13 tornei a cui prese parte, ed a fine anno era Nr.4 al mondo; i 36 anni che aveva quando raggiunse questo risultato ne fecero il più vecchio tennista mai giunto nelle prime cinque posizioni della classifica, nell'Era Open. Il 1975 vide l'australiano vincere la cirfra record di 23 incontri consecutivi, con 4 tornei, per il circuito WCT. Nel 1976 Laver era ormai semiritirato dai circuiti più importanti, giocando solo alcuni eventi. In quello stesso anno entrò nel World Team Tennis, conquistandosi il titolo di 'Rookie of the year', alla tenera età di 38 anni. Laver ebbe comunque una carriera assai vittoriosa anche oltre gli anni di massimo splendore, tanto che detiene il record di 45 titoli open per ultratrentenni. Se si considera inoltre la percentuale totale di incontri vinti in singolare nella carriera, in tornei open, Laver si stabilizza intorno all' 80%, superato solo da altri quattro giocatori, in Björn Borg, Jimmy Connors, Ivan Lendl and John McEnroe, e davanti a Pete Sampras.
[modifica] Coppa Davis
Laver, da amatore, contribuì alle vittorie in Coppa Davis dell'Australia per 4 anni consecutivi, dal 1959 al 1962, in cui i "canguri" sconfissero 3-2 gli Stati Uniti (a Forest Hills), 4-1 e 5-0 l'Italia (a Sydney e Melbourne) e infine 5-0 il Messico (a Brisbane). Nel 1973 i tennisti professionisti poterono partecipare al torneo, e così laver ottenne la sua quinta vittoria contro gli americani, giocando e vincendo due incontri al singolare ed il doppio.
[modifica] Tra i migliori di sempre
Fino all'avvento della classifiche stilate dall'ATP (Association of Tennis Professionals), nel 1973, non c'era un sistema di valutazione mondiale, anche se Laver si classificò primo al mondo nel 1961 e 1962 (da amatore), e nel 1968 e 1969 (nell'Era Open), dai giornalisti, tra cui il celebre Lance Tingay, del 'Daily Telegraph'. Se consideriamo l'ammontare totale dei premi annuali, Laver fu il giocatore professionista che ne vinse maggiormente fino al 1971, come scrive Bud Collins nel libro 'Total Tennis' (2003). Laver fu insignito del titolo di Numero 1 al mondo per 7 anni di fila, mischiando amatori e professionisti,dal 1964 al 1970, nonostante queste siano classifiche non ufficiali. In questa classifica si notano anche le 7 volte da primo al mondo di Bill Tilden e le 8 di Pancho Gonzales .