Roccaforte Ligure
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Roccaforte Ligure | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Piemonte | ||||||||
Provincia: | Alessandria | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 704 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 20,62 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 8,87 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Avi, Barca, Borassi, Camere Vecchie, Campo dei Re, Chiappella, Chiesa di Rocca, Corti, Ricò, Riva, San Martino, Villa | ||||||||
Comuni contigui: | Borghetto di Borbera, Cantalupo Ligure, Grondona, Isola del Cantone (GE), Mongiardino Ligure, Rocchetta Ligure | ||||||||
CAP: | 15060 | ||||||||
Pref. tel: | 0143 | ||||||||
Codice ISTAT: | 006146 | ||||||||
Codice catasto: | H406 | ||||||||
Nome abitanti: | roccafortini | ||||||||
Santo patrono: | San Giorgio | ||||||||
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Roccaforte Ligure (in piemontese La Ròuca, in ligure Rocaforte) è un comune della provincia di Alessandria sullo spartiacque tra val Sisola (tributaria della val Borbera) e la valle Spinti.
Indice |
[modifica] Storia
Territorio dell'abbazia di Vendersi nell'Alto Medioevo, fu soggetto al potere temporale dei Vescovi di Tortona e poi a quello dei Malaspina. Citato come Rocca di Pié passò ai signori di Montalto, e poi sotto il dominio diretto del comune di Tortona dal 1295. All'inizio del XV secolo divenne feudo della potente famiglia genovese degli Spinola. Elevato al rango di marchesato nel 1644, ebbe facoltà di battere moneta. Aboliti i Feudi Imperiali nel 1797, fu oggetto di devastazioni ad opera dell'esercito napoleonico, quali l'incendio dell'archivio marchionale, inteso a eliminare i documenti attestanti l'antica proprietà. Incorporta nella divisione di Genova e nella Provincia di Novi in Liguria, nel Regno di Sardegna, fu con la riforma Rattazzi, unita alla provincia di Alessandria nel 1859. Nel 1862, assunse l'aggettivo ligure.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Giorgio Torre (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0143 94162
Email del comune: non_disponibile
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Altro
La chiesa parrocchiale risale al XVI secolo. Le navate laterali ospitano 6 altari adornati di pregevoli stucchi; degni di nota la tela raffigurante la Vergine del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena, opera di Giovanni Andrea de Ferrari, il coro in legno di noce intagliato, che si trova nell'abside, e l'organo a 600 canne in legno lavorato.
Nel 1822 in frazione Chiappella, fu rinvenuto un cippo recante l'iscrizione Maironi - Ciribius - Niposusin; su un lato è scolpito un piatto e sull'altro un'anfora. Secondo un'interpretazione, che gli ha valso il nome di Ara delle matrone, celebrerebbe lo scioglimento di un voto fatto da Caio Tiberio alle Matrone.