Predosa
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Predosa | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Piemonte | ||||||||
Provincia: | Alessandria | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 136 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 32,92 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 62,18 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Retorto, Castelferro, Mantovana | ||||||||
Comuni contigui: | Basaluzzo, Bosco Marengo, Capriata d'Orba, Carpeneto, Casal Cermelli, Castellazzo Bormida, Castelspina, Fresonara, Rocca Grimalda, Sezzadio | ||||||||
CAP: | 15077 | ||||||||
Pref. tel: | 0131 | ||||||||
Codice ISTAT: | 006140 | ||||||||
Codice catasto: | H021 | ||||||||
Nome abitanti: | predosini | ||||||||
Giorno festivo: | 8 settembre | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Predosa (in piemontese La Priosa, pronuncia IPA [la'prjuza] o La Përiosa, [lapi'rjuza]) è un comune della provincia di Alessandria situato sulla sinistra del fiume Orba.
Indice |
[modifica] Storia
Zona di confine del territorio del comune di Alessandria, veniva considerato parte del quartiere di Gamondio e fino al XV secolo seguì le sorti della città.
Occupato da Filippo Spinola e Luigi de Montagna Castro Pallavicini, per conto di Guglielmo di Monferrato, nel 1450, fu avamposto monferrino per incursioni nel territorio del Ducato di Milano, allo scopo di danneggiare il commercio tra Alessandria e il capoluogo lombardo. Assediato da Corrado da Fogliano, con la collaborazione dei genovesi del doge Pietro Campofregoso, lo Spinola resistette asserragliato nel castello predosino. La mancata espugnazione del borgo fece venir meno l'appoggio dei genovesi e fu l'inizio del deterioramento dei rapporti tra la Repubblica di Genova e il ducato di Milano. Nel frattempo, lo Spinola, attirato con l'inganno alla corte del duca, sparì in circostanze misteriose.
Nel 1454, con la pace di Venezia, Predosa tornò a far parte del ducato di Milano. Nel 1470 fu infeudato alla famiglia Beccaria, che lo mantenne fino al 1591. Alla morte di Aureliano Beccaria fu oggetto di una contesa giudiziaria tra Milano, la figlia del Beccaria e la veneranda Congregazione di San Paolo Decollato di Pavia, nominata erede universale a scapito della figlia. Messo praticamente in vendita, il borgo fu acquistato con regolare contratto dal marchese Ludovico Guasco di Solero il 18 settembre 1619. Nel 1707 passò ai Savoia e da allora seguì le sorti del Regno Sabaudo.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Mario Trucco (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0131 71224
Email del comune: non_disponibile
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Cultura
- Giovanni Demicheli, storico locale
- Aldo Gasparini, fisarmonicista e compositore
- Fabio Gasti, latinista e filologo classico
- Renato Lanzavecchia, storico locale e studioso del dialetto
- Francesco Norese, sacerdote, protonotario apostolico
- Edoardo (Dino) Oddone, storico locale
- Achille Pesce, intellettuale comunista, giornalista
- Teresio Ricci, poeta dialettale e studioso del dialetto
- Cesare Viazzi, pittore e critico d'arte
- Cesare Viazzi, giornalista
- Biblioteca Comunale Achille Pesce
- Chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine
- Oratorio della Confraternita di San Sebastiano
[modifica] Feste e ricorrenze
- Festa di S. Sebastiano, co-patrono di Predosa, la terza domenica di gennaio (tradizionale pranzo a base di agnolotti nei locali della parrocchia).
- Sagra della fragola, durante il mese di maggio, a cura della Pro Loco Predosa.
- Fiera di S. Maria Maddalena, co-patrona di Predosa, la terza domenica di luglio, a cura della Pro Loco Predosa.
- Sagra gastronomica a Mantovana, la seconda domenica di agosto, per la festa patronale di S. Lorenzo.
- Sagra del Salamino d'asino a Castelferro, la terza domenica di agosto, a cura della Polisportiva M. Denegri per la festa patronale dell'Assunta.
- Festa patronale della Natività di Maria (8 settembre), con processione figurata.
[modifica] Altro
Il Museo dell'Oro è costituito da due sale nei locali messi a disposizione dall'amministrazione comunale. Nella prima sala sono illustrati i giacimenti auriferi primari di tutta Italia, nella seconda i depositi alluvionali della Val Padana. La storia dei singoli giacimenti è illustrata da documenti, alcuni dei quali risalgono al Seicento, da carte topografiche , da titoli minerari del XIX e XX secolo, da una raccolta bibliografica, da opuscoli, giornali, foto e attrezzi usati dai cercatori d'oro. Sono esposti anche campioni d'oro rinvenuti nel torrente Orba e minerali auriferi, nonché scaglie e polveri d'oro raccolte in diversi fiumi.