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Palio dei somari - Wikipedia

Palio dei somari

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Palio dei Somari si corre ogni anno a Torrita di Siena la domenica seguente il 19 marzo. Giunge quest’anno alla sua 50° edizione, considerando i Palii straordinari che vengono corsi in notturna. Due anni fa, infatti, per festeggiare la ricorrenza dei 40 anni della manifestazione, è stato corso anche il Palio Straordinario che ha riscosso un enorme successo.

Torrita: il castello
Torrita: il castello
Torrita: veduta
Torrita: veduta

Indice

[modifica] Le origini

Questa manifestazione trova le sue origini nell'ormai lontano 1966, quando una piccola associazione di torritesi ritenne opportuno istituire una festa popolare in onore del santo protettore dei falegnami San Giuseppe,che fungesse anche da giorno di ritrovo per tutti quei torritesi che in passato, per motivi di lavoro,avevano dovuto lasciare il loro paese di origine e trasferirsi altrove. Si scelse così di celebrare questa festa proprio per S. Giuseppe, dato che la lavorazione del legno è sempre stata molto praticata a Torrita di Siena. La festa voleva mettere in evidenza la fatica e la semplicità del lavoro umano, di conseguenza proprio l’asino, animale umile e soprattutto instancabile, fu scelto come simbolo.

L’attuale palio viene corso da otto contrade: dalle quattro porte dell’antico castello medioevale di Torrita di Siena: Porta a Pago, Porta a Sole, Porta a Gavina e Porta Nova (che nella prima edizione furono le uniche concorrenti) e dalle quattro contrade corrispondenti ai quattro rioni del paese: Stazione, Refenero, Fonti a Giano e Cavone.

Ogni contrada è orgogliosa del proprio stemma, dei colori e dei figuranti, ambientati nella metà del quattordicesimo secolo, costituiti dalla dama, dal principe, dall’alfiere, dall’armato, dai paggetti, dal dotto, dagli sbandieratori e tamburini, tutti vestiti con ricchi e preziosi costumi ricamati, talmente perfetti e rifiniti in ogni singolo dettaglio, che sembrano provenire realmente dal Medioevo.

[modifica] Gli eventi

Già a partire dalle prime settimane di Marzo è possibile percepire l’atmosfera ed il clima del palio: mano a mano che si avvicina il fatidico giorno, Torrita s'illumina sempre di più e le bandiere delle varie contrade sventolano appese ai lati delle strade e dei vicoli medioevali, che risuonano delle prove dei tamburini.
La settimana che precede il palio è una settimana speciale per Torrita, ricca di eventi e di iniziative: in passato nel centro storico sono stati effettuati balli medioevali, duelli tra valorosi cavalieri, esibizioni di arcieri,il volo dei falconi,spettacoli itineranti di giullari che rievocano la tipica figura ambulante che nel Medioevo si esibiva nelle piazze o nelle corti come buffone,giocoliere e cantastorie,inoltre, in quegli stessi giorni vi è sia l’apertura delle 4 taverne, denominate rispettivamente Nencia, Ponticino, Da Ghino e Pagone, gestite dalle otto contrade, dove è possibile degustare specialità toscane,come i famosi Pici della Valdichiana o la bistecca di vitello di razza chianina, sia la presentazione del palio, il quale non è nient'altro che un drappo di stoffa dipinto e che deve essere realizzato tenendo conto di alcune caratteristiche come ad esempio la presenza dell'immagine di S. Giuseppe, che l' incontro con il relativo pittore. Tra i più noti pittori, che hanno dipinto il Palio di Torrita, spiccano i nomi di Paoli, Pogni, Bedeschi,Censini,Cantini..... Il pittore che fino ad ora ha dipinto il maggior numero di Palii è Giuliano Censini, pittore torritese di grande fama,il quale è stato anche l' autore del bellissimo palio sraordinario del giugno 2006, dedicato proprio a San Costanzo, patrono di Torrita. Da non perdere assolutamente la "festa della bandiera", che si svolge nella domenica precedente al Palio, nella quale si esibiscono sbandieratori e tamburini provenienti da tutta Italia.

Due giorni prima del palio nelle sedi delle rispettive contrade si svolgono le cene propiziatorie.

Nel giorno precedente alla manifestazione è possibile partecipare al Banchetto Medioevale, assistere alla benedizione del Palio, all’esibizione della scuola sbandieratori e tamburini di Torrita ed, infine, in notturna, alla grande gara a coppie tra gli sbandieratori e i tamburini delle otto contrade, i quali si sfidano per conquistare il titolo di “migliori”.
La domenica mattina, le otto contrade si presentano nella piazza del centro storico di Torrita e, dopo la Santa Messa officiata nell’antica chiesa romanica di Santa Flora e Lucilla, ciascuna contrada esibisce, al suono delle chiarine medioevali e davanti ad un pubblico numerosissimo proveniente da tutta Italia, l’abilità dei propri sbandieratori e tamburini. Terminata la gara, le contrade formano un corteo che, preceduto dai cavalieri e dagli arcieri medioevali portanti gli antichi stemmi di Torrita e dei suoi quattro castelli (Ciliano, Guardavalle, la Fratta e Montefollonico) e dalla banda che intona l’inno del palio, percorre le antiche vie del paese.

[modifica] La corsa

Il campo di gara è allestito nello spiazzo, esterno all’antica cinta muraria di Torrita, del “Gioco del Pallone”.
Nel primo pomeriggio, dopo l'ingresso del Palio e delle contrade, i tamburini e gli sbandieratori di ciascuna contrada ripetono la loro esibizione davanti al pubblico disposto nelle tribune. Successivamente si procederà alla premiazione della miglior coppia di sbandieratori e tamburini.
Prima che si dia inizio alla corsa vera e propria, dove i somari diventano gli autentici protagonisti, avviene l’abbinamento, attraverso un pubblico sorteggio, degli otto asini alle rispettive contrade, le quali gareggeranno a coppie in quattro batterie eliminatorie (il sorteggio delle otto contrade e il rispettivo abbinamento nelle batterie viene invece pubblicamente effettuato nel sabato precedente al Palio).

Le quattro contrade che riusciranno a superare il turno saranno ammesse alla sfida finale, mentre le altre quattro sconfitte si sfideranno in una batteria di recupero e quella che prevarrà si unirà insieme alle altre alla corsa finale, che si svolge in tre giri di pista. La vincitrice della competizione avrà come premio il drappo dipinto, il Palio, che verrà poi trionfalmente trasportato insieme al fantino nella sede della relativa contrada da una folla esultante di contradaioli. Qui avranno luogo i numerosi ed incantevoli festeggiamenti, ai quali tutti sono invitati a partecipare, che si protrarranno fino a tarda notte.

Cavalcare un somaro non è così facile come potrebbe sembrare, quindi il divertimento è assicurato!!!!

[modifica] Le contrade

Immagine:contrade_palio_torrita.jpg
P.A PAGO P. GAVINA P.NOVA P.A SOLE STAZIONE REFENERO FONTI CAVONE

[modifica] Albo d'oro

Anno Contrada vincitrice
1967 Porta a Gavina
1968 Porta Nova
1969 Le Fonti
1970 Porta Nova
1971 Porta a Gavina
1972 Porta a Gavina
1973 Porta a Gavina
1974 Porta a Pago
1975 Refenero
1976 Refenero
1976* Le Fonti
1977 Stazione
1978 Porta a Sole
1978* Stazione
1979 Porta a Sole
1980 Porta a Pago
1981 Refenero
1982 Porta Nova
1983 Le Fonti
1984 Porta a Gavina
1985 Refenero
1986 Le Fonti
1987 Porta a Gavina
1987* Stazione
1988 Porta a Pago
1989 Le Fonti
1990 Porta Nova
1991 Stazione
1992 Porta Nova
1992* Cavone
1993 Stazione
1994 Stazione
1995 Porta a Gavina
1995* Le Fonti
1996 Porta a Sole
1997 Porta a Gavina
1998 Cavone
1999 Cavone
2000 Cavone
2000* Stazione
2001 Le Fonti
2002 Le Fonti
2003 Stazione
2004 Le Fonti
2005 Porta a Pago
2006 Le Fonti
2006* Le Fonti
2007 Porta Nova
2008 Stazione

L'asterisco (*) indica le edizioni straordinarie.

[modifica] Curiosità

  • Porta Nova ha questo nome in quanto, a differenza delle altre, non è un'autentica porta medievale: fu infatti aperta nel 1835 per facilitare la transitabilità urbana, date le piccole dimensioni delle altre tre.
  • Molto interessante è lo stemma della contrada di Porta a Gavina, nel quale è raffigurata una lupa, lo stemma di Siena. Alcune fonti raccontano che nel 1554, quando il castello di Torrita, fedelissimo alla Repubblica di Siena, fu assediato dalle truppe fiorentine e tedesche, fu catturata dai medesimi un'anziana donna chiamata Nencia, la quale si rifiutò di inneggiare al Duca di Firenze, preferendo gridare «Lupa, Lupa!». Allora i nemici cominciarono ad insultarla ed a molestarla, al fine di farle pronunciare quello che essi volevano. Ma poiché lei si ostinò a gridare «Lupa, Lupa!», decisero di spogliarla e di crocifiggerla sulla porta del castello. Nonostante ciò Nencia continuò ad urlare «Lupa, Lupa!» fino alla morte. Porta a Gavina è l'unica che conserva ancora il portone medievale.
  • Da Porta a Pago, la più antica di Torrita, fuggirono le truppe senesi, prima della caduta del castello, avvenuta nel 1554.
  • Nella contrada di Porta a Sole si trova la via dedicata al leggendario Ghino di Tacco, nato nella seconda metà del XIII secolo nel castello della Fratta, oggi nel comune di Sinalunga (SI).
  • Nello stemma delle Fonti è raffigurato il Giano Bifronte, il dio pagano delle porte e dei passaggi, in quanto nel luogo in cui oggi si erge la seicentesca chiesa della Madonna delle Fonti a Giano, sorgeva anticamente un tempio dedicato al culto della divinità pagana.
  • La contrada della Stazione, che ha come stemma il cane di S. Domenico, è, insieme alla "rivale" Refenero, tra le più numerose ed estese di Torrita.
  • Refenero non consegue la vittoria dal 1985.

Alcune immagini

[modifica] Voci correlate


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