Giano (divinità)
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Giano (latino Ianus) è il dio romano degli inizi, materiali e immateriali, ed è una delle divinità più antiche e più importanti di Roma.
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[modifica] Etimologia
Già gli antichi mettevano il nome del dio in relazione al movimento: Macrobio e Cicerone lo facevano derivare dal verbo ire "andare", perché secondo Macrobio il mondo va sempre, muovendosi in cerchio e partendo da sé stesso a sé stesso ritorna[1]. Gli studiosi moderni hanno confermato questa relazione stabilendo una derivazione dal termine ianua "porta"[2], ma è con Georges Dumézil che il senso si precisa: il nome Ianus deriverebbe infatti dalla radice indoeuropea *ei-, ampliata in *y-aa- con il significato di "passaggio" che, attraverso una forma *yaa-tu, ha prodotto anche l'irlandese ath, "guado"[3]. In passato non sono mancate tuttavia ipotesi alternative, come quella che voleva il nome derivato da una più antica forma *Dianus, da mettere in relazione con la dea Diana e quindi derivato anch'esso dalla stessa radice del termine latino dies, "giorno"[4].
[modifica] Natura del dio
Giano presiede a tutti gli inizi, i passaggi e le soglie: presiede a quelli materiali, come le soglie delle case, le porte, i passaggi coperti e quelle sovrastati da un arco; e presiede quelli immateriali come l'inizio di una nuova impresa, l'inizio della vita umana, della vita economica, del tempo storico e di quello mitico, della religione, degli dèi stessi (Settimio Sereno lo chiama "principio degli dèi e acuto seminatore di cose"), del mondo (nel carmen saliare viene chiamato Cerus cioè "creatore", perché come iniziatore del mondo egli è il creatore per eccellenza[5]), dell'umanità (viene infatti chiamato Consivio, cioè propagatore del genere umano, che viene seminato per opera sua [6]), della civiltà, delle istituzioni (perché fu il primo re). Il console e augure Marco Valerio Messalla Rufo scrive nel libro sugli Auspici che Giano è colui che plasma e governa ogni cosa e unì circondandole con il cielo l'essenza dell'acqua e della terra, pesante e tendente a scendere in basso, e quella del fuoco e dell'aria, leggera e tendente a sfuggire verso l'alto, e che fu l'immane forza del cielo a tenere legate le due forze contrastanti[7].
Le porte del tempio di Giano si spalancavano in tempo di guerra e nel suo tempio si sacrificava spesso per avere vaticini sulla riuscita delle imprese militari. Il suo culto è probabilmente antichissimo e risale ad un'epoca arcaica in cui i culti dei popoli italici erano in gran parte ancora legati ai cicli naturali della raccolta e della semina. È stato sottolineato da più autori, fin dal secolo scorso (Vedi Il ramo d'oro) come Giano fosse probabilmente la divinità principale del pantheon romano in epoca arcaica. In particolare rimarrebbe traccia di questo fatto nell'appellativo Ianus Pater che permase anche in epoca classica. Una delle caratteristiche più singolari di Giano sta nella sua rappresentazione come di un dio bicefalo, da cui l'appellativo di Giano bifronte. Questa particolarità era connessa all'area di influenza divina che Giano assunse in maniera specifica in epoca classica, dopo la ascesa degli dei romani "canonici": Giano era preposto alle porte e ai ponti, ma più in generale rappresentava ogni forma di passaggio e mutamento. Forse una traccia più evidente della sua funzione originale rimase nel suo protettorato sul tutto ciò che riguardava un inizio ed una fine. Non a caso a Giano era intitolato il primo mese dell'anno, Gennaio. Un'altra leggenda che spiega le due facce, narra che Giano ricevette dal dio Saturno per l'ospitalità ricevuta, il dono di vedere sia il passato che il futuro.
Giano, Ianus è una divinità esclusivamente romana, la più antica degli Dei nazionali, "di indigetes"; "divom deus", il "dio degli Dei". Ianus Pater veniva invocato spesso insieme a Iuppiter, Giove.
Il suo nome sarebbe legato alla sua funzione: un dio delle porte di casa (ianua) e dei passaggi (iani): ne custodiva l'entrata e l'uscita e portava in mano, come i portinai, ianitores, una chiave e un bastone, e fu immaginato con due facce, a custodire entrata e uscita.
[modifica] Santuari
I principali luoghi consacrati a Giano erano: lo Ianus geminus, un passaggio coperto consacrato secodo la tradizione da Numa Pompilio nel Foro e precisamente nella parte più bassa dell'Argileto secondo Tito Livio, o ai piedi del Viminale secondo Macrobio, e che veniva aperto in occasione di guerre e chiuso in tempo di pace[8]; lo Ianus quadrifrons, un arco a quattro aperture situato nel Foro Boario; un tempio situato nel Foro Olitorio e consacrato da Gaio Duilio nel 260 a.C. dopo la vittoria di Milazzo.
[modifica] Giano come simbolo di città
Giano viene assunto dal Medioevo a simbolo di Genova, in relazione al suo nome antico di Ianua]][9]. Come tale viene spesso accostato al Grifone, altro simbolo di questa città. Troviamo effigi di Giano nel tempietto-fontana di piazza Sarzano (l'erma bifronte sulla cupoletta, proveniente da una fontana cinquecentesca opera della bottega in Genova di Giacomo e Guglielmo della Porta, ancora negli ottocenteschi lampadari di Galleria Mazzini. Una rappresentazione indubbiamente più moderna ed essenziale la troviamo nel palazzo azzurro sito in fiumara.
Oltre a Genova, Giano è il simbolo di Tiggiano (provincia di Lecce) e Subbiano (provincia di Arezzo).
L'immagine di Giano è presente nel gonfalone di Tiggiano (provincia di Lecce)[10] perché secondo un'etimologia popolare il nome del paese potrebbe derivare dal nome del dio Giano[11] (in realtà il toponimo è un prediale costruito sul gentilizio romano Tidius[12].).
L'immagine di Giano è presente nel gonfalone di Subbiano (provincia di Arezzo)[13] perché secondo un'etimologia popolare il nome del paese deriverebbe dal latino Sub Janum condita ("fondata sotto [il segno di] Giano")[14], ma in realtà il toponimo è un prediale costruito sul gentilizio romano Sevius[15].
Il nome del dio è invece all'origine dei due toponimi Giano dell'Umbria e Giano Vetusto, non direttamente ma attraverso un nome di persona latino Ianus (al quale sarà originriamente appartenuto il fondo sul quale è sorto il centro abitato)[16].
[modifica] Note
- ^ Macrobio, Saturnalia, I, 9, 11
- ^ ad esempio Herbert Jennings Rose in Dizionario di antichità classiche, s.v. Giano. Milano, Edizioni San Paolo, 1995. ISBN 8821530248.
- ^ Georges Dumézil, La religione romana arcaica, pag. 291. Milano, Rizzoli, 2001. ISBN 8817866377.
- ^ Anna Ferrari, Dizionario di mitologia greca e latina, s.v. Giano. Torino, UTET, 1999. ISBN 8877507543.
- ^ Marco Terenzio Varrone, Della lingua latina, VII, 26-27
- ^ Macrobio, Saturnalia, I, 9, 16
- ^ Macrobio, Saturnalia, I, 9, 14
- ^ Tito Livio, Storia di Roma, I, 19, 2
- ^ Teofilo Ossian De Negri. Storia di Genova. Firenze, Giunti, 2003, p. 13. ISBN 8809029321.
- ^ Stemma Comune di Tiggiano. URL consultato il 07-04-2008.
- ^ Notizie generali sul Comune di Tiggiano. URL consultato il 07-04-2008.
- ^ Carla Marcato. Tiggiano, in AA. VV. Dizionario di toponomastica. Torino, UTET, 1990. ISBN 8802072280.
- ^ Subbiano (Tuscany, Italy). URL consultato il 06-04-2008.
- ^ Subbiano in breve. URL consultato il 06-04-2008.
- ^ Carla Marcato. Subbiano, in AA.VV. Dizionario di toponomastica.
- ^ Carla Marcato. Giano dell'Umbria e Giano Vetusto, in AA. VV. Dizionario di toponomastica.
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