Augure
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L'augure (dal latino augur, al plurale augures) era un sacerdote e un indovino ufficiale dell'Antica Roma. Esistevano più auguri, che costituivano un collegium (tre auguri, che divennero 15 da Silla in poi) che veniva consultato dal magistrato prima di ogni importante atto pubblico. Dalla nascita della Repubblica (510 a.C.) e fino alla fine del IV secolo a.C. solo i patrizi poterono far parte di questo collegio, mentre dal 300 a.C. vi ebbero accesso anche i plebei.
Il compito degli auguri era di trarre auspicia dall'osservazione del volo, del comportamento e del verso degli uccelli e di capire se gli dèi approvavano o no l'agire umano sia nell'ambito pubblico sia in quello privato, sia in pace sia in guerra. L'augure non doveva predire quale fosse la cosa migliore da fare, ma solo se un qualcosa su cui si era già deciso incontrasse o meno l'approvazione divina (ciò si desume da: Livio, I, 35,3).
[modifica] Bibliografia
- Eisenhut, Werner: Augures In: Der kleine Pauly, Bd. 1, 1964, Sp. 734.
- Walde-Hoffmann: Lateinisches etymologisches Wörterbuch, Heidelberg, 1982
- Beard, Mary, John North, Simon Price, Religions of Rome: A History (Cambridge University Press, 1998)
- Hornblower, Simon and Anthony Spawforth, The Oxford Classical Dictionary (terza edizione) (Oxford: OUP, 1996), s.v. augures
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