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Macbeth - Wikipedia

Macbeth

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Macbeth
di William Shakespeare
Tragedia in cinque atti

Lady Macbeth in un dipinto di George Cattermole
Titolo originale Macbeth
Lingua originale Inglese
Versioni dell'autore in altre lingue {{{Lingua2}}}
Genere Tragedia
Fonti letterarie {{{Soggetto}}}
Ambientazione {{{Scena}}}
Composto nel
Prima assoluta
Teatro:
Prima rappresentazione italiana
Teatro:
Premi {{{Premi}}}
Versioni successive
Personaggi:
  • Duncan re di Scozia
  • Malcolm, Donalbain suoi figli
  • Macbeth generale dell'esercito di Duncan
  • Banquo generale dell'esercito di Duncan
  • Macduff, Lennox, Ross, Menteith, Angus, Cathness nobili scozzesi
  • Fleance figlio di Banquo
  • Siward Conte di Northumberland e generale dell'esercito inglese
  • Giovane Siward suo figlio
  • Seyton ufficiale di Macbeth
  • Bambino figlio di Macduff
  • Dottori inglesi e scozzesi
  • Un soldato
  • Un portiere
  • Un vecchio
  • Lady Macbeth
  • Lady Macduff
  • Dame di Lady Macbeth
  • Hecate
  • Prima Strega
  • Seconda Strega
  • Terza Strega
  • Gentiluomini, Ufficiali, Soldati, Messaggeri, Assassini
Autografo: {{{Autografo}}}
Trasposizioni operistiche

Macbeth di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave

Riduzioni cinematografiche Vedi apposita sezione
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(EN)
« Life's but a walking shadow; a poor player,
That struts and frets his hour upon the stage,
And then is heard no more: it is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury,
Signifying nothing. »
(IT)
« La vita non è altro che un'ombra in cammino; un povero attore che s'agita e pavoneggia per un'ora sul palcoscenico e del quale poi non si sa più nulla. È un racconto narrato da un idiota, pieno di strepito e di furore, e senza alcun significato. »
(Macbeth, atto V, scena V; Tomorrow and tomorrow and tomorrow.)

MacBeth è tra i più conosciuti drammi di Shakespeare, nonché la tragedia più breve. È frequentemente rappresentata e riadattata sia a livello professionale sia a livello amatoriale. Spesso considerata come archetipica, il dramma descrive i pericoli della brama di potere e il tradimento degli amici. Per la trama Shakespeare si ispirò liberamente al resoconto storico del re MacBeth di Scozia di Raphael Holinshed e quello del filosofo scozzese Hector Boece. Ci sono molte superstizioni fondate sulla credenza che il dramma sia in qualche modo “maledetto” e molti attori non vogliono menzionarne ad alta voce il titolo, riferendosi ad esso come “Il dramma scozzese”.


Molto popolare è anche la versione operistica di questa tragedia, musicata da Verdi su libretto di Francesco Maria Piave e considerata, se possibile, ancora più malaugurante del dramma shakespeariano.

Indice

[modifica] Trama

L'opera si apre in un'atmosfera di lampi e tuoni; tre streghe, (Le Sorelle Fatali, le Norne) decidono che il loro prossimo incontro dovrà avvenire in presenza di MacBeth. Nella scena seguente, un ufficiale ferito riporta al re Duncan di Scozia che i suoi generali, MacBeth, barone di Glamis, e Banquo hanno appena sconfitto le forze congiunte di Norvegia e Irlanda, guidate dal ribelle MacDonald. Macbeth, congiunto al re, viene lodato per il suo coraggio e prodezza in battaglia. La scena cambia: MacBeth e Banquo stanno conversando facendo considerazioni sul tempo e sulla loro vittoria. Mentre passeggiano nella brughiera, le tre streghe, che stavano aspettando, compaiono a loro e pronunciano profezie. Anche se Banquo per primo le sfida, esse si rivolgono a MacBeth. La prima lo saluta come Barone di Glamis, la seconda come Barone di Cawdor e la terza gli preannuncia che diverrà re in futuro. Macbeth sembra basito nel suo silenzio così Banquo ancora una volta le sfida. Le streghe lo informano che Banquo d’altra parte, sarà il capostipite di una dinastia di re. Mentre i due uomini si stupiscono delle parole delle streghe, queste svaniscono e un altro barone, Ross, un messaggero del re, subito arriva e informa MacBeth del titolo che questi ha appena acquisito: Barone di Cawdor. La prima profezia è così realizzata. Immediatamente MacBeth incomincia a nutrire l’ambizione di diventare re. Macbeth scrive alla moglie delle profezie delle tre streghe. Quando Duncan decide di soggiornare al castello di MacBeth a Inverness, Lady MacBeth escogita un piano per ucciderlo e assicurare il trono di Scozia al marito. Anche se MacBeth mostra preoccupazione all’idea di un regicidio, Lady MacBeth alla fine lo persuade a seguire il suo piano. Nella notte della visita, MacBeth uccide Duncan. L’azione non viene vista dal pubblico ma lascia MacBeth così scosso che Lady MacBeth deve assumere il comando del tutto. Secondo il suo piano, dirotta i sospetti sulle guardie del re addormentate facendo trovare i pugnali insanguinati in mano loro. Il mattino dopo arrivano Lennox, un nobile scozzese e MacDuff, il leale barone di Fife. Il portiere apre il portone e MacBeth li conduce nella stanza del re dove MacDuff scopre il cadavere di Duncan. In un simulato attacco di rabbia, MacBeth uccide le tre guardie prima che queste possano reclamare la propria innocenza. MacDuff è subito dubbioso riguardo la condotta di MacBeth ma non rivela i propri sospetti pubblicamente. Temendo per le loro vite, i figli di Duncan, scappano: Malcolm in Inghilterra e Donalbain in Irlanda. La fuga dei legittimi eredi li rende però dei sospetti e MacBeth sale al trono di Scozia come congiunto all’ex re defunto. A dispetto del suo successo, MacBeth non è a suo agio riguardo la profezia per cui Banquo sarebbe diventato il capostipite di una dinastia di re. Così invita Banquo ad un banchetto reale e viene a sapere che Banquo e il suo giovane figlio, Fleance, sarebbero usciti per una cavalcata quella sera stessa. MacBeth ingaggia due sicari per uccidere Banquo e Fleance (un terzo sicario compare misteriosamente nel parco prima dell’omicidio). Mentre gli assassini uccidono Banquo, Fleance riesce a fuggire. Al banchetto si presenta il fantasma di Banquo che siede al posto riservato a MacBeth ma solo MacBeth può vederlo. Il resto dei convitati è spaventato dalla furia di MacBeth verso un seggio vuoto finché una disperata Lady Macbeth ordina a tutti di andare via. MacBeth, sconvolto, si reca dalle streghe ancora una volta. Queste evocano tre spiriti latori di ulteriori profezie e avvertimenti:

« Guardati da MacDuff! »
(Prima apparizione, Atto IV, scena I)
« Nessuno nato da donna potrà far danno a MacBeth »
(Seconda Apparizione, Atto IV, scena I)
« MacBeth non verrà mai sconfitto finché il grande bosco di Birnan non avanzi verso l’alto colle di Dunsinane contro di lui »
(Terza Apparizione, Atto IV, scena I)


Dal momento che MacDuff è in esilio in Inghilterra (si incontra con Malcolm e insieme incominciano ad organizzare un esercito) MacBeth crede di essere al sicuro così mette a morte tutti nel castello dei MacDuff, inclusi la moglie e i giovani figli.


Johann Zoffany Garrick e Pritchard come Macbeth e Lady Macbeth
Johann Zoffany Garrick e Pritchard come Macbeth e Lady Macbeth

Nel frattempo gli altri signori di Scozia hanno capito l'inganno e si coalizzano per muovere guerra al Re. La famiglia di Macduff cade però preda della follia omicida di Macbeth

Lady MacBeth incomincia ad essere tormentata dal senso di colpa per i crimini commessi da lei e dal marito. In una famosa scena, Lady MacBeth cammina nel sonno e prova a lavare via immaginarie macchie di sangue dalle sue mani e confessando tutti i misfatti. In Inghilterra MacDuff e Malcolm pianificano l’invasione della Scozia. Macbeth, adesso identificato come un tiranno, vede che molti baroni disertano. Malcolm guida un esercito con MacDuff e Siward, conte di Northumbria, contro il castello di Dunsinane. Accampati nel bosco di Birnan, ai soldati viene ordinato di tagliare i rami degli alberi per mascherare il loro numero, realizzando così la terza profezia delle streghe: reggendo i rami degli alberi innumerevoli soldati rassomigliano al bosco di Birnan che avanza verso Dunsinane. Nel frattempo MacBeth pronuncia il famoso soliloquio (“Domani e domani e domani”) alla notizia della morte di Lady MacBeth (la causa non è chiara; si presume che ella abbia commesso suicidio) Segue una battaglia che culmina nell’uccisione del giovane Siward e nel confronto finale tra MacBeth e MacDuff. Macbeth pensa con arroganza che non ha alcun motivo di temere MacDuff perché non può essere ferito o ucciso da “nessuno nato da donna”. MacDuff però dichiara di “essere stato strappato prima del tempo dal ventre di sua madre” e che quindi non era propriamente “nato” da donna. Macbeth capisce troppo tardi che le streghe lo avevano fuorviato. I due combattono e MacDuff decapita MacBeth, realizzando così l’ultima delle profezie. Anche se Malcolm, e non Fleance, sale al trono, la profezia delle streghe riguardante Banquo era ritenuta veritiera dal pubblico di Shakespeare dal momento che si pensava al tempo che re Giacomo I fosse diretto discendente di Banquo.

[modifica] La tragedia

La tragedia, in cinque atti, si apre con tre streghe barbute che discutono circa quando si rincontreranno. Dicono: "In quale luogo? / Sulla brughiera./ Per incontrare Macbeth". Decidono di incontrare Macbeth e l'incontro è ciò che lo getta sul sentiero della distruzione.

Macbeth, barone di Glamis e generale dell'esercito di Duncan, re di Scozia, ha conquistato grande fama dopo aver sconfitto gli eserciti di Norvegia e Irlanda, condotti dal ribelle Macdonwald. Duncan garantisce a Macbeth il titolo di conte di Cawdor e l'onore di una visita ufficiale a casa di Macbeth a Inverness.

Théodore Chassériau Macbeth e Banquo incontrano le streghe
Théodore Chassériau Macbeth e Banquo incontrano le streghe

A questo punto, Macbeth e il suo amico Banquo vagano nella brughiera, dove incontrano tre Streghe. La prima strega saluta Macbeth come "Sire di Glamis", la seconda come "Sire di Cawdor," e la terza lo indica come "colui che sarà re". Le streghe, inoltre, dicono a Banquo: "Darai origine a un re, ma non lo sarai". Macbeth rimane attonito al sentirsi chiamare "Sire di Cawdor", finché un messaggero arriva e gli comunica dell'attribuzione del nuovo titolo. Immediatamente Macbeth si chiede se le Streghe non abbiano indovinato anche la profezia secondo cui lui sarebbe diventato re.

Macbeth scrive delle profezie delle streghe in una lettera alla moglie (alla quale si rivolge semplicemente come "Lady Macbeth"). Lei si convince immediatamente del fatto che il marito diverrà re, e che ci riuscirà uccidendo Duncan. Per un colpo di fortuna, Duncan sta arrivando al castello proprio quella notte.

Nel cuore della notte, Macbeth e la sua Signora uccidono Duncan e preparano le spade insanguinate per incolpare del delitto due uomini della servitù . Dopo l'omicidio, Macbeth sente una voce all'interno della sua mente che afferma "Non dormirai più... Glamis ha ucciso il sonno, e perciò Cawdor non dormirà più; Macbeth non dormirà più." Il corpo di Duncan viene trovato da Macduff, di diritto Signore di Fife, che sospetta immediatamente di Macbeth. In preda a falso dolore, Macbeth uccide i servitori prima che possano reclamare la loro innocenza. Temendo per la sua vita, il figlio di Duncan, Malcolm fugge in Inghilterra , e suo fratello Donalbain, ripara in Irlanda. Macbeth fa leva sulla loro inspiegabile sparizione per accusarli entrambi di regicidio. Dal momento che gli eredi di diritto sono assenti, i Signori scelgono Macbeth come nuovo re di Scozia.

Nonostante il successo raggiunto, Macbeth rimane insoddisfatto. È apparentemente senza figli (Nonostante Lady Macbeth dichiari di aver nutrito un bambino: "Ho allattato, e conosco la dolcezza d'amare il bimbo che ti succhia il seno") ed è preoccupato dalla profezia delle Streghe secondo cui Banquo sarà padre di Re. L'amico di Macbeth Banquo, che, come hanno profetizzato le Streghe, "genererà re, ma non sarà re" (ovvero, sarà progenitore dei re scozzesi, mettendo in pericolo il ruolo di Macbeth) comincia a sospettare di Macbeth. Macbeth, sempre più paranoico, malvagio, e afflitto dall'insonnia, ordina l'omicidio di Banquo per prevenire l'avverarsi della profezia. L'assassinio viene compiuto, e durante quella stessa sera, più tardi, al banchetto regale, lo spettro di Banquo entra e si siede al posto di Macbeth. Macbeth è l'unica persona che riesce a vedere lo spettro, e preoccupa i suoi ospiti mostrando loro il suo terrore e il suo senso di colpa.

Macbeth torna dalle streghe, che gli fanno altre tre profezie. Pressate da Macbeth, le streghe evocano degli spiriti, i quali gli dicono che lui "non sarà sconfitto finché la Grande Foresta di Birnam risalendo il colle di Dunsinane non verrà da lui" e che "nessuno partorito da una donna potrà ferire Macbeth", ma anche di "stare attento a Macduff". Dal momento che Macduff è in esilio, Macbeth ordina l'uccisione di sua moglie e suo figlio. L'assassinio del figlio piccolo di Macduff da parte di un "primo assassino" senza nome viene effettivamente rappresentato sul palco.

In Inghilterra, Malcolm e Macduff si lamentano della presa di potere da parte di Macbeth, e stendono i piani per un'invasione della Scozia.

Lady Macbeth alla fine impazzisce per il senso di colpa per i crimini commessi. In una scena celebre, cammina come una sonnambula e tenta di lavare via dalle mani delle immaginarie macchie di sangue. Alla fine muore, portando Macbeth a interrogarsi sull'inutilità della vita.

Macduff, spronato a cercare vendetta, grida "e fa che questo demonio di Scozia/io me lo possa trovar faccia a faccia,/alla portata di questa mia spada;/e se ne uscisse salvo,/voglia Dio perdonare pure lui!" e si mette a capo di un esercito camuffato assieme a Malcolm e all'inglese Siward (il vecchio), conte di Northumbria, marciando verso il castello di Dunsinane. Macbeth declama un monologo nichilista sulla morte di Lady Macbeth, il celebre Tomorrow and tomorrow and tomorrow, (il testo non spiega come è morta) ma viene interrotto da un messaggero che afferma "ho rivolto lo sguardo verso Birnam/e m'è parso, d'un tratto,/che si muovesse l'intera foresta... S'abbatta su di me la vostra collera,/se non è vero: a tre miglia da qui,/lo potrete vedere da voi stesso./Ho detto: una foresta che si muove". Un Macbeth in collera replica: "Potremo almeno dire di morire con tutto indosso l'armamento nostro!" Nel mentre, l'esercito sta avanzando verso il castello sotto forma, come dice il messo, di una foresta semovente. Questo a causa dell'ordine di Malcolm: "Dai suoi alberi ciascun soldato se ne stacchi un ramo/e se lo tenga innanzi a sé marciando:/maschereremo così il nostro numero/e renderemo vano ogni conteggio/delle loro vedette." Malcolm ordina a Siward e Macduff di condurre l'attacco.

Ha luogo una battaglia, che culmina con lo scontro frontale tra Macduff e Macbeth. Macbeth si vanta di non aver motivo di temere Macduff, dal momento che non può essere ucciso da nessuno che sia nato da una donna. Macduff dichiara che "fu strappato/con un taglio dal grembo di sua madre per parto prematuro", e perciò non è "nato da una donna". I due combattono, e lo scontro si conclude con Macduff che decapita Macbeth dietro le quinte, avverando così l'ultima delle profezie delle streghe.

Nella scena finale della tragedia, Malcolm promette di essere incoronato come legittimo re di Scozia, e la pace viene riportata nel regno.


[modifica] Versioni cinematografiche

[modifica] Curiosità

  • Gli attori spesso considerano questa tragedia "innominabile", e di solito si riferiscono ad essa come alla tragedia scozzese piuttosto che con il suo nome. Pronunciare il suo nome dentro un teatro è considerato un atto capace di trasformare qualsiasi spettacolo in un fiasco.

[modifica] Note

[modifica] Collegamenti esterni

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