Lia Zoppelli
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Lia Zoppelli (Milano, 16 novembre 1920 – Milano, 2 gennaio 1988) è stata un'attrice italiana.
[modifica] Biografia
Debutta in teatro a 18 anni con la compagnia Cimara-Maltagliati-Ninchi e prosegue l'attività durante e dopo la guerra al fianco di interpreti di prestigio quali Ruggero Ruggeri, Memo Benassi, Sarah Ferrati, Tino Carraro. Viene diretta da Luchino Visconti in Il matrimonio di Figaro (1946) e successivamente fonda una sua compagnia con Ernesto Calindri, Franco Volpi e Valeria Valeri. Nel 1951 è diretta da Mario Ferrero per la prima italiana di The Cocktail Party di T.S. Eliot. Viene poi scelta da Garinei e Giovannini per la commedia musicale "Giove in doppio petto" , in cui recita con Carlo Dapporto.
Al cinema interpreta soprattutto ruoli leggeri e brillanti in commedie all'italiana, molte delle quali hanno come protagonista Totò, e in alcune pellicole di genere mitologico o musicale.
In televisione la vediamo prendere parte, a partire dai primi anni sessanta, a "romanzi sceneggiati" quali Tom Jones (1960), I giacobini di Federico Zardi, Addio giovinezza! (1962), L'allodola di Jean Anouilh e Tredici a tavola di Sauvajon (1973) e a numerosi lavori di prosa andati in onda per la serie "La prosa del venerdì", quali Mancia competente (1957) e Affari di stato (1961).
Sono frequenti anche le sue partecipazioni a miniserie poliziesche (Paura per Janet, alcuni episodi deIl Tenente Sheridan e Il Commissario De Vincenzi) e a spettacoli leggeri, quali Gente che va, gente che viene (1960), Za-bum e Biblioteca di Studio Uno (1964), Galà per Johnny Dorelli (1968).
Malgrado la grande quantità di lavori ai quali ha partecipato, il personaggio che le ha dato maggiore popolarità è sicuramente quello interpretato negli spot pubblicitari di Carosello tra il 1957 e il 1965 per Alemagna al fianco di Enrico Viarisio e Alberto Lionello, che si concludevano immancabilmente con lo slogan "Ullallà, è una cuccagna!".
[modifica] Filmografia
- Lo vedi come sei?, regia di Mario Mattoli
- Il sogno di tutti, regia di Oreste Biancoli e Laszlo Kish (1941)
- Il processo delle zitelle, regia di Carlo Borghesio (1944)
- Tempi duri per i vampiri, regia di Steno (1959)
- La cambiale, regia di Camillo Mastrocinque (1959)
- Cerasella, regia di Raffaello Matarazzo (1960)
- Il vigile, regia di Luigi Zampa (1960)
- Le ambiziose, regia di Tony Amendola (1960)
- I genitori in blue jeans, regia di Camillo Mastrocinque (1960)
- Sua Eccellenza si fermò a mangiare, regia di Mario Mattoli (1961)
- Chi si ferma è perduto, regia di Sergio Corbucci (1961)
- Scandali al mare, regia di Marino Girolami (1961)
- Tototruffa '62, regia di Camillo Mastrocinque (1961)
- I fratelli Corsi, regia di Anton Giulio Majano (1961)
- La monaca di Monza, regia di Carmine Gallone (1962)
- Gioventù di notte, regia di Mario Sequi (1962)
- Gli Italiani e le donne, regia di Marino Girolami (1962)
- La pupa, regia di Giuseppe Orlandini (1963)
- Totò e Cleopatra, regia di Fernando Cerchio (1963)
- Ercole, Sansone, Maciste e Ursus: gli invincibili, regia di Giorgio Capitani (1965)
- Soldati e capelloni, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1967)
- Le dolci signore, regia di Luigi Zampa (1967)
- Siamo tutti in libertà provvisoria, regia di Manlio Scarpelli (1971)
- Rosina Fumo viene in città per farsi il corredo, regia di Claudio Gora (1972)
- Il conte Tacchia, regia di Sergio Corbucci (1982)
- La casa stregata, regia di Sergio Corbucci (1982)