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Thomas Stearns Eliot - Wikipedia

Thomas Stearns Eliot

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Medaglia del Premio Nobel Nobel per la letteratura 1948

Thomas Stearns Eliot (Saint Louis, Missouri26 settembre 1888 – Londra4 gennaio 1965) è stato un poeta, drammaturgo e critico letterario statunitense. Nel 1948 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura. Scrisse i poemi Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock, La terra desolata, Gli uomini vuoti, Ash Wednesday, Quattro quartetti; le opere Murder in the Cathedral e The Cocktail Party e il saggio Tradition and the Individual Talent. Eliot si trasferì dagli Stati Uniti d'America nel Regno Unito l'anno 1914 e nel 1927 divenne suddito britannico .

Indice

[modifica] Vita

Thomas Stearns Eliot,nacque il 26 settembre del 1888 da una famiglia borghese di origine inglese. E' un poeta, critico e drammaturgo angloamericano. Studiò alla Harvard University, dove ebbe come compagno di studi il coetaneo, futuro poeta, Alan Seeger[1]. Ad Harvard la sua cultura si arricchì di una notevole conoscenza della letteratura europea. Studiò l'italiano leggendo Dante, poeta da lui molto ammirato, a cui successivamente dedicò uno dei suoi più famosi saggi. Nel 1910 si trasferì a Parigi e poté così studiare alla Sorbona, dove frequentò le lezioni di Henri Bergson ed entrò in contatto col simbolismo francese. Più tardi, nel 1911, fece ritorno ad Harvard dove conseguì una laurea in filosofia. Nel 1914 vinse una borsa di studio per studiare al Merton College dell'università di Oxford. Allo scoppio della grande guerra si trasferì a Londra dove trovò lavoro come impiegato presso la Lloyd's Bank e cominciò a pubblicare le prime poesie. L'anno successivo sposò la ballerina Vivienne Haigh-Wood, nonostante le preoccupazioni dei genitori dovute dell'instabilità mentale della donna. Dopo essere diventato direttore della casa editrice Faber and Gwyer (più tardi Faber and Faber), con la quale pubblicò lavori di giovani artisti quali Ezra Pound, Auden, Stephen Spender, passò un periodo di tempo in una clinica Svizzera per sottoporsi ad una cura psicologica e quivi terminò la sua opera La terra desolata, che pubblicò nel 1922. La poesia era rimasta la sua unica opportunità di fuga dalla vita familiare. Nel 1927 divenne cittadino inglese e si definì un "classicista in letteratura, monarchico in politica, Anglo-cattolico in religione". Infatti quell'anno aveva cominciato a frequentare la Chiesa anglicana, convertendosi poi all'anglicanesimo. Questo evento fu molto importante nella sua vita e influì notevolmente sulla sua produzione letteraria. Dopo una travagliata riflessione, Eliot decise di separarsi dalla moglie facendola ricoverare in un istituto per malati mentali, dove ella morì nel 1947. La morte della moglie lasciò per sempre un senso di colpa nell'animo del poeta, anche se nel 1957 si risposò. Tra gli anni '30 e gli anni '40 Eliot si concentrò maggiormente sui problemi etici e filosofici della società moderna. Nel 1948 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura. Morì di enfisema a Londra.

[modifica] Eliot e il modernismo

L'opera di Eliot appartiene al contesto del cosiddetto modernismo, movimento sviluppatosi fra il 1912 e la Seconda Guerra Mondiale che comprese e rivoluzionò tutte le arti. I modernisti (tra i più noti, James Joyce, lo stesso Eliot ed Ezra Pound) denunciarono:

  1. la crisi della cultura occidentale
  2. l'alienazione e il senso di solitudine dell'artista in un mondo scientifico
  3. il rifiuto del passato e la rottura con la tradizione

Il nome modernismo è legato particolarmente alla novità delle tecniche letterarie degli scrittori che ne facevano parte; tutti gli autori modernisti sono accomunati dal rifiuto della tradizione letteraria vittoriana (derivazione indebolita della letteratura romantica) e dal recupero della poesia del Seicento inglese (John Donne e i poeti metafisici). Al centro della pratica letteraria modernista c'è il particolare uso dell'immagine (derivato in parte dal precedente movimento letterario, durato pochi anni, dell'imagismo, di cui aveva fatto parte Ezra Pound assieme al poeta inglese T.E. Hulme); per i modernisti l'immagine viene intesa non più come simbolo nel senso medioevale, romantico o simbolista, ma come correlativo oggettivo, corrispondenza oggettiva, perciò non personale, del sentire. Teorizzato da Eliot, questa tecnica diviene l'unico modo di esprimere emozioni: "una serie di oggetti, una situazione, una catena di eventi che saranno la formula di quella emozione particolare; tali che quando i fatti esterni, che devono terminare in esperienza sensibile, siano dati, venga immediatamente evocata l'emozione". Una sorta di parallelismo può essere istituita, nella letteratura italiana, con la cosiddetta linea della "poetica dell'oggetto", che fa capo a Pascoli, Gozzano, Sbarbaro e Montale. La poesia modernista è una poesia di immagini, temi, frammenti, segni evidenti della crisi cosmica del poeta moderno: il linguaggio discorsivo è soppresso.

[modifica] Opere

L'opera di Eliot viene generalmente suddivisa in due fasi. La prima, più pessimista, è identificata dalle poesie contenute nella raccolta Prufrock and other observations (1917) e dai poemi The Waste Land (La terra desolata, 1922) e The Hollow Men (1925). Una seconda fase, caratterizzata da toni di speranza e marcatamente religiosa viene fatta iniziare dal poema The Journey of the Magi, scritto nel 1927, anno della conversione di Eliot al cristianesimo e comprende le raccolte Ash Wednesday (Mercoledì delle ceneri, 1929) e Four Quartets (Quattro quartetti, 1936-1942) e il dramma Murder in the Cathedral (Assassinio nella cattedrale, 1935).

[modifica] Caratteristiche della poesia eliotiana

Sin dalle prime poesie, Eliot accosta una critica alla vacuità e alla frivolezza della società di Boston e di Londra a visioni di lirica bellezza: il bello è abbinato allo squallido. Il disinganno politico di cui è infusa la sua poesia è da relazionarsi con lo stato di shock in cui si trovava quella generazione che aveva sprecato la propria giovinezza nella Prima Guerra Mondiale. I contrasti tra le leggende e i miti classici, i rituali, le bellezze antiche e lo squallore delle osterie è proposto senza alcun commento, ma con versi taglienti e duri, attraverso un'alternanza di termini aulici e colloquiali. La sua poesia propone una partecipazione dinamica e attiva, in quanto l'utilizzo dell'apparato mitologico, le citazioni da testi classici, l'uso di svariate lingue si appellano al lettore, il quale è chiamato a completare l'opera con la propria esperienza; un meccanismo, questo, che si trova anche nelle contemporanee opere di James Joyce. Eliot usa un metalinguaggio, cercando di proporre nuovi valori in un mondo in cui di fatto i criteri di credenza universalmente accettati si sono dissolti. La poesia di Eliot è modernista: non presenta, cioè, un'ordinata sequenza di pensieri o uno sviluppo logico, quanto piuttosto una serie di "fotogrammi", di frammenti non collegati l'un l'altro da connessioni logiche. Il clima culturale in cui si inserisce l'opera eliotiana è di profonda crisi esistenziale: sono ad essa contemporanee varie espressioni della condizione dell'uomo: espressionismo, cubismo, surrealismo, dadaismo, astrattismo, futurismo, esistenzialismo, relativismo in campo scientifico, sviluppo della psicoanalisi, la scoperta della divisibilità dell'atomo. In poche parole,

Where is the wisdom that we have
Lost in knowledge?
Where is the knowledge we have
Lost in information?
Dov'è la saggezza che abbiamo
perso in conoscenza?
Dov'è la conoscenza che abbiamo
perso in informazione?
T.S. Eliot, The Rock (1934)

Il risultato è una sensazione di isolamento che sfocia nella definizione di W.H. Auden "The Age of Anxiety".

[modifica] Eliot saggista

In After Strange Gods e Notes Towards the Definition of Culture Eliot difende una tradizione che è necessario restaurare se non, addirittura, reinventare. Egli critica severamente la sua società, che continua ad inebriarsi di parole che illudono l'uomo e lo trascinano sempre più lontano da una perfetta organizzazione del mondo. Quest'ultima è vista da Eliot come definita attraverso una rigida organizzazione gerarchica delle classi guidate da un'élite teologica, una comunità di Cristiani che crei un sistema educativo comune capace di guidare l'intera umanità verso il perseguimento di valori veramente universali. In questo contesto si inquadra la polemica contro i "free-thinkers jews" evocati in After Strange Gods, che minerebbero la coesione della società. Secondo quanti ritengono Eliot un antisemita questa affermazione non sarebbe che la continuazione in chiave politica di una polemica antiebraica che egli aveva già condotto con gli strumenti della poesia, ritraendo (eminentemente in Gerontion e Burbank with a Baedeker: Bleistein with a cigar) figure di ebrei sordide e profittatrici. Nondimeno, Eliot rifiuta le visioni politiche liberali e democratiche: quelle liberali perché hanno portato ad una società in cui l'uso delle risorse naturali e umane si è trasformato in loro sfruttamento per il vantaggio egoistico di pochi; quelle democratiche perché "una marmaglia non cesserà di essere marmaglia perché è ben nutrita, ben vestita, ben alloggiata e ben disciplinata".

In Tradition and the Individual Talent Eliot esprime due importanti concetti per la sua Critica letteraria. 1. Il poeta non ha una personalità da esprimere: la poesia è solo un mezzo, per cui le liriche romantiche sono rifiutate e abbandonate 2. Le rivoluzioni si compiono con l'apporto di molteplici modificazioni minime alle opere del passato: "nessun poeta, nessun artista di nessuna arte contiene un completo significato da solo. Il suo senso, la sua comprensione è la comprensione del suo rapporto con i poeti ed artisti morti", poiché il poeta deve collocarsi all'interno del proprio tempo storico con la consapevolezza che il suo passato, "tutta la letteratura d'Europa sin da Omero", è altrettanto presente quanto ciò che sta avvenendo nello stesso ambito culturale nel tempo che gli è contemporaneo.

[modifica] Note

  1. ^ Eliot scriverà la recensione dell'opera di Alan Seeger dopo la di lui morte, avvenuta mentre combatteva nella Legione Straniera contro le truppe degli Imperi Centrali, sul fronte franco-tedesco nel 1916

[modifica] Bibliografia

[modifica] Edizioni originali

Poesia

Teatro

  • Sweeney Agonistes, 1926. Prima rappresentazione: 1934.
  • The Rock, 1934. Tradotto in italiano come La rocca.
  • Murder in the Cathedral, 1935.
  • The Family Reunion, 1939.
  • The Cocktail Party, 1949.
  • The Confidential Clerk, 1954.
  • The Elder Statesman, 1959. Prima rappresentazione: 1958.

Saggi

  • The Sacred Wood: Essays on Poetry and Criticism, 1920.
  • The Second-Order Mind, 1920.
  • Tradition and the individual talent, 1920.
  • Homage to John Dryden, 1924.
  • Shakespeare and the Stoicism of Seneca, 1928.
  • For Lancelot Andrewes, 1928.
  • Dante, 1929.
  • Selected Essays 1917-1932, 1932.
  • The Use of Poetry and the Use of Criticism, 1933.
  • After Strange Gods, 1934.
  • Elizabethan Essays, 1934.
  • Essays Ancient and Modern, 1936.
  • The Idea of a Christian Society, 1940.
  • Notes Towards the Definition of Culture, 1948.
  • Poetry and Drama, 1951.
  • The Three Voices of Poetry, 1954.
  • On Poetry and Poets, 1957.

[modifica] Traduzioni italiane

In ordine cronologico per traduzione.

Poesia

  • T.S. Eliot, La terra desolata. Frammento di un agone. Marcia trionfale, testo originale a fronte, prefazione e traduzione di Mario Praz, Torino : Einaudi, 1963; 1970; 1985.
  • T.S. Eliot, Cori da "La Rocca", testo inglese a fronte, a cura di R. Sanesi, Milano: Mondadori, 1971.
  • T.S. Eliot, La terra desolata, nella traduzione di Elio Chinol, con 11 disegni di Ernesto Treccani, testo originale a fronte, Ravenna: Loperfido, 1972.
  • T.S. Eliot, La terra desolata, introduzione, traduzione e note di Alessandro Serpieri, con il testo della prima redazione, Milano: Rizzoli, 1982; 1985.
  • T.S. Eliot, La terra desolata, testo inglese a fronte, a cura di Angelo Tonelli, Milano: Crocetti, 1992.
  • T.S. Eliot, Cori da "La Rocca", testo inglese a fronte, a cura di F. Loi, Milano: Rizzoli, 1996.
  • T.S. Eliot, La sorella velata, poesie scelte, testo inglese a fronte, a cura di L. Gattamorta, Milano: Rizzoli, 2000.

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