Kilroy
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Kilroy was here (Kilroy è stato qui) è una espressione della cultura popolare americana, spesso rappresentata sotto forma di graffito. La sua origine è sconosciuta, ma il disegno di "Kilroy" che sbircia da sopra un muro appariva diffusamente tra gli americani durante la Seconda guerra mondiale.
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[modifica] Altri paesi
Lo stesso scarabocchio appare anche in altre culture, sebben il personaggio che spia dal muro non viene chiamato Kilroy, ma Foo, da cui la scritta "Foo was here". Nel Regno Unito questi graffiti sono chiamati Chads. In Cile il grafo è noto come "sapo" (in spagnolo "rospo"); probabilmente in riferimento allo sbirciare del personaggio, comportamento associato con le rane a causa degli occhi sporgenti.
[modifica] Origine
La frase risulta avere la sua origine tra i soldati americani che disegnavano l'omino e la scritta Kilroy è stato qui sui muri o su qualsiasi altro posto dove si fermavano, si accampavano o che visitavano. Il dizionario delle frasi e favole Brewer's annota che il disegno era particolarmente associato con l'Air Transport Command, perlomeno per quanto riguarda il Regno Unito. Se l'origine dello frase slogan è incerta, quella del disegno lo è un po' meno. Il pupazzo è quasi certamente nato come "Chad" nel Regno Unito prima della seconda guerra mondiale come creazione del disegnatore di fumetti George Edward Chatterton. Presumibilmente, il disegno e lo slogan si fusero durante gli anni quaranta per influsso degli americani sui britannici. Il fumetto Chad era molto popolare e si poteva trovare disegnato in giro per il Regno Unito con sotto la scritta What, no …? o Wot, no …? (Che cosa? Manca ...?) utilizzato come satira dei razionamenti e della carenza di mezzi. Un esempio: sul lato di un aliante della British 1st Airborne Division utilizzato nell'Operazione Market Garden è stata vista la scritta Wot, no engines? (Cosa? Motori finiti?). Da questi utilizzi, il disegno di Kilroy si espanse a commentare tutti gli esempi di episodi bizzarri, anche tragicamente, in tempo di guerra, tra cui i casi di blue on blue ("fuoco amico" in italiano) o incidenti di vario tipo, anche mortali. Più tardi, durante la ricostruzione anni cinquanta e sessanta, diventò il protagonista di alcune pubblicità, specialmente su manifesti che pubblicizzavano ristrutturazioni di case. Per esempio, in molte aree del paese dove i gabinetti esterni all'appartamento erano la norma, la pubblicità recitava «Cosa?, nessun gabinetto dentro?» per pubblicizzare imprese di idraulica.
Una teoria identifica in James J. Kilroy, un ispettore di cantieri navali americani, l'uomo che ha involontariamente creato lo slogan. Costui, durante la Seconda guerra mondiale, lavorava al cantiere navale Bethlehem Steel a Quincy, Massachusetts, dove, in seguito, ha ricostruito di aver usato la scritta, fatta con il gesso, per segnare i rivetti che non avevano passato il suo controllo. I rivetti bocciati da J. J. Kilroy venivano messi da operai pagati a seconda della quantità di lavoro accettato. Gli operai scoprirono che cancellando i segni fatti con il gesso da J. J. Kilroy guadagnavano il doppio. Quest'ultimo decise allora di utilizzare una matita gialla, più difficile da cancellare e gli imbrogli finirono. A quel tempo, stante l'urgenza bellica, le navi venivano consegnate prima di completare le verniciature, così, quando i marinai andavano ad aprire le aree sigillate per esigenze di manutenzione, trovavano inspiegabilmente questo nome scritto dappertutto. Migliaia di soldati potrebbero aver visto la scritta sulle navi da trasporto e la onnipresenza di Kilroy unita al mistero diffuse la leggenda. In seguito, i militari potrebbero aver cominciato a scrivere di loro iniziativa la scritta in altri posti, specialmente nelle aree appena catturate. Ad un certo punto più tardi, il disegno di Chad e la scritta potrebbero essersi fuse.[1]
Il New York Times riportò questa teoria dell'origine del disegno nel 1946 specificando che, poiché Kilroy apponeva il suo nome durante le varie fasi della costruzione della nave, procedendo nella lavorazione, le scritte risultavano apparire in posti dove era impossibile arrivare a lavoro finito (all'interno di compartimenti sigillati per esempio) e questo alimentò il mito, ovvero: se Kilroy era stato capace di scrivere in un posto impossibile, chissà cosa altro poteva fare.
Kilroy è stato il più popolare tra i graffiti del suo tipo dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri. Il Clem canadese, l'Overby di Los Angeles nei tardi anni sessanta, il Chad britannico e il Mr. Foo australiano utilizzato nella prima e seconda guerra mondiale, non raggiunsero mai la popolarità di Kilroy. Il periodo di maggior diffusione della moda dei graffiti Kilroy finì negli anni cinquanta, ma tuttora le persone scrivono ovunque nel mondo lo scarabocchio Kilroy was here nelle scuole, nei treni e in altri posti simili.
Kilroy è ancora conosciuto e usato dai militari americani, presumibilmente a fini auto-sarcastici. È stato visto scarabocchiato su barriere e magazzini a Taji, in Iraq.
[modifica] Leggende
Esistono molte leggende urbane relative ai graffiti "Kilroy è stato qui".
In una si dice che Adolf Hitler credeva che Kilroy fosse una super spia che appariva anche in installazioni naziste considerate sicure, mentre nella realtà presumibilmente le scritte erano già presenti all'interno degli equipaggiamenti alleati catturati.
Un'altra dice che Stalin fu il primo a entrare in un gabinetto costruito specificamente per i capi di stato della Conferenza di Potsdam. Uscendo Stalin chiese ad un assistente: «Chi è questo Kilroy?»
Il graffito si suppone sia presente in molti posti significativi e/o difficili da raggiungere tipo la torcia della Statua della Libertà, sul ponte Marco Polo in Cina, in capanne della Polinesia, su un alta trave del George Washington Bridge di New York, sulla sommità del monte Everest, all'interno dell'Arco di Trionfo, scarabocchiato nella polvere sulla luna, nelle casematte dell'epoca della seconda guerra mondiale sparse in Germania, nelle fognature di Parigi e, come omaggio alle sue origini, incisa nel Memorial della seconda guerra mondiale di Washington.
La Transit Company of America bandì un concorso nel 1946 offrendo una vera carrozza di tram all'uomo in grado di provare di essere il vero Kilroy. J.J.Kilroy portò con se i suoi colleghi di lavoro per testimoniare di essere l'originale. Gli altri 40 e più partecipanti non furono in grado di dimostrare la loro autenticità e Kilroy regalò il premio ai suoi nove figli per giocarci nel cortile.
[modifica] Cultura popolare
- Kilroy is here appare su un camion militare nel film Patton, il film sulla biografia del generale George Patton.
- Nel primo livello di Return to Castle Wolfenstein, un gioco popolare sparatutto per PC, appare un gigantesco disegno di Kilroy sul muro della cella del giocatore.
- In un episodio dei Flintstones, Fred e Barney finiscono in bocca ad una balena e incidono la frase Kilroy was here su un dente della balena.
- In una strip di Peanuts, Charlie Brown si arrende dopo aver tentato di scrivere al suo "amico di penna", perché continuava a macchiare il foglio con l'inchiostro. Snoopy gli arriva da dietro e, senza sbagliare, disegna due personaggi: uno è un gatto, l'altro è Kilroy.
- Alcuni racconti di Jack Kerouac citano il graffito di Kilroy.
- In un cartoon della Warner Bros. (Haredevil Hare) Bugs Bunny cammina sulla luna e si nota la scritta Kilroy was here su di una roccia
- Kilroy appare nel finale del film "I guerrieri".
- La sola scritta appare in Crystal Caves, videogioco a piattaforme di Apogee Software.
- Kilroy è citato nel romanzo V di Thomas Pynchon.
[modifica] Note
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) The history of US Kilroy and UK Chad in WWII and Cold war
- (EN) The Legends of "Kilroy Was Here"
- (EN) The Straight Dope: "What's the origin of 'Kilroy was here'?"
- (EN) Badfads: "Kilroy was here!"
- (EN) Kilroy/Chad Explained
- (EN) Kilroy was here!. Mick Power, Eric Lindstrom, Dennis McKniff and ‘Unknown’, 12/26/01.
- (EN) Kilroy Challenge Coin
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