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Kajagoogoo - Wikipedia

Kajagoogoo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Kajagoogoo / Kaja
Nazionalità Regno Unito
Genere Pop rock
New wave
Synthpop
New Romantic
Dance
Periodo attività 1979 - 1986
2004
2007-in attività
Strumento {{{Strumento}}}
Etichetta EMI
Band attuale {{{Band attuale}}}
Band {{{Band precedenti}}}
Album pubblicati 10 (+1 VHS/Laserdisc)
Studio 4
Live (1 VHS/Laserdisc)
Raccolte 6
Sito ufficiale
Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica

I Kajagoogoo (per un breve periodo Kaja) sono un gruppo britannico, originario della contea inglese del Bedfordshire. Inseritisi a pieno titolo nel sottogenere più genuinamente synthpop del filone pop rock e della new wave avviata dal movimento New Romantic, a cui sono stati associati, soprattutto all'inizio, per via di un'evidente affinità musicale e di immagine con i più illustri colleghi Duran Duran, i cinque membri della formazione originaria sono per lo più conosciuti per il grandissimo successo del loro primo singolo, Too Shy, Numero 1 in Gran Bretagna e Numero 5 negli USA, all'inizio del 1983. Tra l'altro, il suddetto 45 giri e il relativo album da cui è stato tratto sono stati co-prodotti proprio dal tastierista dei Duran Duran, Nick Rhodes, insieme a Colin Thurston, all'epoca produttore abituale del quintetto di Birmingham.

Indice

[modifica] Gli inizi: il quartetto strumentale degli Art Nouveau

La band si forma nella località di Leighton Buzzard, nel Bedfordshire, nel 1979, come quartetto strumentale d'avanguardia, denominato Art Nouveau, con Nick Beggs al basso, Steve Askew alla chitarra, Stuart Croxford Neale alle tastiere e Jez Strode alla batteria. Gli Art Nouveau pubblicano un singolo, intitolato The Fear Machine, che vende poche centinaia di copie e viene eseguita nel corso del celebre show radiofonico di John Peel (a cui prenderanno parte, in diversi momenti, numerosi gruppi anni ottanta), ma il gruppo non riesce ad ottenere alcun contratto con nessuna etichetta.

[modifica] La nascita del quintetto: l'arrivo del cantante Limahl

Nel 1981, i quattro mettono un annuncio per trovare un cantante e, dopo molte audizioni, scelgono alla fine un giovane di nome Christopher Hamill. Il ragazzo, che mostra sùbito di avere creatività e inventiva da vendere, cerca di rendere più interessante il suo personaggio e la band di cui è appena entrato a far parte, adottando il tipico taglio di capelli bicolore, biondo sulle punte irsute e bruno sul più morbido caschetto che gli scende sulle spalle (più tardi ripreso dalla cantante dei Berlin di Take My Breath Away, la colonna sonora di Top Gun, il primo successo cinematografico di Tom Cruise), e scegliendosi, come nome d'arte, un anagramma del suo stesso cognome, Hamill, che diventa così Limahl, pseudonimo con cui diventerà famoso e con cui è tuttora conosciuto come artista.

[modifica] La scelta del nome

Il nome della band viene modificato invece nell'accattivante Kajagoogoo. Il nome deriva da un tentativo di scrivere la resa fonetica dei primi incerti suoni di un bambino, le cosiddette lallazioni, che aveva emesso un perentorio «gagagoogoo», preliminare di quello che poi sarebbe divenuto, un po' per caso e un po' per scelta, il futuro «Kajagoogoo». Per essere precisi, dal punto di vista della fonetica, la lallazione originaria del bimbo ha subìto un adattamento, per così dire, musicale, nella sua prima parte, dove le due sillabe incentrate sulla vocale di appoggio a si sono trasformate come segue: l'occlusiva velare sonora [g] è passata alla corrispondente sorda [k] nella prima delle due sillabe "ga", mentre nel secondo "ga", lo stesso suono occlusivo si è trasformato mediante palatalizzazione, mutando in [j] (pronunciato come il pronome di prima persona singolare francese je, "io"), così da creare una variazione che rendesse il nome, nella sua oggettiva lunghezza, meno monocorde e ostico, oltre che banale e infantile.

[modifica] Il brano omonimo

Simili accortezze non potevano che riflettere le personalità originali di cinque giovani appassionati di musica, il cui stesso nome del gruppo è così musicale da poter suonare come una canzone. Di fatto, così sarà: l'omonimo, o più correttamente eponimo, brano strumentale intitolato Kajagoogoo costituirà una delle 10 tracce dell'album di debutto, posta in chiusura del Lato 1, mentre, inversamente, verrà utilizzato in apertura dei concerti dal vivo. Nell'esecuzione live, il pezzo viene arricchito da una specie di parlato, in cui viene commentata la "stranezza" del nome («That's a strange name»), con una melodia appena accennata, mentre nella versione originale del disco è quasi interamente strumentale, tranne una specie di ritornello composto dal cosiddetto spelling del nome, in cui ogni singola lettera viene compitata a ritmo di musica, nei due diversi modi possibili, alternati, secondo le regole dell'inglese: "K-A-J-A, G-double O, G double O" («K-A-J-A, G doppia O, G doppia O») oppure "K-A-J-A G-O-O" (senza la ripetizione della seconda sillaba, e il cerchio si chiude...).

[modifica] Le esibizioni dal vivo

Tra l'altro, nell'audizione all'allora sconosciuto Christopher viene richiesto di cantare, assieme al bassista Nick Beggs, una divertente armonia vocale, intitolata Over the Top, che, riarrangiata e rieseguita in concerto dal gruppo all'apice del successo, costituisce un momento esilarante dell'esibizione (Limahl la presenta come "una di quelle robe per barbieri"), testimoniando, al tempo stesso, il particolare gusto dei componenti del gruppo per qualsiasi cosa suoni interessante, orecchiabile e soprattutto cantabile. Così, Over the Top (poi ricantata dal solo Limahl, che ne à l'unico autore, e inserita sul lato B di un suo singolo solista) finirà addirittura sul loro unico episodio live consegnato alla storia, il VHS e Laserdisc White Feathers Tour, la ripresa video di un concerto tenutosi a Londra nel 1983, il fortunato anno dell'esordio.

[modifica] Il contratto con la EMI, il primo album e la Numero 1 Too Shy

Con queste premesse, durante un'esibizione particolarmente ispirata all'Embassy Club, sempre nella capitale inglese, non è un caso che la band attiri l'interesse di ben tre case discografiche e di Nick Rhodes dei Duran Duran, che, in quello stesso anno, danno alle stampe il pluridecorato Rio dei videoclip esotici e di successi storici quali Save a Prayer e Hungry Like a Wolf. Alla fine, sarà la major EMI a spuntarla, offrendo loro il primo atteso contratto, firmato nel mese di luglio del 1982, e ingaggiando Rhodes per co-produrre, assieme allo stimato collega Thurston, il loro primo album, White Feathers.

Nel frattempo, i Kajagoogoo suonano come gruppo di supporto nel tour di un'altra band New Romantic di Birmingham, i Fashion. Il primo singolo del neo-quintetto, Too Shy, esce a gennaio del 1983, arrivando in cima alle classifiche. All'epoca, neanche gli stessi Duran Duran hanno mai raggiunto il Numero 1 della hit parade britannica, il che spiega il dichiarato sentimento di orgoglio misto a rammarico provato da Nick Rhodes. Anche i due singoli successivi, Ooh to Be Aah e Hang on Now, pur non ottenendo lo stesso enorme successo del precedente, diventeranno delle hit, raggiungendo entrambe la UK Top 20.

[modifica] L'isteria adolescenziale e la defezione di Limahl

L'inaspettato, gigantesco successo creerà una vera e propria isteria collettiva nella fascia adolescenziale, soprattutto femminile, come testimoniato dal citato concerto ripreso in video, dove la musica è appena udibile, coperta dalle urla ininterrotte dei fans, e non sembra esserci differenza con analoghe performance posteriori di gruppi ben più noti, quali Duran Duran, Spandau Ballet o Culture Club. Ma quello stesso enorme successo crescerà parallelo alle tensioni interne al quintetto, sempre più forti, finché le liti non raggiungeranno l'apice con l'allontanamento di Limahl (avvenuto per telefono, come ha sempre raccontato il cantante stesso) da parte della produzione e degli altri membri della band. I restanti quattro non sostituiranno il collega con membri esterni: sarà infatti direttamente il bassista Nick Beggs, già attivo nei cori e nella composizione dei testi, scritti con l'ex cantante solista, a prenderne il posto, nello stesso 1983, sùbito dopo la trionfale estate musicale dei Kajagoogoo.

[modifica] Lo sdoppiamento del neo-quartetto: Kajagoogoo in Europa e Kaja negli USA

Primo riflesso di quel cambiamento (che riduce la formazione a un quartetto, riportandola così alla situazione degli Art Nouveau, ma con un esercito di fans in più da accontentare e milioni di dischi venduti in tutto il mondo di cui rendere conto) sarà lo sdoppiamento del nome, preservato come Kajagoogoo in patria e nel resto dell'Europa continentale, e accorciato in quello che poi diventerà il nome definitivo, Kaja, negli USA, con la perdita del caratteristico elemento linguistico infantile finale, che tanto avevano penato per modificare e rendere più appetibile.

[modifica] L'ultimo grande successo: Big Apple

Il primo singolo del quartetto è Big Apple, brano dedicato alla metropoli statunitense, New York, soprannominata appunto «La Grande Mela», che entra nella Top 10 alla fine del 1983, ancora sulla scia del successo dei lavori precedenti e, forse, spinta dalla storia della cacciata di Limahl, avvenuta nel momento massimo di fama, e dalla acerba rivalità tra il quartetto da una parte e il solista dall'altra (che di lì a poco si prenderà la rivincita, con il successo mondiale della colonna sonora di The Never Ending Story, dall'omonimo film, in Italia più noto come La storia infinita).

[modifica] Il secondo album e il calo di popolarità: l'abbandono di Jez Strode

Dal singolo successivo e con l'uscita del secondo album, la popolarità della band inizia inesorabilmente a calare. Il 45 giri The Lion's Mouth non va oltre il Top 30, ma sarà la loro ultima hit maggiore. Il 33 giri, uscito come Islands e accreditato ai Kajagoogoo in UK e Europa, e pubblicato, in una versione ridotta, con l'aggiunta di extended remix, come Extra Play dei Kaja negli USA, sarà un flop commerciale inaspettato, fermandosi al Numero #35 in Gran Bretagna. A questo punto, anche il batterista, Jez Strode, lascia il gruppo, che si riduce a un trio e tenta il rilancio, abbandonando definitivamente sia l'immagine patinata che l'elemento residuo del lungo nome originale, e optando quindi per il più breve ed efficace Kaja in tutto il mondo, nel 1985, nel tentativo di riconquistare la credibilità perduta di artisti e musicisti seri.

[modifica] Il successo solista di Limahl, i Kaja come trio, il terzo album e lo scioglimento

Purtroppo, i Kaja come trio avranno ancora meno fortuna dei Kajagoogoo/Kaja come quartetto. Dopo il flop del primo singolo, Shouldn't Do That (dal profetico titolo di «non bisognava farlo» - tra l'altro, mancando il soggetto, la frase potrebbe riferirsi a chiunque, e la particolare forma del verbo riflettersi sia nel passato che nel presente o nel futuro), il terzo album, Crazy Peoples Right to Speak, pervaso da un velato tema politico, viene abbandonato sùbito, senza un minimo tentativo di promozione, nonostante la presenza di pezzi forti, primo su tutti il brano d'apertura, Do I, dal cui testo il long playing prende il suo ambiguo titolo. Dopo un breve periodo di silenzio stampa, durante il quale Limahl furoreggia con il suo successo musical-cinematografico internazionale (ma, con il flop del suo primo album, Don't Suppose, resterà l'ultimo anche per lui, nonostante un doppio sequel fortunato, prima in Italia, alla fine degli anni ottanta, con i singoli Love in Your Eyes e Inside to Outside, e il secondo album Colour All My Days, e poi in Germania, all'inizio degli anni novanta, con il terzo album, Love Is Blind, e il remix Too Shy 1992), i tre membri rimasti, Nick, Steve e Stuart, annunciano lo scioglimento ufficiale nel 1986.

[modifica] Le sei raccolte della decade 1993-2003 e i remix di Limahl del 1999

Nel decennio tra 1993 e 2003, sono uscite sei diverse raccolte del gruppo, ciascuna basata su criteri diversi di selezione. Tutte le compilation sembrano però trattare più o meno alla stessa stregua singoli e tracce contenute negli album, versioni originali e remix, lati A e lati B, pezzi della band come quintetto, quartetto o trio e canzoni di Limahl come solista. L'elemento che le accomuna tutte consiste comunque nel fatto che nessuna di queste collection è stata particolarmente voluta dai membri originari, all'epoca impegnati nei propri progetti solisti, e la promozione, infatti, è sempre stata effettuata dalla casa discografica. Una delle raccolte soliste di Limahl (variamente intitolata Limahl o The Best of Limahl, a seconda delle edizioni nei diversi paesi) si distingue per il fatto di contenere i primi sette singoli dei Kajagoogoo/Kaja, compresi i quattro singoli realizzati dopo la sua uscita dal gruppo (Big Apple, The Lion's Mouth, Turn Your Back on Me e Shouldn't Do That), interamente risuonati e ricantati da lui, nel 1999.

[modifica] La momentanea reunion del quintetto dei Kajagoogoo per VH1 nel 2004

Il quintetto originario si riunisce brevemente per il programma Bands Reunited dell'emittente televisiva VH1 (26 gennaio 2004, Stagione 1, Episodio 6), che ha visto numerose band degli anni ottanta tornare insieme per la trasmissione, e alcune di queste poi continuare a suonare insieme. Quanto ai Kajagoogoo, dopo la riunione di VH1, il gruppo ha ricevuto molte offerte relative a nuove produzioni ad opera del quintetto, ma i dissapori tra i membri sembravano essere ancora troppo forti all'epoca per permetterlo. Tra l'altro, il gruppo ha criticato la presentazione della propria reunion su VH1, non concordando soprattutto sulle modalità di esposizione, secondo loro troppo semplicistiche, dei veri motivi dietro la defezione di Limahl e sulla scelta di un finale favolistico, che sembrerebbe suggerire che i cinque continueranno a suonare insieme, secondo la classica chiusa "e vissero felici e contenti".

[modifica] Le ristampe in CD

[modifica] La prima ristampa del 1993 di White Feathers in CD

Nel 1993, la piccola etichetta americana One Way Records aveva già ristampato in compact disc il primo fortunato album dei Kajagoogoo, White Feathers, contenente le dieci tracce originarie del vinile e della cassetta, con l'unica differenza nell'ordine dei primi due brani. Invece della title track, è la Numero 1 britannica Too Shy ad aprire le danze: per il resto, la tracklisting rimane inalterata. Gli altri due album della band, per non parlare dell'introvabile edizione altrernativa USA del secondo LP, rimarranno invece ancora a lungo irreperibili.

[modifica] Le ristampe rimasterizzate del 2004 dei tre album di studio

Nel 2004, sull'onda del successo dell'episodio di VH1 a loro dedicato, la casa discografica originaria, la EMI, decide finalmente non solo di ristampare tutti e tre gli album, compreso quello di debutto, in altrettanti CD rimasterizzati, ma opta anche per l'inclusione, su ciascuno dei tre, di numerose bonus tracks, selezionate tra differenti lati B inediti, remix e versioni alternative, il tutto corredato da ricchi libretti che, oltre ai ricercatissimi testi (che solo da poco tempo erano stati resi noti sul sito ufficiale congiunto di Kajagoogoo & Limahl, anche se non nella loro totalità), comprendono anche la riproduzione delle copertine dei 45 giri originali e note storiche sull'evoluzione della band e sulla composizione dei vari lavori. I testi delle B-sides, gli unici omessi nei vari booklet, sono tuttora inediti e molto richiesti. La maggior parte dei brani rimasterizzati compaiono per la prima volta in edizione digitale su CD.

[modifica] La ristampa rimasterizzata di White Feathers

Ripristinato l'ordine originale dei primi due brani, con il brano che dà il titolo all'intero lavoro, White Feathers, ricollocato in apertura, alle 10 tracce del primo album vengono quindi aggiunte 8 bonus tracks, tra cui, oltre a 4 remix dei primi 3 singoli (di Too Shy è incluso anche il remix strumentale), spiccano i numerosi lati B all'epoca inediti, alcuni dei quali contenuti anche, nelle rispettive versioni dal vivo, sul VHS/Laserdisc live di White Feathers: Take Another View, Interview Rooms, Animal Instincts e la versione di studio della Introduction suonata in apertura delle performance dal vivo (in questo caso, è la versione originale a comparire sul video).

[modifica] La ristampa rimasterizzata di Islands

Per quanto riguarda il secondo album, Islands, le 9 tracce originarie sono seguite da 8 canzoni bonus. Anche qui, oltre a 4 remix dei 3 singoli estratti (di Turn Your Back on Me compare anche la breve versione alternativa USA), fanno la loro comparsa per la prima volta su CD tre B-sides. Si tratta delle due strumentali The Pump Rooms of Bath e The Garden, e della versione dal vivo, ricantata Nick Beggs, di Monochromatic, un brano che compariva già nel video live del concerto promozionale relativo al primo lavoro a 33 giri, lì però eseguito da Limahl, e con un testo abbastanza diverso, soprattutto nelle strofe, mentre i ritornelli sembrano essere rimasti per lo più immutati. La corrispondente edizione ridotta alternativa americana del 1984, intitolata Extra Play e già accreditata ai Kaja, nome che in Europa farà la sua comparsa soltanto un anno dopo, non è stata invece ristampata e rimane tuttora una rarità piuttosto quotata e ricercata dai collezionisti.

[modifica] La ristampa rimasterizzata di Crazy Peoples Right to Speak

Quanto al dimenticato terzo, e finora ultimo, album di studio, Crazy Peoples Right to Speak, anche il CD rimasterizzato risulta il più povero, almeno quantitativamente, il che è dovuto, ovviamente, al fatto che il disco, abbandonato praticamente sùbito dopo l'uscita, non produsse che un solo singolo. Alle 10 tracce del disco vengono infatti aggiunte soltanto quattro canzoni in più: i due remix dell'unico estratto Shouldn't Do That (creativamente sottotitolate «Disciplined» e «Undisciplined», a cui corrispondono, più o meno fedelmente, due diversi tipi di trattamento, uno più teso e trattenuto, l'altro un po' più rilassato e libero di sperimentare) e le due inedite Hurricane e Whatever You Want. A differenza delle altre bonus tracks nei primi due CD, abbastanza integrate nel sound tipico sviluppato in ciascun disco, senza grosse differenze di sorta, le due tracce supplementari inserite qui sembrano invece provenire, se non da un altro pianeta, senza dubbio non dallo stesso universo musicale del resto dell'album, in cui si delinea chiaramente la tendenza latente a uno sviluppo ante-litteram di sonorità orientate verso quel particolare tipo di dance che poi verrà fatta propria dai Blow Monkeys della svolta di fine anni ottanta (una volta abbandonate le sonorità funky e pop rock dei loro esordi), oltre che, naturalmente, dal Limahl del periodo tedesco. Certo, qui siamo nel 1985 ed è ancora certamente prematuro parlare di dance, se non in una forma superficiale, che fa semplicemente capo al concetto base di ballabilità, ma è fuori discussione che, rispetto al sound genericamente new wave della tracklisting originaria, e rispetto al ritmo cadenzato dei due remix dell'unico singolo, le due tracce bonus sono sicuramente più pop/rock (con una leggera prevalenza del secondo elemento sul primo) dell'intera produzione sia dei Kajagoogoo/Kaja che di Limahl.

[modifica] La reunion del trio dei Kaja nel 2007: Rocket Boy, nuovo singolo dopo 22 anni

Nel 2007, i membri dei Kaja dell'epoca del trio (1985-1986), Nick Beggs, Steve Askew e Stuart Neale, hanno deciso di riprendere a suonare insieme e di pubblicare nuovo materiale. Dopo aver programmato un album, ancora inedito, di fatto, il 24 giugno 2007 è uscito Rocket Boy, il primo singolo dei Kajagoogoo dopo ben 22 anni di silenzio! Il brano (accompagnato da un video esilarante, realizzato dal solo Beggs con una Webcam, mentre mima la canzone davanti a un computer, con una spazzola per capelli al posto del microfono), ha ricevuto numerosi passaggi radiofonici nel Regno Unito, nello show di Steve Wright, su Radio 2. Il 1° settembre 2007, al Culzean Castle, nell'Ayrshire, in Scozia, i Kajagoogoo si sono esibiti, come gruppo d'apertura, al Retrofest, a cui hanno partecipato molte altre band degli anni ottanta.

[modifica] La definitiva reunion del quintetto

A febbraio del 2008, il trio ha annunciato i propri progetti di riunione con gli altri due membri originari, il cantante Limahl e il batterista Jez Strode, che nel frattempo si sono definitivamente riuniti agli altri tre, firmando il nuovo contratto ad aprile. È prevista anche un'altra partecipazione al Retrofest, che si terrà nell'estate del 2008. Mentre il ricostituito quintetto sta registrando un nuovo album di inediti, la cui pubblicazione è prevista per il 2009, dovrebbe intanto uscire il lavoro già registrato da Nick, Stuart e Steve senza Limahl e Jez, intitolato Gone to the Moon, contenente anche il singolo Rocket Boy, la cui uscita in formato compact disc è stata ritardata per non creare ulteriore confusione sulla effettiva situazione dell'ormai ricostituita band (l'album è nel frattempo scaricabile gratis come Mp3 sul sito ufficiale della band, anche se, piuttosto curiosamente, allo stesso tempo viene venduto su iTunes).[1]

La data del 30 agosto al Retrofest[2], in Scozia, rappresenta la prima data dal vivo per il gruppo nella madrepatria, ma la seconda di due performance in calendario; sarà infatti anticipata da una data estera: il debutto in Danimarca, all'Esbjerg Rock Festival[3], il 14 giugno. Una terza data, a Bratislava, nella Repubblica Ceca, il 23 maggio, che avrebbe dovuto rappresentare il concerto di debutto, è stata cancellata all'ultimo momento, per motivi di cui pare non siano responsabili né i 5 membri del gruppo né il nuovo manager (come è stato specificato sul sito Web ufficiale del gruppo, pochissimi giorni prima dell'attesissimo evento, al quale hanno rinunciato anche altri artisti, tra cui la connazionale Kim Wilde, con cui Limahl ha lavorato anche in veste di produttore).

[modifica] Discografia

[modifica] Album

[modifica] Compilation

  • 1993 - Too Shy: The Singles and More
  • 1996 - The Best of Kajagoogoo & Limahl
  • 1996 - The Very Best of Kajagoogoo
  • 1998 - Premium Gold Collection Kajagoogoo & Limahl
  • 2000 - Best of the 80's Kajagoogoo & Limahl
  • 2003 - The Very Best of Kajagoogoo and Limahl

+

  • 1999 - Limahl / The Best of Limahl (contiene i primi 7 singoli dei Kajagoogoo/Kaja ricantati da Limahl)

[modifica] Singoli

  • 1983 - Too Shy (UK #1, USA #5) (B-side inedita: Take Another View)
  • 1983 - Ooh to Be Ah (UK #7) (B-side inedite: Animal Instincts sul 7" e Interview Rooms sul 12")
  • 1983 - Hang on Now (UK #13, USA #78) (B-side inedita: Introduction)
  • 1983 - Big Apple (UK #8) (B-side inedita: Monochromatic (Live))
  • 1984 - The Lion's Mouth (UK #25) (B-side inedita: The Garden)
  • 1984 - Turn Your Back On Me (UK #47) (B-side inedita: The Pump Rooms of Bath)
  • 1985 - Shouldn't Do That (UK #63) (B-side inedite: Hurricane e Whatever You Want, entrambe su un unico singolo in doppia edizione deluxe a quattro facciate, insieme alla A-side Shouldn't Do That e alla B-side edita Charm of a Gun)
  • 2007 - Rocket Boy (in Internet) (B-side: Tears) (entrambe dall'album Gone to the Moon, ancora non uscito su CD, ma già disponibile come Mp3, gratis sul sito Web ufficiale del gruppo e a pagamento su iTunes, registrato dai tre Kaja come Kajagoogoo, prima del rientro ufficiale nel gruppo anche degli altri 2 membri iniziali del periodo di White Feathers, il cantante Limahl e il bassista Jeremy Strode, al secolo Jez...)

[modifica] VHS/Laserdisc

[modifica] Note

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni


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