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Arte greca - Wikipedia

Arte greca

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Categoria:Storia dell'arte
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Per arte greca si intende l'arte della Grecia antica. Essa ha esercitato un'enorme influenza culturale in molte aree geografiche dal mondo antico fino ai nostri giorni, soprattutto nel campo della scultura e dell'architettura. In Occidente ebbe un forte influsso sull'arte romana imperiale, al punto che quest'ultima ne fu a volte considerata una mera derivazione. In Oriente le conquiste di Alessandro Magno avviarono un lungo periodo di scambi tra le culture della Grecia, dell'Asia centrale e dell'India (arte greco-buddhista del Gandhara), con propaggini addirittura in Giappone. A partire dal Rinascimento, in Europa l'estetica e l'alta capacità tecnica dell'arte greca ispirarono generazioni di artisti e fino al XIX secolo; la tradizione classica derivata dalla Grecia ha dominato l'arte all'interno della cultura occidentale.

Indice

[modifica] Definizioni

Generalmente gli storici dell'arte definiscono l'arte greca come arte prodotta nel mondo di lingua greca in un periodo compreso tra il 1000 a.C. e il 100 a.C. circa. Generalmente sono escluse l'arte minoica e micenea (o arte egea), che fiorirono tra il 1500 e il 1200 a.C.: sebbene la seconda fosse già probabilmente di lingua greca, non esiste una vera continuità tra l'arte di queste culture e la successiva arte greca.

All'estremità opposta di questa scala temporale, gli storici dell'arte generalmente ritengono che la Grecia antica come cultura distinta ebbe termine con lo stabilirsi del dominio romano sul mondo di lingua greca, che avvenne intorno al 100 a.C.. Anche le opere prodotte in queste regioni fanno dunque parte dell'arte romana antica e faranno parte più tardi dell'arte bizantina.

In lingua greca la parola τεχνη (tekhnê), che comunemente viene tradotta con arte, indica più propriamente l'abilità manuale tecnica e artigianale: da questo termine deriva infatti la parola "tecnica". Gli scultori e pittori greci erano artigiani che apprendevano il loro mestiere come apprendisti, spesso presso il proprio padre e che potevano essere schiavi di uomini ricchi. Sebbene alcuni di essi divenissero ricchi e ammirati, non avevano la medesima posizione sociale di poeti o drammaturghi. Fu solo in epoca ellenistica (dopo il 320 a.C. circa) che gli artisti divennero una categoria sociale riconosciuta.

[modifica] Stili e periodi

Usualmente l'arte dell'antica Grecia viene suddivisa, da punto di vista dello stile, in quattro periodi principali:

  1. arcaico
  2. severo
  3. classico
  4. ellenistico.

Il periodo arcaico è di solito considerato iniziare intorno al 1000 a.C., sebbene si abbiano pochissime informazioni sui primi duecento anni (tradizionalmente conosciuti come Medioevo ellenico). Il periodo arcaico e l'arte greca possono essere fatti iniziare anche nel VII secolo a.C.. Le Guerre persiane (480-448 a.C.) sono normalmente ritenute la linea di separazione tra il periodo arcaico e il successivo periodo classico, e il regno di Alessandro Magno (336-323 a.C.) quella tra periodo classico e periodo ellenistico. Ufficialmente si considera terminata con il 146 a.C., quando la Grecia diventa provincia romana.

In realtà non ci fu una transizione netta tra un periodo e l'altro e, come in ogni periodo, alcuni artisti lavorarono in modo più innovativo dei propri contemporanei. Forti tradizioni locali di carattere conservativo e le necessità dei culti locali aiutano gli storici ad individuare l'origine geografica delle opere d'arte, anche quando queste abbiano subito spostamenti.

[modifica] Contenuti

Il contenuto fondamentale dell'arte classica era il "mito": le immagini degli dei e degli eroi greci.
I nuovi dei, che spesso vediamo raffigurati in lotta contro una precedente generazione fatta di giganti e mostri (le Gorgoni, le Furie, i Giganti, i Titani, ecc.), sono le immagini ideali di attività o virtù umane: la sapienza e la cultura (Atena), la poesia (Febo), la bellezza (Afrodite), l'abilità nei traffici (Ermes), il valore guerriero (Ares), l'autorità (Zeus); ed una splendente legione di semidei, ninfe ed eroi.

[modifica] L'architettura

Per approfondire, vedi la voce Architettura greca.

L'architettura greca riveste particolare importanza per tutta la storia dell'architettura occidentale. La codificazione che, in età arcaica, verrà sviluppata per l'architettura del tempio nei tre ordini dorico, ionico e corinzio diventerà con l'ellenismo il linguaggio universale del mondo mediterraneo.

Il periodo arcaico vede la codificazione degli ordini classici, in particolare il dorico e lo ionico, mentre il corinzio, che può essere considerato una derivazione dello ionico, ebbe fortuna soprattutto presso i Romani.

L'architettura dell'età classica ha invece il suo apice negli edifici che costituiscono l'Acropoli di Atene, costruiti nell'ordine dorico e ionico. Il Partenone (in ordine dorico ma con proporzioni che si avvicinano allo ionico) è l'edificio maggiore per dimensioni ed importanza.

L'ultima fase, l'architettura ellenistica, non è più l'arte della polis, ma diviene il linguaggio delle città e delle capitali delle monarchie di cultura greca e orientale. L'età ellenistica vede la diffusione dell'architettura greca anche al di fuori della Grecia e delle colonie.

L'architettura romana rielaborerà il linguaggio dell'architettura greca, mantenendolo invariato nelle sue componenti essenziali grammaticali, e verrà di nuovo riscoperto (senza in realtà essere mai stato dimenticato) nel Rinascimento e nei secoli successivi fino al XIX secolo.


[modifica] Intestazione

[modifica] La scultura

Per approfondire, vedi la voce Scultura greca.

La scultura è probabilmente l'aspetto più conosciuto dell'arte greca, quello che per un contemporaneo meglio esprime il bello ideale e la perfezione plastica.

Solo una piccola parte della produzione scultorea greca è giunta fino a noi. Molti dei capolavori descritti dalla letteratura antica sono ormai perduti o gravemente mutilati, e la stragrande maggioranza ci è conosciuta solo da copie di epoca romana, più o meno fedelmente riprodotte. A partire dal Rinascimento, molte sculture sono inoltre state restaurate da artisti moderni, a volte alterando l'aspetto e il significato dell'opera originale: un discobolo si trova trasformato in gladiatore morente, un dio riceve gli attributi tipici di un'altra divinità, la testa di una certa statua si trova ricomposta con il torso di un'altra, e via dicendo.

[modifica] La pittura greca

Per approfondire, vedi la voce Pittura greca.

Della pittura greca abbiamo solo notizie da fonti letterarie e le riproduzioni iconografiche delle urne.

La funzione del pittore in Grecia non era meno importante di quella dello scultore: grandi quadri con rappresentazioni mitologiche decoravano edifici pubblici e pinacoteche.

Il più antico dei grandi pittori di cui si ricorda il nome è Polignoto di Taso, attivo alla metà del V secolo a.C..

Altri famosi pittori furono: Parrasio, Zeusi (che lavorò alla fine del V secolo) e Apelle, forse il pittore greco più noto, artista prediletto di Alessandro Magno.

Già nel IV secolo a.C. si cominciarono ad ornare alcuni ambienti dei palazzi e delle case signorili con figurazioni a mosaico.

[modifica] Ceramografia

Per approfondire, vedi la voce Ceramica greca.

La ceramica greca è un capitolo importante dell'arte e anche dell'economia greca. La parola ceramica deriva dal nome del quartiere di Atene specializzato nella produzione di vasi, il Ceramico, e molta produzione era destinata all'esportazione.
Le diverse fogge di vasi sono in rapporto alla loro funzione per lo più domestiche per contenere il cibo e le bevande.

[modifica] Voci correlate


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