Arte assira
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Le opere d'arte assira giunte sino ai nostri giorni appartengono, nella maggior parte dei casi, al periodo del Nuovo Impero.
L'arte assira, come tutta la sua cultura, deve un forte tributo a Babilonia, ma durante l'ultimo periodo mostra una certa originalità. Molte immagini rappresentano scene di guerra e spesso mostrano nel dettaglio e con crudo realismo le torture subite dai popoli sottomessi al potere assiro. Si tratta di un'arte che ha come fine la celebrazione del potere dell'imperatore e scopo di propaganda.
La raffigurazione del re era di tipo simbolico, priva di qualsiasi espressività ed emozioni, per avvicinare il più possibile la sua immagine a quella del dio. Molti di questi bassorilievi raffigurano anche il re che presiede a riti religiosi, insieme a diverse divinità. Numerosi di questi bassorilievi sono stati scoperti nei palazzi reali a Nimrud (Kalhu) e Khorsabad (Dur-Sharrukin). Una rara scoperta di piatti di metallo che appartenevano a porte di legno è stata fatta a Balawat (Imgur-Enlil).
La scultura assira raggiunse un alto livello di raffinatezza durate il periodo del Nuovo Impero come dimostrano chiaramente i tori alati a volto umano (detti lamassu), o gli shedu che proteggevano gli ingressi alla corte del re. Questi avevano una funzione apotropaica, cioè di allontanare gli spiriti maligni. C.W. Ceram afferma in "The March of Archaeology" che i lamassi erano solitamente scolpiti con cinque zampe in modo tale che quattro zampe erano sempre visibili mantenendo l'integrità della figura, anche se questa veniva vista frontalmente o di profilo.[citazione necessaria]
Opere di gioielleria assira sono state ritrovati in tombe reali a Nimrud.
Per quanto riguarda l'architettura, sono stati portati alla luce i resti di grandiosi palazzi, il più fastoso dei quali è quello di Sargon II, nell'odierna Khorsabad. Questi palazzi erano composti da un gran numero di stanze divise secondo regole ben precise: gli ambienti ufficiali si ergevano attorno a un cortile d'accesso, mentre le stanze private erano erette attorno a cortili interni.
Erano inoltre caratterizzati da immensi portali, a lato dei quali sorgevano le già citate gigantesche sculture di leoni o tori alati con testa d'uomo. La sala del re (che raggiungeva anche gli oltre 10 metri di larghezza) era sempre collegata con un vano-scala che permetteva la discesa del sovrano dagli appartamenti privati, posti al piano superiore.