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Toilette in Giappone - Wikipedia

Toilette in Giappone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

In Giappone si possono comunemente trovare tre tipi di bagni. Il più antico (vecchio) modello è la semplice turca, che è tutt'ora abbastanza diffusa nelle toilette pubbliche. Dopo la seconda guerra mondiale, si sono diffuse delle moderne, e occidentali, toilette con lo sciacquone e urinali. Attualmente, le più diffuse sono le toilette con bidet, che, nel 2004, erano installate in più della metà delle case giapponesi. In Giappone, questi sanitari sono comunemente chiamati washlet (ウォシュレット), una crasi delle parole inglesi to wash (lavare) e toilet, che nasce come marchio di fabbrica della TOTO Ltd., industria con sede a Kitakyushu, e includono svariate comodità moderne, raramente visibili al di fuori dei confini giapponesi.

Indice

[modifica] Storia

Assicelle in legno impiegate con la stessa funzione della carta igienica nel periodo Nara.I rotoli moderni sullo sfondo aiutano ad avere un'idea delle dimensioni.
Assicelle in legno impiegate con la stessa funzione della carta igienica nel periodo Nara.I rotoli moderni sullo sfondo aiutano ad avere un'idea delle dimensioni.

Le toilette sono state in uso in Giappone fino dall'inizio della civilizzazione, anche se l'esatto momento della loro invenzione non è conosciuto. I primi sistemi di fognatura risalgono al periodo Yayoi (tra il 300 a.C. e l'anno 250). Questi sistemi venivano utilizzati in grandi insediamenti, verosimilmente combinati con le toilette. Durante il periodo Nara (tra il 710 e il 784), un sistema di fognatura venne creato nella capitale Nara, dei ruscelli/fossati larghi 10/15 cm, dove le persone potevano accucciarsi con un piede da ciascun lato. Delle tavolette di legno fungevano da carta igienica. Le più antiche toilette conosciute, in Giappone, risalgono a quello stesso periodo, ed erano costituite da un pozzo aperto, simile ad una piccola cabina. All'inizio venivano usate le alghe per la pulizia personale, ma, prima del periodo Edo, vennero sostituite da carta igienica washi (un tipo di carta tradizionale giapponese). Nelle regioni montuose, dei raschietti di legno o delle foglie piuttosto ampie servivano all'uso. Sovente, le toilette venivano costruite sopra un corso d'acqua. Ad ogni modo, le toilette a pozzo erano più diffuse, dal momento che erano più facili da costruire e consentivano anche il riuso delle feci come fertilizzante, cosa quest'ultima molto importante in un paese dove il buddismo e il vegetarianesimo con esso associato tendevano a ridurre la dipendenza dal bestiame per quel che riguarda il nutrimento, anche se i prodotti del mare sono sempre stati una parte importante della dieta giapponese. A questo proposito, gli escrementi degli appartenenti alle classi più agiate venivano venduti a un prezzo più alto, dato che la loro dieta era migliore. Questa pratica divenne meno comune dopo la seconda guerra mondiale, sia per ragioni di sanità pubblica che per la maggior diffusione dei fertilizzanti chimici, anche se si possono ancora trovare campi fertilizzati con letame umano. Storicamente, il Giappone ha comunque avuto un più alto standard igienico che, per esempio, l'Europa, e l'eliminazione regolamentata dei rifiuti umani era abbastanza estesa, mentre, nel vecchio continente, gli escrementi venivano semplicemente gettati nelle strade durante la maggior parte della storia antica.

Una turca/latrina del periodo Meiji, appartenente a una famiglia giapponese benestante, nei pressi di Nakatsugawa.
Una turca/latrina del periodo Meiji, appartenente a una famiglia giapponese benestante, nei pressi di Nakatsugawa.

Nella zona di Okinawa, il bagno era spesso affiancato al porcile, e i maiali venivano nutriti con i prodotti di scarto umani. Questa pratica fu arrestata dopo la seconda guerra mondiale.

Durante il periodo Azuchi-Momoyama (1568-1600), la fogna di Taiko venne costruita attorno al castello di Osaka, e questo sistema è tutt'ora in uso. L'uso delle moderne fognature cominciò nel 1884, con l'installazione delle prime tubature in mattoni e ceramica nel quartiere Kanda a Tokyo. Altri sistemi idraulici e di fognature furono costruiti dopo il grande terremoto di Kanto al fine di evitare epidemie in seguito ai successivi probabili terremoti. Comunque, la costruzione delle fognature aumentò solo in seguito alla seconda guerra mondiale, per far fronte all'aumento dei rifiuti della crescente popolazione. Nel 2000, il 60% della popolazione era collegato a un sistema fognario. In Giappone, esiste anche un giorno della fogna, il 10 settembre.

I bagni e gli urinali come sono conosciuti in Occidente hanno cominciato ad apparire in Giappone all'inizio del XX secolo, anche se la loro diffusione è aumentata solo dopo la seconda guerra mondiale, per l'influenza dell'occupazione americana. Nel 1977, la vendita di sanitari di tipo occidentale superò quella di latrine tradizionali. Basandosi sul wc con bidet incorporato svizzero e statunitense, la più grande compagnia di accessori per bagno, la TOTO, presentò il suo Washlet nel 1980. Attualmente, le compagnie/fabbriche nipponiche producono alcuni tra i più moderni sanitari ad alta tecnologia al mondo.

[modifica] Terminologia

I sanitari e le stanze che li contengono sono indicati in giapponese in svariati modi. Il nome più comune è toire (トイレ), abbreviazione di toiretto (トイレット), pronuncia giapponese della parola inglese toilet. Al giorno d'oggi, le due parole sono sinonimi e possono indicare sia il wc in sé che la stanza dove questo si trova.

Tra i molti altri nomi per le stanze o altre strutture che contengono sanitari, il più comune è forse otearai (お手洗い letteralmente lava mani). In effetti, otearai si riferisce al lavandino ed è una semplice traduzione della parola inglese usata in questi casi, lavatory. È un eufemismo, simile al modo di dire americano bathroom, che si riferisce però letteralmente a una stanza con una vasca. È abbastanza comune vedere sui simboli/indicazioni dei centri commerciali o dei supermercati la scritta keshōshitsu (化粧室, letteralmente powder room, stanza della cipria/polvere intesa come trucco femminile, un'altra definizione ricalcata dall'inglese) che accompagna il pittogramma della toilette pubblica. Un'altra parola moderna, sempre derivata dall'inglese, è resutorūm (レストルーム, restroom in inglese), anche se questo termine non è d'uso comune. Altra definizione è benjo (便所, letteralmente posto degli escrementi oppure posto consigliato, probabilmente un calco da una lingua di derivazione latina, dato il suono), e, anche se questa è una parola considerata sconveniente in pubblico, può essere usata in un ambiente familiare, soprattutto tra uomini. In molti giochi infantili, un bambino che viene mandato "fuori" è spesso mandato in un posto speciale, per esempio il centro di un cerchio, chiamato anche benjo. Il giapponese ha molte altre parole per definire i luoghi riservati alle funzioni corporali, ad esempio kawaya (厠), o habakari (憚り), ma la maggior parte di esse è rara o arcaica, non più usata.

Il wc in sé stesso, cioè il vaso o il ricettacolo inserito nel pavimento, la cisterna dell'acqua, ecc, viene anche chiamato benki (便器, letteralmente congegno per le feci). L'asse del water è benza (便座, sedile per gli escrementi). Un vaso da notte, sia per i bambini che per gli anziani o gli infermi/malati, si chiama omaru (scritto anche 御虎子).

L'Associazione Giapponese delle Toilette celebra un'ufficiosa giornata della toilette il 10 novembre, per il semplice motivo che in Giappone il numeri 11/10, per il mese e il giorno, si possono leggere ii-to(ire), che significa anche "buon bagno/toilette".

[modifica] Tipi di stanze da bagno

[modifica] Latrine

Una moderna latrina giapponese con ciabatte da bagno. La scritta a sinistra del tubo verticale dice "per favore, (accucciati) un po' più vicino".
Una moderna latrina giapponese con ciabatte da bagno. La scritta a sinistra del tubo verticale dice "per favore, (accucciati) un po' più vicino".

La stanza da bagno tradizionale giapponese (和式, washiki) è una latrina, conosciuta anche nel mondo anglofono con il nome di asian toilet, toilette asiatica, e in italiano con quello di turca, dal momento che questa progettazione è comune in tutta l'Asia. Una latrina differisce da un wc di tipo occidentale sia nel metodo di costruzione che nel suo impiego. Si tratta essenzialmente di un urinale ruotato di 90° e incassaato nel pavimento. La maggior parte delle latrine in Giappone è in porcellana, anche se in alcuni casi (ad esempio i treni), viene usato l'acciaio inossidabile. Invece di sedersi, l'utente si accoscia sulla toilette, guardandone il lato semisferico (ad es. il muro con il cartello nella foto a destra). Un trogolo poco profondo raccoglie i rifiuti, invece di un largo vaso riempito d'acqua come in occidente mentre tutte le altre attrezzature, come la cisterna, le tubature e il meccanismo dello sciacquone, possono essere uguali a quelle di una toilette occidentale. Lo sciacquone fa in modo che l'acqua spinga il materiale di scarto dal trogolo in un serbatoio che viene poi vuotato nel sistema fognario. Il flusso d'acqua può essere azionato allo stesso modo di uno occidentale, anche se alcuni hanno maniglie da tirare o dei pedali.

Numerose toilette giapponesi hanno due tipi di flusso: piccolo o grande, la cui differenza sta nella quantità d'acqua usata. Il primo è per le urine (in giapponese, letteralmente "piccolo escremento") e il secondo per le feci (letteralmente "grande escremento"). Come si vedrà più sotto, la leva viene spesso tirata per produrre un flusso minimo d'acqua e quindi un rumore costante, per una maggiore intimità.

Come già detto, si può considerare la latrina una variante dell'urinale, che è più comodo per gli uomini che debbano urinare in piedi, ma entrambi possono essere usati a questo scopo. Non c'è nessuna differenza tra la defecazione e l'urinazione accosciata. L'utente è in piedi davanti alla latrina e abbassa (alza, in caso di una gonna) i pantaloni e le mutande fino alle ginocchia. Poi si accoscia sul buco, il più vicino possibile alla parte anteriore, dato che gli escrementi tendono a cadere sul bordo posteriore del ricettacolo se ci si accuccia troppo indietro: questo è il motivo per cui molte latrine pubbliche hanno dei cartelli che rammentano di "fare un altro passo avanti". Durante la defecazione, è importante mantenere l'equilibrio. I "principianti" e gli stranieri tendono spesso ad aggrapparsi alle tubature davanti a loro, che si sono per questo motivo guadagnate il soprannome di "barra del grugnito", dai suoni prodotti mentre ci si aggrappa ad esse. Se le tubature sono nascoste o non sufficientemente robuste, può essere presente una maniglia installata appositamente per aiutare l'utente a mantenere l'equilibrio, sia durante l'uso che nello stare in piedi dopo l'uso. Un'altra strategia comune utilizzata dagli stranieri per evitare ogni potenziale incidente imbarazzante mentre si defeca è quella di spogliarsi completamente la parte inferiore del corpo e appendere gli abiti su un gancio prima di assumere la posizione.

Un vantaggio di questo tipo di sanitari è che sarebbero più facili da pulire. Le latrine sono meno care da produrre e consumano una quantità d'acqua inferiore ad ogni risciacquo rispetto ai wc, e, vista la mancanza di un diretto contatto con un sedile, alcuni le ritengono più igieniche. In ogni modo, il contatto con l'asse non è un rischio reale per la salute e le latrine possono produrre degli schizzi che possono colpire le gambe o i piedi dell'utente stesso. La mancanza d'acqua minimizza il rischio di spruzzi di ritorno durante la defecazione. Comunque, dal momento che i prodotti dell'escrezione rimangono esposti all'aria fino al momento in cui si tira lo sciacquone, producono comunemente degli odori più forti di ciò che farebbero se fossero ricoperti subito dall'acqua come in un wc occidentale, e questo è un'effetto che è sovente possibile notare all'interno o nelle vicinanze di un bagno giapponese.

Ci sono però alcuni benefici per la salute che vengono attribuiti all'uso abituale della latrina. Si dice che la posizione accosciata aiuti i muscoli della zona pelvica femminile, riducendo le probabilità di incontinenza. Sembra anche che questa posizione rafforzi le anche e migliori la respirazione e la concentrazione, e che renda possibile eliminare una maggiore quantità di rifiuti solidi dal colon. Prendere e mantenere questa posizione in modo regolare può anche aiutare a mantenere le articolazioni del ginocchio flessibili. Alcuni studi, come questo e questo, sembrano confermare queste possibilità/eventualità.

La già citata compagnia produttrice di sanitari TOTO produce una latrina in stile giapponese con bidet integrato, con una bocchetta che pulisce l'ano: non è comunque un prodotto molto popolare/diffuso, in parte per gli schizzi causati dal getto d'acqua. Non è attualmente prevista un'opzione frontale.

Seppur rare, si possono occasionalmente trovare delle latrine di tipo verticale con un'asse che può venire abbassata. In posizione sollevata, viene usato come una latrina, mentre in posizione abbassata, la si può utilizzare allo stesso modo di un wc. Questo ibrido sembra essere comune solo in aree rurali a beneficio di un residente straniero. Gli adattatori da sistemare sulla toilette di tipo giapponese per convertirla in una funzionale toilette di tipo seduto sono molto più comuni/diffusi.

[modifica] Le toilette con sciacquone di tipo occidentale

Un rubinetto sopra la cisterna di questa toilette con sciacquone di tipo occidentale permette agli utenti di risparmiare acqua lavandosi le mani nell'acqua destinata al prossimo risciacquo. Si noti che non è un rubinetto da cui sia possibile bere.
Un rubinetto sopra la cisterna di questa toilette con sciacquone di tipo occidentale permette agli utenti di risparmiare acqua lavandosi le mani nell'acqua destinata al prossimo risciacquo. Si noti che non è un rubinetto da cui sia possibile bere.

La normale toilette con sciacquone usata in tutto il mondo è conosciuta in Giappone come toilette di tipo occidentale (洋式, yōshiki). Questo tipo di sanitario, unito a quello ad alta tecnologia, è oggi più comune nelle abitazioni giapponesi che le latrine tradizionali, anche se negli appartamenti più vecchi si possono ancora trovare degli adesivi che spiegano il modo opportuno/corretto/migliore per urinare o defecare utilizzandole. Mentre la maggior parte degli edifici pubblici, come scuole, templi e stazioni sono munite solo di latrine, i giapponesi, nelle loro case, preferiscono potersi sedere, soprattutto gli anziani per i quali una prolungata posizione accosciata è troppo affaticante o scomoda.

[modifica] Bidet giapponesi ad alta tecnologia

La toilette moderna in Giappone, comunemente definita in giapponese washlet (ウォシュレット) o sedile pulente con acqua calda (温水洗浄便座, onsui senjō benza) è attualmente il più moderno tipo di sanitario, con una ampia gamma di gadget. Il Washlet Zoe della TOTO è addirittura entrato nel Guinness dei primati, come il sanitario più sofisticato al mondo con la bellezza di 7 funzioni. Ad ogni modo, dato che questo modello è stato introdotto nel 1997,è stato probabilmente superato dall'ultimo modello, il Neorest. L'idea del washlet venne dall'estero, dato che il primo sanitario con bidet integrato venne prodotto fuori dal territorio giapponese nel 1964.

Washlet
Washlet

L'era del sanitario ad alta tecnologia in Giappone iniziò nel 1980 con l'introduzione della serie Washlet G da parte della TOTO, e da allora il nome del prodotto è stato usato in riferimento a tutte le toilette giapponesi ad alta tecnologia. Nel 2002, quasi la metà delle abitazioni private in Giappone possedeva un sanitario di questo tipo, più di quante non abbiano un personal computer. Anche se a un primo sguardo può sembrare un normale sanitario di tipo occidentale, esso ha numerosi accessori, come un asciugatore ad aria calda, un asse riscaldato, possibilità di massaggio, regolazioni del getto d'acqua, apertura automatica del coperchio, sciacquone dopo l'uso, pannelli di controllo senza fili, riscaldamento e aria condizionata per la stanza, e così via, come parte sia del sanitario che del sedile. Queste caratteristiche possono essere comandate da un pannello di controllo che può essere collegato al fianco del sanitario stesso o essere su una vicina parete, spesso con un collegamento senza fili per trasmettere i comandi al sedile.

Washlet comandi
Washlet comandi

La comodità più diffusa è il bidet integrato, un cannello (nozzle) della grandezza di una matita che esce da sotto l'asse stesso e spruzza acqua. Ha generalmente due modalità di pulizia: una per l'ano e una per la vulva, definite lavaggio posteriore, uso generale o pulizia di famiglia e pulizia femminile o lavaggio femminile. In nessun momento dell'uso il cannello tocca il corpo dell'utente, e dopo e prima dell'utilizzo si autopulisce. Il tipo di pulizia viene selezionato tramite il pannello di controllo. Generalmente, lo stesso cannello viene utilizzato per entrambi i tipi di pulizia, modificando solo la posizione dei getti, o l'angolatura degli stessi, anche se occasionalmente se ne possono trovare due. Il pannello di controllo è spesso collegato a un sensore di pressione sul sedile stesso, che ne consente l'accensione solo in caso di effettivo utilizzo del bidet: questo per ovviare agli inconvenienti con i primi modelli, quando molti curiosi premevano il tasto che attiva l'opzione lavaggio per vederne/capirne il funzionamento, e prontamente ricevevano uno spruzzo d'acqua in viso.

Washlet istruzioni
Washlet istruzioni

Nella maggiorparte delle toilette ad alta tecnologia si possono selezionare la posizione dei getti e la pressione dell'acqua a seconda delle preferenze dell'utente, come anche la temperatura della stessa. Alcune ricerche hanno scoperto che la temperatura preferita dalla maggior parte dei clienti è quella leggermente superiore a quella del corpo umano, dunque una temperatura di 38° sembra garantire la migliore sensazione. I getti possono essere anche vibranti o pulsanti e i produttori di questi tipi di sanitari dichiarano che ciò può essere d'aiuto in caso di costipazione o emorroidi: uno studioso giapponese, il dottor Hiroshi Ojima ritiene che queste toilette siano così diffuse a causa del basso tasso di assunzione di fibre nell'alimentazione/dieta tradizionale giapponese e del susseguente alto tasso di costipazioni nella popolazione. I sanitari di tipo washlet più moderni possono anche aggiungere al getto d'acqua del sapone per un maggior effetto pulente.

Il washlet può completamente sostituire la carta igienica, anche se molti utilizzatori optano per migliorare l'igiene con l'azione meccanica della carta: spesso questo può variare a seconda delle parti da pulire, e ad esempio la pulizia della vulva può non richiedere l'uso di carta. La sequenza può essere diversa da persona a persona: evidentemente ci sarà chi usa la carta prima del lavaggio, chi dopo, chi solo il bidet automatico e chi invece non lo usa affatto, preferendovi la carta igienica.

Un secondo optional comune è l'asciugatore ad aria, spesso regolabile tra i 40 e i 60° per asciugare le zone intime dopo averle lavate con il bidet integrato. Si possono avere anche sedili riscaldabili, tra i 30 e i 40°: un coperchio automatizzato, con sensore di prossimità/vicinanza, che si aprirà e chiuderà a seconda della posizione dell'utente: sciacquone automatico: deodorante automatico per l'aria: una superficie resistente ai germi. Alcuni modelli progettati specificatamente per gli anziani includono braccioli e automatismi che aiutano a riprendere la posizione eretta dopo l'uso. Per evitare rumori causati dall'urto del coperchio nella chiusura (che la cultura giapponese ritiene alquanto imbarazzanti), possono esservi dei "rallentatori" alla stessa, o il coperchio si può chiudere automaticamente dopo che sia passato un certo tempo dal risciacquo. L'introduzione più moderna è il sistema deodorante all'ozono che elimina rapidamente l'odore: inoltre, ci può essere una memoria del tempo di utilizzo, o una modalità di risparmio energia, che riscalda l'asse solamente negli orari in cui è probabile che ci sia utilizzo, sulla base di dati memorizzati: alcuni modelli possono illuminarsi nel buio o addirittura essere forniti di aria condizionata. Innovazione recente sono dei sensori intelligenti che recepiscono la presenza di qualcuno davanti alla toilette, e ne alzano il solo coperchio, se la persona dà la schiena al sanitario stesso, o il coperchio e l'asse, in caso si stia guardandolo.

In tempi recenti, i ricercatori/studiosi hanno aggiunto anche dei sensori medici a questi sanitari, sensori atti a misurare il contenuto di zucchero nelle urine, oltre che le pulsazioni cardiache, la pressione sanguigna e la percentuale di grasso corporeo dell'utente. E le ricerche continuano, per quanto riguarda i dati che si possono ricavare in questo semplice e quotidiano modo, senza disturbare la vita quotidiana dell'esaminato, eventualmente inviando automaticamente i dati a uno studio medico tramite un telefono cellulare con collegamento internet. Ad ogni modo, queste attrezzature sono ancora molto rare, anche in Giappone e il loro successo di mercato è di alquanto difficile predizione. Una toilette che si possa guidare con comandi vocali è ancora in fase di studio. La succitata TOTO, una delle sue concorrenti NAIS, ed altre compagnie producono "washlet da viaggio", con alimentazione a batteria, che debbono però essere riempiti d'acqua calda prima dell'uso.

Il sedile riscaldato è molto comune, anche in toilette non dotate di bidet. Questa comodità è spesso ritenuta un esempio di uso futile della tecnologia, ma in abitazioni mancanti di riscaldamento centralizzato, come spesso sono quelle nipponiche, la stanza da bagno può essere anche solo pochi gradi sopra lo zero, in inverno, e in questo caso un sedile preriscaldato diviene un oggetto di grande importanza.

[modifica] Urinali maschili e femminili (vespasiani)

Gli urinali in Giappone non sono molto diversi da quelli nel resto del mondo, e vengono utilizzati in toilette pubbliche maschili o con un grande numero di utilizzatori quotidiani.

Prima e durante il periodo Meiji, gli urinali erano comunemente utilizzati sia da uomini che da donne. Essendo il kimono tradizionalmente indossato senza biancheria intima, le donne necessitavano solamente di sollevarlo, e, alzando leggermente il bacino, potevano dirigere l'urina direttamente nell'urinale. Questa pratica è però andata scomparendo durante il XX secolo, con la scelta di un sempre maggior numero di donne giapponesi di adottare un abbigliamento in stile occidentale. Oggigiorno, anche i kimono sono per la maggior parte indossati con la biancheria intima. Gli urinali femminili hanno avuto un piccolo revival tra il 1951 e il 1968, quando la solita TOTO ne produceva a forma di cono installato nel pavimento. Comunque non sono mai stati molto popolari, e ne sono rimasti solo pochi esempi, come nello stadio nazionale del Giappone per le olimpiadi del 1964 a Tokyo.

[modifica] Accessori tipici per il mercato giapponese

Le toilette nipponiche hanno accessori molto simili a quelli che si possono trovare nel resto del mondo; carta igienica, uno spazzolino da bagno, un lavello, anche se esistono accessori peculiarmente giapponesi che si trovano raramente al di fuori dei suoi confini.

[modifica] La Sound Princess (principessa del suono)

Molte donne giapponesi sono imbarazzate al pensiero che qualcun altro le possa udire mentre utilizzano la toilette (una condizione conosciuta anche come paruresi). Per nascondere il rumore provocato dalle funzioni corporali, molte donne usano continuamente lo sciacquone mentre si trovano in bagno, sprecando in questo modo quantità enormi di acqua. Dal momento che le campagne educative promosse dal governo si sono rivelate inutili in questo senso, durante gli anni '80 è stato introdotto un congegno che riproduce il suono dell'acqua che scorre senza che ce ne sia l'effettivo spreco. Un nome commerciale per questo aggeggio è otohime (音姫), con il significato letterale di "principessa del suono", nome derivato dalla dea giapponese Otohime (che viene però scritto in modo diverso, (乙姫) con il significato di la più giovane principessa), la bellissima figlia del re del mare Ryujin. Questo congegno è attualmente installato nella maggior parte delle toilette pubbliche femminili di nuova costruzione, e si è cominciato ad installarlo anche in molte delle toilette preesistenti. L'Otohime può essere sia uno strumento a batteria separato dal sanitario in sé e applicato a un muro vicino, oppure incluso nella washlet stessa. Si accende premendo un bottone, o passando la mano davanti a un sensore di movimento. Quando è acceso, produce un suono di acqua che scorre simile a quello dello sciacquone, e si stima che ciò consenta il risparmio di 20 litri d'acqua ad ogni utilizzo. Ciò nonostante, alcune donne sembrano ritenere che l'Otohime suoni artificiale, e preferiscono continuare a far scorrere l'acqua come facevano in precedenza, invece che coprire i suoni con quelli registrati. Fino ad oggi, non sembra esserci richiesta nelle toilette pubbliche maschili.

[modifica] Le ciabatte da bagno

Nella vita giapponese, c'è la tendenza a dividere le aree in pulito e non pulito/sporco, e si cerca di mantenere minimo il contatto tra queste due aree. Ad esempio, l'interno di un'abitazione è considerato un'area pulita, mentre l'esterno è ritenuto non pulito. Per riuscire a mantenere le due aree separate, quindi, ci si tolgono le scarpe prima di entrare in casa, di modo che le scarpe non pulite non tocchino l'area pulita all'interno. Storicamente, le toilette erano all'esterno delle case, e le scarpe venivano indossate per andarvici/recarvisi. Anche se oggigiorno le stanze da bagno sono all'interno delle abitazioni e le condizioni igieniche sono notevolmente migliorate, la toilette è ancora considerata un'area non pulita. Per rendere minimo il contatto tra il pavimento non pulito del bagno e il restante pavimento pulito, molte abitazioni private (ma anche toilette pubbliche) tengono delle ciabatte da bagno davanti alla porta di questa stanza, da usare esclusivamente all'interno e togliere uscendo, con il risultato collaterale di indicare che la toilette è in quel momento utilizzata da qualcuno. Queste ciabatte, resti dell'abitudine di indossare scarpe per raggiungere una toilette esterna, possono essere semplici ciabatte in gomma, oppure decorate con soggetti di anime per i bambini, o in pelliccia, in caso di modelli particolarmente lussuosi. Un errore frequente degli stranieri è proprio quello di dimenticarsi di toglierle dopo una visita al bagno, e usarle quindi inconsciamente in una zona pulita, mescolandola quindi con l'area non pulita. È pur vero che oramai anche numerosi giapponesi ne ignorano l'uso.

[modifica] Toilette pubbliche

Le toilette pubbliche sono abbastanza facili da trovare, in Giappone, e difficilmente ci si trova nella condizione di dover cercare a lungo, in caso di necessità. Possono essere trovate nei centri commerciali, nei supermercati, nelle librerie, nei negozi di dischi, nei parchi e nelle stazioni ferroviarie, esludendo forse quelle rurali. A partire dal 1990, si è formato un movimento che chiedeva toilette pubbliche più pulite e confortevoli di quanto non fossero state in passato, ottenendo un discreto successo.

Molte stanze da bagno pubbliche attualmente hanno sia sanitari di tipo occidentale che le latrine, ma altrettanti no. Molte stazioni ferroviarie nell'area di Tokyo, come pure molte scuole pubbliche in tutto il paese, ad esempio, hanno solo latrine. Inoltre, i treni, i parchi, i templi shintoisti, i ristoranti tradizionali e svariati altri tipi di edifici hanno abitualmente solo latrine. Gli utenti che non vi sono abituati possono o cercare gli sgabuzzini con le toilette di tipo occidentale, indicati dai caratteri kanji (様式 yōshiki), le parole inglesi "western style" sulle porte degli stessi, un pittogramma che stia ad indicare il tipo di sanitario presente, o una qualsiasi combinazione di queste tre indicazioni oppure cercare una toilette per handicappati, generalmente accessoriata con sanitari di tipo occidentale, sempre che quest'ultima sia presente.

La carta igienica è generalmente ma non sempre disponibile: spesso, quindi, i giapponesi portano con sé dei fazzoletti di carta da poter usare al bisogno. Questi possono abitualmente venir passati ai pedoni in attesa, come una specie di avvertimento. Delle macchinette automatiche atte alla vendita di carta igienica sono talvolta poste all'esterno dei bagni.

In molte toilette pubbliche non sono disponibili il sapone per lavarsi le mani o degli asciugamani, quindi spesso i giapponesi portano con sé addirittura del sapone per tali usi, oltre ai già citati fazzoletti. Alcune toilette possono essere equipaggiate con potenti asciugatori ad aria calda, atti anche a ridurre il volume di rifiuti che gli asciugamani di carta producono. I lavandini, così come gli asciugatori ad aria sono generalmente attivati da un sensore di movimento, come misura addizionale per il risparmio delle risorse. Alcune persone semplicemente non si lavano le mani, uscendo dalla toilette, ma questo è considerato una cosa poco educata, in Giappone come nelle altre culture.

Le condizioni igieniche nelle toilette nipponiche possono variare da totalmente indecenti ad assolutamente immacolate: se si cerca una toilette pulita con tutte le comodità, è spesso molto meglio dirigersi in un centro commerciale di qualità elevata come possono essere l'ISETAN oppure il SEIYU, o dei grandi negozi come possono essere i Ito-Yodako. Qui le toilette sono, spesso, ben illuminate, spaziose, con distributori di sapone, spray antibatterici, sedili monouso per wc, asciugatori per le mani e vengono pulite svariate volte al giorno. In alcuni sono installate anche delle toilette ad alta tecnologia. Le grandi librerie dispongono spesso di bagni ben tenuti, essendo comunque meno frequentati di altri posti pubblici e con una manutenzione più frequente. In fondo allo spettro, per quanto riguarda la pulizia, troviamo le toilette delle stazioni e dei parchi pubblici. Negli ultimi anni, in molte toilette pubbliche di scarsa qualità, si sono trovate nascoste delle piccole telecamere, ad uso dei voyeuristi. Le possibilità di stupro sono purtroppo più elevate della media nelle vicinanze delle toilette pubbliche dei parchi pubblici, soprattutto dopo il tramonto.

[modifica] Aspetti culturali

La pulizia è un aspetto molto importante nella cultura giapponese, nella quale alcune parole che significano pulito possono essere utilizzate anche per descrivere la bellezza. La parola kirei (奇麗), ad esempio, può essere tradotta come carino, bello, pulito, puro oppure anche ordinato. L'esigenza di un'estrema pulizia può servire a spiegare sia il continuo successo delle latrine, in quanto esenti da ogni tipo di contatto fisico, che l'ascesa delle toilette ad alta tecnologia con bidet integrato. Può accadere che un utente egoista (o ignorante) utilizzi un sanitario di tipo occidentale come una latrina, accosciandosi tenendo i piedi sul sedile. C'è anche un ampio mercato per i deodoranti e purificanti per l'aria, che le danno una fraganza piacevole: c'è addirittura una società che si è spinta fino al punto di sviluppare una pillola che si suppone possa rendere i movimenti intestinali inodori.

Nelle sovente sovraaffollate condizioni di vita delle città giapponesi, con anche la mancanza di stanze, nelle abitazioni tradizionali, che possano essere chiuse dall'interno per una maggiore privacy, la stanza da bagno è una delle poche stanze che consenta un po' di intimità. Spesso vi si trovano degli scaffali di libri, o le persone vi entrano con libri: alcune possono essere addirittura riempite di beni di consumo o poster. Questo aumenta la possibilità che queste toilette siano, quando possibile, in stanze separate da quelle dedicate al semplice lavaggio, anche per la succitata questione culturale della separazione tra pulito e non pulito, ed è un punto a favore in caso di tentativo di vendere o locare un'abitazione.

Sia le latrine tradizionali che le toilette ad alta tecnologia sono fonte di confusione per gli stranieri che non vi sono abituati. Ci sono numerosi racconti di persone non giapponesi che, usando una toilette e premendo a caso alcuni tasti, sia per curiosità che cercando il comando dello sciacquone, hanno improvvisamente e spiacevolmente ricevuto un getto d'acqua sulle parti intime. E dal momento che, dopo essersi alzati di scatto, il getto continua per qualche secondo, sia loro che la toilette stessa risultano essere bagnati. Spesso, ora come ora, molte toilette giapponesi contengono un breve manuale in inglese accanto al pannello di controllo, oppure lo stesso può avere pittogrammi e scritte comprensibili a uno straniero o addirittura in inglese in modo da ridurre lo shock culturale.

[modifica] Il mercato delle toilette ad alta tecnologia

La TOTO è il più grande produttore di toilette al mondo, comprese le washlet, che, insieme ad altri prodotti collegati alla toilette, sono prodotti anche dalla Inax, dalla NAIS e dalla Panasonic. Il mercato mondiale per le toilette ad alta tecnologia è stato di circa 800 milioni di dollari statunitensi nel 1997. Il maggior produttore al mondo rimane comunque la TOTO, con circa il 50% del mercato totale, mentre al secondo posto si trova la Inax, con il 25%. Il principale mercato per le washlet continua ad essere il Giappone, e la TOTO dichiara che le vendite oltreoceano ammontano al solo 5% del proprio bilancio. Il principale mercato estero è la Cina, dove si vendono più di un milione di washlet ogni anno. Negli USA, ad esempio, le vendite sono molto al di sotto dei livelli giapponesi, anche se le vendite sono aumentate da 600 unità al mese nel 2001 a 1000 unità nel 2003. In Europa, si vendono solo circa 5000 washlet l'anno. Anche se gran parte degli europei ritiene le washlet una curiosità, il numero delle installazioni è comunque in aumento, principalmente per scopi speciali/particolari come le toilette per gli handicappati. In alcuni tipi di disabilità fisica, le persone possono avere dei problemi a raggiungere la regione dell'ano per pulirsi dopo esser stati in bagno: quindi l'introduzione delle toilette con un getto d'acqua per pulire e un soffio d'aria calda per asciugare può risparmiare a queste persone l'imbarazzante bisogno di chiedere ad altri assistenza in questo compito molto intimo.

Ci sono altre ragioni per le basse vendite al di fuori dei confini nipponici. Una di queste è che i clienti hanno bisogno di tempo per abituarsi all'idea delle washlet: anche in Giappone le vendite erano minime quando questi impianti sono stati introdotti nel 1980, ma dopo un periodo di acclimatamento le vendite sono drasticamente aumentate nel 1985. Nel 1990, il 10% delle abitazioni giapponesi aveva una washlet, e questo numero è significativamente aumentato fino a più del 50% nel 2002. Alla TOTO si aspettano un corrispondente aumento delle vendite nei mercati esteri nel corso dei prossimi anni. Un altro motivo può essere la mancanza di una presa di corrente, necessaria per l'uso di una washlet, nelle vicinanze del luogo deputato; presa che è presente in praticamente ogni stanza da bagno giapponese. Esiste, inolte, una competitività, anche culturale, con il tradizionale bidet, oggetto praticamente sconosciuto agli americani.

C'è effettivamente un produttore svizzero di toilette con doccia, con una storia di scopiazzatura nei confronti delle washlet. I nomi commerciali sono Geberit-O-Mat e Geberella, prodotti dalla Balena, principalmente venduti agli ospedali, e a qualche ristorante d'alta classe; possono includere alcune delle comodità simili a quelle dei prodotti giapponesi.

[modifica] Bibliografia

  • Edward Sylvester Morse. Japanese homes and their surroundings by Edward S. Morse, Director of the Peabody Academy of Science; Late Professor of Zoölogy, University of Tokio, Japan; Member of the National Academy of Science; Fellow of the American Academy of Arts and Sciences; etc. With illustrations by the Author. Boston, Ticknor and Company, 1886, pp. 199-210 (Public bathing; Bathing conveniences; Towel racks), 228-233 (Privy), e figg. 180-192, 217-220. Edizione italiana: La casa giapponese. Con 307 disegni dell'autore. Introduzione e traduzione di Giovanna Baccini. Milano, BUR, 1994, pp. 186-194 (Bagni pubblici; Servizi igienici; Appendiasciugamani); 209-213 (Latrina), e figg. c.s.
  • Jun'ichirō Tanizaki. Libro d'ombra, a cura di Giovanni Mariotti, Milano, Bompiani, 1995 (I ed. ivi 1982), cap. 2, pp. 9-13. Edizione originale: In'ei raisan (Elogio della penombra), 1933.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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