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Ségolène Royal - Wikipedia

Ségolène Royal

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Ségolène Royal

Marie-Ségolène Royal (Dakar22 settembre 1953) è una politica francese, esponente del Partito Socialista.

È stata la candidata del suo partito alla carica di presidente della Repubblica nelle elezioni del 2007: battuta al secondo turno delle elezioni da Nicolas Sarkozy candidato gollista. È stata la prima candidata donna a superare il primo turno.

Attualmente ricopre la carica di presidente del consiglio della regione Poitou-Charentes ed ha annunciato la candidatura a segretario del partito socialista.

Indice

[modifica] Biografia

Figlia di Jacques Royal, militare, colonnello d'artiglieria, e di Hélène Dehaye, il suo nome completo è Marie-Ségolène. Dall'età di venticinque anni ha scelto di tenere come unico nome quello di Ségolène.

Dalla fine degli anni settanta è stata compagna di vita di François Hollande, attuale primo segretario del Partito socialista, con il quale ha avuto quattro figli.

Dal 1988 al 2007 è stata deputata delle Deux-Sèvres.

Nell'aprile 2004 è stata eletta presidente della regione Poitou-Charentes, riportando una rilevante vittoria in una regione tradizionalmente governata dalla destra e acquistando così un certo peso all'interno del partito. Attualmente è l'unica donna alla guida di una regione.

Il 16 novembre 2006 è stata designata dalle primarie del Partito Socialista, vincendo la concorrenza di Dominique Strauss-Kahn e Laurent Fabius, alla candidatura alla Presidenza della Repubblica. Le elezioni si sono tenute il 22 aprile 2007; Royal ha raccolto al primo turno 9.500.112 voti (25,87%).[1] Ha partecipato al ballottaggio del 6 maggio con il candidato dell'Unione per un movimento popolare Nicolas Sarkozy, uscendone sconfitta con 16.790.611 voti e il 46,94% contro i 18.983.408 voti (53,06%) di Sarkozy.[2]

Decide di non ricandidarsi alle elezioni legislative del giugno 2007, concentrandosi sull'incarico di presidente di regione e sull'attività all'interno del partito.

Il 17 giugno 2007, dopo il secondo turno delle elezioni legislative, che hanno visto un inatteso recupero del suo partito, annuncia la separazione dal suo compagno François Hollande; conferma inoltre la propria candidatura a segretario del Partito socialista in vista del congresso che si dovrebbe tenere nell'autunno 2008, nel quale Hollande si dovrebbe presentare dimissionario.

[modifica] Percorso scolastico e professionale

  • scuola media e liceo nei Vosgi
  • Istituzione Notre-Dame a Epinal (1968)
  • laurea in scienze economiche all'Università di Nancy II
  • laureata in Scienze Politiche (Sciences Po) a Parigi
  • allieva dell'École nationale d'administration ("promozione" Voltaire), scelse di essere assegnata come magistrato al tribunale amministrativo.
  • nel 1994, già deputata all’Assemblea nazionale e al consiglio generale delle Deux-Sèvres, passa il concorso di avvocato al foro di Parigi ed entra nello studio Teitgen.

[modifica] Carriera politica

Consigliere del tribunale amministrativo in disponibilità, è notata da Jacques Attali (come François Hollande), e diventa dal 1982 al 1988 consigliere tecnico alla segreteria generale della presidenza della Repubblica, incaricata in un primo tempo della gioventù e dello sport, poi degli affari sociali. Aderisce al PS.

Nel 1988 si vede conferire una nomina inaspettata da François Mitterrand nelle Deux-Sèvres, dove è eletta deputato. Si fa notare per l'attenzione verso alcuni problemi particolari, come il riconoscimento del formaggio chabichou, e verso la questione della violenza e dell'infanzia: nel 1988 pubblica il libro Le Ras-le-bol des bébés zappeurs (più o meno "Basta con i bambini che fanno zapping").

[modifica] Incarichi di governo

Dal 3 aprile 1992 al 29 marzo 1993 è ministro dell'Ambiente nel governo Bérégovoy. Si concentra sulle questioni del trattamento e riciclaggio dei rifiuti (su cui fa votare la legge del luglio 1992), dell'inquinamento visivo e sonoro e dei problemi legati all'acqua.

Dopo le elezioni del giugno 1997 che vedono la vittoria della sinistra, è chiamata a far parte del governo Jospin che, in coabitazione con il presidente della Repubblica Jacques Chirac, resterà in carica fino al maggio 2002.

Dal 4 giugno 1997 al 27 marzo 2000 è ministro delegato per l'Istruzione scolastica presso il ministro dell'Educazione nazionale Claude Allègre. A causa dell'incompatiblità tra incarichi parlamentari e di governo, si dimette da deputato. Si dedica agli aiuti dei bambini sfavoriti o in difficoltà, tramite il rilancio delle zone di istruzione prioritaria, la creazione di fondi sociali per gli scolari (come il fondo sociale per le mense scolastiche), la creazione delle ore di sostegno scolastico. Nel campo dell'insegnamento, pone le lingue straniere come priorità fin dalla scuola materna.

Dal 27 marzo 2000 al 27 marzo 2001 è ministro delegato alla Famiglia e all'Infanzia, presso il ministro del Lavoro e della Solidarietà, dapprima Martine Aubry e poi Élisabeth Guigou. Dal 28 marzo 2001 fino alla fine della legislatura, il 5 maggio 2002, la sua delega è estesa alla Famiglia, all'Infanzia e alle Persone con Handicap. È in questo ruolo che si fa conoscere dal grande pubblico. Tra le principali sue azioni:

  • la modifica della legge sulla patria potestà, in cui si introduce tra le altre cose una limitata possibilità per una coppia omosessuale di assumere insieme la patria potestà del figlio di uno dei componenti della coppia, si inaspriscono le pene contro la pedofilia e la prostituzione dei minori
  • la facilitazione delle adozioni internazionali
  • il lancio di una grande campagna pubblicitaria di sensibilizzazione sulle violenze sessuali


[modifica] Presidente della Regione Poitou-Charentes

Viene rieletta deputato alle elezioni legislative del giugno 2002, da cui il PS esce sconfitto e passa all'opposizione.

Nel marzo 2004 è eletta presidente della regione Poitou-Charentes, battendo la presidente uscente Élisabeth Morin (UMP), ottenendo all'interno del PS il soprannome di « La Zapatera », con riferimento alla vittoria, in quello stesso mese, di José Luis Rodríguez Zapatero e alla loro affinità politica. È anche uno schiaffo al primo ministro in carica Jean-Pierre Raffarin, che è stato presidente di quella Regione fino al maggio 2002 e che è la personalità più in vista della zona.


[modifica] Candidata del PS alle presidenziali del 2007

Nel 2006 si è proposta come candidata socialista alle elezioni presidenziali francesi dell'anno successivo, con un programma centrista e innovatore rispetto alla tradizione del partito. Gli altri due aspiranti alla candidatura socialista erano Dominique Strauss-Kahn, su posizioni riformiste, e Laurent Fabius, considerato il più a sinistra sotto molti aspetti.

Gli iscritti al partito socialista hanno votato il loro candidato il 16 novembre scorso. Ségolène Royal ha vinto con ampio margine fin dal primo turno, ottenendo un po' più del 60% dei voti; Strauss-Kahn e Fabius si sono fermati al 20% e 18% rispettivamente.

[modifica] Programma politico

Ségolène Royal ha iniziato a precisare il suo programma a partire dalla primavera 2006.

[modifica] Economia

In materia economica, Ségolène Royal si è detta favorevole a un nuovo corso, che coniughi sviluppo economico e giustizia sociale.

Ella prevede, tra le altre cose, di introdurre agevolazioni fiscali per gli investimenti nella ricerca, l'innovazione e l'ambiente. Non si è opposta a una maggiore flessibilità, concordata, dei contratti di lavoro (sugli orari di lavoro, le 35 ore, etc.) a condizione che il contratto a tempo indeterminato resti il contratto base e che la maggiore flessibilità sia compensata da nuove forme di assistenza pubblica.

Pone come obiettivo la riduzione del deficit del bilancio statale, tramite una politica di crescita economica unita a una lotta agli sprechi dell'amministrazione pubblica.

Si è detta favorevole a un aumento dello SMIC, il salario minimo; insiste sul fatto che nessuno dovrebbe essere pagato per non far nulla.

[modifica] Istituzioni

Ségolène Royal si è pronunciata a favore del divieto di cumulo delle cariche (divieto previsto dal programma del Partito socialista) e per esservi coerente ha annunciato che, in quanto presidente di regione, non si ricandiderà a deputato alle elezioni legislative del 2007.

Riguardo la Presidenza della Repubblica, ha dichiarato che il potere attualmente nelle sue mani andrebbe condiviso, è a favore della limitazione a due mandati presidenziali, così come in generale alla limitazione temporale per tutte le altre cariche elettive.

Ha proposto la creazione di "giurì di cittadini", estratti a sorte, che controllino l'operato dei politici eletti. Questa proposta ha suscitato vivaci reazioni, sia a destra (un articolo di Le Figaro evocava il paragone con i soviet) sia a sinistra (Michel Rocard ha parlato di "stupidità" e Laurent Fabius di "populismo").

[modifica] Immigrazione

Si è detta d'accordo con le posizioni ufficiali del Partito socialista sul tema, quindi a favore di dispositivi amministrativi per l'integrazione e la naturalizzazione degli immigrati arrivati sia legalmente che clandestinamente sul territorio nazionale.

Si è pronunciata contro le posizioni sull'immigrazione di Nicolas Sarkozy, ministro dell'Interno del governo Raffarin e candidato, risultato vincente, della destra alle elezioni presidenziali, ritenendo "insopportabile" che la Francia possa "saccheggiare i 'cervelli' di questi paesi dopo averne saccheggiato per anni e anni le materie prime in quanto colonie".

Le sue posizioni peraltro non appaiono a volte lontanissime da quelle di Sarkozy: recentemente si è pronunciata contro le sanatorie di massa dei clandestini, per esempio il 4 settembre 2006 in una intervista rilasciata alla radio pubblica France Inter. L'ostilità a sanatorie generalizzate e un sostegno alla politica di Sarkozy sull'immigrazione sono diffusi anche tra gli elettori di sinistra, specialmente di estrazione operaia.

[modifica] Politica estera e Europa

Royal è stata critica verso una politica estera francese tendente all'isolazionismo, mentre la Francia, per la sua storia e in quanto membro del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, dovrebbe guardare all'Africa, all'Asia e al Medio Oriente come a una fonte, oltre che di possibili minacce, anche di forti relazioni amichevoli.

Riguardo la Costituzione europea, bocciata dai francesi nel referendum del 2005, pensa che i socialisti non debbano riproporre la questione agli elettori così com'è; piuttosto, che occorra rielaborare un nuovo testo, breve, che cerchi di organizzare meglio, democratizzare e responsabilizzare le istituzioni europee. Solo un tale testo potrebbe essere sottoposto a un nuovo referendum.

Sulla "guerra al terrorismo" dichiarata dagli Stati Uniti, ritiene che le guerre preventive aggravino i problemi che cercano di risolvere, e che ormai solo Bush possa ritenere il mondo più sicuro dopo la guerra in Iraq. Il conflitto scoppiato in Libano avrebbe, secondo lei, confermato l'impotenza della sola forza.

A proposito dell'ingresso della Turchia nell'Unione Europea, Ségolène Royal ha dichiarato che seguirebbe l'opinione dei francesi. Questa frase, pronunciata in una conferenza stampa all'Assemblea Nazionale l'11 ottobre 2006, ha lasciato senza risposta la curiosità degli osservatori politici.

[modifica] Società

Ségolène Royal non è favorevole a una depenalizzazione della cannabis, che sarebbe, secondo lei, « un segnale che banalizzerebbe l'uso della droga ». Quanto alla questione della legalizzazione della prostituzione (sul modello tedesco), ella si dice contro quella che chiama « la vendita dei corpi » e che considera contraria alla carta internazionale dei diritti dell'uomo.

Ha espresso delle riserve sul matrimonio omosessuale : « Mi sono sempre rifiutata di strumentalizzare le questioni sociali per sembrare "in". Preferisco la parola unione a quella di matrimonio per non scuotere troppo i punti di riferimento tradizionali, la famiglia è un padre e una madre. » Ciò nonostante, dal giugno 2006 e un'intervista apparsa per la rivista gay Têtu, ha dichiarato che avrebbe applicato il programma del partito socialista che comprende il matrimonio di coppie dello stesso sesso e del loro diritto all'adozione, promettendo la loro introduzione nel caso di vittoria socialista, impegno ribadito anche in seguito.

[modifica] Sicurezza

Nel giugno 2006 Ségolène Royal ha espresso riflessioni su come "prosciugare la fonte della delinquenza", stupendo molti anche nel suo partito, a causa di una sorprendente durezza, proponendo in particolare di mettere "in un servizio, a inquadramento militare, a fini sociali o di apprendistato per un lavoro" i minori con più di 16 anni "fin dal primo atto di delinquenza".

Più recentemente ha ribadito che tutte le alternative alla prigione devono essere favorite e che strutture a fini umanitari ma inquadrate da militari potrebbero permettere ai giovani delinquenti di "riconquistare la stima in sé stessi".

Ha avanzato anche l'idea di "sospendere parte degli assegni familiari al primo atto di inciviltà del figlio" per "responsabilizzare" i genitori e propone la creazione di "scuole per genitori" dove dovrebbero andare i genitori i cui figli abbiano commesso ripetutamente atti di inciviltà.

[modifica] Lavoro

Si è detta favorevole a un sindacalismo "di massa" (nell'agosto 2006 ha dichiarato « I Francesi non sono contro il valore del lavoro, ma sono profondamente insoddisfatti delle condizioni in cui lavorano. (...) La Francia deve uscire dall'archaismo delle sue relazioni sociali. Ho visto, in Svezia, un altro spirito e altri comportamenti, grazie a un sindacalismo di massa »).

Considera che le 35 ore siano state un progresso per la maggioranza dei lavoratori dipendenti, ma un arretramento per alcuni.

[modifica] Associazione « Désirs d'avenir »

Ségolène Royal a Nantes
Ségolène Royal a Nantes

« Désirs d'avenir » (Desideri di futuro) è il nome dell'associazione che sostiene Ségolène Royal nella sua « candidatura alla candidatura » all'interno del Partito socialista in vista delle elezioni presidenziali del 2007.

« Désirs d'avenir » è anche il nome di un vasto « forum participativo » che ella ha lanciato su Internet nel febbraio 2006 (vedi Collegamenti esterni). Il sito si presenta come una messa in pratica della « democrazia partecipativa » propugnata da Ségolène Royal. Vi si tengono molte discussioni, aperte alla partecipazione dei cittadini internauti, su diversi argomenti (giustizia, sistema carcerario, scuola, condivisione di file su internet, etc.). Le osservazioni e i commenti lasciati dagli internauti dovrebbero essere in seguito riuniti in sintesi (normalmente in forma di libro) in cui Ségolène Royal nota le idee che questi scambi le hanno suscitato. Dei moderatori controllano i messaggi, i meno costruttivi e alcuni contenenti critiche sulla Royal non sono pubblicati.

[modifica] Azioni e risultati

[modifica] Locali

  • Il riconoscimento del chabichou in AOC (equivalente francese della DOC);
  • La difesa della palude di Poitiers ed il suo restauro nell'ambito di grandi lavori;
  • Le misure agro-ambientali, in particolare con la piantatura di 10.000 alberi nella palude;
  • La difesa degli allevamenti di qualità come la parthenaise (fondazione del centro di riferimento al liceo agricolo di Melle) e la maraîchine (fondazione del conservatorio a Le Bourdet);

[modifica] Nazionali

[modifica] Ambiente

  • Una legge sull'acqua e la riorganizzazione delle agenzie dell'acqua;
  • La legge sul trattamento ed il riciclaggio dei rifiuti;
  • La legge sulla riconquista dei paesaggi seguita dall'attribuzione di un marchio di garanzia a 100 paesaggi e dei loro prodotti (operazione «Salviamo i nostri paesaggi, gustiamo i loro prodotti»);
  • La legge per la lotta contro il rumore;

[modifica] Educazione

  • Rilancio delle zone d'educazione prioritaria;
  • Creazione del fondo sociale per le mense scolastiche degli alunni;
  • Insegnamento delle lingue come priorità nella scuola materna;
  • Creazione delle ore di sostegno scolare;
  • Creazione della Settimana dei genitori a scuola e di campagne nazionali per le elezioni dei rappresentanti dei genitori;
  • Regolazione del tempo del bambino con la creazione dei contratti educativi locali e l'educazione alla cittadinanza;
  • Messa in opera delle «Iniziative cittadine» per insegnare ai bambini a vivere insieme;
  • Difesa dei diritti del bambino e lotta contro la violenza a scuola (legge del giugno 1998 relativa alla prevenzione e alla repressione degli abusi sessuali e alla protezione dei minori);
  • Legge del giugno 1998 contro il "bullismo" (bizutage) nelle scuole;
  • Campagna contro il racket e istituzione di un numero SOS Violenze;
  • Educazione civica obbligatoria negli esami di diploma superiore;

[modifica] Famiglia ed affari sociali

  • Sostegno ai genitori con la legge sull'autorità parentale;
  • Riforma del parto anonimo;
  • Creazione del congedo di paternità;
  • Accoglienza della piccola infanzia con più di 40.000 posti nuovi in nido d'infanzia;
  • Tariffario unico degli aiuti all'alloggio;
  • Congedo e indennità di presenza parentale per bambino malato;
  • Indennità d'educazione speciale (genitori di bambini disabili);
  • Indennità di rientro scolare;
  • Legge contro la prostituzione dei minori (condanna penale dei clienti);
  • Legge contro la pedo-pornografia (incriminazione per la detenzione di documenti di questo genere);
  • Creazione del collettivo «Infanzia e media», contro la violenza nei media;
  • Organizzazione del piano Handiscole per la scolarizzazione e l'integrazione dei bambini e degli adolescenti disabili a scuola;
  • Pianificazione in materia di trasporto collettivo ed individuale;
  • Creazione di un marchio «turismo e handicap»;

[modifica] Funzioni ministeriali

[modifica] Mandati politici nazionali

  • dal 13 giugno 1988 al 2 maggio 1992: deputata delle Deux-Sèvres (rassegna le dimissioni per entrare nel governo Bérégovoy)
  • dal 2 aprile 1993 al 21 aprile 1997: deputata delle Deux-Sèvres
  • dall'1 giugno 1997 al 4 luglio 1997: deputata delle Deux-Sèvres (rassegna le dimissioni per entrare nel governo Jospin)
  • dal giugno 2002: deputata della II circoscrizione delle Deux-Sèvres (eletta al secondo turno)

Occupa il posto numero 500 nell'emiciclo dell'Assemblea Nazionale.

[modifica] Mandati politici locali

[modifica] Sconfitte

Fallisce nel conquistare il municipio di Niort nel 1995 a causa delle divisioni del Partito socialista nella circoscrizione.

[modifica] Affari giudiziari

Il consiglio dei probiviri di Niort ha condannato Ségolène Royal nel 1999 per aver impiegato durante la sua campagna del 1998 (elezioni cantonali) molte collaboratrici senza remunerarle. Il suo appello è stato respinto dalla corte d'appello di Poitiers nel 2005.

[modifica] Pubblicazioni

  • Le printemps des grands-parents, Ed. Robert Laffont, 1987
  • Le Ras-le-bol des bébés zappeurs, Ed. Robert Laffont, 1989
  • Pays, paysans, paysages, la réconciliation est-elle possible?, Ed. Robert Laffont, 1993
  • Ecole, informatique et nouveaux comportements, Ed. L'Harmattan, 2000
  • La vérité d'une femme, Ed. Stock, 2001

[modifica] Note

  1. ^ Fonte: Ratifica ufficiale del Consiglio Costituzionale francese (Primo turno)
  2. ^ Fonte: Ratifica ufficiale del Consiglio Costituzionale francese (Secondo turno)

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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